bella discussione!!!
io programmo sempre in cuffia o a casa con i monitor e devo
scontrarmi spesso con un'ignoranza da arrossire.
spesso capita, anche a seconda dei suoni di avere necessità
di sentire delle sfumature, sperando che una buona amplificazione live
sia in grado di farle sentire. io credo che il suono di partenza debba essere
sempre programmato con attenzione e in cuffia o con i monitor, mai in un sistema
che non si conosce, questo per partire da una base nota, tenendo conto di quello che
si potrà sentire o meno. una sera alle prove mi sono incazzato come una bestia
perché in un garage dall'insonorizzazione quasi inesistente, in cui le frequenze si mescolano
e si sommano ho preteso di abbassare i volumi al minimo per capirci qualcosa, mi è stato detto
che dovevo alzarmi anche io, che le tastiere non si sentivano e che avrei dovuto programmare i suoni in quel casino. ecco. è quasi paradossale, ma rende l'idea di quello che può succedere se non si parte da un suono che si conosce bene. il problema del riverbero però va analizzato diversamente.
lì bisogna tenere conto dell'ambiente, tenere il suono flat è sicuramente una buona soluzione.
gonfiarlo a seconda di quello che si sente da fuori. per il piano non dimenticheò mai
l'esecuzione di un motif sgonfissimo di riverberi da sembrare un casio di vecchia generazione.
ascoltare gli altri è sempre positivo, scendere dal palco durante il chk e ascoltare qualcuno che ti prova i suoni chiave magari! il compressore non l'ho mai usato. voi lo usate? in che contesto? quale modello?
Edited 14 Mar. 2010 11:32