Campionatore: mi aiutate a capire alcune cose???

Ygnis80 16-01-12 22.50
Ciao ragazzi. Per favore, potreste spiegarmi in maniera più elementare possibile...e quindi dalle basi...a cosa serve un campionatore???

Cioè, so che serve per "catturare" dei suoni, ma se fosse così io potrei (per esempio) prendere la Kurzweil di un mio amico..campionarmi il piano più bello che sento, poi vado da un'altro e prendo un bel Fantom Xr con altri suoni che mi piacciono ecc. ecc. e ho tutti i suoni che preferisco su un'unica macchina? So che campionare non è un gioco da ragazzi, anzi...ma funziona davvero così??? emo

Scusate davvero eh, e grazie!emo
lenzozero 16-01-12 22.57
Si.. No.., Si funziona cosi, ma non andare dai tuoi amici con queste intenzioni. Torneresti disperato.
Meglio se vai dal tuo amico e catturi quello che sta dicendo. Ecco hai un bel campione della sua voce, ma attento che se campioni troppe parole la memoria del tuo sampler finirà.....
Meglio campionare la a....b.....c..... del tuo amico, poi comporrari le parole... e col tempo riuscirai a creare la sua voce sempre meglio; avrai impiegato meno memoria campionando solo le lettere.
Stop per adesso, pensa a questo concetto intanto, poi pensa che la a il tuo amico potrà dirla piano, sussurata...urlata....ecco che la tua a diventeranno tante a seconda della pressione dei tasti....mica male, hai il tuo amico dentro la tastiera anche con le emozioni vocali.
Mi fermo qui per adesso, il discorso è lunghetto ma è più o meno così.
vin_roma 16-01-12 22.58
Campionare è un' arte.

Fosse così semplice...

Appena avrò tempo, se qualcuno non interverrà prima, ti spiegherò un paio di cosette...
Ygnis80 16-01-12 23.00
Intanto grazie, inviato Thanks!
Capisco che vuoi darmi le basi da zero, e ti ringrazio...ma vorrei capire non come si campiona, quello capisco che ci vorrà tempo e uno studio ben mirato..., ma l'utilizzo: così facendo si avrebbero tutti i migliori suoni dentro una sola macchina?
lenzozero 16-01-12 23.10
Piu o meno anzi meno....
No non puoi, se credi di avere esattamente i suoni delle tastiere che non hai, no. Non è la stessa cosa.
Ti faccio solo un esempio di concetto. Non hai un piano a coda ma pensi di campionarlo così lo avrai, no. non lo avrai mai.
Il campionamento non è la semplice registrazione (campionatura) del suono del piano o del suono di un tasto del piano, il campionamento oggi è la copia della forma d'onda di una singola unità sonora di uno strumento.
Se suoni il Do centrale dello Steinway del tuo vicino, e lo campioni, non avrai il piano campionato, perchè lo stesso tasto può essere pressato lievemente,ed è un campionamento, un pò più forte, ed è un altro campione... ancora ed ancora....e comunque non avrai tutte le sfumature dovute alla forza di pressione..... poi non avrai le risonanze della cassa vera del piano.... non avrai le stesse vibrazioni delle corde... che dovrai campionare.... e poi l'altro tasto....e poi l'altro ancora.... e ti servono 56789 Giga... ma niente.. non è lo stesso... aiutooooooo...
Vin ti prego. emo
lenzozero 16-01-12 23.14
Però più semplice può essere che so una cassa..... il tuo batterista da un bel colpo, lo campioni e via, hai la cassa. Ma anche questa comunque sarà un po finta, perche i colpi piu leggeri, piu forti... andra tutto campionato. Ricorda piu sfumature campioni piu reali sembreranno i suoni, però piu memoria ti servirà per contenerli. Queindi il tuo K2500 dovrà avere tanta ram 500 Gb circa...:P
Capisci. E' difficile ed ormai si preferisce usare le librerie piu o menovalide, altrimenti quando finirai di campionare come Dio comanda, sarai già vecchio.

Certo un utilizzo rapido ed utile potrebbe esser quello di campionare, ad esempio, un coro, una frase ben confezionata e missata. La campioni, la assegni in un solo tasto del campionatore (range da Do4 a Do4) e così hai un coretto pronto sul Do della 4° ottava. Certo dovete suonare con la velocità del brano eguale alla velocità del coro.
Insomma un campionamento creativo ed utile può avere mille vantaggi diversi da quello di campionare uno strumento.
Edited 16 Gen. 2012 22:28
lenzozero 16-01-12 23.19
Fai delle domande; è più semplice. emo
Ygnis80 16-01-12 23.26
Grazie ragazzi, va benissimo così con quello che avete detto! Siete stati moooolto chiari emo
anonimo 17-01-12 00.46
Di fatto il campionatore e' nato per avere suoni piu' realistici a portata di mano.

Inizialmente non si badava alla dinamica e alla risoluzione del campione, le memorie erano piccole costose e non si poteva fare di piu', pero' il metro di paragone era il sintetizzatore, anch'esso nato per imitare strumenti acustici (invece fini' per creare suoni completamente nuovi).

All'inizio dell'era del sintetizzatore c'era entusiasmo : i violini erano in fondo somigliavano molto ..
Cosi' via per basso, fiati ecc.
Mancava il pianoforte ed altri strumenti, cosi' difficili da riprodurre per sintesi, per via della complessita' del loro spettro armonico.

Quando arrivo' il campionatore invece il suono di un pianoforte appariva piu' realistico dei plasticosi pianoforti in sintesi sottrattiva.
Anche gli archi, i fiati ed altri strumenti : sembrava che si era raggiunto il realismo totale a tal punto che in questo periodo, preziosi sintetizzatori oggi ricercatissimi, finirono negli scantinati, o addirittura accatastati nei reparti usato dei grandi negozi (ricordo cataste di arp odissey, svendute come se fosse finita la loro era).

Col passare del tempo pero' ci si rese conto che il campionatore era si piu' realistico del sintetizzatore, ma da li al realismo totale c'era ancora un abisso.

Nel frattempo il sintetizzatore si prese la sua rivincita nel momento in cui ci si rese conto che la sua forza non era nel realismo emulativo, ma nel fatto che era uno strumento a se stante, con suoni nuovi tutti suoi, caldi avvolgenti e soprattutto unici.

Cosi' mentre le considerazioni sul campionatore vennero un po' riviste con maggiore obiettivita', quelle sul sintetizzatore vennero rivalutate nell'inevitabile caccia al vintage, con il famoso detto "l'analogico pero' suonava caldo"..

Col passare del tempo i ruoli si sono ben definiti, ed anche le pretese del tastierista.
E' vero : un sax campionato non sara' mai un sax vero, il pianoforte non sara' mai uno steinway, pero' un sintetizzatore a campioni comunque ti consente di avere suoni di orchestra e di synth del passato senza portarti dietro intere orchestre o pianoforti pesantissimi : non sara' realismo totale, ma il vantaggio di un bagaglio sonoro simile e' evidente.

Con l'esplosione dei synth a campione, per contro si e' visto un enorme calo dei campionatori prodotti dalle varie case.
Questo perche' la maggior parte degli utenti finali, si e' resa conto che campionare bene non e' un gioco, richiede tempo ed attrezzatura, oppure se si pensa di accedere alle librerie gia' pronte, si cade nel costo eccessivo dei supporti gia' campionati (CD ecc..)..

Cosi' il campionatore e' stato per una gran fetta sostituito dai sintetizzatori a campioni, detti anche "rompler" (ROM Player), mentre i campionatori puri sono diventati oggetto di culto di chi lavora molto su effetti e suoni particolari, e preferisce farsi il suono da se.

Come gia' scritto da altri forumers, ad oggi chi sceglie un campionatore non lo fa per cercare di farsi il suono steinway piu' fedele, peraltro gia' presente in molte librerie VST, perche' sa quanto sia laborioso come lavoro, e quanto scarso rischia di essere il risultato finale, senza gli adeguati supporti tecnici.
Il campionatore invece diventa utile per effetti, suoni esclusivi e personalizzati, e per tutte quelle cose non disponibili nelle librerie rom dei rompler.
anumj 17-01-12 01.53
Ma nella domanda di Ygnis c'è uno dei principali motivi che hanno consentito la diffusione dei campionatori alla fine degli anni 80. Cioè l'esigenza di avere (cito testtualmente) "tutti i suoni che preferisco su un'unica macchina".
Oltre infatti all'utilizzo emulativo tipico del campionatore, cioè quello di imitare strumenti acustici impossibili da realizzare con i sintetizzatori classici del tempo, di cui hanno già scritto in modo esaustivo sia enzo che roby, c'era un altro uso più pratico e meno pretenzioso, che consisteva nel riassumere dei setup imponenti fatti da vari synth pesantissimi da trasportare dal vivo.

I primi S900 akai che avevano la bellezza di 2 mb di memoria (se espansi ovviamente!!!) e 8 voci di polifonia diventavano la centrale operativa del tastierista che finalmente poteva lasciare a casa il PPG, piuttosto che l'Oberheim, perchè si era campionato tutte le combi necessarie per l'esecuzione dal vivo. Altri facevano proprio come dice Ygnis, andavano dall'amico che aveva il Prophet 5, oppure corrompevano il negoziante per campionare uno Jupiter8.
Lo spirito era insomma proprio quello che fatto nascere questo thread.
Si andava a caccia del suono, letteralmente. C'era chi campionava gli stacchi e i suoni orchestrali spulciando la collezione deutsche grammophon del nonno. Chi gli attacchi di fiati dai dischi di jazz etc.

Andavi sul palco avevi una buona master, una secondaria e il rack con un akai (e decine di floppy disk!) e un modulo per i piani... stop stavi a posto per tutte le esigenze.

Oggi è diventato tutto obsoleto grazie a strumenti in grado di generare polifonia e multitimbricità sufficiente per creare i setup più complessi.
Ma si è perso di contro quello spirito pioneristico cosi affascinante. Troppa pappa pronta non fa bene.
anonimo 08-03-12 21.58
Ricordo una storia familiare:

il sintetizzatore nacque per ricreare i suoni degli strumenti acustici. Col tempo si passò da sintetizzatori analogici a sintetizzatori digitali; quando arrivarono, questi, che permettevano di gestire tanti suoni insieme, di memorizzarli, che non soffrivano scordature, ci fu una corsa all'acquisto che catapultò i "vecchi" analogici nel passato e nei mercatini a prezzi ridicoli (quando non addirittura nel cassonetto dei rifiuti).

A distanza di tempo si scoprì che sì, i digitali erano comodissimi, ma l'analogico aveva un suono suo, che non poteva essere emulato dagli zero e dagli uno. Si capì che avevano una propria identità e che il loro campo era ben altro rispetto a quella dell'emulazione.

Mi chiedo:

assodato che per i campionatori HW non ci sarà (se non difficilmente) un ritorno al periodo d'oro, potrebbe potenzialmente esserci stato?

Ricordo un bellissimo post di Anumj sulle potenzialità di queste macchine in cui diceva che attrezzature del genere, dal punto di vista sonico, oggi sono tutt'ora insuperate. Che buttandoci dentro una triangolare, una quadra, una saw (così non fate battutine), una sinusoidale e avendo la voglia di imparare a smanettare con queste anti-interfacce, si sarebbero potute esplorare delle potenzialità di sintesi rimaste ancora inesplorate.

Questa cosa mi affascina e interessa molto.
anumj 08-03-12 23.56
Ti ringrazio per la citazione.
Il campionamento è rimasto il metodo di sintesi emulativa più versatile in assoluto, passando indenne alle varie tecniche, come la più giovane che è la sintesi a modelli fisici.

Il campionamento non è il migliore metodo, ma ripeto è il più versatile. Il migliore è l'emulazione attraverso il modello fisico, perchè ti consente articolazioni del suono tipiche dello strumento emulato, che sono impossibili con il campionamento.

Il limite era che per ogni strumento emulato, serviva un modello fisico appositamente studiato e progettato per quel particolare sintetizzatore. Mentre al contrario con il campionamento bastava effettuare una registrazione audio dello strumento da imitare e poi inserirla nella rom di un qualsiasi synth o sampler.

La strada alternativa al campionamento fu quella del re-sampling, ovvero scomposizione dello spettro armonico della forma d'onda campionata. In pratica viene smontato il suono e ridotto ai minimi termini (onde sinusoidali), su questi elementi poi si applicano tutte le tecniche dello scibile umano (pitch shifting, filtraggi, time stretching etc).

La sintesi emulativa a modelli fisici purtroppo ebbe il suo capolinea già parecchi anni fa.
La direzione italiana del Prof. Di Giugno dell'IRCAM porto' a progetti come la workstation MARS con ottimi risultati, se pensiamo che dietro quel sistema ci stava un piccolo atari.
Questo non lo dico per campanilismo, ma solo per ricordare agli scettici che gli italiani nel campo della ricerca e della sperimentazione di strumenti musicali elettronici non sono secondi a nessuno.

Dopo nessuno ebbe seriamente le capacità di riprendere il discorso e portarlo avanti.

Ma qui si parla di campionamento, se volete approfondiamo il discorso sui modelli fisici in un altro thread.