Miglior libri orchestrazione, contrappunto,missaggio...

giotto88 12-02-11 02.10
allora premetto che non sono alle prime armi per quanto riguarda il pianoforte( sono 14 anni) ma naturalmente ho ancora tanta di quella roba da imparare che probabilmante morirò prima di saperne anche la meta,mastico sia un po l'armonia classica che moderna o jazz conosco un po il contrappunto semplicemente perchè in passato ho studiato molto bach ma ovviamente la mia ignoranza in tale tema è ancora abissale.. quindi
- sono un appassionato di canzoni orchestrate(qualsiasi tipo film, classica, pop)e cerco in qualche modo con logic e qualche AU interessante di comporre qualche pezzo del genere, per questo mi servirebbe qualcuno che mi consigliasse un buon libro per ORCHESTRARE MUSICA MODERNA e saper utilizzare al meglio gli strumenti che ne fanno parte, un libro per IL CONTRAPPUNTO che sia semplice efficace ma non limitato a poche cose e infine un libro per MIXARE(usare compressori, riverberi ecc.. )per una resa decente del pezzo. vi ringrazio per la pazienza e spero in una vostra tempestiva rispostaemo
losfogos 12-02-11 04.03
Secondo me cerchi troppi libri, vuoi fare troppe cose. Tra l'altro "orchestrare musica moderna" non si impara sui libri; o meglio: un libro può essere utile per alcuni aspetti, ma l'arte di arrangiare è una cosa che uno deve avere dentro come predisposizione. Questi libri non li ho mai capiti: fanno esempi e esempi ma di concreto secondo me ti danno poco.
Non ne parliamo di un libro per MIXARE. E' talmente vasta la materia che la migliore cosa è vedere mixare da un fonico vero per un mese di continuo. E capire tanti aspetti, sennò passi una vita a fare tentativi.... Di libri ce ne sono, ma quando inizi a leggere grafici su spettri sonori, forme d'onda e sinusoidi, e frequenze più o meno compatibili con voce solista piuttosto che violini, grancassa e rullante ,poi ti passa la voglia e il libro lo chiudi.
Sei giovane, inizia a guardarti intorno e prendi esempi da professionisti se ne hai la possibilità, poi per i libri c'è tempo.
vin_roma 12-02-11 06.00
Posso ormai ritenermi un "arrangiatore" ma a parte gli studi canonici di pianoforte e organo, armonia e contrappunto devo dire che non ho mai intrapreso uno studio sistematico per l' arrangiamento.

Le basi classiche sono state importanti ma ciò che mi ha sdoganato nella materia è stata la voglia di raggiungere l' obiettivo andando a cercare le situazioni che orbitassero intorno a questa mia aspirazione.

Se può esserti di aiuto ti racconto il mio percorso:

Un semplice manuale di orchestra moderna di cui non ricordo l' autore e il trattato di orchestrazione di Casella-Mortari (che non è il migliore!)
Questi 2 volumi li ho usati specificamente per conoscere le estensioni e le articolazioni degli strumenti, e basta.
Ciò che è contato di più è stata la pratica e la presenza di un obiettivo concreto e a termine, ovvero, se non avessi avuto delle scadenze avrei sicuramente perso tempo in 1000 evoluzioni di pensiero, invece serve determinazione, scelte giuste, coraggio e qualcuno che...ti denunci se non porti il lavoro in tempo!

Ho avuto la fortuna di conoscere ed "esercitarmi" con 3 tipologie strumentali fondamentali:

Un 5° di ottoni (2 T.be, Corno, Tb.ne e Tuba) x il quale ho scritto stacchi e sigle varie per 3 anni (Uno mattina) chiedendo agli strumentisti tutti gli aspetti sulla suonabilità, l' efficacia delle scelte e via dicendo.

Una collaborazione con un 9.tto classico (Fl. / 2 Ob. / 2 Cl / 2 FHrn / 2 Fgtt.) per cui arrangiai un repertorio filmico e pure quì non persi l' occasione di chiedere come funzionassero gli strumenti, la respirazione, la trasposizione etc...

Poi mi capitò di arrangiare un CD per...Nico Fidenco x il mercato Brasiliano, fatto interamente con l' orchestra e lì a studiare gli originali, capire soprattutto come si muovevano gli archi e riprodurli...e anche in questo caso mi son fatto amico violinisti/violiniste...violoncelliste e lì a chiedere cosa fosse facile o difficile, punta/tallone, detaché/portato...

Mettere tutto insieme e scrivere per sinfonica o ritmico/leggera non fù difficile e infatti presi lavori per la Sinf. della Suisse Romande, x S. Cecilia, per Film, x Canale 5 con Pippo Baudo quando Pippo Caruso era impegnato altrove...e sì, è anche questione di fortuna.

Ripeto che avere uno scopo è importante altrimenti, così a vuoto, è pesante scrivere senza obiettivi e senza nessuno che non solo ti giudichi ma che può portarti avanti o lasciare lì perchè non ti trova all' altezza...

Confesso che molte volte ho millantato capacità che non possedevo, ma una volta ottenuto l' incarico studiavo giorno e notte i maestri di riferimento replicando il loro modo di scrivere (Morricone, D. Benoit, Rota, M. Legrand, J. Williams, G. Miller, Jobim...), insomma, direi che la paura di tradire le aspettative del committente è un' ottima scuola, certo, tocca avere un fondo di talento e di passione per certe sonorità e una certa predisposizione al sacrificio, qualità che unite ad impegni concreti e professionali fanno più di un corso di composizione al conservatorio.
giotto88 12-02-11 21.27
davvero sagge parole, in fondo lo sapevo. nessun libro puo insegnare a fare arte ma purtroppo tutti siamo pigri e cerchiamo delle risposte in un libro o in qualcosa che qualcuno ha già creato dimenticandoci che l'interiorizzazione è un processo che va al di la dello studio e si basa interamente sulla esperienza concreta di vita, il sangue la lotta. le vostre esperienze mi fanno capire tutto questo.io mi sto impegnado molto e a volte ho delle conferme che seppure piccole mi gratificano ma lo sconforto a volte è enorme nel vedere la difficoltà per inserirsi in questo campo. per favore consigliatemi se potete, se volete dei concorsi per compositori di cortometraggi o simili e per curiosita qualche artista che per voi è stato fondamentale nella formazione emo vi meritate un thanks
SavateVoeanti 13-02-11 15.22
@vin_roma -Qualche domanda a proposito:


1) Quali sono i tempi per presentare il lavoro, nei vari casi di sigle, colonne sonore, stacchi ecc..?

2) Quanta concorrenza c'è in giro?

3) Ci si può campare?
vin_roma 14-02-11 04.22
SavateVoeanti ha scritto:
1) Quali sono i tempi per presentare il lavoro, nei vari casi di sigle, colonne sonore, stacchi ecc..?

Non ci sono regole ma è praticamente imperante la corsa all' ultimo minuto...per vari motivi.
Nei film e documentari definire troppo in anticipo la certezza è sconveniente perchè in dirittura d' arrivo ci saranno sempre delle modifiche fondamentali, quindi è sempre meglio fare dei provini di massima.


SavateVoeanti ha scritto:
2) Quanta concorrenza c'è in giro?

Non lo sò, certamente più di prima ma la qualità si è abbassata e generalizzata.
Ultimamente è raro che ti chiedano musiche specifiche per un prodotto, a meno che non si parli di grosse produzioni, perchè ormai ci sono editori che offrono in affitto brani da compilation create raccattando musica più o meno buona dei generi più disparati, pagata poco e riutilizzabile successivamente per altri scopi.
Prima di queste offerte "sciacalle" da parte degli editori se venivi incaricato per una lavorazione, a parte la sacrosanta SIAE, c' era una quota economica aggiuntiva che ripagava del lavoro materiale e del tempo usato per la realizzazione delle musiche, adesso, bypassando il contatto diretto (committente/musicista) questa quota economica non viene quasi più riconosciuta...
Quindi non è questione di concorrenza ma di "assenza" di richiesta.

Consiglio:
Direi d' obbligo il piazzarsi davanti la scuola di Cinecittà e fare amicizia con registi e montatori in erba!

SavateVoeanti ha scritto:
3) Ci si può campare?

Mah, chi è più bravo di me, (ma forse solo più fortunato o ammanicato) ci camperà sicuramente bene, ma non credo siano in molti...
Personalmente sono quasi 10 anni che appoggio la mia tranquillità economica lavorando per un teatro quì a Roma suonando e creando musiche di scena avendo così tempo per fare altro (arrangiamenti, CD, sonorizzazioni etc...) ma è calato molto il lavoro, o almeno non è considerato quanto prima.
Anni fà, in situazioni di medio calibro avevo, oltre la SIAE, dei premi d' ingaggio di tutto rispetto, oggi devi quasi pagare tu per fare un lavoro e senza contare i vari "pescecani" che ti chiedono di cofirmare per prendere quote SIAE, anzi, proprio per questo motivo, qualche mese fà, ho rinunciato ad un Film e ad una probabile produzione televisiva importante perchè mi sono stufato di essere obbligato a dover dividere il lavoro con queste persone.

Campare? Sì, se sei veramente forte musicalmente e soprattutto fortunato. (o ammanicato...)

Edited 14 Feb. 2011 12:52
SavateVoeanti 15-02-11 23.30
haz!
maledizione la vedo dura allora! peccato sarebbe stato il mio obiettivo, soltanto che non sapendo da dove cominciare da un punto di vista manageriale e non conoscendo nessuno nell'ambito la vedo un po un utopia, a meno che io non trovi un manager che crede in me, e che però ovviamente si prenda la sua percentuale......si usa fare anche così?
thanx !emo
vin_roma 21-02-11 04.55
No, di manager dediti a questo non ne ho mai visti...

contano di più le amicizie...


Esempi nel mio piccolo:

1) anni fà frequentavo un pub e il proprietario era parente di un grafico pubblicitario con il quale ci feci amicizia, in seguito a lui commissionarono una campagna pubblicitaria per un grosso rivenditore di auto e per gli spot televisivi mi chiese...saresti capace...con il regista degli spot strinsi in seguito un nuova amicizia e via documentari, spot x il Canada ... poi conobbero collezioni di librerie musicali in affitto...e addio!

2) in tempi precedenti il benzinaio vicino casa mi mandava la figlia per studiare pianoforte, in seguito mi disse che un suo amico d' infanzia era tecnico del suono alla CAM (gloriosa editrice cinematografica!) e la moglie era segretaria del direttore generale...li andai a trovare e da lì cominciai a fare qualcosa che mettevano sotto alcuni film Hard ma non porno. arrivai in seguito anche a scrivere alcune brani per film firmati da Vangelis e Chabrol.
Ma quì la cosa fù diversa, fino a che si trattava di piccole cose andava tutto bene, tutti contenti...più in alto era tabù, le cose nascevano a monte, in altri ambiti, con altre amicizie...

3) conoscevo un discreto compositore nato intorno al Folk Studio (grossa fucina culturale romana negli anni 60/70) e mi chiamava spesso per registrargli le tastiere dato che lui era solo un "decente" chitarrista, ma aveva, grazie al suo passato, notevoli amicizie nel campo cinematografico...con lui realizzai gli arrangiamenti orchestrali per molti film anche importanti. In seguito, uno dei suoi amici registi (a sua volta figlio di un grosso regista del neorealismo), lavora per una famosa trasmissione nazionale che dura anni...in quell' occasione, data la notevole mole di musica richiesta, venni investito ufficialmente come compositore...

poi molte altre cose nel campo del cinema più o meno fortunate che non è il caso di elencare...

Quindi, prima di tutto è importante essere bravi musicalmente, versatili e pronti a tutto ma avere la fortuna di condividere lo stesso condominio con un regista o un produttore è un bel "PLUS" risolutivo...



Edited 21 Feb. 2011 4:00
SavateVoeanti 24-02-11 23.13
WOW! ne hai fatta di strada!
Sembra quasi che il grosso di questo lavoro stia nel conoscere le persone che non nel fare le musiche. Be devo dire allora che se volessi fare una cosa del genere la prima cosa da fare è trasferimi in un posto piu prolifico.
Ma tanto per curiosità ci puoi dire che film sono quelli i quali hai fatto le colonne sonore?
vin_roma 25-02-11 05.58
...?
Edited 28 Feb. 2011 17:29