Scioperano perché forse, in fin dei conti, non hanno tutti i torti.
Sì, sono dei miliardari in mutande, che guadagnano vagonate di soldi per tirare calci al pallone, ma quando, dopo un anno che due parti in causa parlano di un accordo a voce, poi si arriva a doverlo sottoscrivere... e una delle due parti tira indietro la mano all'ultimo... beh, questo non mi sembra giusto.
Questo hanno fatto i presidenti delle squadre di serie A... e giustamente i calciatori, che è da un anno che credono che sia tutto a posto, si incazzano.
I punti su cui non si sono trovati d'accordo sono l'allenamento fuori rosa, cioè l'allenarsi lontano dalla squadra quando non si è convocati per giocare nella squadra stessa, e il contributo (tassa di solidarietà) che toccherà a tutti quelli con un reddito annuo superiore alle 90 mila € lorde in Italia. Mi pare che su quest'ultimo punto siano un po' viziati e presuntuosi, dato che vogliono che gli sia pagato dalle società, essendone loro dipendenti e non autonomi.
Resta il fatto che molti gridano "vergogna" ai miliardari calciatori, perché si fanno scrupoli per un allenamento fuori rosa con quello che guadagnano. Io credo però che spesso si tende a pensare che questi atleti, proprio perché sono strapagati, non debbano mai lamentarsi di niente.
E invece, per senso di libertà verso ogni persona, anche chi guadagna 200mila euro il mese, ha diritto a dire la sua.
Quello che voglio dire è che non possono sottostare a tutti i dictat delle società di calcio solo perché guadagnano una fortuna.. anche loro hanno dei diritti.
Insomma la questione è da una parte spinosa, dall'altra vergognosa, perché con il casino che c'è ora in giro (il casino vero) tutto il paese è dietro a fare gli "aahh" e i "buuhh" perché hanno rimandato la partenza del campionato, e le due parti in causa battono l'una conto l'altra come muro contro muro, come ragazzini viziati.
Però per me, appassionato e tifoso di calcio, il fatto che questo week end mi abbiano tolto le partite.... beh un po' i coglioni me li fa girare...