Strumenti e valore nel tempo

SMARTKID 15-11-14 13.48
Ciao a tutti

Secondo voi quali sono oggi gli strumenti ( mi riferisco in particolare a synth e workstation ) che mantengono di più valore nel tempo, senza svalutare in modo ignobile in men che non si dica ?

Penso al paragone con gli smartphone dove , ad esempio , iPhone è comunque un buon acquisto perché si svaluta il giusto anche quando arrivano modelli nuovi . A differenza di altre marche che dimezzano il loro valore dopo pochissimo .

Che ne pensate ?

Buon week emo
Smart
LolloTanica 15-11-14 15.11
secondo attente analisi e studi su mercatinomusicale il synth che ha svalutato meno negli ultimi anni è SH201!

emo
anonimo 15-11-14 15.25
Il Nord Modular g2x ha dimostrato una significativa rivalutazione negli ultimi anni del prezzo dell'usato.
Pur tenendomi nella fascia bassa dei prezzi del mercatino, era comunque piu' alto di 300 euro rispetto a quanto lo pagai anni fa.

Nonostante cio' ho faticato a seguire le richieste da tutta Italia di chi voleva affrettarsi a prenderlo (Uno stava partendo direttamente dal Trentino, mentre l'acquirente ha preso il treno da Milano per venire a ritirarlo).
Avrei potuto tenermi piu' alto di almeno 300-400 euro nonostante il maggior rientro rispetto l'acquisto.

L'FS1R, l'ho venduto allo stesso prezzo di acquisto di diversi anni fa.

Entrambi hanno qualcosa in comune : sono strumenti che all'inizio furono sottovalutati nel loro potenziale (quando prevaleva l'entusiasmo per gli strumenti campionati), e che non hanno invaso troppo il mercato, diventando nel tempo sempre piu' rari.

Il Nord modular credo prevedo sara' richiesto come lo furono i moog e gli arp quando vi fu il ritorno del vintage.

Cos'e' che fa tenere il prezzo di mercato, o addirittura rivalutare determinati strumenti e' la loro unicita' : quegli strumenti che hanno avuto poca diffusione, ma che nel tempo sono rimasti insostituibili.

Il resto (workstation ecc) tende a soffrire dell'enorme disponibilita' sull'usato, o del fatto che ci sono strumenti simili piu' nuovi (sempre nell'usato) che offrono prestazioni migliori.

Nelle workstation questo fenomeno e' frequente per ovvi motivi : esce la nuova e quella precedente cala automaticamente di prezzo...


rdanl80 16-11-14 06.17
Una nord stage? Un modulo qualsiasi? I moduli hanno la tendenza a svalutarsi moolto lentamente poiche' se ne producono pochi di nuovi e le nord stage costano un botto usate ;) .emo
lipzve 16-11-14 09.41
Sicuramente la bontempi si svaluta meno. Non ha mai valso 1 euro e non ha mai perso valore hehe.

A parte gli scherzi, secondo me è relativo... perchè dire "nel tempo" lascia alludere a un elevato range quindi secondo me un buon strumento si svaluta come tutti gli altri ma poi può diventare ricercato ed accrescere il suo valore.

Il dx7 ad esempio chi lo valuterebbe piu di 50 euro dopo 30 anni? Eppure chi fa covers maniacali di gruppi di quegli anni lo ricerca, non si accontenta di generici vst, quindi il valore cresce. Ne ho visti alcuni sui 300 euro.

Quindi in sostanza uno strumento di classe può perdere valore come tutti gli altri, ma poi riaquistarlo come vintage.

Per ora però, in questa classifica il top è... bontempi.
michelet 16-11-14 10.18
Valerio
Penso che a parte i soliti noti, cioè Minimoog, ARP2600, Hammond B3 e relativo Leslie, Fender Rhodes, Wurlitzer, Clavinet e pochissimo altro, purché in condizioni di funzionamento ottime, ben poco si salva dalla obsolescenza programmata. Tutto il resto ha un ciclo di vita relativamente breve, determinato anche e soprattutto dal tuo desiderio di sfruttare a fondo le apparecchiature che possiedi. Mi spiego meglio, tra 5 anni Motif XF, sarà ovviamente già stato soppiantato da un'altra workstation, ma questo non toglie il fatto che tra 5 anni suonerà bene come oggi. Ugualmente un AN1x sarà uguale a se stesso come con i suoi limiti ed i punti di forza, come la timbrica cala e rotonda di un JX-10 sono sicuro sarà molto difficile da replicare con altri sintetizzatori.
Forse, uno dei lati positivi che offre il progresso tecnologico è l'aumento delle funzioni accompagnato da un relativo abbassamento dei prezzi. Si vedono già i primi risultati con Korg Module, una workstation virtuale che gira su iPad.
Tra 5-10 anni avremo, forse, tutta la potenza di una Kronos all'interno di un iPad di ultima generazione. Ciò non toglie però che Motif XF, Kronos e tutti gli strumenti in nostro possesso siano superati e del tutto inutilizzabili.
Il valore nel tempo è proporzionale all'uso che fai.
greg 16-11-14 17.27
@ michelet
Valerio
Penso che a parte i soliti noti, cioè Minimoog, ARP2600, Hammond B3 e relativo Leslie, Fender Rhodes, Wurlitzer, Clavinet e pochissimo altro, purché in condizioni di funzionamento ottime, ben poco si salva dalla obsolescenza programmata. Tutto il resto ha un ciclo di vita relativamente breve, determinato anche e soprattutto dal tuo desiderio di sfruttare a fondo le apparecchiature che possiedi. Mi spiego meglio, tra 5 anni Motif XF, sarà ovviamente già stato soppiantato da un'altra workstation, ma questo non toglie il fatto che tra 5 anni suonerà bene come oggi. Ugualmente un AN1x sarà uguale a se stesso come con i suoi limiti ed i punti di forza, come la timbrica cala e rotonda di un JX-10 sono sicuro sarà molto difficile da replicare con altri sintetizzatori.
Forse, uno dei lati positivi che offre il progresso tecnologico è l'aumento delle funzioni accompagnato da un relativo abbassamento dei prezzi. Si vedono già i primi risultati con Korg Module, una workstation virtuale che gira su iPad.
Tra 5-10 anni avremo, forse, tutta la potenza di una Kronos all'interno di un iPad di ultima generazione. Ciò non toglie però che Motif XF, Kronos e tutti gli strumenti in nostro possesso siano superati e del tutto inutilizzabili.
Il valore nel tempo è proporzionale all'uso che fai.
Io mi chiedo cosa possa significare l'uso di strumenti virtuali a cui vanno aggiunte schede audio...... alla fine, per ora conta non tanto l'uso dell'IPad e dei software, quanto che scheda audio si adotta..........
Detto questo concordo con te. Aggiungo che spesso il prezzo e l'utilizzo di strumenti quali synth e workstation sono dovuti a fattori non sempre completamente obbiettivi, concludendo che la qualità generale è di molto migliorata rispetto a 20-25 anni fa, per cui è difficile non trovare qualcosa di interessante su tutti gli strumenti degli ultimi tempi. E' chiaro che più si aggiornano i campionamenti e più i precedenti risultano meno "freschi".
maxpiano69 16-11-14 18.24
greg ha scritto:
Io mi chiedo cosa possa significare l'uso di strumenti virtuali a cui vanno aggiunte schede audio...... alla fine, per ora conta non tanto l'uso dell'IPad e dei software, quanto che scheda audio si adotta..........


Contano entrambi, un pessimo (in quanto ad algoritmi etc.) strumento virtuale suonerá male con qualsiasi scheda audio; nel caso dell'Ipad in particolare poi, la sua uscita audio interna é qualitativamente giá molto buona.

Sul resto mi trovo d'accordo con te come anche con Roby e Michelet.

@Michelet: la tua penultima frase non é molto chiara, forse volevi dire Ciò non toglie però che Motif XF, Kronos e tutti gli strumenti in nostro possesso SARANNO superati MA NON del tutto inutilizzabili (...) ?
Edited 16 Nov. 2014 20:18
michelet 16-11-14 20.02
Si, intendevo proprio questo. Pur superati, ma ancora ben suonanti. emo
anonimo 16-11-14 20.10
Oltre alle qualita' tecniche e sonore, vale in particolar modo la legge della domanda e dell'offerta (come su tutto).
Uno strumento performante che ha avuto poca diffusione e nell'usato risulta difficilmente reperibile, puo' non solo mantenere il suo prezzo, ma addirittura crescere di valore.

Nell'era del digitale e della diffusione di consumo, strumenti con queste caratteristiche ce ne sono pochi, ma quei pochi hanno la tendenza a mantenere il loro valore.

Gli analogici han preso valore perche' all'epoca erano costosi e poco diffusi (rispetto alle attuali workstation, un moog non era a portata di tutti, e neppure un oberheim).
Se si fossero diffusi con gli stessi numeri di un fantom o un motif, sarebbero stati meno preziosi anche loro, nonostante le loro qualita' sonore.

Il DX7 ed i suoi simili, seppure nell'era del digitale, avevano qualita' tecniche elevate, pero' ne sono stati prodotti tanti e di conseguenza la loro reperibilita' sul mercato e' tutt'oggi alta. Viene da se che se ce ne sono tanti in giro, il valore dello strumento si adegua alle leggi di mercato.

L'FS1R che ho preso come esempio, ebbe una diffusione relativamente limitata (non fu compreso perche' si era concentrati negli entusiasmi del campione) e come strumento ad 8 operatori anziche' 6 (piu' formant shaping) conserva una particolare unicita', che gli fa mantenere un buon prezzo.
Un FS1R costa come un fantom xr rack usato, nonostante da nuovo costasse molto meno del fantom stesso, e nonostante abbia un bel po' di anni in piu'.