bravo.
una sola osservazione (da non-hammondista, ma da jazzista): nell'esecuzione, devi "imparare" dal Grande a... aspettare. Soprattutto nelle prime misure "rubi" in avanti. Piano, stai indietro, lascia andare il basso, e poi "beccalo" riacciuffandolo con un fraseggio più rapido, eplosivo.
Sui suoni è meglio che intervenga chi mangia pane e hammond, io ascolto molto Defrancesco ma ascolto più le note che l'hammond.
L'osservazione sul pedale è ovvia: ascoltando lui sembra incredibile che l'hammond non abbia tastiera dinamica. E invece è la "pompa" sotto che lavora alla grande e con sfumature sottilissime.
Sempre un piacere da ascoltare, e bel modello da veder imitare
Edited 24 Nov. 2010 15:25