vin_roma ha scritto:
e certi non hanno bisogno di studiare, solo di intuire, anzi, loro stessi diventano oggetti di studio...
mh, come ti ho scritto in privato questo è un po' un luogo comune.. non ne conosco uno per cui sia vera quest'affermazione ;)
vin_roma ha scritto:
ma se studi, studi e hai bisogno ancora di studiare ... vorrà dire che sarai sempre uno che aggiunge al proprio bagaglio, arricchendosi, ma che non sarà mai uno che esprime la propria essenza, la propria personalità...
c' è gente che con due soldi di studio scopre la sua vena e corre... e fa scuola... altri, come me riguardo il jazz, possono studiarlo quanto si vuole ma sarà sempre un replicare sterile che evidenzia la mancanza di quella scintilla caratterizzante, il colore "giusto"...
quindi, tu hai studiato jazz di più e più a fondo rispetto a quello che consideri "jazzisti"?
vin_roma ha scritto:
Personalmente apprezzo il linguaggio jazz, lo applico, l' ho trovato "facile" nei suoi tratti essenziali e posso replicarlo o usarlo per condire un arrangiamento...
ma farlo in prima persona lo eviterei, c' è chi ha il dono per farlo meglio... io, in mancanza del dono, anche studiandolo non migliorerei... il jazz non è una scala o una sequenza di accordi... è, come per il rock, il progressive, il classico, uno stile che si riflette nella propria vita.
Forse questo mi accade perché musicalmente tutta 'sta teoria artisticamente non mi stimola più di tanto.
questo sicuramente, non vuol dire che tutti DEBBANO fare tutto.. e si, le pippe teoriche, pur con un loro fascino che su di me ha MOLTA presa, rimangono un pretesto per spiegarla "in breve" a chi non ha la passione e la costanza di trovarle "a suo modo" e interpretarle "a suo modo"..
vin_roma ha scritto:
Trovo sterile quella mania di "usare" dei pretesti tematici come da Real Book per farsi le "pippe" con gare di soli e scale infinite "all' italiana" dove il tutto, tolte le 16 o 32 misure canoniche, si rivela il solito Jezzetto sospensivo, da riempimento, da fare quando ci si incontra per una serata al volo e non si ha repertorio...
massì, è divertente da jam session ed è materiale per entrare nello stile.. certo che da qui a costruirci sopra "una carriera", effettivamente...
scusa, in coda: "Per me lo studio ha uno scopo, non è un fine... "
si e no.. nel senso che si, come diceva Chopin (Parafraso)"la tecnica deve partire dall' espressione e lì ritornare", ma è anche vero che se studi cose completamente distaccate da quella che poi sarà LA MUSICA, farai dello sterile esercizio che, appunto, entrambi deprechiamo..
l'analogia con le lingue in questi casi è molto calzante: classico esempio di imparare a memoria il vocabolario o imparare i rudimenti e andare a vivere in mezzo a madrelingua. chi si sognerebbe di dire che la seconda non è un' esperienza di studio?
Edited 18 Ott. 2013 18:15