@ ziokiller
Aggiungo una piccola informazione interessante: spesso il problema del "corpo" dei piatti non è dovuto tanto ai microfoni, alla stanza, al pre, ai convertitori e nemmeno ai piatti, ma a volte (non sempre!) può essere dovuto a problemi di fase con gli altri microfoni in una situazione di "close miking" (cioè un mic per ogni elemento a distanza ravvicinata); questo perché gli over-head sono gli unici microfoni ad essere molto distanti da tutto il set, e quindi il suono arriva a loro con qualche millisecondo di ritardo. Questi millisecondi, per quanto possano sembrare innocui e irrilevanti, a volte fanno danni... Ecco perché su tutte le consolle digitali, sulle DAW e su molti banchi grossi ci sono i delay su tutti i canali. In linea di massima va calcolato che ogni piede (30 cm) ritarda di 1 ms, quindi gli OH sono distanti circa 5 ms dalla cassa, circa 4 ms dal rullante e circa 3 ms dai tom. Se tutti questi ritardi vengono compensati con i delay, si riducono gli sfasamenti e si risolvono due problemi principali: il "double-strike" che si sente sui colpi di hi-hat chiuso e il "corpo" dei piatti.
Detto questo, io mi sono trovato molto bene con gli AT2020 ma ho appena preso una coppia di Beyer MCE530 (entry level), ancora non li ho provati ma ho buone aspettative
zio Killer, sei un genio!!!
questa è effettivamente una cosa alla quale non avevo mai pensato... ma daltraparte non sono un fonico

ne terrò conto nel missaggio delle mie future registrazioni. in sostanza dovrò ritardare i microfoni di cassa e rullante di 2-3 ms circa...
comunque adesso sperimento subito il tuo discorso di controfase.
sì più che altro, suonando jazz, e avendo degli ottimi piatti, vorrei che suonassero tali anche in registrazione, cioè non ferraginosi, bensì presenti, con molta bacchetta e un decadimento più breve. in altre parole, più presenti e meno invadenti; non so se mi spiego
ti ringrazio