E' un discorso lungo ....e ho sonno
Cmq io ho iniziato a fare il piano bar nell'80, provenivo da orchestre dove si suonava di tutto, dal jazz alla disco music.
A quei tempi il pianista di piano bar doveva avere le "palle quadrate" ed un repertorio immenso, e null'altro che un pianoforte o al max una batteria elettronica e cantare, stop.
Era molto più dura che suonare in un gruppo in quanto non c'era un repertorio fisso ma dovevi conoscere tutti i generi, anche musica classica oltre che a jazz, bossa, canzoni di tutto il mondo e di tutte le epoche, e se non ne sapevi una bastava che il richiedente te la canticchiasse e tu, ad orecchio la suonavi.
Ogni pianista aveva una sua personalità ben distinta dagli altri (ormai pressocchè tutti uguali) ed i locali ti chiamavano a fare la stagione o il mese (ebbene si: IL MESE) in base alle tue doti di bravura e personalità, infatti c'erano pianisti più o meno quotati, (io modestamente più

).
Poi il bello era che suonando solo il piano ognuno interpretava lo stesso brano in modo diverso, libero da schemi prefissati (arranger o basi) tirando fuori il meglio di sè come creatività ed estro, ne conseguiva una continua ricerca e sperimentazione fra i vari pianisti che oggi pare scomparsa.
Io una volta non suonavo quasi mai ai matrimoni perchè era una gran rottura di palle, però se ci andavo mi facevo pagare bene, tipo £1.500 che rapportato ad oggi equivale a 3.000 euro circa (in base al costo della vita)... oggi te li sogni!
Non so, dipende anche da tanti fattori, un tempo ad es. ad ogni angolo delle città c'era musica (suonata), dalle sale da ballo ai nights, dagli hotels ai piano bars... e pure la gente ne capiva molto di più, infatti anche i meno addetti ai lavori conoscevano una Fender, un Hammond, conoscevano gli artisti, seguivano le hit parade alla radio... diciamo che la musica live era seguita da tutti, dagli snob e dalla massa.
... vabbè, notte

c'ho sonno, casomai domani faccio la "parte 2°"
O.T.
vendo a prezzo modico smoking taglia 48 (ora non mi va più bene)