Come dice Marco, ci sono mille modi per microfonare un Leslie, per trovare quello migliore basta sperimentare un po' con quello che si ha.
Innanzitutto è importante determianare quale Leslie si usa e in che ambiente si usa. Ci sono alcuni Leslie che non si possono microfonare con i dinamici perché i motori creano delle interferenze nelle capsule dei microfoni, per cui bisogna usare per forza i condensatori. Con i Leslie "classici" 122/142/147/145/251 si possono usare sia i dinamici che i condensatori senza problemi, ma volendo si possono anche usare i microfoni a nastro, soprattutto per i bassi.
Il posizionamento che preferisco è un condensatore sui bassi, panpottato al centro, e altri due condensatori messi a 90°, cioè uno sul lato della cassa più vicino alla tromba e l'altro sul retro, sempre in asse con il fulcro della tromba.
La distanza potrebbe dipendere anche dal volume medio a cui si suona l'organo, nonché dalle riflessioni che ci sono nell'ambiente. Se l'ambiente riverbera parecchio, è bene avvicinare un po' i microfoni, ma poi magari bisognerebbe aggiungere dei filtri anti-pop se no quando le trombe vanno in fast i mic prendono troppo vento. In alternativa sarebbe preferibile usare dei dinamici, e se piace molto l'effetto prossimità, si potrebbero preferire dei supercardioidi come il Beta58.
Per avere un suono più aperto, meglio per il jazz, l'ideale è usare due condensatori a diaframma largo messi entrambi di fronte alla parte posteriore del Leslie, uno a destra e uno a sinistra, magari con gli anti-pop.
Il panpottaggio dei microfoni della tromba determina l'apertura sul campo stereofonico, ma questo bisognerebbe deciderlo in fase di mix in base pure agli altri strumenti.
Giusto adesso stavo facendo un po' di prove:
Questo è il Leslie 415, e non mi consente di usare i microfoni dinamici per il problema di cui sopra. In queste foto i microfoni sono un Audio Technica AT2020 sui bassi e due Behringer C2 sulla tromba. Questi C2 mi piacciono tanto, ma almeno non prendono tanto ambiente.