Soundfonts: puo' davvero capitare questo!!??

cristianob 11-07-11 23.50
Salve.
Ho sentito dire (e ho avuto conferma leggendo le specifiche tecniche) che il formato soundfont sf2 non contiene solo campioni mappati , ma ha al suo interno anche degli effetti editing tra cui un filtro , degli lfo , un chorus e un riverbero.
Mi chiedo questo : quindi una volta campionati i suoni il costruttore della libreria potrebbe nuovamente avere aggiunto effetti all'interno del "soundfont editing" stesso?
Questo potrebbe giustificare il problema (lamentato da alcuni) secondo cui non tutti i lettori di sounfont leggono bene allo stesso modo. Probabilmente non trattandosi di soli campioni qualche lettore potrebbe non leggere gli editing fatti all'interno del "soundfont editing" stesso.... che dite??
gig69 12-07-11 04.24
@ cristianob
Salve.
Ho sentito dire (e ho avuto conferma leggendo le specifiche tecniche) che il formato soundfont sf2 non contiene solo campioni mappati , ma ha al suo interno anche degli effetti editing tra cui un filtro , degli lfo , un chorus e un riverbero.
Mi chiedo questo : quindi una volta campionati i suoni il costruttore della libreria potrebbe nuovamente avere aggiunto effetti all'interno del "soundfont editing" stesso?
Questo potrebbe giustificare il problema (lamentato da alcuni) secondo cui non tutti i lettori di sounfont leggono bene allo stesso modo. Probabilmente non trattandosi di soli campioni qualche lettore potrebbe non leggere gli editing fatti all'interno del "soundfont editing" stesso.... che dite??
I soundfont contengono informazioni sull'inviluppo di filtro,amplificatore ,lfo, ed effetti, come giustamente hai notato, basta importarne uno su AwaveStudio per verificare l'esistenza di queste impostazioni.
Questo accade anche per i program AKAi e per tutti gli altri multisamples in formato nativo, solo le macchine per cui sono stati programmati possono leggerli alla perfezione.
Per questo motivo,se ad esempio importo un soundfont od un Akai su un campionatore Korg, mi sono sempre limitato ad importare i multisamples "grezzi" ed a programmare da zero tutti gli inviluppi,gli lfo e gli effetti.
cristianob 12-07-11 20.52
Grazie moltissime Gigi per avermi chiarito questo punto per me importante.
Ma quando i suoni vengono campionati non vengono gia' campionati bene?
che bisogno c'e' di aggiungere ancora filtri o altro utilizzando gli edit interni al formato..boh
Forse molti preferiscono fare tutto il lavoro di creazione del suono proprio internamente
al formato.
giupa 12-07-11 21.05
@ cristianob
Grazie moltissime Gigi per avermi chiarito questo punto per me importante.
Ma quando i suoni vengono campionati non vengono gia' campionati bene?
che bisogno c'e' di aggiungere ancora filtri o altro utilizzando gli edit interni al formato..boh
Forse molti preferiscono fare tutto il lavoro di creazione del suono proprio internamente
al formato.
Come diceva benissimo Gigi i campioni sono in se materiale grezzo.
Quello che tu utilizzi raffinato viene, a seconda del produttore di turno, definito program, voice o quant'altro
In questa definizione ci sono tutti i settaggi a cui facevi riferimento tu.

A monte ci sono i campioni, in mezzo i filtri, gli lfo, gli effetti e quant'altro e a valle il program che tu suonerai pigiando sui tasti. Solitamente quando passi da un ambiente (tastiere, campionatori, vst, o altro)ad un altro trasferisci i campioni. Difficilmente riuscirai a trasferire anche le altre impostazioni, e se le trasferisci dubito che la cosa avverrà con un a compatibilità accettabile.
Per cui spesso, come diceva anche Gigi (che in questo è maestro), devi avere la pazienza di lavorarci sopra.

cristianob 12-07-11 22.05
Grazie:) Ma non capisco perche' chi crea la libreria non campiona il suono gia' giusto.
che senso a poi rieditargli gli inviluppi o i filtri all'interno del "editing soudfont"?
giupa 12-07-11 22.20
@ cristianob
Grazie:) Ma non capisco perche' chi crea la libreria non campiona il suono gia' giusto.
che senso a poi rieditargli gli inviluppi o i filtri all'interno del "editing soudfont"?
Per restare in tema, considera che il percorso che il campione fa per arrivare da monte a valle è tipico dell'ambiente in questione. Gli oscillatori non sono tutti uguali tantomeno i filtri.
Impostazioni che numericamente possono sembrare simili spesso portano a risultati sonori molto diversi.
E infatti quando pure si cerca di importare pari pari queste impostazioni si ottengono risultati non soddisfacenti.
Doveroso quindi metterci mano.

Non ti voglio demoralizzare ma considera che addirittura i layer e i livelli di velocity (che dovrebbero essere dati essenziali del campione) possono dare problemi di lettura e quindi di compatibilità. Questo però capità sovente quando si converte il formato del campione ( da akai a emu per esempio).

cristianob 12-07-11 23.13
Appunto Giupa:):)
Non sarebbe tutto piu' facile se il costruttore della libreria campionasse i suoni gia' giusti e definitivi e poi li infilasse in un soundfont solo per la mappatura.
Cosi qualsiasi lettore leggerebbe dei campioni come fossero wav , fatti e finiti.
ziokiller 12-07-11 23.49
Ti ho risposto anche in privato, comunque leggendo questo thread mi viene da aggiungere un dato importante: qualunque tipo di sampleset esistente contiene, oltre ai campioni, anche informazioni riguardanti filtri, ADSR, ecc. semplicemente perché la sintesi di campionamento è anch'essa, appunto, una sintesi. I dati audio campionati vengono usati al posto delle forme d'onda generate (triangolo, sega, quadra, ecc.), ma tutto il resto è comunque sintesi.

Faccio un esempio: se devo fare un tappeto di archi, campiono una decina di note diverse di un'orchestra, ogni nota la campiono per circa 5 secondi, poi comincio ad usare i loop. Quando faccio l'editing del sampleset vado ad agire sull'inviluppo cosicché quei soli 5 secondi possono dare una durata indefinita finché vengono suonate le note, e posso poi ottenere un rilascio graduale (slow release) quando lascio le note.

Oppure sto campionando una batteria, voglio far in modo che il campione del rullante suoni un po' più scuro con le velocity basse... ovviamente non vado a campionarmi 127 colpi di rullante con 127 filtri diversi, ne campiono uno solo e regolo la risposta dinamica del filtro direttamente quando faccio l'editing del sampleset.

Se invece, come si usa fare oggigiorno grazie alle memorie da svariati Gb, per esempio campiono un pianoforte e faccio i multilayer dove per ogni nota uso il decadimento completo e magari 40 livelli di dinamica, forse in questo caso non avrò bisogno di usare gli inviluppi e i filtri del campionatore perché non ne ho bisogno, lascerò dunque suonare esattamente gli stessi campioni così come sono stati registrati, senza alterazioni.

cristianob 13-07-11 00.19
Ciao Guido , non ho ancora ricevuto la tua email.
Ma intanto ti ringrazio di questa davvero utilissima spiegazione!
Capisco.Praticamente c'e' per forza bisogno di un lavoro di "editing informativo".
Solo una cosa...nella tua ultima frase dici che oggigiorno qualcuno riesce ad avere gia'
tutto nei campioni (note lunghissime , volumi mutevoli) .... ma e' usato questo tipo di
campionamento?
AH Guido una cortesia!! credo di averti dato la mia email che ora non va.
Ti scoccerebbe per favore rigirarmi la risposta qui info@cristianoborsa.it
thankssssss
Edited 12 Lug. 2011 22:21
cristianob 13-07-11 20.48
Ma in sostanza , alla fine , e' vero che certi lettori software di soundfont leggono meglio di altri?
Scusate , se un lettore legge i soundfont , dovrebbe leggere e stop , tutti uguali!!emo
maxpiano69 13-07-11 20.56
cristianob ha scritto:
Ma in sostanza , alla fine , e' vero che certi lettori software di soundfont leggono meglio di altri?
Scusate , se un lettore legge i soundfont , dovrebbe leggere e stop , tutti uguali!!emo


Leggendo la discussione (interessante) ed avendo quindi chiarito che nei Soundfonts non ci sono solo i samples ma anche informazioni chiammiamole di "processing" , secondo me invece la differenza potenzialmente ci può essere, in funzione appunto di quanto/come sono implementate le funzioni "accessorie" (interpolazione, oversampling, inviluppi e filtri, etc.) necessarie alla riproduzione del Soundfont
gig69 13-07-11 21.49
@ cristianob
Ma in sostanza , alla fine , e' vero che certi lettori software di soundfont leggono meglio di altri?
Scusate , se un lettore legge i soundfont , dovrebbe leggere e stop , tutti uguali!!emo
Intanto dò un thank a giupa per essere stato chiaro ed esaustivo nell'entrare nel dettaglio della discussione ;)
I soundfonts come sappiamo nascono per le schede audio Creative che hanno,come per un campionatore hardware, un filtro,gli inviluppi dell'amp,un processore effetti ecc.
I "lettori" software di SoundFonts possono essere considerati una sorta di versione VSTi delle stesse schede Creative, ne ricalcano la struttura con più o meno buona approssimazione ,ecco il perchè alcuni software leggono e suonano i soundfont meglio di altri.

Tornando in un ambito più generico, c'è un ovvio ed efficace trucco per ottenere buoni e veloci risultati nell'importare in una campionatore (hardware o software che sia) un multisample di un formato non proprietario.
Supponiamo ad esempio di voler caricare in un Triton un program Akai di Pianoforte.
Se ci affidiamo alla conversione del Triton del pogram Akai al 99% dei casi assistiamo a problemi di compatibilità ed il nostro nuovo pianoforte non suonerà come ci aspettiamo a causa della diversa struttura di un Triton rispetto ad un Akai S3000 per il quale il program di piano è stato programmato e del quale contiene tutte le informazioni sulla sintesi.
Meglio allora per prima cosa aprire il program Akai con un software di editing/conversione di multisamples come AwaveStudio,Samplelord ecc, verificarne la struttura (numero di layers e loro disposizione a seconda del range dinamico ed estensione di tastiera) ,salvare i singoli multisamples nel formato della macchina che andrà ad importarli ( Korg kmp nell'esempio del Triton).
I singoli multisamples non conterranno nessuna informazione sulla sintesi (quelle sono presenti quando si importa l'intero program) e possono essere considerati i mattoni che formeranno il program completo.
Per non partire da zero nella programmazione degli inviluppi conviene partire da un preset di piano del Triton (sempre per restare nell'ambito dell'esempio) che ovviamente avrà già tutti gli inviluppi degli oscillatori programmati per riprodurre al meglio un timbro di piano, a questo punto,una volta importati i singoli multisamples del program di piano akai, si sostituiscono alle waveform della wavetable del preset di piano i multisamples importati e si programma il timbro rispettando per ciascun multisample la collocazione in dinamica,split ecc.
Non rimane che fare un lavoro di affinamento per adattare gli inviluppi del preset ai nuovi multisamples ed il timbro di Piano Akai sul Triton è pronto e ben suonante
cristianob 13-07-11 22.23
Grazie a tutti per le risposte.
A Gigi in particolare volevo dire che la sua procedura e' sicuramente ottima e molto affidabile , pero'
in moltissimi casi annullare le procedure di editing interne al programma soundfont (o altro) e salvarsi i sample (i cosidetti mattoni originali) per poi reimpostare gli inviluppi (e altro) equivale comunque a perdere il suono , nel senso che vanno via filtri e adsr , che caratterizzano e creano il suono stesso.
Mi sembra inoltre di capire che quindi la difficolta' di una lettura adeguate dei campioni non avvenga solo nel caso dei soundfont , ma anche con altri formati.
Ma (a parte i soundfont) si dovrebbe avere la certezza di una lettura corretta se si usa il loro player del formato , no?
gig69 13-07-11 23.56
@ cristianob
Grazie a tutti per le risposte.
A Gigi in particolare volevo dire che la sua procedura e' sicuramente ottima e molto affidabile , pero'
in moltissimi casi annullare le procedure di editing interne al programma soundfont (o altro) e salvarsi i sample (i cosidetti mattoni originali) per poi reimpostare gli inviluppi (e altro) equivale comunque a perdere il suono , nel senso che vanno via filtri e adsr , che caratterizzano e creano il suono stesso.
Mi sembra inoltre di capire che quindi la difficolta' di una lettura adeguate dei campioni non avvenga solo nel caso dei soundfont , ma anche con altri formati.
Ma (a parte i soundfont) si dovrebbe avere la certezza di una lettura corretta se si usa il loro player del formato , no?
Per suoni dalla struttura semplice, che ne sò... tipo uno stereo strings con un solo livello di dinamica, è conveniente importare il program Akai o il soundfont con tutte le informazioni di sintesi (inviluppi,lfo ecc) e fare solo piccoli ritocchi, vista la semplicità la conversione sarà senz'altro buona senza utilizzare la macchinosa procedura che ho scritto sopra.
Per timbri più complessi invece e più legati alla diversa struttura del campionatore che li importa è meglio utilizzare i soli multisample e fare la programmazione direttamente nel campionatore che importa i multisample.

"Mi sembra inoltre di capire che quindi la difficolta' di una lettura adeguate dei campioni non avvenga solo nel caso dei soundfont , ma anche con altri formati."

Esatto.

Per i soundfonts segnalo SFZ,non sò se lo hai mai provato, è un player molto semplice,gratuito e che legge perfettamente i soundfonts,legge anche interi banchi nel caso tu voglia caricare un intero banco in formato GM
cristianob 14-07-11 11.29
Certo Gigi, capisco.
Dato che sto avendo una visione d'insieme molto completa , mi permetto di chiedere ancora qualcosa , se ovviamente non hai tempo non ci sono problemi , figurati.
Avevo letto su un forum straniero che anche se Sfz e' il miglior player per suonare i soundfont la sua lettura non e' comunque nemmeno per lui al 100% del soundfont.
Secondo la tua esperienza cosa potrebbe andare perso?
grazie

Ps.
Ho letto ora che e' consigliatissimo anche un altro player per la lettura dei soundfont , che pare sia ancora piu' affidabile di sfz , si chiama jeskola.
Edited 14 Lug. 2011 21:45
cristianob 14-07-11 23.47
C'e' ancora qualcuno che puo' rispondermiemo
cristianob 15-07-11 23.11
Quando in un soundfont vi e' internamente un'informazione ad esempio di filtro , il filtro che lavora e' interno al soundfont oppure sara' il filtro del lettore?
giannirsc 15-07-11 23.47
filtro del lettore.
gig69 16-07-11 03.38
@ cristianob
Quando in un soundfont vi e' internamente un'informazione ad esempio di filtro , il filtro che lavora e' interno al soundfont oppure sara' il filtro del lettore?
Il soundfont è un multicampionamento con al corredo le informazioni per la sintesi (filtro, amp,inviluppi ecc) destinati al lettore o alla scheda audio Creative.

Una precisazione, quando parlavo di "mattoni" con cui costruirsi da zero il timbro sul campionatore intendevo comunque multisample salvati nel formato compatibile con la macchina che li carica.
Sempre per tornare all'esempio del Program akai di piano stereo a 2 layers da caricare sul Triton,conviene usare un software di conversione/ editing di campionamenti per salvare i 2 layers in formato kmp (korg triton) ,importarli sul triton ed eseguire su questo la programmazione.
I due layers ,i due"mattoni" per intenderci,devono essere comunque importati in formato kmp e non come samples grezzi ad esempio in formato wave.
Se infatti importi in formato wave o aiff hai il multisample nudo e crudo e perdi perfino le informazioni sui punti di loop.

Quindi gli unici formati dove davvero nn ci sono informazioni sul loop,sulla sintesi,sui filtri ecc sono il formato Wave e Aiff,tutti gli altri comunque contengono delle informazione utili al campionatore che li importa.
Ora, se pretendiamo di affidarci totalmente alla conversione dell'intero program o soundfont da parte del campionatore spesso incappiamo in errori di conversione, ma se lo stesso program lo si importa a pezzetti salvando i singoli layers nel formato del campionatore che andrà a leggerli, allora avremo garantite le minime ed indispensabili informazioni sul singolo multisample (vedi l'importantissime informazioni sul punto di loop) e potremo dedicarci alla programmazione dell'intero timbro sfruttando i singoli multisample sicuramente correttamente letti dal campionatore.
carmol 16-07-11 03.56
Per la precisione, nel .wav le informazioni sul loop ci sono