Il problema non è il marketing o il "si può fare - non si può fare".
Il problema è lo spazio.
In passato le tastiere era già "modulari".
La mia Roland Xp-50 ad esempio aveva la possibilità di essere espansa tramite expansion card board interne, ne poteva contenere sino a 6.
Anche le Yamaha Motif possono essere espanse con expansion boards (vocoder, Va synth, Fm, etc).
Poi è arrivata korg M3 che ha introdotto un concetto diverso che non è tanto quello dell'espandibilità, bensì della tastiera "smontabile", cioè che è sia una macchina all in one, sia un expander (molto comodo da portare in giro, ad esempio in aereo).
Sebbene questa soluzione l'ho appoggiata subito (anzi personalmente la trovo comodissima in diversi contesti) ha purtroppo anche le sue limitazioni.
La prima (e forse anche l'ultima) è proprio quella relativa allo spazio.
Dove per spazio intendo proprio lo spazio disponibile sulla tastiera per l'alloggiamento dei
MODULI.
Vedete?
Non c'è spazio.
Si riesce giusto al massimo a posizionare un modulo synth, ma poi basta, lo spazio di manovra è finito.
E pensare di fare un modulo synth molto più compatto è un'eresia: un synth per essere usato come Dio comanda richiede pulsanti e manopole, quindi spazio.
Non si può fare un modulo synth grande come un pacchetto di sigarette con 4 manopoline messe in croce, e tutto il resto demandato ad un tamagochi del piffero (un display touch).
Suonerà anche bene, ma è un synth "castrato", con una operatività ridicola.
Non solo.
L'M3 nasce già come workstation, cioè ha dentro già una caterba di roba di default.
Aggiungendoci un bel modulo Radias si ha anche un bel synth tutto spippolabile.
La domanda è: di che altro potrebbe avere bisogno?
Ulteriori moduli aggiuntivi?
Ma moduli di cosa?
Per fare chessò una sintesi FM non serve un modulo, sarebbe sufficiente una scheda interna addizionale (tipo Yamaha Motif).
Non serve "il modulo".
Così come non serve per fare chessò i suoni orchestrali più belli.
Anche lì basta una expansion board tipo Roland Xp-50 su cui ci sono nuovi suoni di orchestra.
In conclusione, a parte un bel modulo Synth tutto spippolabile in stile Radias, di che altri "moduli" potrebbe avere bisogno una workstation?
Ha già tutto.
Ha i pianoforti, ha i rhodes, ha gli organi, ha gli orchestrali, le chitarre, le batterie, etc etc.
E se proprio si vuole addizionargli più suoni di una specifica categoria (es FM) non serve il "modulo" da avvitare sul pannello; basta una expansion card board da installare dentro, ed ecco personalizzata la propria tastiera.
Oltretutto se andiamo avanti di questo passo le tastiere diventeranno tutte come il Kronos, ossia null'altro che dei tamagochi all Pc bases.
Diventeranno macchine in cui il display è l'interfaccia per fare tutto, in stile ipad, e di conseguenza ogni "generatore" e/o suono non sarà più hardware, ma dei meri VST virtuali!
E in quanto macchine basate
totalmente su generatori
virtuali la personalizzazione avverrà comprando semplicemente il pacchetto VST desiderato.
Vuoi l'FM?
Compri il VST (cioè il programma) per l'FM.
Vuoi l'hammond?
Compri il VST (cioè il programma) per l'hammond.
E via discorrendo.
Tutto virtuale!
Tutto tamagochi e tavolette push push!
Tutto Pc e software!
Questo è il destino delle tastiere, vedrete se non è vero (il Kronos è già un esempio lampante).
Edited 9 Giu. 2014 0:38