Italia fuori dall'euro: chiarimento

jacus78 18-11-14 16.52
da qualche giorno si fa sempre più insistente questa voce dalla BCE che ci indica come il paese fuori dall'euro in 2 anni.

ora, io non sono un economista, però ho cercato di prendere informazioni qua e là e sul web e le informazioni che ho trovato sono tutte di articoli di giornali dipendenti dallo stato, meglio leggere topolino.
a questo punto, non so ancora in cosa incorriamo se davvero dovessimo uscire dall'euro. vorrei però un'informazione imparziale, non di quelle di partito preso. qualcuno ne sa qualcosa? dove posso reperire qualche notizia da prendere per buona?
Edited 18 Nov. 2014 15:53
gabrieleagosta 18-11-14 18.52
Io, dal basso della mia ignoranza in materia, credo che se ipoteticamente domani tornassimo alla nostra moneta avremmo un mare di casini. La nostra sarebbe una valuta debolissima nei confronti dei colossi € e $, con conseguenti ricadute catastrofiche sui rapporti commerciali, sulle esportazioni, sull'inflazione ecc...

Sono comunque molto curioso anche io di sentire il parere di qualche esperto.
efis007 18-11-14 19.20
Ho letto questo e l'ho trovato interessante.

P.S. prima di dire "ah ma è una roba della lega" emo teniamo presente che quella roba è approvata da 7 premi Nobel dell'economia.
Detto in poche parole non è la Lega a parlare direttamente.
Me se frega un caxxo della Lega.
Sono gli economisti (premi Nobel) a parlare!
E se gente di questo calibro condanna apertamente l'euro presumo che ci saranno dei validi motivi.
Quali?
Leggi e lo saprai.

Oh... l'hanno detto 7 premi Nobel dell'economia!!!
Se non mi posso fidare manco dei premi Nobel, allora di chi?
Del mio salumiere?
anonimo 18-11-14 19.57
Io sono profondamente convinto che se uscissimo tutti dall'Euro, ci potrebbero essere giovamenti anche per l'Italia, ma che se ne uscisse solo l'Italia sarebbe invece una carneficina.

Lo sbaglio grosso e' stato quello di accettare una "new economy" liberista su modello anglosassone con l'abbattimento delle regole che proteggevano le economie locali.

Questa mossa ha rafforzato fortemente le multinazionali d'oltre oceano pronte a divorare concorrenti per diventare mostri di entita' infinita, ma ha fortemente indebolito i principi economici europei.

Noi stavamo bene quando c'erano accordi di scambio (MEC, CEE ecc..) ma con una sovranita' locale.
Ognuno si produceva il suo latte, e gli eccessi venivano esportati : stessa cosa per auto, acciaio, chimica ecc.

C'erano precise regole anti trust e di contenimento delle posizioni dominanti, ed in piu' con i dazi verso i paesi a concorrenza sleale (dove non si rispettano i diritti, gli orari, la sicurezza ecc) non avevamo bisogno di produrre fuori dai confini.

Ora che abbiamo portato tutto fuori, e svenduto i poli produttivi interni (chimica, siderurgia ecc) se uscissimo da soli dall'euro, dipenderemmo per gran parte dei bisogni da paesi con monete forti, padroni anche di poli produttivi fortemente concorrenziali.

La svalutazione della lira attirerebbe teoricamente le imprese piccole, ma la Germania non verrebbe certo a produrre l'acciaio in Italia... Cosi' chi vuol produrre in Italia, dovrebbe rifornirsi di acciaio tedesco a prezzo tedesco in continuo rialzo, perdendo i benefici della svalutazione della lira.

Insomma le multinazionali concentrate nei paesi forti, detterebbero legge sulla materia prima, la loro finanza speculerebbe sulla moneta e finiremmo affossati in modo irrimediabile.

Bisognava fare un Europa indipendente dagli anglosassoni, e l'Inghilterra doveva decidere una volta per tutte da che parte stare.

Ora che l'europa e' stata economicamente frantumata, l'Inghilterra sta cercando di distruggere anche l'euro (cominciando dai trattati di Shengen per portare altri benefici ai cugini americani..)..

Non ci stiamo accorgendo che in questa guerra tra economie occidentali, stiamo facendo scomparire "l'impero" Euroamericano, a favore dei paesi orientali che invece stanno crescendo sproporzionatamente.

Sta succedendo qualcosa di simile alla fine della civilta' Egizia, o di quella dell'antica Grecia o dell'Impero romano..

La pacchia occidentale si sta dileguando, ed un giorno parleranno di noi come noi oggi parliamo degli antichi egizi..
jacus78 18-11-14 20.57
efis007 ha scritto:
Ho letto questo e l'ho trovato interessante.

essendo una lettura abbastanza lunga, la farò stasera.emo


jacus78 18-11-14 22.19
intanto ecco qua, per chi conosce l'inglese lo legga. il giornale è The Guardian, mica Il Foglio.

obiwan 19-11-14 12.17
Secondo me già il solo aumento delle esportazioni ci consentirebbe di risollevarci nel giro di pochi anni.
rena 19-11-14 17.07
Possibilissimo...basta andarsene dall'Unione Europea...non lo dico io, ma Il Giornale.
...ed entrare nell'Unione Africana: credo ci accoglierebbero a braccia aperte...risolveremmo anche il problema dell'immigrazione, con enorme soddisfazione di Lega e FI.
anonimo 19-11-14 19.42
@ obiwan
Secondo me già il solo aumento delle esportazioni ci consentirebbe di risollevarci nel giro di pochi anni.
No, questo sarebbe accaduto prima di entrare nell'euro, con il meccanismo della svalutazione, ma lo scenario da allora e' cambiato completamente.

Prima di entrare nell'euro, eravamo un paese autonomo per quanto riguardava i tessuti produttivi di ogni genere.
Avevamo acciaierie, grandi poli chimici, settore tessile, alimentare e quant'altro, in grado di fornire semilavorati a prezzi italiani.

Gran parte di questi nuclei strategici sono stati venduti (svenduti) proprio per entrare nell'euro, ed ora sono in mano a multinazionali straniere che possono dettare i prezzi a loro piacimento.

Ora immagina di impiantare un impresa metalmeccanica, e di aver bisogno di acciaio (laminati, estrusi ecc).
Una volta lo compravi dalle acciaierie italiane a prezzi italiani, lo lavoravi a costi italiani e lo vendevi a prezzi italiani, resi competitivi dalla svalutazione della lira.
Oggi sei costretto a comprarlo dalla Germania la quale potrebbe perfino speculare sul prezzo dei suoi prodotti per ostacolare la concorrenza italiana.
Lo compri a prezzi tedeschi, e se svaluti la lira quell'acciaio lo paghi molto ma molto caro, soprattutto se entri in un giro di svalutazione inarrestabile stile Argentina.

Il sistema della svalutazione funzionava quando ogni paese era relativamente indipendente per le materie prime ed i semilavorati, ed ogni paese aveva la sua moneta.


In piu' con diversi produttori di diversi paesi, poteva essere conveniente comprare le forniture anche da altri soggetti non italiani.

Ora che e' tutto globalizzato ed i soggetti che producono acciaio (o chimica o altro) sono pochi ma molto grandi, possono dettar legge sui prezzi dei loro prodotti, e tu hai voglia a svalutare : ti ritroveresti all'impossibilita' di acquistare i prodotti base per la tua impresa, come succedeva in Cina 25 anni fa (quando non potevano fabbricare motori diesel perche' la sola pompa di iniezione gli costava come tutto un veicolo).

Sarebbe peggio ancora se ad uscire dall'euro fosse solo l'Italia, perche' in questo scenario gia' disastroso dovrebbe fare i conti con i danni delle svendite di poli produttivi, con una moneta forte e manipolata da coalizzazioni che potrebbero diventare ostili, ed in piu' con le speculazioni delle multinazionali pronte ad affossare il paese per divorarlo.


Forse con la svalutazione attireremmo una miriade di imprese straniere, ma con l'obiettivo di avere forza lavoro a basso costo tipo "cina europea"... : dettando regole che impongono ritmi inaccettabili, a fronte di stipendi da fame.

Purtroppo ho l'impressione che l'Inghilterra stia lavorando per abbattere l'Europa (e l'Euro) partendo proprio dallo storico ventre molle che e' l'Italia.

Sono diversi i segnali di queste intenzioni provenienti dal regno unito, e mi verrebbe quasi da pensare di cominciare a mettersi da parte qualche briciola di emergenza in dollari, o sterline d'oro (chi puo'), prima di ritrovarsi dei conti correnti di carta straccia.

emo




ettore_duliman 19-11-14 19.54
@ jacus78
da qualche giorno si fa sempre più insistente questa voce dalla BCE che ci indica come il paese fuori dall'euro in 2 anni.

ora, io non sono un economista, però ho cercato di prendere informazioni qua e là e sul web e le informazioni che ho trovato sono tutte di articoli di giornali dipendenti dallo stato, meglio leggere topolino.
a questo punto, non so ancora in cosa incorriamo se davvero dovessimo uscire dall'euro. vorrei però un'informazione imparziale, non di quelle di partito preso. qualcuno ne sa qualcosa? dove posso reperire qualche notizia da prendere per buona?
Edited 18 Nov. 2014 15:53
sarebbe un evento dalle conseguenze imprevedibili

le indiscrezioni sono solo chiacchiere, una cosa del genere, se capitasse, si verificherebbe dalla sera alla mattina senza nessun preavviso

se dovessero sfuggire indiscrezioni attendibili, si verificherebbe una valanga di vendite sul debito pubblico italiano che porterebbe inevitabilmente al default

il problema grosso infatti è il debito pubblico, che è denominato in €, e resterebbe ovviamente denominato in € anche dopo l'uscita dalla moneta unica

supponiamo che il prossimo week-end l'italia esca dalla moneta unica e venga istituito una nuova moneta nazionale, la "nuova lira" con rapporto di cambio fissato inizialmente 1:1

è molto probabile che all'apertura dei mercati la nuova lira subisca una forte svalutazione sull'euro, supponiamo il 20%

in questo caso, il debito pubblico, che ammonta a 2000 miliardi di euro, di colpo ci verrebbe a costare 2400 miliardi di nuove lire, ed ulteriori eventuali svalutazioni della nuova lira non farebbero che peggiorare la situazione

avere una moneta sovrana ma con un debito denominato in valuta straniera non risolve la situazione
anonimo 19-11-14 20.44
ettore_duliman ha scritto:
avere una moneta sovrana ma con un debito denominato in valuta straniera non risolve la situazione

Quotone !


Aggiungo che avere una moneta sovrana, senza avere piu' la sovranita' delle risorse primarie sarebbe un'altro grosso rischio.
ettore_duliman 20-11-14 00.02
bon dai roby, almeno su qualcosa andiamo d'accordo emo
anonimo 21-11-14 21.19
ettore_duliman ha scritto:
bon dai roby, almeno su qualcosa andiamo d'accordo emo


Non penso siamo stati in disaccordo su troppe cose Ettore : poi ben vengano le diverse vedute, perche' aiutano ad ampliare le proprie emo
obiwan 24-11-14 10.48
...ok...quindi voi sostenete che bisogna a tutti i costi rimanere nell'euro.
Ma del MES che mi dite?

Parte I
Parte II
anonimo 24-11-14 19.19
@ obiwan
...ok...quindi voi sostenete che bisogna a tutti i costi rimanere nell'euro.
Ma del MES che mi dite?

Parte I
Parte II
Un'altra bella fetta di sovranita' italiana svenduta ad altri emo

Adesso riassumiamo la storia della moneta unica..

1) Per entrarci, ci hanno chiesto con una sorta di ricatto, di svendere una grande quota dei nostri tessuti produttivi strategici : politici in malafede, e uomini della finanza corrotti hanno ceduto queste quote (spesso provenienti da privatizzazione) senza contrattarle, svendendole come carta straccia in cambio di probabili provvigioni personali, favori ecc.

Regalando quel patrimonio, si e' persa un'occasione per far scendere il debito pubblico, e allo stesso tempo sono stati mandati centinaia di migliaia di posti di lavoro, con conseguente introduzione dei contratti a termine, per dare al popolino l'illusione di un futuro lavoro fisso.

Qui e' cominciata la vera crisi italiana (assieme ad altri fattori come la fuga delle imprese dovuta alla caduta di barriere e dazi nei paesi a manodopera sfruttabile) : i consumi sono lentamente scesi mentre continuava la gestione allegra della finanza pubblica : PIL che registrava valori sotto la media europea gia' quando c'era ancora il segno +, e debito pubblico che si impennava come un'iperbole.

2 ) Poi e' arrivata la crisi finanziaria anglosassone (magari anche un po' manipolata per speculazione) e l'Italia gia' indebolita, oltre che malata di corruzione e furberie varie ha continuato il suo declino.
Va ricordato che in questa fase veniva addirittura negata la crisi ed i faccendieri/politici continuavano a farsi gli affari loro.

Con una situazione simile, a nulla son servite le riforme sulle pensioni ecc, se non a ritardare quel collasso che prima o poi arrivera'.

3) con un paziente oramai vicino al collasso, si sono introdotti meccanismi severi per far rientrare i conti di questa follia, facendo versare lacrime e sangue ai cittadini piu' deboli. Assieme a cio' son state introdotte regole che hanno limitato fortemente la sovranita' italiana, ma nonostante cio' la situazione e' addirittura peggiorata creando una recessione che e' arrivata ai limiti della deflazione.

In tutte queste fasi ci hanno giovato le multinazionali, che hanno divorato aziende italiane (e dei paesi deboli dell'area euro) invadendo i territori finanziari di paesi che un tempo erano sovrane.
Ci hanno guadagnato anche le banche, perche' hanno socializzato le loro perdite, riportando a posto i conti delle loro speculazioni, e soprattutto bloccando la liquidita' (limiti sui prelievi, prestiti praticamente bloccati ecc).

Ora siamo nella fase 4 che e' la piu' rischiosa : aggredire l'euro partendo dal ventre molle dell'Europa (l'Italia), ben sapendo che un eventuale crollo costringerebbe paesi come il nostro a fare ulteriori privatizzazioni e svendite.

Di fatto e' come se stessero entrando con i carri armati a casa nostra e al passo dell'oca, solo che questa volta non sentendoli sparare non ce ne stiamo rendendo conto.

Qual'e' la scelta giusta da fare non lo so : forse non si doveva entrare per nulla nell'euro, oppure avremmo dovuto vigilare meglio sulle regalie fatte dai nostri politici.
Reduci da tangentopoli, avremmo dovuto inserire pene severissime per reati finanziari e per comportamenti contrari agli interessi della nazione..

ma eravamo troppo distratti dalle promesse del berlusconismo, venute dopo le illusioni delle frottole di Prodi...

anonimo 25-11-14 13.10
Sará contento quella merda umana di prodi
anonimo 25-11-14 19.20
@ anonimo
Sará contento quella merda umana di prodi
Bah, dai governi Andreotti, al craxismo e da Prodi al berlusconismo penso che di merde umane ne abbiamo viste fin troppe, e con Renzi la puzza sta aumentando ancora di piu'...

Non so perche' quando si parla del declino italiano, alla gente venga in mente solo Prodi : il debito pubblico ha cominciato ad impennarsi negli anni 70, ed in qualsiasi paese civile gli elettori avrebbero mandato a casa i malgovernanti gia' 30 anni fa o forse prima.

Qui invece non sono bastati i disastri della DC (mezzo secolo al governo !) e poi quelli di Craxi : ci siamo fatti spennare vivi con tangentopoli, per poi mandare al governo il principale sostenitore dell'evasione fiscale e del falso in bilancio.

Ci siamo fatti commissariare (governo Monti) per pagare i danni fatti da quelli che hanno governato dal dopoguerra in poi, e dopo Monti non ancora contenti dei disastri fatti da politici senza scrupoli, abbiamo permesso che Renzi si insediasse senza essere stato eletto.

Prodi mi sembra un anello della catena del disastro, ma non dimentichiamo tutti gli altri anelli : non dimentichiamolo senno' continueremo (e lo stiamo gia' facendo) a lasciare in mano il paese a chi lo guida verso il baratro.

In Italia siamo molto abili a dare la colpa agli altri (e non mi riferisco al tuo accenno su Prodi non fraintendermi), e dopo quasi 70 anni di malgoverni, diamo la colpa agli stranieri (non sono stati loro a votare i politici elencati), alla Merkel (la Germania riga dritto da sempre, ed ha i suoi conti in ordine), e magari al traffico e all'Etna.

Dobbiamo assumerci le nostre responsabilita' : avremmo dovuto svegliarci per tempo, evitare i 50 anni di DC (neanche Gheddafi e' durato tanto), fermare il craxismo, e dopo tangentopoli avremmo ancora fatto in tempo a salvare il paese.

Invece, dopo tangentopoli e le stragi del 92 e 93 abbiamo sostenuto gli eredi della DC che si sono infiltrati sia a destra che a sinistra, ma soprattutto abbiamo permesso 20 anni di Berlusconismo fatti di leggi ad personam, da una persona che per conservare il potere e salvarsi dalla galera, ha volutamente ignorato la crisi allo scopo di evitare misure impopolari che lo avrebbero buttato giu'.

Dopo una storia cosi' lunga fatta di consensi a politici senza scrupoli, io non mi sento di dare le colpe solo a Prodi : la colpa e' principalmente di noi italiani, che siamo rimasti immobili per piu' di mezzo secolo consentendo la sfilata di politici di quella stazza.
Siamo rimasti immobili, perche' pensavamo di poter andare avanti ad evasione fiscale e furberie varie, pero' prima o poi i conti non tornano e pagano anche i furbi.. : adesso il canone RAI finira' in bolletta ENEL per dirne una... cosi' pagheranno tutti indistintamente, per avere una televisione peggiore del Botswana.

Ma il peggio e' che ancora oggi non ci basta e continuiamo a permettere che il paese sia governato da chi fa gli interessi dei poteri forti, fregandosene delle sorti del paese.

anonimo 25-11-14 22.16
Si dico prodi ma son tutti uguali...il tuo discorso non fa una piega, ciao.
anonimo 26-11-14 21.23
@ anonimo
Si dico prodi ma son tutti uguali...il tuo discorso non fa una piega, ciao.
Ho compreso la buona fede del tuo intervento. DI fatto Prodi e' colui che ci ha portati nell'euro dicendo che avremmo lavorato un giorno in meno, guadagnando come un giorno in piu'.. (una balla colossale)... e per questo viene nominato piu' di tutti.

Pero' ho ritenuto opportuno ricordare (anche a me stesso, non solo agli altri) tutta la catena di infami, che hanno ridotto il paese in questo stato.

drmacchius 27-11-14 21.37
NOn ho letto tutto perché ho solo un buco di tempo durante una guardia.

L´italia é difficile che esca dall´euro in primo luogo perché i debiti italiani sono quello che erano i forzieri d´oro delle casse reali nel 16° secolo: se l´italia dichiarasse default crollerebbe l´economia mondiale -in primis gli USA, nostro primo creditore- e se l´italia uscisse dall´euro il default sarebbe assicurato.

Da un lato quindi l´italia é un partner storico troppo importante dell´europa e dall´altro é come l´essere le gambe rotte di uno sportivo: non serve a niente, danno solo problemi, ma nessuno se le lascerebbe amputare cosí facilmente.

L´euro é stato löa trasformazione di un sogno in una beffa, una sorta di prestito con gli strozzini, non perché l´euro in se sia un problema, ma perché si é voluto creare una moneta nazionale senza creare uno stato nazionale, preferendo fare gli interessi dei pochi che detenevano il potere economico, corrompendo quelli che avevano quello politico, buttandolo in quel posto a chi questo paese europa lo sta mandando avanti.

Non c´é stato popolo che ha approfittato di piü o di meno, ci sono state politiche nazionali piü o meno virtuose -la nostra é stata criminosa, quella tedesca virtuosa- per sapere cogliere le opportunitä o risolvere i problemi, ma il risultato di fondo é che i normali cittadini stanno peggio in tutto il vecchio nucleo europeo e chi deteneva il grosso potere economico in italia, francia, germania e inghilterra é molto piü ricco di prima.

In tutto questo casino ovviamente la politica dei singoli sstati ha fatto tanto ma di sicuro non sono state poche le ingerenze lecite e inlecite dei governi Bush o delle fazioni Nato che un tempo alimentavano le politiche del terrore in italia e che adesso in un modo o nell´altro aiutano la politica internazionale inglese....e ovviamente sino a quando ci saranno i segreti di stato sarä impossibile saperne qualcosa, e a quando sarä possibile i responsabili non saranno piü qua o nessuno avrä piü interesse a scoprire la veritä.

L´europa unita nasce dal sogno gia avviato con cattaneo di creare uno stato federale europeo. Il progetto si poté avviare perché ai tempi di spinelli e shcumann della cosa non glie ne sbatteva una bega a nessuno e per 50 anni l´europa é stato un ente senza nessun potere che serviva a dare soldi alle riserve della politica nazionale e a tutelare interessi protezionisti delle agricolture nazionali e di alcune produzioni industriali in un´economia postbellica di libero mercato.

Negli anni 90 la germania aveva dei costi del lavoro altissimi e un´economia tutta industriale necessitando forza lavoro a basso costo, l´italia faceva nel mondo quello che oggi fa la turchia e la cina producendo manifatture o dal basso tenore tecnologico o prettamente artigianali ma a costi bassi per via delle politiche fiscali e welfare arretrate rispetto al nord europa ma con un debito pubblico secondo solo al giappone dopo i bombardamenti nucleari; la francia era in una condizione di mezzo tra germania e italia ma non avrebbe mai permesso un´alleanza italo-tedesca che li avrebbe bruciati sul piano industriale e agricolo e l´inghilterra dal canto suo non sarebbe mai diventata volentieri un´isoletta sperduta in mezzo a tre colossi: usa-europa-asia