Voi come studiate pianoforte??

io93 10-02-10 21.04
io ad esempio ripeto quello che devo suonare un numero x di volte dopo averlo digerito un po e voi??
Edited 10 Feb. 2010 20:12
Aslan 10-02-10 21.42
i modi di studiare variano a seconda del carattere ... e del pianista, e del brano da studiare emo
io i passaggi ostici li segno con una matita e ripeto a mani separate, poi molto lentamente a mani unite ... poi a velocità superiori al "normale" ... poi ritorno a mani separate e così via
inoltre, a seconda dei passaggi, puoi aggiungere varianti ritmiche etc. etc. etc. emoemo
shiningkeyboard 11-02-10 09.25
varianti ritmiche "a rota de col" emo
nubi 11-02-10 12.25
generalmente con le maniemo
anonimo 11-02-10 12.44
io provo sempre a orecchio e poi vado a verificare sul testo, e medito sugli errori.

Mi serve per tenere allenata l'uregia, perché ce l'ho pessima (tutto allenamento, no talento naturale).

Poi sono d'accordo con lo schema "cambio di velocità / varianti ritmiche".

Lo uso anche quando insegno gesti atletici: variare il tempo di un gesto allena enormemente la destrezza.

E poi gli occhi chiusi, formidabile anche quello.

E poi alleno l'ambidestria. Eseguire i solo con la mano sinistra, incrociare le mani. Negativo per la diteggiatura ma grandioso per la coordinazione e per "riposare e rinfrescare" il cervello. Anche questo
l'ho "importato" dal campo. Provi i gesti da mancino, e il giorno dopo ti vengono meglio i gesti da destro.

Per chi ha un synth: la tastiera invertita (do della prima all'estrema destra, do della settima all'estrema sinistra).

Piccoli trucchi "neuro".










Edited 11 Feb. 2010 11:45
MadDog 20-02-10 14.02
@ shiningkeyboard
varianti ritmiche "a rota de col" emo
Quote emo

Però io tendenzialmente lo faccio per i passaggi ostici... ripeterli all'infinito non serve!

Variare accenti e ritmo è la strada migliore per allenare i diti a suonarli bene e come dio comanda emo
shiningkeyboard 20-02-10 15.35
MadDog ha scritto:
Però io tendenzialmente lo faccio per i passaggi ostici... ripeterli all'infinito non serve!


ovviamente, poi dipende dal tuo obbiettivo. per me l'obbiettivo e non pensare alle note (attenzione, essendo sempre coscienti di ciò che si sta suonando e "attivamente" coscienti di ciò che verrà dopo), ma questo mi aiuta a concentrarmi su altre cose (dinamica, ecc) e soprattutto ad ascoltarmi.
ad esempio studi et cetera preferisco eseguirli in maniera meccanica, di modo da poter osservare le mani ed ascoltare il suono mentre le dita suonano per conto loro; diverso per un notturno (o sonata, o ballata, o qualsiasi cosa non prettamente didattica!).
jacus78 24-03-10 13.00
d'accordissimo con maddog, prima a mani sep, poi lentamente a mani unite, poi col cambio degli accenti e poi aumentare progressivamente la velocità........in fondo il conservatorio a qualcosa mi è servito!!!
MarcoC 31-03-10 02.31
Prima di tutto apro il pianoforte e non accendo il digitale emo
Poi dipende da cosa studio.
Di solito do una prima lettura ed individuo i passaggi difficili. Poi inizio battuta per battuta prima a mani separate ad una velocità bassa finchè non ho messo a posto le diteggiature.
Quindi procedo a mani unite.
Quando ho messo a posto una battuta passo alla successiva su cui faccio lo stesso lavoro.
Poi passo al collegamento, che avviene sempre dalla battuta immediatamente precedente.
E così via fino alla fine.
Poi si parte con l'esecuzione a vari livelli di velocità.
Tutto questo ovviamente con il metronomo.
Per la tecnica invece è un po' diverso, lì curo di più l'articolazione, il suonare forte e la posizione.
Detto questo . . . vado a ripetere il 3° esercizio del I volume del Beyer che non mi viene tanto bene emo