Crossover 24 db ottava, chi puo' chiarire il concetto?

textars 08-03-12 01.15
a volte si legge "crossover" a 24 Db ottava specie nelle casse amplificate....
Ma cosa vuol dire esattamente?
Grazie anticipatamente.
emoemo
LittleApple 08-03-12 01.29
Premesso che in fisica, e in elettrotecnica dunque, è impossibile inserire nella realtà un filtro che faccia da muro, quel valore indica l'efficacia del filtro in questione, che nel caso di casse amplificate sarà presumibilmente un passa-alto, per consentire un uso del subwoofer in link se quest'ultimo non è dotato di crossover interno, oppure se non si dispone di un crossover esterno.

Entrando nel particolare, è irrealizzabile un filtro che ti permetta, applicato ad un segnale sonoro nel caso, di filtrare tutte le frequenze "al di sotto" di x Hz, ad esempio 120 Hz. Qualcosa passa necessariamente, e quel valore indica "che cosa passa e in che quantità".
Supponendo di porre la frequenza di crossover a 120 Hz con un filtro passa-alto, la frase "24 db ottava" indica che spostandosi verso il basso di un'ottava, il suono si riduce di 24 dB. Considerando che 3 dB sono il doppio del suono, e notando che il 3 nel 24 ci sta 8 volte, l'efficacia di abbattimento a 60 Hz, che non è altro che un'ottava più in basso di 120 Hz, sarà di 2^8 volte, cioè avremo un'intensità sonora di 256 volte inferiore rispetto a quella che abbiamo dai segnali maggiori o uguali a 120 Hz.

24 dB / oct dunque è un buon abbattimento, che ne dici? emo


Edited 8 Mar. 2012 0:46
textars 08-03-12 01.34
direi "efficace".
Thanks
emo
carmol 08-03-12 12.22
Per dovere di cronaca, se parliamo di crossover passivi,
aggiungo che un filtraggio più efficiente in termini di db/ottava non
è detto che sia meglio, anzi.
Specialmente sui diffusori con vocazione audiofila,
si sta affermando la tendenza a mantenere
il crossover più semplice possibile, e quindi a 12 db o addirittura
6 db per ottava. Questo perchè
si è scoperto che un crossover passivo elaborato porta più
svantaggi che vantaggi.
Se interessa, approfondisco.
LittleApple 08-03-12 12.29
Certo! Molto volentieri... emo
textars 08-03-12 13.02
@ carmol
Per dovere di cronaca, se parliamo di crossover passivi,
aggiungo che un filtraggio più efficiente in termini di db/ottava non
è detto che sia meglio, anzi.
Specialmente sui diffusori con vocazione audiofila,
si sta affermando la tendenza a mantenere
il crossover più semplice possibile, e quindi a 12 db o addirittura
6 db per ottava. Questo perchè
si è scoperto che un crossover passivo elaborato porta più
svantaggi che vantaggi.
Se interessa, approfondisco.
certo che interessa, grazie!
emoemo
carmol 08-03-12 13.04
Senza entrare troppo nello specifico, il rendimento di un crossover è
strettamente legato al numero di componenti,
condensatori e induttanze, in serie o in parallelo
al segnale.
Cioè più db per ottava implica più condensatori ed induttanze.
Tali componenti inducono alterazioni del segnale,
principalmente ritardi del segnale in funzione della frequenza,
tecnicamente rotazioni di fase,
che si traducono in quella che viene detta perdita di coerenza:
il segnale a certe frequenze arriva prima o dopo rispetto ad altre,
si parla di frazioni di frazioni di millisecondi, che in parole povere
comunque comportano una perdita di fedeltà di riproduzione più grave
rispetto all'utilizzo di un crossover semplificato.
Laddove la fedeltà è la parola d'ordine, due sono le strade:
o si mantengono i filtri molto semplici (cercando a volte
di rimediare tramite la geometria del diffusore)
o si introducono altri componenti nel crossover
per compensare le rotazioni di fase; in questo modo
però il filtro diventa "pesante", nel senso che attenua TUTTO
il segnale, per cui si una una perdita di efficienza del diffusore;
spesso infatti diffusori high end hanno una efficienza
nell'ordine dei 86-88 db, e quindi necessitano di amplificatori
"nerboruti" (200-300 W) per esprimere una modesta pressione
acustica in semplici appartamenti.
Quest'ultima soluzione è impraticabile laddove è più importante
la pressione sonora in ampi spazi rispetto alla alta fedeltà.

Va considerato inoltre che gli altoparlanti hanno già un crossover "fisiologico",
cioè attenuano già per loro natura le frequenze cui non sono
destinati. Se si collega un woofer direttamente all'amplificatore
senza crossover, non si udranno per niente frequenze acute
oltre una certa soglia.
Altrettanto vale per tweeter e midrange, non hanno alcuna capacità
di riprodurre basse frequenze (ma non ci provate altrimenti li sfondate).
Quindi, valutando vantaggi e svantaggi, spesso e volentieri
risulta inutile anzi dannoso usare crossover passivi oltre i 12 db.
Edited 8 Mar. 2012 12:31
thermidor 08-03-12 13.42
Se vuoi una spiegazione dettagliata, si parla però di filtri attivi ma la teoria è la stessa, guarda qua.
Tralasciando gli aspetti teorici, è comunque spiegato bene, in particolare viene illustrato cosa è e perchè va compensato il ritardo di gruppo (il discorso che faceva prima carmol).
prossi 08-03-12 19.30
carmol ha scritto:
Laddove la fedeltà è la parola d'ordine, due sono le strade:
o si mantengono i filtri molto semplici (cercando a volte
di rimediare tramite la geometria del diffusore)
o si introducono altri componenti nel crossover
per compensare le rotazioni di fase; in questo modo
però il filtro diventa "pesante", nel senso che attenua TUTTO
il segnale, per cui si una una perdita di efficienza del diffusore;


emo Per questo quando non si hanno molti soldi è meglio un diffusore a 2 vie con un crossover semplice piuttosto che un 3 vie con crossover altrettanto semplice.
textars 08-03-12 21.43
grazie davvero a tutti!
emo
mima85 08-03-12 22.48
Interessante.

Thanks a Carmol e Thermidor
textars 09-03-12 23.13
in effetti..