Scale e accordi nel jazz.

Asterix 08-04-09 16.10
Lancio una "provocazione" da neofita e principiante di musica jazz.
I MODI NON ESISTONO o se esistono NON SERVONO.

Leggo dei manuali: "sul 2 - 5 - 1 posso usare le seguenti scale: sul secondo grado la scala dorica, sul quinto la misolidia, sul primo il modo ionico", che è come dire...usa la scala maggiore che va bene...e non so nulla di nuovo.
Leggo le pentatoniche, mi trovo la scala pentatonica "in sen": mi - fa - la - si - re.
La scala "in sen" può essere usata nel 1' modo sull'accordo frigio (grazie al cavolo, è praticamente l'accordo frigio), nel 2' modo sull'accordo di FA11#, nel 4' modo sul si diminuito settima minore, nel quinto modo sull accordo di re minore 6'.
E' assurdo tutto ciò: a me basta sapere che sull'accordo frigio sul mi, sull'accordo di FA11#, sull'accordo di si diminuito 7' minore e sull'accordo di rem7 posso usare la sacala pentatonica "in sen" costruita sul mi, il resto mi sembra onanismo mentale, o sbaglio? Poi conta che frase costruisci con le note, che frase fai succedere alla prima, e poi alla seconda, e come si sviluppa il solo...se no basterebbe percorrere le scale su e giù partendo dalla nota giusta e sei a posto!
Ho deciso che non studierò mai più una scala, ne ho avute abbastanza con le doppie 6' e doppie 3' per l'esame dell'ottavo anno.
Anzi ho anche deciso che non solo i modi, ma anche le scale non esistono.
Cercherò di fare delle buone improvvisazioni ascoltando i jazzisti, su YOUTUBE si trova un sacco di materiale interessante.
Chick Corea - elektric band
Secondo me lui a 3.32 non sa mica che scale sta usando, lui sta facendo musica, non scale...
Ora apro il real book e provo a fare sostituzioni ad minchiam...
Stefano.



keyboardmadness 08-04-09 16.20
le sostituzioni ad minchiam sono quelle che amo di più... (anche perchè mi riescono davvero bene)...emoemoemoemoemoemoemoemoemoemo
Gianikeys 08-04-09 16.21
D'ora in avanti dovrai suonare sempre e solo la "scala che non finisce mai" come insegna il maestro...

emoemoemoemoemoemo

Michele76 08-04-09 16.47
Asterix ha scritto:
Secondo me lui a 3.32 non sa mica che scale sta usando, lui sta facendo musica, non scale...

Filosofia emo Corea sa tutto quello che fa nota per nota, vai tranquillo!
Sergio_Bertani 09-04-09 12.30
Discorso a parte..........


.....se cominci con Corea cominci male seocndo me. Non lo trovo un buon esempio e/o modello di ispirazione.
Asterix 09-04-09 13.40
Sergio_Bertani ha scritto:
.....se cominci con Corea cominci male seocndo me. Non lo trovo un buon esempio e/o modello di ispirazione.


Probabilmente hai ragione, tutti mi hanno detto di cominciare ad ascoltare Bill Evans, Bud Powel, etc, oppure altri strumentisti come Miles Davis, John Coltrane...ma Corea con la "Elektric band" mi piace.
Stefano.
anonimo 09-04-09 14.06
@ Asterix
Sergio_Bertani ha scritto:
.....se cominci con Corea cominci male seocndo me. Non lo trovo un buon esempio e/o modello di ispirazione.


Probabilmente hai ragione, tutti mi hanno detto di cominciare ad ascoltare Bill Evans, Bud Powel, etc, oppure altri strumentisti come Miles Davis, John Coltrane...ma Corea con la "Elektric band" mi piace.
Stefano.
Evans è indicatissimo e io consiglio sempre anche il disco BadLands di Al Pasqua, ci ho imparato davvero tanto.
bkbk 10-04-09 03.09
@ Gianikeys
D'ora in avanti dovrai suonare sempre e solo la "scala che non finisce mai" come insegna il maestro...

emoemoemoemoemoemo

ma che diavolo si è fumato il tipo???emo
orlando 10-04-09 17.08
Sui modi non c'ho mai capito una beneamata cippa...però è anche vero che a molti jazzisti sono molto utili per fare i soli, questo senza dubbio..e non ci si può basare solo sulle pentatoniche perchè alla fine saremo sempre lì a girarci intorno..ergo.: come si fanno i soli?emo emo
Michele76 12-04-09 13.42
Fosse così facile da raccontare su un forum, li saprebbero fare tutti e belli anche!
amilcoback 14-04-09 16.21
conosco i modi a menadito, so dove utilizzarli, quando, che sfumature donano all' improvvisazione e ti dico la mia conclusione (a cui sono giunto già da diversi anni) poi in base alla tua esperienza valuterai se sono un cazzaro o posso aver ragione emo...i modi non li utilizzo, non sono assolutamente immediati e neanche tanto riconoscibili se non nel jazz "modale" genere a se stante come epoca e come struttura. Secondo me se un pianista jazz conosce a menadito gli arpeggi e qualche scala particolare ( tipo quelle esotiche per standards alla Nardis piuttosto di A night in tunisia) campa tranquillo. I modi sono una pippa da chitarrista.

detto questo per chi si vuole cimentare cmq ad utilizzarli io consiglio per avere un più chiaro impatto sonoro con essi di non impararli utilizzando il sistema classico, ovvero di prendere la scala maggiore e andare di grado in grado valutando per ogni grado che modo si costruisce su quella scala, ma facendo una cosa molto più elementare: prendete la scala di do (o di qualsiasi altra tonalità che vi garba) ed imparatevi tutti i modi di do: ATTENZIONE, non tutti i modi costruiti sulla scala di do, ma proprio tutti i modi di do: dal do a quello un ottava dopo...io solo così lo ho finalmente capiti....

tutto è ovviamente confutabile, ma provar non nuoce (oddio un pò di mal di testa)
byeee
emo
Asterix 14-04-09 18.49
amilcoback ha scritto:
detto questo per chi si vuole cimentare cmq ad utilizzarli io consiglio per avere un più chiaro impatto sonoro con essi di non impararli utilizzando il sistema classico, ovvero di prendere la scala maggiore e andare di grado in grado valutando per ogni grado che modo si costruisce su quella scala, ma facendo una cosa molto più elementare: prendete la scala di do (o di qualsiasi altra tonalità che vi garba) ed imparatevi tutti i modi di do: ATTENZIONE, non tutti i modi costruiti sulla scala di do, ma proprio tutti i modi di do: dal do a quello un ottava dopo...io solo così lo ho finalmente capiti....


Intendi dire: imparare la scala di
1) do ionico, do dorico, do frigio, do lidio.....
2) do# ionico, do# dorico, do# frigio...
3) re.....

Ok. ma quando le ho imparate mica penso per esempio di utilizzare la scala lidia sul Re, mi viene più pratico pensare la scala di la maggiore.
Come faccio a sapere in una qualsiasi improvvisazione quale scala sta usando un ipotetico pianista? Userà il fa maggiore? Oppure il il do misolidio? O il la frigio? O il sib lidio? Sono la stessa scala, io penso fa maggiore e sono a posto.

I modi hanno senso se utilizzi un modo per dare un colore a un intero brano e quindi lo usi in senso melodico e ARMONICO.
Es: se in un brano con centro tonale RE io metto tanti accordi di MI7 che NON risolvono sul LA maggiore e faccio tante cadenze del tipo DO# minore - RE maggiore allora ok, il brano avrà un colore modale di RE lidio, ma se un 2-5-1 io utilizzo scale modali non ne capisco l'utilità, perchè non faccio in tempo a percepire un modo diverso, sentirò delle note estranee alla triade e mi sembra molto più utile e produttivo cercare di capire il "colore" di quella nota o di quella frase in relazione a quella cadenza/successione, perchè io potrò definire quella nota in 7 modi diversi (tanti quanti sono i modi).
Vedi per me no ha senso: per tornare all'esempio precedente, se in un 2-5-1 in do maggiore improvviso con una scala di fa maggiore sfido chiunque a dirmi se sto usando il fa maggiore, il sol dorico, il la frigio, il sib lidio, etc...

Mah...ci capisco sempre meno...
Comunque grazie! Stefano.



amilcoback 14-04-09 19.21
Asterix ha scritto:
I modi hanno senso se utilizzi un modo per dare un colore a un intero brano e quindi lo usi in senso melodico e ARMONICO. Es: se in un brano con centro tonale RE io metto tanti accordi di MI7 che NON risolvono sul LA maggiore e faccio tante cadenze del tipo DO# minore - RE maggiore allora ok, il brano avrà un colore modale di RE lidio,


ed in effetti ti riallacci alla prima parte del mio ragionamento: la storia del jazz ci insegna che per suonare modale devi comporre modale, utilizzando dei quartali con la sinistra senza centro tonale su una linea di basso che non moduli potrai ancora di più sbizzarrirti con i modi ( So what, ma anche footprints o la versione si "belo horizonte" nel disco que alegria di mcloughlin).


Asterix ha scritto:
ma se un 2-5-1 io utilizzo scale modali non ne capisco l'utilità, perchè non faccio in tempo a percepire un modo diverso, sentirò delle note estranee alla triade e mi sembra molto più utile e produttivo cercare di capire il "colore" di quella nota o di quella frase in relazione a quella cadenza/successione, perchè io potrò definire quella nota in 7 modi diversi (tanti quanti sono i modi).


Infatti pur se sempre pronto a lapidazione di piazza io ho sempre odiato e rifiutato i manuali che insegnano l' applicazione dei modi su formule semplici come un 2-5-1. Ma se per essere "diversi" basta suonare gli arpeggi senza partire sempre dalla fondamentale oppure muoversi per quarte e per quinte e già la gente fa "oooooh"....ripeto, i modi sono uno stile non una soluzione d' improvvisazione, mia personalissima opinione ( sto già schivando le prime pietre hi hi hi)emo

Edited 14 Apr. 2009 17:22
Supermario_jazz 17-04-09 09.02
Per essere un buon jazzista devi prima diventare (da solo e senza nessun maestro) un buon insegnante di jazz e poi insegnarlo a te stesso in maniera molto dettagliata
Le scuole di jazz non servono ASSOLUTAMENTE a niente se non a spennarti economicamente ( e questo lo dico da insegnante di jazz)

SMJ
anonimo 17-04-09 17.22
@ Supermario_jazz
Per essere un buon jazzista devi prima diventare (da solo e senza nessun maestro) un buon insegnante di jazz e poi insegnarlo a te stesso in maniera molto dettagliata
Le scuole di jazz non servono ASSOLUTAMENTE a niente se non a spennarti economicamente ( e questo lo dico da insegnante di jazz)

SMJ
Ergo:

suonate, e non fateci venire il mal di testa....emo
ideare1 17-04-09 23.12
e per diventare un buon insegnante di Jazz come si fa???emo
ideare1 17-04-09 23.15
Cmq la penso come chi dice che metodi libri o sucole servano poco a nulla....per me il segreto è ascoltare tantissimo jazz...e cercare di capire o copiare nota dopo nota...fraseggi e accordi per poi capirne i segreti....sbaglio?emo
Michele76 18-04-09 00.02
Certo che sbagli emo Diciamo piuttosto che se l'ascolto, la trascrizione, ecc. ecc. sono ottime basi, l'aiuto di un insegnante/musicista valido e libri del calibro, ad esempio, dei volumi di Mark Levine, dire che non servono a nulla è quantomeno riduttivo, diciamo così...
Supermario_jazz 18-04-09 00.13
@ ideare1
Cmq la penso come chi dice che metodi libri o sucole servano poco a nulla....per me il segreto è ascoltare tantissimo jazz...e cercare di capire o copiare nota dopo nota...fraseggi e accordi per poi capirne i segreti....sbaglio?emo
ascoltare molto jazz male non fa però e tutt'altra cosa suonarlo.Ai miei allievi dico sempre che la differenza che c'è tra chi suona e chi ascolta jazz è la stessa che c'è tra chi fa l'attore dii film porno e chi invece i film porno li guarda!!!
Vuoi sapere qual'è il modo migliore per avere una buona e personale tecnica di improvvisazione???'Avere molto tempo a disposizione per studiare e sfruttarlo nel seguente modo:
Prendi un armonia (mag, min, dominante ecc...) e da solo cerca di trovare delle scale che suoni bene (secondo il tuo gusto) con essa.Una volta che ti sei costruito delle scale per le varie armonie, cerca di farle tue con esercizi a base di patterns ( un buon metodo è quello di applicare gli esercizi dell'hannon su queste scale).Logicamente il tutto fatto in tutte le dodici tonalità.

SMJ
Edited 17 Apr. 2009 22:14
Supermario_jazz 18-04-09 00.15
@ Michele76
Certo che sbagli emo Diciamo piuttosto che se l'ascolto, la trascrizione, ecc. ecc. sono ottime basi, l'aiuto di un insegnante/musicista valido e libri del calibro, ad esempio, dei volumi di Mark Levine, dire che non servono a nulla è quantomeno riduttivo, diciamo così...
Con questi metodi sarai solo la brutta copia di qualcun'altro
Il jazz è ben altra cosa!!!

SMJ