mmoraschi ha scritto:
1 il live setting è inadeguato
a ha pochi banchi
b il suono non cambia senza stacco
perché nel live setting non devi impostare le patch, ma le performace (o le song)
se riesci a programmare una performance che contenga tutti i suoni di una canzone, allora avrai a disposizione 16 x 16 = 64 canzoni immediatamente richiamabili dal live setting mode
mmoraschi ha scritto:
2 posso farlo con i pad impostando delle performance da un template (teoricamente o praticamente?)
a la mano sinistra si deve incrociare con la destra per andare a prendere il pad
b la mano sinistra deve azzeccare il pad giusto
c il tastierista deve ricordarsi a che punto del pezzo è arrivato
Ho visto un video sul seamless switching ma il tizio diceva che con il pad1 accendeva la prima traccia col pad4 la spegneva ... se fosse così non andrebbe molto bene
a) vero
b) inevitabile, questo vale con qualsiasi metodo di selezione delle patch (è possibile utilizzare il pedale di espressione per cambiare patch, ma si presenterebbe il problema dello stacco del suono; le tastiere più recenti e costose non hanno questo problema, fantom g, korg kronos, ...)
c) non capisco, è naturale che il tastierista debba sapere in quale punto bisogna cambiare suono (utilizzando delle sequenze in realtà diventa possibilie programmare i cambi di suono, c'è una band delle mie parti che lo fa, tramite un sequencer eseguono dei program change su tutta la strumentazione, sia per le tastiere che per le chitarre)
io ad esempio faccio una cosa del genere: pad 1 intro, pad 2 strofa, pad 3 rit, pad 4 bridge, pad 5 outro, ...
capisco che con canzoni prive di una struttura convenzionale la situazione si complichi
d) esiste anche il pad muting mode, ma non è quello che intendevo.
con il fantom x, nel modo rps, è possibile impostare i pad in modo che essi attivino o disattivino qualsiasi part della performance, ad esempio con il pad 1 si possono attivare le part 2, 5, 7 (e disattivare le altre), col pad 2 attivare le part 5, 11, 12 (e disattivare le altre), e così via