@ scriabin
il pianoforte non mi serve per studiare..ho già dato e anche tanto!!
mi serve per non sporcarmi eccessivamente le mani..
p155 è gomma non so come possa piacere..
al di la della meccanica il mio discorso era rivolto anche al suono..da C3 in su non ci sono storie
Secondo me con qualsiasi piano digitale ci si sporca un po' le mani, ultimamente faccio di più il tastierista che il pianista e mi sono accorto che sono 2 strumenti diversi, anche piano digitale e piano acustico sono 2 strumenti diversi.
La soluzione ideale sarebbe di avere la possibilità di suonare comunque su un pianoforte vero.
Qualsiasi soluzione è secondo me comunque un ripiego!
Sulle tastiere pesate si possono comunque fare lavori/studi che non sporchino eccessivamente le mani, sopratutto suonando repertorio barocco/classico: Sonate di scarlatti a metronomo elevato per la precisione delle dita, musica contrappuntistica per il controllo dei tendini per staccato e legato e controllo delle voci.
Si può fare semplificando tutto ciò che "non richiede peso"...
Io ogni tanto metto 88 tasti pesati sotto e 61 non pesati sopra e mi faccio le invenzioni a 2 voci di Bach con suoni synth, così ti abitui a controllare insieme 2 tocchi diversi.
Pensa anche solo farsi col suono di clavicembalo il preludio in Do#- del secondo libro del CBT, con tutti i trilli, mordenti, acciaccature e mazzi vari, ti fai una ginnastica fenomenale per il 4' e il 5 dito e per l'indipendenza ritmica e del tocco...
Certo non puoi fare Scriabine o gli studi di Chopin ma ti puoi fare un sacco di agilità.
Puoi farti studi per l'indipendenza ritmica 3 contro 2 come lo studio in Fa minore di Chopin dal metodo di Fetis/Mocheles (ottavi alla sinistra e terzine di quarti alla destra), poi quando torni al piano studi il suono, il tocco, l'appoggio, il peso...
Non so se siano buoni consigli, spero però ti siano utili...
Buona musica. Stefano.