@ SimonKeyb
nelle produzioni moderne il termine "master" indica la "costruzione del suono" passando dalla raffinazione di ogni singola traccia, dove bisogna intervenire chirurgicamente. non credo proprio basti solo prendere il mixdown e lavorarci sopra
per lo meno, nei studi di mastering chiedono sempre le tracce separate. poi non so.
non chiedono le "tracce separate", ma gli STEM.
ci sono due tipi di mastering, quello normale e quello a STEM.
il 90% dei masters oggi è fatto con gli STEM, in pratica si da al mastering engineer non le tracce separate, ma i "gruppi di uscita"; quando mixi dovresti esportare non il mix ma l'uscita di gruppi di strumenti, ossia (solitamente)
Batteria
Basso (e cassa insieme nel caso sopratutto di brani dance, ma dipende....)
Chitarre
Tastiere
Voci
.....poi si possono anche avere 10 stems, l'importante è NON TOCCARE I VOLUMI, nel senso che lo stem mastering non è un "secondo mix", non deve assolutamente esserlo.
il motivo è semplicemente di comprimere con ratio e dolcezza differente le frequenze di un brano....solitamente si usa un multiband compressor, ma purtroppo come sappiamo un multiband non puo separare gli strumenti ma opera su frequenze fittizie, in cui spesso ci sono vari strumenti, nella gamma medio bassa cè un sacco di roba ad esempio.
l'idea dello stem mastering è quindi semplicemente questa, e bisogna stare attenti anche ad equalizzare....perchè un enfasi solo sulle chitarre potrebbe aumentarne il livello (quindi il mix), quindi anche li dipende.
di solito si operano interventi di compressione sugli stems, di equalizzazioni sul master per schiarire o incupire il brano, dipende anche dal supporto sul quale si deve poi andare a masterizzare (cd o pre master per vinile), e poi il brickwall limiting e "maximizing" su tutto il master chiaramente, oppure sui vari stems separati per evitare l'effetto pumping.
infatti lo stem mastering consente di comprimere di piu, evitando artifatti tipo pesanti effetti pumping.
un buon mastering infatti è quando il brano suona potente, alto di volume, chiaro, profondo....ma senza percepire che ci sia un compressore sul master! se si ascolta il brano e si sente su certi ascolti che a ogni colpo di cassa il brano scende di dinamica anche pochissimo, vuol dire che sto ascoltando il compressore, non la band!
la bravura è proprio quella di riuscire a far suonare il brano in maniera calda, potente, compressa, radiofonica....ma senza che questo lo si percepisca, lo stem aiuta proprio a fare tutto questo!
la cosa importante (anzi fondamentale) se si lavora per altri, è non variare l'equilibrio del mix, ossia lo stem non deve cambiare le scelte del mix engineer e dell'artista, ma solo far suonare tutto piu "unito" e legato.
chiaro, se lavori per i cazzi tuoi, su brani tuoi, puoi anche stravolgere in mastering tutte le tue scelte di mix, sarebbe un po sciocco ma nessuno ti direbbe nulla, se lavori per conto terzi chiaramente no.
Edited 17 Gen. 2014 23:06