@ miglio77
Thanks dovuto e grazie per i complimenti.
Sai qual'è il problema è che sto pezzo, come chiaramente si sente, non è suonato e mi piacerebbe avere una interpretazione più "umana" (com'è umano lei...)
molte frasi sono liberamente interpretabili, è un pezzo che necessita di più respiro in molti punti per dare più risalto alle armonie e alla capacità di interpretazione dell'esecutore.
Mi piacerebbe essere in grado di suonarmelo, ma non sono in grado di suonarlo da capo a fine senza fare mille incidenti...
Il thanks casomai lo meriti tu per averci fatto partecipi della tua creazione, e te lo darò appena avrò finito di scrivere questa risposta.
Il brano è forse, come dici tu, suonato un po' meccanicamente, e se lo dici tu che lo hai scritto e puoi metterlo in rapporto con l'idea che ne avevi in testa dobbiamo crederci. Però, però... In molte parti ho come l'impressione che il fascino che emana sia dovuto proprio a quella meccanicità, cioè alla tensione che si stabilisce e che è palpabile tra il contenuto emotivo indubbiamente intenso, a tratti straziante, e la geometrica regolarità con cui la musica scandisce i palpiti di quel contenuto emotivo... non so se riesco a spiegarmi... si percepisce (o almeno, io percepisco) lo sforzo di contenere e frenare il moto dell'animo. Caos e geometria... Vuoi "umanizzarlo", dici, ma umanità è anche questo, è lotta per trattenere in un ordine e sotto un controllo quello che a quell'ordine e a quel controllo tende a sfuggire, è sforzo di contenere in una forma apollinea l'incontenibile, il dionisiaco... La libera interpretazione del tuo futuro esecutore non dovrebbe, secondo me, spezzare quel labile, affascinante equilibrio.
Mio parere personale...