Sinceramente la prima battuta mi suona come un III alterato proprio a livello di sensazione armonica. Vedo tra l'altro che quel Magnificat è in RE maggiore... quindi un'alterazione che poi porta nella tonalità del relativo minore ci sta benissimo. "Fotografando" però quelle poche battute ovviamente in un contesto di SI minore, l'interpretazione di V con la 5° alterata ci sta tutto. Però anche proprio le note melodiche secondo me marcano invece il senso di un III grado in quel punto (rispetto alla cadenza su SI minore) perché comunque un passaggio
RE MI FA# RE
personalmente non ce lo vedo che sottintenda un DOx MI FA# DOx e anche suonando il passaggio o semplicemente vedendolo, non me la dà l'impressione di un "quinto ritoccato", soprattutto anche proprio per la questione melodica che in Bach non mi sarebbe mai capitata in tutto quello che ho visto di suo fino ad oggi, tra corali, corali fioriti, musica tastieristica, orchestra, concerti ecc.
Ho trovato la partitura su
IMSLP.ORG e alla pagina 7 in corrispondenza delle doppie stanghette prima dell'inizio dell'Adagio, il pezzo termina sullo stesso accordo diminuito MI# che si vede nell'esempio (o DO#7b9 con fond. omessa se si preferisce ma lì è proprio un accordo diminuito arrangiato per orchestra).
Per me, arrivati lì, con la sospensione della pausa, la ripresa in levare sull'Adagio è proprio volutamente un primo rivolto di quello che da 1° riv. del I (rispetto a ciò che ha preceduto) diventa poi considerabile un 1° riv. (con #5) del III se si considera la regione armonica di SI min. (di questo episodio che risolve poi sul rel. minore).
Ma dalla partitura intera è ovvio che quell'accordo diminuito "dà una sorta di scossa carica di tensione" secondo la quale poi quell'accordo rivoltato (RE 1° riv. con #5 come scritto nelle note per esteso) per me suona proprio come un 1° riv. di RE maggiore pari pari (I grado nella memoria acustica di quel che ha preceduto) alterato e che porta da un'altra parte in brevissimo tempo (utilizzando l'inserimento di quella che poi fungerà da sensibile di SIm). Mi sembra più "un'interpretazione" teorica quella secondo la quale lì ha inteso un accordo di dominante con #5.
"Semplicemente" (perché poi in Bach le strade più musicali e certe volte più articolate, sono sviscerate con una semplicità all'occhio di chi poi rilegge la sua musica) ha alterato un accordo con il quale riparte dopo quel MI# diminuito che ha chiuso la prima parte, dunque ha risolto la "sensibile" MI# del basso, sul FA# di questo accordo rivoltato che poi sicuramente può già dare l'idea di una dominante con #5 che anticipa il cambio di tonalità ma in quel frangente secondo me è proprio volutamente un accordo di RE(#5) rivoltato che poi va sul IV(maj7) e detta risoluzione, in maniera molto musicale, assomiglia moltissimo in effetti (enarmonicamente corrisponde proprio) a una cadenza d'inganno V(#5) VI nel nuovo tono di SIm che è comunque una tonalità vicinissima e basta alterare un LA in LA# per portarcisi in un unico passaggio.
Sull'accordo diminuito ci torna anche nel preparare la cadenza finale con quel SOL# diminuito che ancora risolve 1/2T sopra al LA che è V grado di RE, tonalità d'impianto. E qui potrebbe nascere il parallelo (volendo) di quel MI# che va sul FA# del caso precedente (ma 'volendo' perché comunque va giustificato a "parole" date le note scritte)
Edited 2 Nov. 2013 11:44