Bosendorfer usato a 2700 euro?

afr 01-07-10 13.15
eccolo

bha, rimango a dir poco perplesso emo

metallo 01-07-10 13.20
Ad averci spazio in casa lo comprerei oggi stesso.
afr 01-07-10 13.24
@ metallo
Ad averci spazio in casa lo comprerei oggi stesso.
comunque essendo la sede espositiva a novara uno può anche togliersi la curiosità
Fabright 01-07-10 13.25
Belli veramente.
MadDog 01-07-10 13.31
Beh, è uno strumento di 125 anni, a meccanica Viennese... parecchio lontano da un pianoforte come lo intendiamo noi (senza il secondo scappamento, minor potenza, leggerissima... difficilissima da suonare)!
Ho letto anche: martelli in pelle! Quindi suona proprio brutto (per me... poi oh c'è tanta gente che ancora adora questo tipo di suoni, io ritengo l'evoluzione del pianoforte quanto di più grandioso ci sia stato nella musica e dovremmo accettarla fino in fondo, senza guardarci troppo indietro con imbarazzante retrogradezza)!


Non vale più di quei 2700€, nei quali comunque c'è buona parte di manodopera per il lavoro di restaurazione.
Edited 1 Lug. 2010 11:49
clouseau57 01-07-10 13.41
.....1886....?
L'avranno ricostruito almeno tre volte....emo
metallo 01-07-10 13.44
Si ma per 2700 euro uno ha un piano a coda bello anche solo da vedere....sempre spazio permettendo.
jacus78 01-07-10 13.59
l'avevo detto in un altro 3d e lo ridico ora.........i pianoforti di 120 anni fa (fino ad arrivare a 50 anni fa), sono insuonabili per un pianista moderno......abituati a suonare su tasti ben più pesati, con una corsa dei martelletti ben più precisa, con lo scappamento giusto e tutto il resto della meccanica!
2700 euro.......per farci che?? per studiarci?? non se ne parla proprio! mi accontenterei di andare a comprare un pianoforte di 500 euro ma di qualche anno fa!(certamente non 50)!
quindi si spenderebbero 2700 euro solo per avere un pezzo d'arredamento, e non so fino a che punto ne vale la pena!!
non concepisco questi prezzi.....ma è ovvio che si riferiscono a gente che non c'ha mai studiato su, che non ci dovranno studiare, e che lo tengono per esposizione nel salotto, e ci strimpellano su di tanto in tanto!
poi.... oh.....ognuno coi suoi soldi, fa quel che gli pare!
Edited 1 Lug. 2010 12:05
kuru 01-07-10 14.07
Mi piacerebbe provarlo
Edited 1 Lug. 2010 12:17
clouseau57 01-07-10 14.11
Addio..................................emo
jacus78 01-07-10 14.14
clouseau57 ha scritto:
Addio..................................emo

emo
MadDog 01-07-10 14.17
È una meccanica particolare, nella quale il martello è direttamente collegato al tasto, senza leve o altro, la corsa del martello è molto breve (le corde sono più vicine) quindi l'intensità sonora è scarsa (e le corde sono a una tensione enormemente minore rispetto a quelle dei pianoforti moderni, che arrivano a 20 tonnellate), e visto che non c'è il secondo scappamento, il tasto è molto leggero (altrimenti addio ripetizione)...

Se uno è abituato a suonare un pianoforte "normale" (passatemi il termine, perché ormai lo standard è il nostro), si ritrova enormemente "imbarazzato" a suonare una viennese!


Mi è stato detto che Bosendorfer le ha montate per molto tempo quel genere di meccaniche, che avevano un senso su fortepiani leggeri e appunto con corde a bassa tensione, mentre mi vengono dubbi sulla validità delle stesse su pianoforti già moderni (almeno dal punto di vista costruttivo)...

L'ultima volta che me ne fecero provare uno a meccanica viennese fu tanto tempo fa (2003 a Trento) e non mi ricordo quasi nulla se non la stranezza di quei tasti, sarei curioso di riprovarla ora...

Considerate che i fortepiani e i pianoforti più famosi della prima metà dell'800 a corde dritte (tipo Erard, o Pleyel, o Broadwood) pesavano meno di 150 kg con meno di 1 tonnellata di tensione globale delle corde...

Un coda moderno ne pesa 450-500, con 15-20 tonnellate di tensione!
Edited 1 Lug. 2010 12:35
afr 01-07-10 14.20
@ MadDog
È una meccanica particolare, nella quale il martello è direttamente collegato al tasto, senza leve o altro, la corsa del martello è molto breve (le corde sono più vicine) quindi l'intensità sonora è scarsa (e le corde sono a una tensione enormemente minore rispetto a quelle dei pianoforti moderni, che arrivano a 20 tonnellate), e visto che non c'è il secondo scappamento, il tasto è molto leggero (altrimenti addio ripetizione)...

Se uno è abituato a suonare un pianoforte "normale" (passatemi il termine, perché ormai lo standard è il nostro), si ritrova enormemente "imbarazzato" a suonare una viennese!


Mi è stato detto che Bosendorfer le ha montate per molto tempo quel genere di meccaniche, che avevano un senso su fortepiani leggeri e appunto con corde a bassa tensione, mentre mi vengono dubbi sulla validità delle stesse su pianoforti già moderni (almeno dal punto di vista costruttivo)...

L'ultima volta che me ne fecero provare uno a meccanica viennese fu tanto tempo fa (2003 a Trento) e non mi ricordo quasi nulla se non la stranezza di quei tasti, sarei curioso di riprovarla ora...

Considerate che i fortepiani e i pianoforti più famosi della prima metà dell'800 a corde dritte (tipo Erard, o Pleyel, o Broadwood) pesavano meno di 150 kg con meno di 1 tonnellata di tensione globale delle corde...

Un coda moderno ne pesa 450-500, con 15-20 tonnellate di tensione!
Edited 1 Lug. 2010 12:35
tnx 4 competence emo
jacus78 01-07-10 14.33
aggiungi pure che nei piani moderni esiste il doppio scappamento.....vale a dire quell'azione che permette di suonare e tenedo premuto lo stesso tasto, il martelletto non ritorna del tutto al posto, proprio per favorire i ribattutti veloci, trilli, che sui pianoforti antichi viene alquanto male, perchè una volta suonato, il martelletto ritorna alla posizione iniziale, rendendo più "duro" il ribattuto in quanto la corsa che deve rifare il martelletto è più lunga!
cmq date un'occhiata qua!
c'è tutto il funzionamento di una meccanica moderna....alcune cose mancano nella meccanica viennese e altre sono costruite con altri tipi di materiali!
Edited 1 Lug. 2010 12:35