@ steve
il problema non è tanto trovare gli accordi (a prescindere se a orecchio o in rete o con lo spartito...) ma capire come si arriva a sequenze simili... capire dei concetti... per poi applicarli per comporre brani propri...
Edited 11 Gen. 2012 10:33
c'è stata proprio poco tempo fa un'accesa discussiione sul riconoscimento degli accordi.
io provengo dall'interpretazione classica degli accordi. I giovanotti ora hanno dei concetti
diversi, ud usano accordi e scrittura non di semplice interpretazione logica come faremmo noi
della vecchia scuola.
a mio parere non c'è senso logico nella sequenza a cui fai riferimento, cioè una libera
interpretazione di sequenze che forse qualcuno spiegherà meglio.
Ma se tu usi un programma mitico come band in a box,
vedrai l'abbondante uso di questi accordi,
dato che s'invecchia ti cornsiglio di limitarti
ad accordi con quattro note e qualche volta 5,
tanto sull'arranger ti accrocchi le dita nel fare simili giochi di prestigio.
Uno uso sistemico con una buona base di armonia di triadi e variazioni derivanti
( sarebbe dire accordi con 4 note)
è già un ottimo suonare senza passare da uno psichiatra senile.
E' già complesso ma ancora semplice, mettere le quarte,
le seste le settime naturali e maggiorate e le none,
figuriamoci mettere una nota al basso che non c'entra tanto
con quanto sopra ma sa tanto di supposta effervescente....
Hai presente George Michael? lui fa abbondante uso di
questi fantascientifici accordi.
Edited 11 Gen. 2012 10:53