Spartito o orecchio?

steve 10-06-13 23.01
posso capire per un'orchestra ma al di fuori di questo secondo voi qual'è il vantaggio di saper leggere la musica piuttosto che immortalare via audio (con i mezzi a disposizione oggi rispetto a qualche decennio o secolo fa.) le parti che ci interessano e che poi potrebbero essere discusse all'interno di un gruppo?

il supporto cartaceo è indubbiamente comodo perchè te lo metti anche in tasca e lo porti ovunque... ma alla fine le cose vanno eseguite con gli strumenti anche per sentire "in diretta" che effetto fa... insomma lo vedo piu intuitivo...

io ci sto provando ora ma certo è dura...

quanto tempo avete impiegato per padroneggiare un pentagramma? e quanti di voi invece hanno gettato la spugna perchè ritenevano faceva piu al caso loro dedicare lo stesso tempo per esercitarsi nella tecnica strumentale e sviluppare orecchio e... fantasia?
giannirsc 10-06-13 23.42
saper leggere uno spartito bene e suonarlo è di una importanza fondamentale per chi vuol passare quel gradino dal semipro al professionista..

poi se si parla di gruppi amatoriali tutto è relativo..c'è chi per leggere uno spartito perde tutta "la spontaneità" musicale...al contrario conosco abili pianisti che senza uno spartito non sanno che tasto premere..insomma è soggettivo..di sicuro ripeto che in ambito pro è fondamentale una buona lettura.
jacus78 10-06-13 23.58
orecchio.......fondamentale in gruppo. si riescono a cogliere sottigliezze che sullo spartito non ci sono.
Edited 10 Giu. 2013 21:59
SavateVoeanti 11-06-13 02.05
@ steve
posso capire per un'orchestra ma al di fuori di questo secondo voi qual'è il vantaggio di saper leggere la musica piuttosto che immortalare via audio (con i mezzi a disposizione oggi rispetto a qualche decennio o secolo fa.) le parti che ci interessano e che poi potrebbero essere discusse all'interno di un gruppo?

il supporto cartaceo è indubbiamente comodo perchè te lo metti anche in tasca e lo porti ovunque... ma alla fine le cose vanno eseguite con gli strumenti anche per sentire "in diretta" che effetto fa... insomma lo vedo piu intuitivo...

io ci sto provando ora ma certo è dura...

quanto tempo avete impiegato per padroneggiare un pentagramma? e quanti di voi invece hanno gettato la spugna perchè ritenevano faceva piu al caso loro dedicare lo stesso tempo per esercitarsi nella tecnica strumentale e sviluppare orecchio e... fantasia?
Io ho cominciato usando l'orecchio piu o meno attorno al 1989, per impararmi i pezzi facevo avanti e indietro con il mangiacassette fino a distruggerlo, era mooolto impegnativo ma la soddisfazione finale ripagava tutto lo sforzo!

Lo spartito è comodo perchè è li pronto, che poi in realtà una volta letto e memorizzate le note poi non serve piu, se non nel caso ci si dimentichi le note allora le vai a rileggere..
Il problema è che crolla tutto quando scopri che in realtà gli spartiti tante volte sono modificati, semplificati o addirittura sbagliati (parlo di spartiti rock e dintorni, a meno che non siano stati scritti dalla mano dell'autore... ma dubito ci siano esempi).... io in genere mi fido solo degli spartiti di classica e ragtime, che infatti son stati scritti dagli autori.

Non fidarsi degli spartiti è bene, non fidarsi degli spartiti è meglio!

orecchia for life!emo
SavateVoeanti 11-06-13 03.38
Un altro vantaggio di andare ad orecchio è quello che dopo un po che lo fai poi se per strada ti viene in mente una melodia e non puoi ne registrarla e ne scriverla, riesci comunque a capire che note sono senza provarle su uno strumento, poi quando vai a casa le riproduci e sentirai tornar fuori la melodia che avevi in mente che magari nel frattempo l'avevi scordata.

steve ha scritto:
quanto tempo avete impiegato per padroneggiare un pentagramma? e quanti di voi invece hanno gettato la spugna perchè ritenevano faceva piu al caso loro dedicare lo stesso tempo per esercitarsi nella tecnica strumentale e sviluppare orecchio e... fantasia?

Nulla ti vieta comunque anche di imparare a padroneggiare il pentagramma (magari negli orari in cui non si può suonare, tipo a scuola o a lavoro, così non togli tempo alla tecnica strumentale e all'orecchio)emo

gibbs 11-06-13 21.48
è fondamentale saper leggere se si vuole fare il professionista...leggere bene e veloce.

io non lo so fare se non con lentezza e pazienza...è un mio grave difetto dovuto all'autodidattica, ma piano piano mi sto riprendendo.

è anche questione di abitudine, e di studio.

l'orecchio invece lo uso sempre, l'ho sempre usato e non smetterò ;) è l'unico modo per godermi davvero quello che suono
gabrieleagosta 11-06-13 22.46
Spartito o orecchio? Entrambi, se vuoi fare musica in modo serio. E lo dico per primo a me stesso....con l'orecchio ci sono abbondantemente, con la lettura un po' meno, ma è una questione di pratica.
Markelly 11-06-13 23.34
Spartiti? Solo cacatine di mosca su un foglio a righe! emo
steve 11-06-13 23.55
SavateVoeanti ha scritto:
Lo spartito è comodo perchè è li pronto, che poi in realtà una volta letto e memorizzate le note poi non serve piu, se non nel caso ci si dimentichi le note allora le vai a rileggere..


ecco... diciamo che è un po' come il "libretto d'istruzioni" del brano... una volta imparato puoi metterlo da parte e tirarlo fuori all'occorrenza...

però vedo musicisti che sono troppo spartito-dipendenti... con tutto rispetto per l'anima defunta ma ricordo ad es pavarotti che mancava poco che aveva bisogno del foglio pure per cantare "quarantaquattro gatti"... mi faceva notare un batterista amatoriale jazz-fusion "a questi se soffia un colpo di vento e lo spartito e gli cade entrano nel panico (oddio e mo' che faccio???)"
vin_roma 12-06-13 00.56
steve ha scritto:
ecco... diciamo che è un po' come il "libretto d'istruzioni" del brano... una volta imparato puoi metterlo da parte e tirarlo fuori all'occorrenza...

sintesi perfetta

steve ha scritto:
però vedo musicisti che sono troppo spartito-dipendenti... con tutto rispetto per l'anima defunta ma ricordo ad es pavarotti che mancava poco che aveva bisogno del foglio pure per cantare "quarantaquattro gatti"... mi faceva notare un batterista amatoriale jazz-fusion "a questi se soffia un colpo di vento e lo spartito e gli cade entrano nel panico (oddio e mo' che faccio???)"

E non lo sai?

Chi ha musicalità suona pure a testa sotto, bendato e con la tastiera dietro la schiena...

Pavarotti aveva solo una bellissima voce e una grande predisposizione per il canto lirico... per il resto era insentibile, a partire dalle canzoni napoletane di cui non aveva proprio capito il perché di quella musica e poi, per tutto quello che non fosse "canto fatto per dimostrare il bello della voce", era totalmente antimusicale. E non era il solo: Katia Ricciarelli è un' altra...

La musica scritta serve se non hai tempo per imparare a memoria o perché devi, per routine, cambiare sempre genere, leggere serve per suonare tantissime note e tutte imprescindibili...

Se suoni in orchestra e hai delle parti ovviamente obbligate e con 2/3 prove è ovvio che serve leggere bene e veloce.

per il resto, come per i grandi solisti che hanno un repertorio provato e riprovato... Accardo, Emerson... non vanno certo sul palco con la musica.
SavateVoeanti 12-06-13 05.25
vin_roma ha scritto:
Pavarotti aveva solo una bellissima voce e una grande predisposizione per il canto lirico... per il resto era insentibile, a partire dalle canzoni napoletane di cui non aveva proprio capito il perché di quella musica e poi, per tutto quello che non fosse "canto fatto per dimostrare il bello della voce", era totalmente antimusicale

Ecco forse un esempio agghiacciante di quello di cui stai parlando (non sarà il caso della musica napoletana, però il discorso è lo stesso).emo
Per carità, presi singolarmente fanno sicuramente bella figura tutti e 2, però il paragone A-B dà veramente l'idea della differenza (estrema in questo caso) tra una cultura orale e una cultura scritta.


Ecco, sta ad ogni uno di noi la scelta.
Edited 12 Giu. 2013 3:29
shiningkeyboard 13-06-13 15.23
chiedo scusa, ma la domanda è un po' inutile, se uno sa cosa sta facendo..

mi spiego emo
se stai per suonare un brano di musica colta, la partitura è un passaggio obbligato. perchè? perchè è musica scritta!
il lavoro a orecchio in questo caso è una parte importantissima per sviluppare la musicalità, per imparare ad ascoltare meglio, e anche per divertimento personale;

se stai per suonare un brano di musica non-colta, l'orecchio è il passaggio obbligato. perchè? perchè è arte performativa, tradita oralmente (auralmente?);
il saper leggere in questo caso è importantissimo come ulteriore strumento, anche d'analisi, e per abbreviare il lavoro, e per versatilità (obbligati che il direttore/bandleader s'inventa dopo l'ultima prova), e per elasticità mentale.


se stai per suonare dei brani "di confine" (prog? metal? jazz dall' hard bop in poi?) DEVI saper leggere, e DEVI avere del gran orecchio, perchè si tratta, appunto, di brani che pescano da entrambe le parti.


alla fine, nè l'orecchio nè la partitura PRODUCONO suono, sono entrambi mezzi per assimilare ciò che il tuo cervello (il tuo spirito?) riconvertiranno nella tua musica (tale è un' interpretazione di un brano scritto, un'improvvisazione, o una composizione originale).


ah: SECONDO ME. emo
beat88 25-06-13 05.38
io credo che la differenza tra i professionisti e non sia dettata da:
- saper leggere gli spartiti
- avere orecchio
- avere un ottima teoria musicale

oltre ovviamente la tecnica del proprio strumento!emo

Dal mio punto di vista se non si ha un ottima teoria musicale come base le altre due cose sono inutili in quanto con delle basi teoriche si è consapevoli di quello che si suona e soprattutto si è liberi di suonarlo come si vuole..quest'anno ho seguito nella mia scuola di musica orientata prevalentemente sul jazz un corso di teoria jazz nel quale si spiegava dai modi agli accordi alle funzioni di ogni accordo...beh è sorprendente come con queste conoscenze di base riuscire a suonare diventa molto più facile e soprattutto veramente creativo! chi suona jazz sicuramente mi potrà dare ragione: spesso si suona dai real book che non sono altro che un canovaccio dove cè tema e accordi ma quanti suonano il brano cosi come è scritto pari pari? nessuno! perchè anche se il real book mi mette scritto un Cmaj7 nulla mi vieta di prenderlo 6/9 e se cè un accordo di 7 dominante che cade su un primo grado nulla mi vieta di prenderlo alterato e cosi via..ovviamente in band bisogna avere orecchio per capire cosa il solista o l'accompagnatore sta suonando ecc ecc quindi come vedete tutti e 3 questi fattori sono importanti a mio avviso..e queste considerazioni vanno bene per qualsiasi situazione tranne magari orchestre molto numerose dove li cè un arrangiamento scritto ma è un altro discorso ma in situazioni di band normali questo discorso va bene sia dal pop che al jazz che alla musica latina..penso che anche nell'ambito dell'hobby un musicista con una buona cultura musicale fa la differenza e si sente! ;)
Michele76 29-06-13 16.50
Certo... mi sembra anche il minimo. Talvolta quando c'è un deficit di una, sembra che questa debba essere la cosa meno importante... ma non ci vuole mica nulla a fare un'analisi di quali debbano essere le "abilità" di un "musicista"?

La musica si scrive? CERTO - va saputo "anche" leggere
La musica si ascolta? CERTO - va utilizzato/sviluppato l'orecchio e dunque la capacità di ascolto

Non c'è mica nulla di strano? Se poi c'è quello autodidatta o come vuole autodefinirsi che non conoscendo la musica su carta vuol darsi del genio perché magari sa suonare "a orecchio" o come vuole, chi se ne importa? La musica è una complessa arte che richiede TUTTE le capacità di cui si parla spesso: lettura, scrittura, orecchio ovviamente prima di tutto, perché il non riuscire a "capire" cosa succede in quello che ascoltiamo/sentiamo, è un deficit e non un vantaggio. Ma anche se non facciamo musica a livello "artistico", anche "solo" per divertirsi, ci vuole almeno una buona base di orecchio, lettura, scrittura. C'è poco da fare. Solo orecchio o solo spartito sono limitanti e nemmeno poco per un "musicista". Per un "artista" magari no
patapunfete 29-06-13 20.05
rispondo un po' per far riflettere e provocare spero positivamente:

lo spartito è completamente INUTILE (o comunque superato) in una band.
mentre allenare l'orecchio aiuta a sviluppare se non tutta, almeno una parte della cosiddetta intelligenza musicale di Gardner.

esempi pratici...
COVER BAND:
i pezzi esistono già: li ascolti quante volte hai bisogno, li rallenti con dei software, sai (dovresti) sapere la tonalità e potresti muoverti liberamente in ogni modo, e se sei proprio sei scarso, impari a pappagallo ogni singola nota/accordo.
PEZZI PROPRI:
li hai fatti tu o un tuo membro! aiutatevi :D
per capire le idee musicali di un tuo membro basta farsele spiegare a parole!!


l'unica cosa positiva dello spartito è che ti può permettere
di suonare un pezzo mai sentito prima.
ma tanto non saresti mai sicuro suonando un pezzo alla prima botta.

per quanto riguarda la questione MEMORIA...
lo spartito ti aiuta a non ricordare troppe cose, e non so quanto sia positivo!
e poi per segnare appunti/cose varie non seve per forza uno spartito! :D
beat88 30-06-13 15.17
beh fino a un certo punto lo spartito è inutile...immagina una situazione tipo matrimonio ecc ecc dove devi fare parecchi brani..lo spartito ti aiuta a suonare tranquillo! poi dipende dal brano non è che devi stare sempre con l'occhio sullo spartito brani da pochi accordi si imparano a memoria, qualche brano con passaggi più complessi lo sparito può essere necessario! comunque in molti live si vedono molti professionisti con lo spartito davanti nonostante siano brani che fanno da molto tempo perchè ovviamente di prove ne faranno prima di far partire un tour...l'importante è come esce il tutto puoi anche saper leggere bene uno spartito ma non saper rendere musicalmente e viceversa..ognuno sa che tipo di musicista è dentro di se e sa cosa deve ( o dovrebbe) migliorare...fatto sta che dal mio punto di vista una preparazione teorica solida è fondamentale in un buon musicista quanto avere un buon orecchio.
jacus78 01-07-13 05.04
patapunfete ha scritto:
lo spartito è completamente INUTILE (o comunque superato) in una band.

no, non sempre.

giusto sabato scorso sono stato chiamato 4 ore prima della serata a sostituire un tastierista in una band con cui non avevo mai provato....ebbene, non sono neanche riuscito ad ascoltare i brani in scaletta, ma grazie agli spartiti e gli accordi sul testo scaricati da internet ha funzionato discretamente bene.
in questo caso se non avessi avuto gli spartiti non ce l'avrei potuto fare a suonare.
vin_roma 01-07-13 17.06
"INUTILE" la musica scritta... sì, ma solo nel caso di accompagnatore dotato di grande esperienza e che conosce i brani, nel caso di band "amichevole dopolavorista" che prova due mesi per fare una data, nel caso di certo jazz in piccola formazione...

Insomma, se la musica la si considera solo pianobar, cover band o canzoni proprie può non essere importante saperla leggere ma questi ambiti sono abbastanza ristretti e poco rappresentativi dell' intero mondo musicale.

La musica può essere fatta a "orecchio" anche in ambito popolare ma ti garantisco che la NCCP leggendo almeno le strutture ha ristretto di molto i tempi di prova usando più tempo per suonare che per scervellarsi dicendo: ah, 2 giri? poi rientro io? 8 di bridge? e amenità varie...

Poi, anche in ambito swing/Jazz glielo vai a dire tu a 4 trombe, 4 tromboni e 5 sax che si suona a orecchio? E quando ti chiamano per un concerto e devi suonare 15 brani (totalmente con obbligati) in due turni di prove il giorno prima dell' esibizione che cervello devi avere per ascoltare tutto e imparare a memoria?

Saper leggere è importante perché ti facilita e ti fa perdere molto meno tempo nelle prove e soprattutto non ti fa fare errori e puoi dedicare il tempo a suonare e non a cercare di discernere le note da un cd. Poi ti può sempre capitare il fatto di dover andare sul palco aprendo la musica (non auspicabile) per la prima volta...

E' imprescindibile la lettura quando vuoi fare il professionista musicista ...il musicista solo è un' altra cosa, lì son cavoli di chi deve seguire la sua arte.
Edited 3 Lug. 2013 17:35
jacus78 01-07-13 21.24
bah parte o spartiti, io gli accordi scritti sul testo li ho sempre chiamati "pizzini"(appunti).

pask976 14-08-13 23.52
l'orecchio ti abitua anche a certe sonorità...

quando presi lezione da un maestro (moooolto tempo fa) gli portai uno spartito che mio padre mi regalò: "A momentary lapse of reason" dei PinkFloyd...belle le melodie al piano suonate dal maestro, però c'è anche altro...

e poi scervellarsi per capire le armonie di alcune composizioni è molto più soddisfacente che leggerle sullo spartito...secondo me.

a me l'orecchio, per necessità, mi ha spinto a sperimentare di più
(cazz detta così questa ultima frase è un pò ambigua emo)
Edited 14 Ago. 2013 21:56