Non è un'analisi molto intelligente ed obiettiva. Il problema non è la maggiore diffusione e utilizzo della musica, il "problema" riguarda il fatto che oggi tutti studiano musica e/o suonano uno strumento. Non si danno pace per il fatto che, nonostante gli anni di studi, sono rimasti dei bravi nessuno. Suonare oggi è un po' come saper leggere e scrivere, solo che ci vogliono molti più anni per imparare, ma la sostanza rimane quella. E' il genio, il creativo che fa la differenza, e di questi ce ne uno ogni milione (che poi quell'uno il più delle volte è anche autodidatta
). Il problema rimangono quei milioni e milioni di bravi nessuno che iniziano a fare un po' troppo rumore.
Mi viene un esempio. Ve lo ricordate il film Amadeus? prendetelo in senso lato, perché ovviamente le differenze sono notevoli, però tutte queste lamentele dei musicisti scontenti mi ricordano le lamentele del Salieri del film, dove non si dava pace per il fatto che lui, illustre maestro e musicista di corte, fosse surclassato da un menestrello, un buffone di corte. La metafore secondo me ci azzecca. Purtroppo oggi i milioni di Salieri possono manifestare il loro scontento tutti insieme attraverso internet, e si parla di milioni e milioni di persone.
Secondo me basterebbe un po' di umiltà e autocritica. La musica può dare davvero tanto, anche se uno suona solo per se stesso o per gli amici. Se invece si cerca il riconoscimento del pubblico senza avere il talento, non bisogna come al solito dare la colpa alla società, hai tempi che cambiano bla bla bla...
Edited 8 Mag. 2013 9:03