Meglio korg tr 76 o roland g1000

villo54 15-08-10 20.52
Ragazzi chiedo una vs opinione.
premesso che fino ad ora ho suonato con Organi (hammond) e non con tastiere, ora ho la necessità di procurarmi una tastiera perchè coinvolto in un progetto tra amici e quindi necessità di averne una trasportabile fino ad ora ho usato un giocattolo che mi hanno prestato, ma oggi ho deciso di procurarmi un oggetto più qualificato.
Avrei individuato tra i vari rivenditori di strumenti alcune offerte che ritengo siano valide, ma essendo totalmente inesperto in materia chiedo a Voi una opinione tecnica ed eventualmente anche economica.
Ricordo che non devo fare pianobar o similari ma devo comunque avere la possibilità di collegarmi al PC
via midi e che il mio budget è limitato a max 600€.

KORG TR 76 a 650€
ROLAND G1000 a 600€
YAMAHA PSR8000 a 350€

Grazie per il vs contributo
losfogos 15-08-10 20.59
Se non fai pianobar, perchè desiderare tastiere con accompagnamenti come G1000 e psr8000?

Meglio un synth come TR76.
Gianikeys 15-08-10 21.00
Vai col TR senza pensarci due volte e stai sereno... Con gli altri non c'è paragone... emo
lucabbrasi 15-08-10 21.11
emo......................
losfogos 15-08-10 21.15
Vorrei domandare gentilmente al nuovo forumer, al quale dò il benvenuto, se conosce la differenza tra tastiere-arranger e sintetizzatori.

Le tre case costruttrici giapponesi di cui si parla, Korg, Roland e Yamaha, costruiscono da tantissimi anni sia una tipologia che l'altra.

Però la confusione è facile farla, e chi non conosce affatto la differenza (sia mia zia o mia madre, sia -forse- chi ha suonato solo organi in vita sua) ignora quanto siano diverse le une con le altre.

G1000 o Yamaha serei PSR sono destinate all'intrattenimento pianobaristico perchè sono caratterizzate dall'avere una serie di ritmi e accompagnamenti automatici spesso eccellenti, e una serie di suoni singoli, spesso solo discreti.

Korg TR 76 piuttosto che prodotti ancora più professionale come gli odierni Roland Fantom, Yamaha Motif, Korg Triton ed M3, sono dei sintetizzatori (in questo caso anche workstation vere e proprie) che non hanno però alcun accompagnamento automatico nè valzer e mazurche, ma offrono invece una eccellente resa sonora coadiuvata ormai sempre da sezioni campionatore e lettura di waves, oltre a potenti arpeggiatori che spesso possono generare tracce sonore con ritmi veri e propri, ma che con il pianobar non c'entrano nula assolutamente. E quindi, rispetto alle arranger, sono destinate al palco e allo studio di registrazione.

Mi sono impegnato un pochino, perchè ci ho sempre tenuto a spiegare la differenza tra un synth e una tastiera arranger.
Edited 15 Ago. 2010 19:28
villo54 15-08-10 21.22
ringrazio tutti per le dritte che mi avete dato e sì, conoscevo le differenzer tra sinth e arranger, anche se ho dovuto documentarmi data la mia ignoranza in materia,comunque grazie ulterirmente per la precisazione.
avete confermato quella che era già una mia probabile scelta.

ne approfitto per chiedervi ulteriormente se considerando il buono stato della tastiera ed il fatto che verrebbe acquistata in un negozio con tanto di garanzia il prezzo è allineato.
renatus 16-08-10 11.57
Sostenere che gli arranger servono principalmente per scopi "pianobaristici" era un'affermazione già discutibile nei primi anni '90. Ora credo sia desueta: ditemi, quando è stata l'ultima volta che avete visto un "pianobarista" suonare un arranger dal vivo?

In realtà, un arranger workstation si rivela utile (se non talvolta ideale) in numerose altre occasioni:
• Suonare con una backup band a disposizione, una band che non si stanca mai ed è pronta a ripartire sempre senza litigare e senza perdere tempo a vuoto.
• Esercitarsi all’infinito sulle improvvisazioni.
• Comporre canzoni e brani musicali.
• Suonare i vari suoni come su un sintetizzatore grazie ad una tavolozza sonora di qualità.
• Sfruttare il database musicale a disposizione di stili e arrangiamenti al fine di costruire una canzone senza perdersi dietro gli aspetti ripetitivi e concentrandosi invece sulla creatività.
• Utilizzare il playback delle basi MIDI e il sequencer di bordo allo scopo di personalizzare le proprie esecuzioni.
• Essere pronti ad affrontare una grande performance dal vivo, permettendovi di essere interattivi alla massima potenza con l’audience (potete ripetere un ritornello quando è il momento giusto, cambiare il tempo al volo, chiudere una canzone in anticipo se vi rendete conto che è il momento di farlo passando subito al finale, modificare a sorpresa l’arrangiamento di una canzone accostando stili diversi, passare da un brano all’altro cambiando in un batter di ciglia, far divertire il pubblico con la creatività e l’improvvisazione, ricorrere al karaoke..).
... eccetera.

Questa è la mia opinione.
losfogos 16-08-10 15.10
renatus ha scritto:
Sostenere che gli arranger servono principalmente per scopi "pianobaristici" era un'affermazione già discutibile nei primi anni '90. Ora credo sia desueta: ditemi, quando è stata l'ultima volta che avete visto un "pianobarista" suonare un arranger dal vivo?


E si, mi aspettavo una replica alla mia risposta emo

renatus ha scritto:
• Suonare con una backup band a disposizione, una band che non si stanca mai ed è pronta a ripartire sempre senza litigare e senza perdere tempo a vuoto.


"Backup band" non l'avevo mai sentito emoemo

renatus ha scritto:
• Esercitarsi all’infinito sulle improvvisazioni.
• Comporre canzoni e brani musicali.


Ok, ma c'è proprio bisogno di un catafalco talvolta costosissimo, solo per scrivere un pezzo o per esercitarsi su improvvisazioni? Oggi tutti hanno un pc e tutti usano programmi e programmini a gratis. Parliamoci chiaro. Per comporre un brano è 1000 volte meglio usare un sequencer e mettere giù una traccia di piano accompagnata da una ritmica. Questo vale anche per esercitarsi, io ogni tanto faccio così.


renatus ha scritto:
• Essere pronti ad affrontare una grande performance dal vivo, permettendovi di essere interattivi alla massima potenza con l’audience (potete ripetere un ritornello quando è il momento giusto, cambiare il tempo al volo, chiudere una canzone in anticipo se vi rendete conto che è il momento di farlo passando subito al finale, modificare a sorpresa l’arrangiamento di una canzone accostando stili diversi, passare da un brano all’altro cambiando in un batter di ciglia, far divertire il pubblico con la creatività e l’improvvisazione, ricorrere al karaoke..).


Questo lo so bene, e mi sembra il metodo giusto relativo ad un musicista che suona da solo, ma se non vogliamo chiamarlo pianobar perchè sembra una lesa maestà (parlo in generale) come lo vogliamo chiamare?

Questa è la mia opinione, grazie per l'interessamento e saluti.









gig69 16-08-10 16.04
@ renatus
Sostenere che gli arranger servono principalmente per scopi "pianobaristici" era un'affermazione già discutibile nei primi anni '90. Ora credo sia desueta: ditemi, quando è stata l'ultima volta che avete visto un "pianobarista" suonare un arranger dal vivo?

In realtà, un arranger workstation si rivela utile (se non talvolta ideale) in numerose altre occasioni:
• Suonare con una backup band a disposizione, una band che non si stanca mai ed è pronta a ripartire sempre senza litigare e senza perdere tempo a vuoto.
• Esercitarsi all’infinito sulle improvvisazioni.
• Comporre canzoni e brani musicali.
• Suonare i vari suoni come su un sintetizzatore grazie ad una tavolozza sonora di qualità.
• Sfruttare il database musicale a disposizione di stili e arrangiamenti al fine di costruire una canzone senza perdersi dietro gli aspetti ripetitivi e concentrandosi invece sulla creatività.
• Utilizzare il playback delle basi MIDI e il sequencer di bordo allo scopo di personalizzare le proprie esecuzioni.
• Essere pronti ad affrontare una grande performance dal vivo, permettendovi di essere interattivi alla massima potenza con l’audience (potete ripetere un ritornello quando è il momento giusto, cambiare il tempo al volo, chiudere una canzone in anticipo se vi rendete conto che è il momento di farlo passando subito al finale, modificare a sorpresa l’arrangiamento di una canzone accostando stili diversi, passare da un brano all’altro cambiando in un batter di ciglia, far divertire il pubblico con la creatività e l’improvvisazione, ricorrere al karaoke..).
... eccetera.

Questa è la mia opinione.
Renatus, tutto vero a patto di considerare "arranger workstation" di fascia alta,una G1000 o una PSR8000 non sono in nessun modo da preferire al TR76 considerando che villo54 ha bisogno di una tastiera facilemte trasportabile che abbia buone prestazioni per un utilizzo live in una band.
Io stesso ho scelto ed utilizzato un arranger per suonare anche con il gruppo,ma si trattava di una Korg Pa1x-pro ;) : sezione synth,campionatore,ottima wavatable,insomma una macchina molto più flessibile di un arranger con generazione sound-canvas come il G1000 o di un arranger (tra l'altro con solo 2 variazioni) datato come la Psr8000.
Eppure, la presenza delle combi e dell'arpeggiatore sono opzioni che solo una workstation possono dare e che non trovi nemmeno sugli arranger di fascia alta.

Quindi consiglio assolutamente il TR76 in questo caso emo
Edited 16 Ago. 2010 14:06
villo54 16-08-10 16.48
Losfogos,
prima mi hai suggerito alcuni modelli di sint,... cosa ne pensi di Yamaha MO6
ugoredeljudo 16-08-10 18.58
Anche il MO6 va bene, anzi, io lo preferisco al TR76
losfogos 16-08-10 19.12
@ villo54
Losfogos,
prima mi hai suggerito alcuni modelli di sint,... cosa ne pensi di Yamaha MO6
Yamaha MO6 offre come tutti sanno migliori organi, piani elettrici. Ma io preferisco TR76, più profondo e avvolgente il sound Korg. Una tastiera deve fare la tastiera, non il pianoforte.
Edited 16 Ago. 2010 17:13
PiccoloNoGlobal 16-08-10 19.33
@ losfogos
Yamaha MO6 offre come tutti sanno migliori organi, piani elettrici. Ma io preferisco TR76, più profondo e avvolgente il sound Korg. Una tastiera deve fare la tastiera, non il pianoforte.
Edited 16 Ago. 2010 17:13
Sottolinerei anche il fatto che il TR in questione ha 76 tasti (molto più comodi 61) mentre l'MO di Yamaha non è disponibile in quel taglio.
villo54 16-08-10 19.47
scusa ma non ho capito se è molto più comoda una tastiera con 61 tasti come l'MO oppure con 76 come korg tr
metallo 16-08-10 19.49
Molto piu' comoda da suonare la 76, leggermente meno da trasportare.
PiccoloNoGlobal 16-08-10 19.52
@ metallo
Molto piu' comoda da suonare la 76, leggermente meno da trasportare.
mi spiace contraddirti ma la TR76 è più comoda del MO6 non solo per i tasti ma anche per il peso, nonostante sia meno generosa di tasti la MO6 pesa anche di più del TR76.

MO6 pesa 10,4kg

TR76 pesa 9,2kgemo
metallo 16-08-10 19.57
Beh, non conosco le macchine in questione, ma generalmente una 76 tasti pesa di piu'.

E di certo sono piu' lunghe...non mi dire che la mo e' pure piu' lunga della korg????
ermusicista 16-08-10 20.01
come suonabilità tr però non è il max emo.... la piu scarsa delle sinth action. un x50 con qualche tasto di piu.... moolto meglio motif, con qualche tasto in meno, ma suonabile
Edited 16 Ago. 2010 18:06
PiccoloNoGlobal 16-08-10 20.02
@ metallo
Beh, non conosco le macchine in questione, ma generalmente una 76 tasti pesa di piu'.

E di certo sono piu' lunghe...non mi dire che la mo e' pure piu' lunga della korg????
E' solo più corta....ma più profonda e più larga il che si traduce in una maggiore scomodità nel sollevarla sullo stand.
gioPD 27-08-10 02.28
erminioderosa ha scritto:
come suonabilità tr però non è il max emo.... la piu scarsa delle sinth action.

Ero interessato anche io alla TR, ma se non ho capito male manca l'aftertouch, o sbaglio?

Cerco un synth da accoppiare al NS, per usarlo come master per suonarci l'hammond del NS (e con l'aftertouch controllo la velocità del rotary) e che abbia quei suoni orchestrali e brass che mancano al NS, avete qualche consiglio?
Pensavo anche di prendere un semplice M1, poi ho visto il TR, ma questa cosa dell'aftertouch mi ha bloccato.

Grazie
Gio