Che piaccia o no, non si può usare uno strumento in modo indiscriminato, pensando che la sua polifonia sia infinita... prima o poi si arriva al collo di bottiglia, sopratutto se si fa un uso smodato del sustain.
Per ovviare a questa apparente limitazione, bisogna fare dei semplici calcoli aritmetici analizzando di quante Part è composta una Voice e di quante Voices è composta una Performance.
E' evidente che se un timbro di pianoforte è composto da 4 Part, la polifonia globale sarà già ridotta a 128/4 cioè 32 note. Se poi il timbro di archi è composto a sua volta da altre 4 Part (e contemporaneamente viene usato anche il Pianoforte) la polifonia globale dello strumento sarà di 16 note complessive...
A questo punto, basterà aggiungere anche un altro timbro, l'organo ad esempio, che potrebbe essere composto da 2 Part e, tenendo premuto il pedale di sustain si inizierà a sentire qualche colpo di singhiozzo perché la polifonia complessiva è arrivata a 12 note...
ipotizzando anche un algoritmo molto sofisticato di allocazione dinamica, direi che stando molto attenti a dosare il pedale di sustain, ce la si può fare.
In alternativa, esistono dei banchi già studiati appositamente che prevedono Voices con un numero di Part ridotte, proprio per facilitare l'esecuzione multitimbrica.