E se una tastiera "moderna" si dovesse rompere?

Narshell 20-01-12 17.55
Le uniche volte in cui (fino ad oggi) sono andato da un tecnico è sempre stato per far riparare tastiere elettromeccaniche (un Crumar t1 ed una simil-solina viscount) o max un d50. Di norma si individuava il pezzo che non andava e lo si sostituiva. Ma con le tastiere moderne fra 20 anni si potrà fare lo stesso?? se per esempio si installasse scorrettamente un sistema operativo o dovessero sorgere problemi a livello di software come risolverebbero i nostri tecnici tali problemi? L'assenza pressoché totale di hardware non potrebbe nel tempo risultare un limite per chi possiede strumenti di "nuova concezione"? illuminatemi

Edited 21 Gen. 2012 1:57
michelet 20-01-12 18.00
Mah, non so se sia come per le autovetture... Un produttore deve conservare i pezzi di ricambio per almeno 10 anni, poi... meglio affidarsi alla buona sorte... emo

Più che altro, invece di preoccuparsi per la scarsa reperibilità dei pezzi, bisognerebbe formare dei tecnici competenti e non degli improvvisati che spessp causano danni irreparabili oppure fanno riparazioni superficiali.
Narshell 20-01-12 18.34
michelet ha scritto:
Più che altro, invece di preoccuparsi per la scarsa reperibilità dei pezzi, bisognerebbe formare dei tecnici competenti e non degli improvvisati che spessp causano danni irreparabili oppure fanno riparazioni superficiali.


Il problema (se è solo questo) è che anche se ciò fosse possibile, dovremmo pagarli il doppio di quanto li paghiamo già salatamente oggi

La questione secondo me dipende da 2 fattori:
1)reperibilità dei pezzi, ripeto prima poteva saltare una resistenza e la si comprava inq ualsiasi negozio di elettronica ma oggi parliamo di microingegneria in molti casi e quindi o servono i pezzi originali o grandi tecnici (in entrambi i casi i costi di riparazioen lieviterebbero)

2)tipo di prodotto: prima si rompevano e sostituivano parti fisiche oggi parliamo di software il che rende ancora più complessa la cosa...
maxpiano69 20-01-12 20.16
Tu pensa che ebbero lo stesso problema con lo Space Shuttle, il cui sistema di manutenzione a terra era basato su processori 8086 e dopo un tot di anni le scorte scarseggiavano e la Nasa ne fece incetta (beato che ne aveva ancora uno stock ai tempi)

NASA used original 8086 CPUs on equipment for ground-based maintenance of the Space Shuttle Discovery until the end of the space shuttle program in 2011. This decision was made to prevent software regression that might result from upgrading or from switching to imperfect clones. (da Wikipedia cheriporta da un articolo su NY Times )

Il problema purtroppo affligge qualsiasi dispositivo basato su elettronica integrata, sia essa digitale o analogica. L'unica possibilità in è il reperimento delle parti, spesso le schede intere, nonchè di SW e programmatori/loader adatti ed infatti già oggi ci sono molti siti che vendono parti recuperate da vecchi synth digitali rotti (o smantellati ad hoc per rivenderli a pezzi facendo più soldi..)

Non c'è scampo temo...tranne che per le parti meccaniche o discrete dove si possono fare riparazioni artigianali ad hoc o trovare più facilmente degli equivalenti.
Edited 20 Gen. 2012 19:24
Narshell 20-01-12 23.21
maxpiano69 ha scritto:
Tu pensa che ebbero lo stesso problema con lo Space Shuttle, il cui sistema di manutenzione a terra era basato su processori 8086 e dopo un tot di anni le scorte scarseggiavano e la Nasa ne fece incetta (beato che ne aveva ancora uno stock ai tempi)

NASA used original 8086 CPUs on equipment for ground-based maintenance of the Space Shuttle Discovery until the end of the space shuttle program in 2011. This decision was made to prevent software regression that might result from upgrading or from switching to imperfect clones. (da Wikipedia cheriporta da un articolo su NY Times )

Il problema purtroppo affligge qualsiasi dispositivo basato su elettronica integrata, sia essa digitale o analogica. L'unica possibilità in è il reperimento delle parti, spesso le schede intere, nonchè di SW e programmatori/loader adatti ed infatti già oggi ci sono molti siti che vendono parti recuperate da vecchi synth digitali rotti (o smantellati ad hoc per rivenderli a pezzi facendo più soldi..)

Non c'è scampo temo...tranne che per le parti meccaniche o discrete dove si possono fare riparazioni artigianali ad hoc o trovare più facilmente degli equivalenti.
Edited 20 Gen. 2012 19:24



quindi tu stai volendo dire che tutti questi portenti della tecnica come i vari nord, kronos etc... non potranno mai sopravvivere come invece hanno fatto i vari rhodes, minimoog, hammond??
mima85 21-01-12 02.17
Narshell ha scritto:
quindi tu stai volendo dire che tutti questi portenti della tecnica come i vari nord, kronos etc... non potranno mai sopravvivere come invece hanno fatto i vari rhodes, minimoog, hammond??


Sarà molto difficile.

Componenti discreti (transistor, bobine, resistenze, condensatori, ecc...) per riparare strumenti come quelli che hai citato ce ne saranno ancora per molti anni. I pezzi meccanici si possono rifabbricare.

Gli integrati invece sono soggetti alla normale evoluzione dell'elettronica, per un periodo vengono prodotti poi escono di produzione, ed in quel caso bisogna basarsi o sui cosiddetti NOS (New Old Stock) oppure al recupero dei componenti da apparecchi vecchi.

E prima o poi sia i NOS che gli apparecchi vecchi ed i componenti di seconda mano si esauriranno, ed a meno che qualcuno si prenda la briga di clonarli (come per esempio è stato fatto per gli integrati VCA/VCF del Roland Juno 106) spariranno per sempre. Ovviamente la situazione è molto critica per i componenti custom tipo appunto i summenzionati VCA/VCF del Juno 106, oppure i vari chip di sintesi DSP che si trovano nelle prime tastiere digitali (pensiamo per esempio ai vari integrati YM[qualcosa] di Yamaha per la sintesi FM). Per i componenti standard la situazione è un po' meno critica, ma comunque arriverà anche per loro il momento in cui sarà molto difficile trovarli.
Narshell 21-01-12 02.56
azzo è quello che immaginavo...è allucinante cmq...stiamo acquistando praticamente degli strumenti con data di scadenza...

ma a sto punto sto digitale verso cui tutti hanno virato "per una migliore affidabilità" a cosa serve se proprio tale affidabilità si vede nel lungo termine? tutto si riduce solo a sto punto a vantaggi in termini di peso e costi (fattori importanti ma che passano in secondo piano se in gioco c'è la vita stessa dello strumento...)
Edited 21 Gen. 2012 2:03
anonimo 21-01-12 10.56
Sugli strumenti di grande diffusione, facilmente si trovano strumenti rotti da cannibalizzare.
Il fatto e' che tali strumenti svalutano talmente tanto, che ala fine conviene comprarne uno usato funzionante, piuttosto che mettersi li a pasticciare...

Anche sulle auto meno storiche (quelle da trent'anni in qua) si fa cosi' : i pezzi si prendono da vetture in rottamazione, o talvolta si acquista l'intera vettura non funzionante, da usare come ricambi.
mima85 21-01-12 12.37
Narshell ha scritto:
ma a sto punto sto digitale verso cui tutti hanno virato "per una migliore affidabilità"


Questo è quello che ti dice il marketing emo

Scherzi a parte, l'affidabilità del digitale rispetto all'analogico risiede nella stabilità del comportamento dei vari componenti (pensa soltanto al mantenimento dell'intonazione del synth) ed alla minor propensione a guasti degli integrati digitali, che di solito sono più robusti di una scheda piena di condensatori, resistenze e transistor, o di integrati che ne raggruppano un certo numero per una determinata funzione (pensiamo per esempio ai vari integrati CEM, SSM o altro di alcuni synth analogici), che sono piuttosto sensibili al calore, più di un integrato digitale.

Ma l'affidabilità non è il motivo principale per cui la produzione di strumenti è migrata quasi totalmente sul digitale. Il motivo principale è che è più economico produrre uno strumento che ha uno o più DSP che eseguono il programma di sintesi del caso (che sia VA, FM, a campioni, a modelli fisici, ecc...) piuttosto che fare tutto con componenti discreti. A parte il fatto che certi tipi di sintesi, vedi la classica sintesi a campioni o quella a modelli fisici sono possibili solo in digitale, proprio perché ci deve essere un programma che calcola il segnale audio.

Un synth VA con un DSP che esegue il programma della sintesi sottrattiva è molto più economico da produrre rispetto ad un synth che faccia il medesimo tipo di sintesi ma implementato su schede con componenti analogici, sulle quali bisogna implementare a livello di circuito tutte le singole funzioni dello strumento (filtri, EG, oscillatori, ecc...). Mentre invece in un programma DSP ogni funzione del synth non è nient'altro che una routine software che calcola in tempo reale i valori del segnale.

Per ogni strumento prodotto sarà quindi sufficiente fabbricare la scheda madre del synth con su la sua manciata di integrati e caricargli nella ROM il programma di sintesi, al contrario per ogni synth analogico prodotto sono richiesti molti più componenti, ed anche le schede stesse sono più complesse a livello di circuito, proprio per la gran quantità di componenti da collegare.

Infatti se si apre la stragrande maggioranza dei synth VA attuali quello che si trova dentro non è nient'altro che una schedina scarusa con su qualche integrato, tra cui il o i DSP, mentre se si apre un synth analogico, anche attuale, le schede sono visibilmente più grandi e più cariche di componenti. Già solo questo rende l'idea di quale tipologia di strumento sia più economico produrre.
clouseau57 21-01-12 14.26
..ecco il motivo per il quale mediamente io cambio parco macchine ogni 6/7 anni....
emo
macofil 21-01-12 19.21
Narshell ha scritto:
ma a sto punto sto digitale verso cui tutti hanno virato "per una migliore affidabilità" a cosa serve se proprio tale affidabilità si vede nel lungo termine?

La questione non è l'uso di questa o quella tecnologia, ma la necessita da parte di chi produce, di
continuare a fare ciò, per cui a loro non interessa che tu possa conservare il prodotto da te comprato
per sempre, ma fare in modo che quel tuo prodotto , venga sostituito quanto prima da un altro.
Così ahi noi va il mondo, scusate le mie ovvietà.
am0 21-01-12 19.56
Riparare una tastiera moderna è, e sarà, praticamente impossibile, non si trovano gli schemi, anche avendoli ormai ci si capisce poco, sono quasi tutti componenti proprietari. Non parliamo poi del fw residente.

Vale lo stesso ragionamento con quasi tutta la tecnologia moderna.

Uso spesso un paragone nel mondo dell'automobile, una 127 era molto meno affidabile di un'auto moderna, ma quando capitava un guaio, con una chiave inglese, un pezzo di fil di ferro e un cacciavite potevi sperare di tornare a casa. Ora non si rompono quasi mai, ma quando succede....... carro attrezzi.

Penso che tra vent'anni ci saranno ancora gli appassionati delle prime 500 e dei MiniMoog, non penso invece ci saranno i fan club delle Fiesta (una a caso) e del Motif (una a caso).
tsuki 21-01-12 20.26
Mha',guarda,dipende dai modelli a volte...Una volta ho fatto cambiare il display ad una D70,nessun problema,l'ho beccato in Germania.Poi a distanza di qualche mese volevo fare lo stesso su una XP80,tastiera ben piu' recente della D70;ebbene,il ricambio era INTROVABILE dappertutto.Per cui,penso che tra un (bel)po' di anni,molta di questa roba che usiamo per suonare sara' solo ferraglia non riparabile...E che vu' fa'? Invece ho un A100 del '59...Che va' che è una bellezza...Ha quasi 52 anni!Altro paio di maniche,rispetto alle macchine odierneemo...
macofil 21-01-12 20.34
Scusate l'OT, stavolta è certo: ho chiuso con i Forum.
am0 21-01-12 22.50
@ macofil
Scusate l'OT, stavolta è certo: ho chiuso con i Forum.
emo
Narshell 22-01-12 13.22
grazie picciotti avete confermato tristemente quello che pensavo...emo