@ sercik
Sai che mi fai venire la curiosità?
Capisco che uno voglia usare tante tastiere, perchè gli piacciono le sfumature dei diversi suoni, ma quando uno collega la tastiera al pc e va di midi, che bisogno ha di tutti questi portatasti? Io arrivo sino a due tastiere insieme, ma poi nemmeno mi ricordo più dove devo schiacciare per far suonare un vst piuttosto che l'altro.
O magari tu carichi tutti i tuoi suoni e poi fai l'intero repertorio senza toccare nulla?
CIAO!
Non voglio fare la parte del megalomane, tuttavia il mio sistema è costituito da tre interfacce MotU Midi Express 128 che hanno tutte 8 MIDI IN e 8 MIDI OUT, più una M-Audio Midisport 4x4, oltre poi ad alcuni strumenti che sono collegati ad un HUB USB e sfruttano il cosiddetto MIDI over USB.
Perché così tante interfacce MIDI? Per il semplice motivo che avere ogni strumento collegato "a sé stante" facilita la vita a chi deve gestirli. E questo serve principalmente quando si usano sia i sequencer che gli editor/librarian perché il transito dei dati è unico e non condiviso tra più strumenti diversi.
In passato avevo una interfaccia Opcode Studio Plus Two con 2 MIDI IN e 6 MIDI OUT, ma gli strumenti che necessitavano di un collegamento bidirezionale erano superiori a 2. Per cui mi dotai di una Midi Patch Bay Roland A-880, tuttavia era una soluzione di ripiego perché eran più le volte che mi dimenticavo di effettuare i collegamenti giusti che quelli in cui ci riuscivo. Il risultato era una gran perdita di tempo e dump andati a vuoto.
Quindi il passo successivo è stato acquistare una MotU Midi Time Piece 2 che aveva 8 MIDI IN e 8 MIDI OUT. Poi le MTP 2 divenero 2 e quando le porte seriali sparirono dal Macintosh passando a USB, cambiai le MTP-2 in Midi Express 128.
L'importanza di avere tutti gli strumenti collegati contemporaneamente è proprio dovuta al fatto che si può passare da uno all'altro senza soluzione di continuità, registrando gli eventi MIDI nel sequencer, una volta che è impostato in modalità di multirecord.
Edited 3 Gen. 2014 11:26