ponte avvisato mezzo salvato...

Triton77 29-08-12 21.06
Si farà questo ponte?
Non si farà?
C'è qualcuno che ancora ci spera e che sente la necessità di avere questa infrastruttura colossale per collegare a malapena 3km di terraferma con la un'isola, nonostante ci sia un' autostrada (che dovrebbe farci "arrivare" a questo ipotetico ponte) lunga più di 400 km e che versa ancora in condizioni disastrate da più di 30 anni?

Nessuno si è accorto di cosa è accaduto oggi?
Terremoto in Sicilia
Edited 29 Ago. 2012 19:07
am0 29-08-12 22.18
l'Ing. Cane avrà dovuto rivedere i suoi calcoli emo
anonimo 30-08-12 09.47
E' un caso, perche' quella "non e' zona sismica"..... non si sono mai registrati terremoti di una certa entita' , e la non sismicita' della zona fu confermata nel 1908 anno nel quale "non" si registro' il minimo movimento tellurico.

I soliti anarco insurrezionalisti vorrebbero far credere che quella zona e' sismica per non fare un opera che tutta l'Europa ci chiede a voce alta, altrimenti rischia di essere tagliata dal resto del mondo..
MadDog 30-08-12 10.52
@ am0
l'Ing. Cane avrà dovuto rivedere i suoi calcoli emo
Ing, Cane è avanti e ha già progettato il ponte in gomma tale che si potrà adattare ad ogni condizione ad esso avversa!
efis007 30-08-12 15.05
La sismicità in quelle zone è risaputa, così come è risaputa in California o peggio in Giappone.
Tuttavia i ponti di tipo sospeso li fanno dappertutto e al momento non mi risulta che ne siano crollati a seguito di eventi sismici.
Il segreto dei ponti sospesi è proprio quello di essere estremamente elastici e mobili, si muovono sempre, di continuo, tutti i giorni, sono progettati apposta per muoversi, e ciò permette loro di assorbire bene le scosse di terremoto.
Vi ricordo che l'Akashi Kaikyo (il ponte sospeso più lungo del mondo, quasi 4 km di lunghezza) si è preso una sberla di 6.8 della scala richter (terremoto di Kobe) mentre era ancora in costruzione, ossia si trovava ancora in uno stato di evidente "fragilità strutturale".
Eppure non ha fatto una piega.
I giapponesi sanno che la loro terra è la zona peggiore del pianeta su cui costruire ponti, ma i ponti li fanno lo stesso e stanno in piedi.
Edited 30 Ago. 2012 13:06
anonimo 30-08-12 15.48
@ efis007
La sismicità in quelle zone è risaputa, così come è risaputa in California o peggio in Giappone.
Tuttavia i ponti di tipo sospeso li fanno dappertutto e al momento non mi risulta che ne siano crollati a seguito di eventi sismici.
Il segreto dei ponti sospesi è proprio quello di essere estremamente elastici e mobili, si muovono sempre, di continuo, tutti i giorni, sono progettati apposta per muoversi, e ciò permette loro di assorbire bene le scosse di terremoto.
Vi ricordo che l'Akashi Kaikyo (il ponte sospeso più lungo del mondo, quasi 4 km di lunghezza) si è preso una sberla di 6.8 della scala richter (terremoto di Kobe) mentre era ancora in costruzione, ossia si trovava ancora in uno stato di evidente "fragilità strutturale".
Eppure non ha fatto una piega.
I giapponesi sanno che la loro terra è la zona peggiore del pianeta su cui costruire ponti, ma i ponti li fanno lo stesso e stanno in piedi.
Edited 30 Ago. 2012 13:06
Stai parlando di materiali giapponesi, che sono alla gran lunga migliori dei nostri.

Prendiamo il cemento italiano ad esempio : e' per natura cemento impoverito.

Poi l'acciaio.

Una tonnellata di acciaio giapponese pesa 1.3 tonnellate,
mentre una tonnellata di acciaio italiano pesa 0.5 tonnellate.

Stessa cosa per la sabbia e cosi' via dicendo.

Per questo i ponti giapponesi resistono a botte di 6.8 gradi della scala Richter, mentre i capannoni emiliani (o aquilani, o dell'Irpinia) non stanno in piedi neppure con 5.4 della Richter, gli asili del Molise vanno giu' per molto meno, e i condomini di Foggia (100 morti) o Napoli, van giu' addirittura senza terremoti.


Cemento impoverito, acciaio che si ritira rispetto al peso previsto (se ne trova sempre meno di quanto ne era stato messo prima del crollo).
Purtroppo non e' stata ancora scoperta la causa di questo strano fenomeno fisico (una tonnellata dovrebbe essere uguale sia in Giappone che in Italia credo ).....

Certe opere lasciamole fare a chi ha la fortuna di avere i materiali giusti.

Poi c'e' un'altro particolare non da poco : in Giappone, a monte e a valle dei ponti ci sono strade e ferrovie, ed il ponte lo si fa per unire queste vie di trasporto.

In Italia invece a monte e a valle dello stretto, c'e' una ferrovia dove si viaggia a malapena ad 80 all'ora, e si fa la ristrutturazione mettendo un bullone ogni due (Vedi deragliamento di Rometta Marea), e come strade c'e' l'autostrada piu' lunga del mondo (quella che la fine costruzione tende ad infinito)....


Quando vedro' ferrovie e strade fatte per bene in quella zona (e col costo del ponte ne fai 100 di quelle superveloci), allora comincero' a pensare che tra le due coste serve un ponte.

tanto in 60 anni di progetti, il disegno dovrebbe essere gia' pronto e col primo mattone gia' posato (non dimentichiamolo) far partire i lavori sara' un gioco da ragazzi.

Senza tutto questo son solo soldi sprecati (come la TAV), che io come cittadino tartassato, impoverito e di un paese ad alto rischio fallimento non sono disposto a spendere.

Poi c'e' anche chi spende soldi anche quando non ce li ha ma generalmente fallisce lui, e non si trascina anche chi non ha colpa.

kaiman.
Edited 30 Ago. 2012 13:50
MadDog 30-08-12 15.57
robykaiman ha scritto:
Stai parlando di materiali giapponesi, che sono alla gran lunga migliori dei nostri.

Prendiamo il cemento italiano ad esempio : e' per natura cemento impoverito.

Poi l'acciaio.

Una tonnellata di acciaio giapponese pesa 1.3 tonnellate,
mentre una tonnellata di acciaio italiano pesa 0.5 tonnellate.

Stessa cosa per la sabbia e cosi' via dicendo.



Come prego???? emoemoemoemo


Dai fanculo, lasciamo perdere i materiali o altro, se costruite decentemente le cose possono resistere a tanti eventi sismici.



E' l'utilità dell'opera, sia in senso assoluto, sia inserita nel contesto attuale (Italia, oggi) che scricchiola molto più dei materiali.

Speculatori finanziari e mafia, ecco a chi serve sto ponte.
efis007 30-08-12 16.22
Non metto in discussione l'utilità o meno del nostro ponte, e tanto più se è necessario farlo o no.
Ma per favore sfatiamo i luoghicomuni che in giappone hanno il cemento e l'acciaio migliore del nostro.
Cemento e acciaio non sono prodotti "così è fatto, così resta", ma vengono fatti e composti a seconda delle specifiche esigenze di un progetto.
C'è un episodio (ahimè un tristissimo episodio) che dimostra che noi le strutture le sappiamo fare bene: il Vajont!
La diga del Vajont è rimasta in piedi dinnanzi ad un cataclisma senza precedenti.
Sai cosa sono 260 milioni di metri cubi di montagna che crollano dentro un lago?
Equivale a fare esplodere un bomba nucleare da 20 kilotoni a ridosso di una diga!
L'onda d'urto che ha provocato la frana del monte Toc è una cosa impossibile da descrivere, eppure la "nostra" diga è rimasta in piedi.
Si è flessa (come da progetto), si è piegata (come da progetto), si è elasticizzata (come da progetto), insomma in quel minuto fatale ha preso, assorbito, e neutralizzato forze immani ben superiori a quello per cui era stata progettata (doveva solo contenere un lago, non certo la frana di un'intera montagna).
Il Vajont ha dimostrato che le strutture le sappiamo fare bene.
Il problema quindi non è la nostra capacità di fare le strutture eccezionali.
E' un altro: la nostra incapacità di comportarci seriamente dinnanzi ai dati di fatto e dei prevedibili imprevisti.
Se ci sono degli imprevisti e vengono provati (e nel monte Toc c'erano), dobbiamo imparare ad affrontarli seriamente!
Dire "seriamente" vuol dire saper fare anche marcia indietro ed abbandonare il progetto.
Anzi peggio, significa neanche iniziarlo il progetto!
Prima bisogna verificare tutto, che tutto sia a posto, che tutto sia sicuro,... e solo dopo vanno iniziati i progetti.
Col Vajont invece prima si è iniziato a costruire (spendendo soldi) e dopo si è scoperto il problema (ed era tardi per tornare indietro, troppi soldi investiti, troppi interessi, troppi inciuci politici).
Questa è stata la vera vergogna del Vajont.
Ma nel mezzo di quella vergogna una cosa però l'abbiamo ampiamente dimostrata: che noi le strutture le sappiamo fare eccome, e non sono fatte di cemento impastate con la saliva o con la tolla al posto dell'acciaio.
La diga del Vajont è ancora lì, imponente, statuaria, indifferente, a dimostrare quanto la nostra tecnologia edilizia sia ben superiore alla nostra "politica".
E tutto il mondo ce lo riconosce ampiamente ancora oggi: la diga del Vajont è un capolavoro di ingegneria, nessuno ha mai osato affermare il contrario.
Un capolavoro che ha fatto quello che doveva fare, lo ha fatto come da progetto, anzi si è spinta ben oltre il calcolabile resistendo ad un cataclisma spaventoso.
Non è quindi della nostra ingegneria che mi preoccupo.
E della nostra politica che si diverte ad "inquinare" la nostra ingegneria!
Ecco perchè insisto a dire che le strutture ingegneristiche devono essere gestite da gente competente in materia e non da burocrati prezzolati voltati solo al denaro e agli interessi. emo
MadDog 30-08-12 16.52
efis007 ha scritto:
Non metto in discussione l'utilità o meno del nostro ponte, e tanto più se è necessario farlo o no.
Ma per favore sfatiamo i luoghicomuni che in giappone hanno il cemento e l'acciaio migliore del nostro.
Cemento e acciaio non sono prodotti "così è fatto, così resta", ma vengono fatti e composti a seconda delle specifiche esigenze di un progetto.
C'è un episodio (ahimè un tristissimo episodio) che dimostra che noi le strutture le sappiamo fare bene: il Vajont!
La diga del Vajont è rimasta in piedi dinnanzi ad un cataclisma senza precedenti.
Sai cosa sono 260 milioni di metri cubi di montagna che crollano dentro un lago?
Equivale a fare esplodere un bomba nucleare da 20 kilotoni a ridosso di una diga!
L'onda d'urto che ha provocato la frana del monte Toc è una cosa impossibile da descrivere, eppure la "nostra" diga è rimasta in piedi.
Si è flessa (come da progetto), si è piegata (come da progetto), si è elasticizzata (come da progetto), insomma in quel minuto fatale ha preso, assorbito, e neutralizzato forze immani ben superiori a quello per cui era stata progettata (doveva solo contenere un lago, non certo la frana di un'intera montagna).
Il Vajont ha dimostrato che le strutture le sappiamo fare bene.
Il problema quindi non è la nostra capacità di fare le strutture eccezionali.
E' un altro: la nostra incapacità di comportarci seriamente dinnanzi ai dati di fatto e dei prevedibili imprevisti.
Se ci sono degli imprevisti e vengono provati (e nel monte Toc c'erano), dobbiamo imparare ad affrontarli seriamente!
Dire "seriamente" vuol dire saper fare anche marcia indietro ed abbandonare il progetto.
Anzi peggio, significa neanche iniziarlo il progetto!
Prima bisogna verificare tutto, che tutto sia a posto, che tutto sia sicuro,... e solo dopo vanno iniziati i progetti.
Col Vajont invece prima si è iniziato a costruire (spendendo soldi) e dopo si è scoperto il problema (ed era tardi per tornare indietro, troppi soldi investiti, troppi interessi, troppi inciuci politici).
Questa è stata la vera vergogna del Vajont.
Ma nel mezzo di quella vergogna una cosa però l'abbiamo ampiamente dimostrata: che noi le strutture le sappiamo fare eccome, e non sono fatte di cemento impastate con la saliva o con la tolla al posto dell'acciaio.
La diga del Vajont è ancora lì, imponente, statuaria, indifferente, a dimostrare quanto la nostra tecnologia edilizia sia ben superiore alla nostra "politica".
E tutto il mondo ce lo riconosce ampiamente ancora oggi: la diga del Vajont è un capolavoro di ingegneria, nessuno ha mai osato affermare il contrario.
Un capolavoro che ha fatto quello che doveva fare, lo ha fatto come da progetto, anzi si è spinta ben oltre il calcolabile resistendo ad un cataclisma spaventoso.
Non è quindi della nostra ingegneria che mi preoccupo.
E della nostra politica che si diverte ad "inquinare" la nostra ingegneria!
Ecco perchè insisto a dire che le strutture ingegneristiche devono essere gestite da gente competente in materia e non da burocrati prezzolati voltati solo al denaro e agli interessi. emo



Tristemente, quoto ogni singola parola.
Tristemente per gli episodi tristi citati...
efis007 30-08-12 16.54
Concordo con Mad.
Come dicevo... non è della nostra ingegneria che mi preoccupo, ma del nostro "fare all'italiana", dei nostri politici, mafiosi, burocrati da strapazzo che fanno di tutto per rovinare i nostri progetti o rallentare l'esito delle possibili soluzioni tecniche.
Avevo citato il Vajont a buona ragione perchè penso che sia lo specchio che riflette bene queste due entità (ingegneria e burocrazia).
Ma potrei anche citare la strage di Linate ad esempio.
Serviva il radar di terra?
Ebbene il radar di terra c'era, ma era fermo stoccato in un magazzino in attesa di essere montato!
Serviva ripitturare le scritte dei raccordi?
Ebbene in un paese come il Burundi avrebbero preso qualcuno che armato di tolle di vernice sarebbe andato a dipingere le scritte.
Subito!
Da noi no.
Da noi prima di avere l'autorizzazione e prendere un pennello bisogna passare per mille stupide carte, autorizzazioni, mesi e mesi.
E intanto 118 persone hanno perso la vita in un incidente facilmente evitabile, il tutto a causa di scartoffie imbecilli! emo

Questo è il nostro "fare all'italiana".
E' il trovare problemi assurdi dove problemi non ce ne sono affatto.
Oppure fare il contrario (come nel Vajont): sapere che ci sono dei problemi seri, e fingere che non ci si siano affatto.

Per cui lo ridico.
Politici, burocrati, prezzolati, venduti, mafiosi,... fuori dalla palle, sciò, pussa via, àndale!
Lasciamo il campo libero a gente seria ed esperta, e solo a loro.
Edited 30 Ago. 2012 14:55
jacus78 30-08-12 17.38
il ponte?

ma possibile che in sicilia ci sono solo 3 autostrade (treeeee) che versano in condizioni a dir poco pietose? e che una delle autostrade (trapani-mazara del vallo) è a 2 sole corsie? (manca quella d'emergenza)....

ma possibile che non ci sono ferrovie decenti? l'unica è la palermo-catania mezza disastrata percorribile in........facciamo 5 ore? quando invece con la macchina in autostrada ce ne vogliono si e no 2 e mezza?......

non c'è un'autostrada o una ferrovia che colleghi trapani e siracusa (il litorale mediterraneo insomma)......distanza percorribile in auto su strade statali ad 1 corsia per marcia in poco meno di 7 ore.......7 OREEEEEEEEEE.........per fare 317 km in auto.......passando da centri abitati, o mulattiere di campagna come se andassimo a quaglie e fagiani.....e se becchi un TIR davanti arrivi dopodomani.

ma possibile che per andare a lavorare bisogna prendere la macchina e sciroccarsi kilometri e kilometri con la benzina che costa 2 euro al litro???
e dire che a Gela c'è una grandissima raffineria, potremmo anche prenderla direttamente da là in qualche modo la benzina, senza passare per lo Stato al 100%......

ma possibile che la Sicilia è a rischio fortissimo d'estinzione e ci devono ancora rompere i coglioni col ponte più lungo d'europa?? ma che bel primato avremmo.....

ma possibile che nessuno si cura della gente che ha veramente bisogno e che rischia la vita andando a rubacchiare nelle banche dei piccoli comuni accontentandosi di pochi spiccioli?

ma possibile che la regione paghi i dipendenti di un aeroporto che non esiste ancora? (agrigento)

il ponte??? che se lo infilino nel didietro il ponte in tutta la sua lunghezza......bastardi.

la lista è ancora lunga ma per ragioni di spazio mi fermo qua.

scusate il linguaggio colorito, ma sto ponte mi fa diventare il sangue in acqua.
Edited 30 Ago. 2012 15:49
anonimo 30-08-12 20.40
MadDog ha scritto:
robykaiman ha scritto:

Stai parlando di materiali giapponesi, che sono alla gran lunga migliori dei nostri.



Prendiamo il cemento italiano ad esempio : e' per natura cemento impoverito.



Poi l'acciaio.



Una tonnellata di acciaio giapponese pesa 1.3 tonnellate,

mentre una tonnellata di acciaio italiano pesa 0.5 tonnellate.



Stessa cosa per la sabbia e cosi' via dicendo.







Come prego???? emoemoemoemo





Dai fanculo, lasciamo perdere i materiali o altro, se costruite decentemente le cose possono resistere a tanti eventi sismici.







E' l'utilità dell'opera, sia in senso assoluto, sia inserita nel contesto attuale (Italia, oggi) che scricchiola molto più dei materiali.



Speculatori finanziari e mafia, ecco a chi serve sto ponte.



Pensavo avessi compreso la vena "leggermente" ironica del mio post. emoemoemoemo

QUando scrivevo che una tonnellata di ferro in Giappone sono 1.3 tonnellate, mentre in Italia sono 0.5 Tonnellate (una tonnellata e' sempre una tonnellata ovviamente), mi riferivo alle mafie e alle loro ben note speculazioni catastrofiche.

Poi so anche io che se le cose son costruite bene possono reggere, ma in Italia questa e' da considerarsi pura utopia.
Edited 30 Ago. 2012 18:41
anonimo 30-08-12 20.56
efis007 ha scritto:
C'è un episodio (ahimè un tristissimo episodio) che dimostra che noi le strutture le sappiamo fare bene: il Vajont!

La diga del Vajont è rimasta in piedi dinnanzi ad un cataclisma senza precedenti.

Sai cosa sono 260 milioni di metri cubi di montagna che crollano dentro un lago?

Equivale a fare esplodere un bomba nucleare da 20 kilotoni a ridosso di una diga!


Anche l'Hiroshima dome bomb e' rimasto in piedi, ma non perche' era costruito meglio delle altre costruzioni, bensi' perche' l'onda d'urto lo ha parzialmente risparmiato.

La diga del Vajont non ha ceduto perche' lo spostamento d'aria e le onde generate dalla frana, le sono semplicemente passate sopra, alzando un onda di 250 metri, che ha scavalcato la diga (di fatto sollecitata meno di quanto si possa immaginare), per poi infilarsi (l'onda d'acqua) in una valle strettissima, dove tra energia potenziale e cinetica ha creato un effetto stantuffo dove l'aria giunta a Longarone prima dell'acqua, ha avuto (li a Longarone) effetti simili a quelli di un esplosione nucleare.

A Longarone la gente si e' vista strappare la pelle dall'aria ancor prima che dall'acqua, non a Erto e Casso che erano a due passi da frana e diga.

Poi il fatto che la diga sia rimasta in piedi, non significa che sul Vajont non ci sia stata negligenza : erano tre anni che c'erano tutti i sintomi della catastrofe, e si sa bene quali erano e quanto siano stati ignorati fino all'ultimo (quando si poteva evacuare e salvare l'intera zona).

Non ti basta? :

Cosa mi dici di Gleno? : 500 morti per una diga costruita con cemento depotenziato
E di Molare ? : altri 100 morti per una diga secondaria costruita a cazzo per aumentare l'invaso ..( anche li la diga principale a tenuto) ..


E tu con 4 dighe crollate (Tesero negli anni 80 non ti dice nulla?) e 3000 morti in Italia , mi vieni a dire che sappiamo fare le dighe?...

Le dighe le sappiamo fare all'estero, dove se sgarri ti tagliano mani e testa, o ti mandano il mossad fino a casa tua e dei tuoi figli, ma in Italia dove c'e' l'impunita', abbiamo fatto tanti disastri impuniti, e 3000 morti non sono pochi (vallo a dire alle famiglie se son pochi o tanti)...


Forse dimentichi che pochi mesi fa e' ceduto il pezzo di una diga per cemento depotenziato, rischiando di causare l'ennesima strage....

La storia non insegna nulla, e mi tocca ancora a sentire "ingegnerini" di primo pelo entusiasti per vedere il grattacielo, o la diga o il mega ponte che daranno sfarzo all'Italia, ma che saranno costruiti dalla mafia con i criteri di sempre...

(de gustibus)....
MadDog 31-08-12 01.03
Però ci sono tipo 1000 dighe che reggono e stanno lì.

Com'è sta cosa?

Kaiman la tua è un'arrampicata sugli specchi.


A parte il fatto che 200 milioni di metri cubi di roccia e terra sono caduti DENTRO il bacino del Vajont, per forza di cose l'acqua tracima, ma non è che la diga non abbia subito pressioni o impatti!

E poi citi dighe SBAGLIATE.
Sbagliate come progetti e a priori non come materiali.

Guardati il documentario su Tesero e scopri perché vennero giù, non tanto per i materiali, ma per il posto in cui erano state costruite!

La diga di Molare è del 1925, in pieno periodo fascista e autarchico! Crollò nel 1935... lì si può parlare di materiali o altro, ma si DEVE parlare di 87 anni fa!


Se vai nella valle del Maè un bacino fece da preavviso al Vajont e come la diga del Vajont, anche la diga di Pontesei è ancora là, nonostante 3.000.000 di metri cubi di roccia caduti dentro l'invaso!

Quando c'è stata la volontà, in Italia abbiamo avuto le migliori tecnologie e tecniche ignegneristiche civili al mondo, nel '63, a diga ultimata, la diga del Vajont era quanto di meglio tecnologicamente esistesse nel mondo dei bacini artificiali!



Vuoi parlare di materiali?
Parliamo di materiali, ma le prove che le cose si fanno bene sono ovunque intorno alle nostre teste!

Ma se vuoi parlare di altro come hai già fatto (negligenza e tecniche costruittive) allora finisci in quello che stiamo dicendo io ed Efis e non più nella tua tesi iniziale che contestava il fatto che l'acciaio utilizzato fa schifo e il calcestruzzo è fatto coi piedi.

No.

E' così quando i COMPORTAMENTI a priori sono illegali!
Edited 30 Ago. 2012 23:05
anonimo 31-08-12 01.11
MadDog ha scritto:
Quando c'è stata la volontà, in Italia abbiamo avuto le migliori tecnologie e tecniche ignegneristiche civili al mondo, nel '63, a diga ultimata, la diga del Vajont era quanto di meglio tecnologicamente esistesse nel mondo dei bacini artificiali!


Mad io non sono contrario alle grandi opere e alla tecnologia quando queste hanno una reale utilita' e vengono fatte con giusto criterio.

L'Autostrada del Sole e' stata costruita in pochissimi anni, e come opera ha reso all'Italia tanti di quei benefici da ripagarsi centinaia di volte.

Ci sono pero' altre opere che invece sono pretesti per mangiatoie, e questo tipo di premessa scatena spesso quelle situazioni dove si deve andare avanti, non perche' serve, ma perche' c'e' aria di mafia.

Il Ponte sullo stretto (come la TAV) e' una di quelle opere.
Non portera' benefici, ci e' gia' costato fin troppo solo a pensarci per 60 anni, mantenendo un ufficio progetti costosissimo, e in questo momento, dove ci sono minatori sotto terra con gli esplosivi ed intere produzioni che vengono dismesse, e' l'ultima cosa che serve.

Gli stessi soldi possono essere investiti in altro modo, creando lavoro vero e stabile, e senza indebitare un paese gia' allo stremo.

Questa perlomeno e' la mia idea : poi come sempre posso sbagliarmi.

Poi se vogliamo evitare queste storie, facciamo che adottare in toto il sistema americano : si fanno fare queste opere a totale spesa dei privati.
Voglio poi vedere in quanti si fanno avanti (nessuno e infatti negli USA non si parla di alta velocita' perche' ci vanno migliaia di anni ad ammortizzarla).

E'facile parlare di privatizzazioni e di modello americano, lasciando pero' sempre vivo pantalone.

O si statalizza tutto, oppure si privatizza, ma i privati investono i LORO soldi, e con quelli se c'e' business intascano il biglietto.

Allora vediamo in quante migliaia di anni dei privati ammortizzerebbero il ponte sullo stretto con un pedaggio peraltro stimato in cifre altissime.

L'esperienza dell'eurotunnel non e' bastata? : e li erano due paesi della stazza di Gran Bretagna e Francia (epppure hanno fallito : noi con i nostri debiti possiamo far di meglio?)...

Se per fare un ponte vuoto, occorre fare di quei debiti che poi ci costringono a mettere accise sui carburanti, strozzare i cittadini e bloccare i consumi, il ponte stesso non ha piu' ragione di esistere, perche' si fermerebbe l'economia, il commercio e tutte le ragioni che spingono le persone a muoversi (e ad attraversare un ponte).

kaiman.
Edited 30 Ago. 2012 23:17
clouseau57 31-08-12 05.02
Vabbe' , ammesso e non concesso che sto ponte si faccia a cosa serve ?
A fare in modo che le arance ci arrivino piu' velocemente ?
A incrementare un turismo che non ha infrastrutture ?
A permettere ai mafiosi di arrivare sul continente se gli aerei fanno sciopero o il mare e forza 9...?

....andassero a cag****

emo
anonimo 31-08-12 10.01
Non sono contrario al ponte, a patto che chi lo vuole ci mette i SUOI soldi, e poi chiede il pedaggio che vuole.

Gli altri son sempre liberi di prendere il traghetto.

Stessa cosa per TAV, alta velocita' di ogni genere : la facciano i privati con i LORO soldi, poi saranno liberi di fare cio' che vogliono.

Cosa ben diversa e' far costruire le opere allo stato (anche quelle inutili), privatizzarle per quattro soldi, per poi intascare i pedaggi senza aver speso un centesimo, e sulle spalle della collettivita' : questo genere di attivita' e' crimine legalizzato contro i cittadini che hanno pagato opere che gli son state sottratte, e per le quali viene chiesto loro addirittura un pedaggio in regime di monopolio !...

La Societa' autostrade (che fa capo a De Benedetti) e' un esempio dello scempio di stato.

Per decenni i cittadini hanno pagato (e pagano tutt'ora) tasse di ogni genere per la costruzione delle autostrade.
Poi il politico di turno ha deciso di "privatizzarle", ma non le ha messe all'asta cercando cosi' il miglior offerente (come buonsenso vorrebbe), ma le ha cedute al finanziatore politico di turno (De Benedetti appunto).

Ora la sua societa' gestisce le autostrade, ma e' anche a capo dell'impresa che fa manutenzione e lavori pubblici.

Vuol dire che quando si deve fare la terza corsia sulla A14 (di De Benedetti), lo stato mette i soldi per pagare l'opera, che verra' fatta dall'impresa del proprietario delle autostrade, il quale prendera' i soldi dallo stato per far crescere il valore della sua impresa, e poi chiedera' il pedaggio ai cittadini.

Ma vi rendete conto? : che cazzo di privatizzazione e' questa?.

Per avere "privatizzazioni statali", e' meglio tornare alle "partecipazioni statali" : almeno lo stato (cioe' noi) prendeva qualcosa !

Invece con questo sistema, noi paghiamo e le mafie incassano...
Allora niente ponte, niente tav e niente di niente fino a quando non si metteranno regole ben chiare : se certe cose le paga lo stato, resteranno statali per 500 anni, lo stato fara' appalti EUROPEI, per trovare la vera ditta appaltatrice (extra mafie) che fara' i lavori secondo capitolato (senno' son penali gravissime) al minor prezzo possibile (come ha fatto la Spagna con la sua Alta velocita', costata 1/10 di quella italiana), e poi sara' lo stato a gestirla.

Viceversa se i privati vogliono affannarsi per le gestioni private dei servizi, costruiscano coi loro soldi, e quando l'opera sara' ammortizzata, i guadagni saranno tutti loro.

Negli USA funziona cosi' (forse e' per questo che non parlano di alta velocita', e fanno solo opere che sanno che serviranno.

Qui si e' addirittura tentato di proporre la METROPOLITANA A VENEZIA !!!!! emoemo pur di rubare soldi di stato !

Allora chi vuole queste opere le faccia pure ma di tasca sua, compresi coloro che si affannano a parole a sostenerle : diano il loro obolo, si affrettino a fare le loro offerte per il ponte, partecipino comprando obbligazioni per il ponte sullo stretto, e poi lo avranno.

Ma non chiedano agli altri cittadini (quelli che non vogliono sprechi) di partecipare ad opere che ritengano inutili.

Basta con questa storia della democrazia e della maggioranza : qui in Italia non ha fatto altro che danni.

La TAV la decidano gli abitanti della Val di Susa : se altre zone d'Italia si sentono escluse, si facciano avaniti, e verra' fatta a casa loro..emo

efis007 01-09-12 15.34
La metropolitana a Venezia? emo emo
Capisco che una metropolitana permette spostamenti più rapidi rispetto ai traghetti, ma per la miseria Venezia è Venezia, è unica al mondo, è fatta per essere percorsa in superficie, tra i suoi panorami, i suoi canali, la sua storia.
Spostarsi per Venezia in metropolitana equivale a fare una funivia che ti porta dritto in cima all'Everest.
Uno scempio.
Nonchè un'opera complicatissima (scavare sotto Venezia non è uno scherzo).

Anzi approposito di "funivia", mi chiedo perchè in Italia non si fa un uso quotidiano di questo mezzo di trasporto.
Ci sono città nel mondo che proprio per il fatto di essere belle (oppure stra intasate), utilizzano teleferiche al posto dei tram o delle metropolitane.
Stendere dei piloni con attaccato dei cavi è immensamente più semplice che non scavare tunnel sotto il mare per farci passare dei treni.
Si sale su questi "tram sospesi" e via che si va, ammirando tra l'altro uno splendido panorama.
Si può passare sopra a tutto, alla gente, alle strade, ai canali.
Basta un cavo.

Ovviamente non sto dicendo che la teleferica sia una soluzione perfetta per Venezia!
Venezia è complicata per farci passare teleferiche, e l'impatto ambientale nel vedere piloni e teleferiche credo non sarebbe gradito alla città.
Venezia non va toccata, deve rimanere così com'è, ed usare i canali per muoversi, perchè è il suo bello.
Ma nel caso di molte altre città italiane la teleferica sarebbe una soluzione estremamente efficace, panoramica, a basso costo.
Sarebbe utilissima per trasporti rapido di merci, per "volare" sopra la città da un posto all'altro ammirandone nel contempo la sua vita in superficie da una prospettiva unica.
anonimo 01-09-12 17.39
efis007 ha scritto:
La metropolitana a Venezia? emo emo


Sotto Venezia c'e' sabbia, e si sa a priori che non e' possibile fare dei tunnel che avrebbero problemi di infiltrazioni.
Inoltre ben presto sarebbe emerso anche il problema delle vibrazioni di una citta' che poggia su travi gia' indebolite dall'acqua e dal tempo.

Il gioco era quello di fare lo studio di fattibilita' : una bella agenzia che piglia tanti bei soldoni per poi dire cio' che e' ovvio, come se fosse frutto di uno studio scientifico (la metropolitana non si puo' fare)...

Un discorso simile e' stato fatto anche a Parma (citta' che ha dovuto defenestrare sindaco e giunta per i debiti creati, la corruzione ecc...)

Alessandria come comune e' considerato "la Grecia d'Italia), perche' a sperperato l'inverosimile.

Torino e' la citta' piu' indebitata d'Italia, ma si e' goduta le sue feste d'olimpiadi pur essendo gia' nei debiti.

Ora di quelle olimpiadi restano dei siti vergognosamente abbandonati (avevano detto "nulla sara' abbandonato dopo le olimpiadi"), il cui smaltimento sara' costosissimo e doloroso.
Pragelato ha una montagna spaccata a meta' per farci uno scivolo per il salto, che ora e' abbandonato e deturpa il paesaggio.

Tutto questo per rendere Torino e dintorni il comune piu' indebitato d'Italia.

Sono queste le basi culturali sulle quali vogliamo costruire una cattedrale come il ponte?

Io mi preoccuperei non poco visto tutto il resto...

Poi come ho gia' detto : vista la situazione economica grave, se si vuole il ponte lo faccia chi lo vuole.

Si mettono capitali privati, si emettono obbligazioni per i cittadini (che possono fare i contribuenti volontari) e si fa il ponte.

Gli altri pagano semplicemente il pedaggio (foss'anche di 1000 euro) o vanno in traghetto.

Per me e' molto piu' democratico cosi', piuttosto che far gravare l'opera obbligatoriamente sulle tasche di tutti.