Workstation: ancora utili?

reverend_synthesizer 27-11-14 12.15
Buongiorno a tutti! emo

E' da un po' che ho intenzione di fare un bel ricambio del mio arsenale tastieristico, attualmente composto da un Dave Smith mono evolver, Korg SV-1 88, Korg m50 61, microkorg XL e una gloriosa Korg M1. L'intenzione sarebbe quella di vendere le ultimi tre macchine.
Purtroppo le mie esigenze non sono esattamente semplici da accontentare. Attualmente vivo tra due città diverse (causa università) e ho quindi bisogno di dividere gli strumenti in due case diverse. In questo momento stavo utilizzando il Korg m50 esclusivamente come pianoforte da studio nell'appartamento universitario, mentre il resto della strumentazione lo vorrei tenere nell'altra abitazione, dove ho il mio studio. Ovviamente, soprattutto a causa dei limiti delle meccaniche dello strumento, questa soluzione non è più adeguata. Il punto è questo: con i soldi che guadagnerei (e aggiungendo anche una differenza) oggi può essere ancora utile acquistare una workstation? Secondo il mio modesto parere si tratta di un tipo di macchina un po' superata, perchè con i VST si possono ottenere facilmente dei risultati molto migliori. Poi io voglio essere onesto: mi rendo conto di aver usato sempre un numero molto esiguo di suoni, molti li ho sempre considerati perfettamente inutili o terribili (vedi tutti i vari suoni di chitarra, gli effetti sonori eccetera). Certo, quando la acquistai suonavo in una cover band e quindi si rivelò essere piuttosto utile in sede live, ma si parla comunque di quasi cinque anni fa.
Oggi prevalentemente ho bisogno di suoni di pianoforte, pad e synth. La mia idea era quella di acquistare con il ricavato delle vendite un pianoforte digitale da studio (niente di trascendentale, sarebbe uno strumento confinato all'uso domestico) per la casa vicino all'università e magari un bel synth polifonico da tenere nello studio, aggiungendo una differenza.

Che ve ne pare?

Grazie mille in anticipo!
FranzBraile 27-11-14 13.14
Ciao...
beh.. Io ho appena preso un'ulteriore Workstation... (leggasi FA-08), ma da quanto leggo e contro il mio parere.. tutti gli altri commenti a seguire saranno della serie..
Prenditi la CASIO PX5!!!!!!!!!!!!!!!
emo
emidio 27-11-14 13.27
Questo dipende solo dal suo budget.
Secondo le esigenze che lui ha espresso (scelta dei propri suoni, ma soprattutto piani e synth) io gli consiglierei un NS2 88...
Ma se bisogna stare sotto alle 1000 euro, non riesco ancora a trovare niente di meglio del PX5s.
Certamente la FA08 potrebbe essere uno dei migliori compromessi tra le due macchine (e i due budget).
Edited 27 Nov. 2014 12:29
reverend_synthesizer 27-11-14 13.47
No, non è necessario stare sotto i 1000 euro, ma il NS2 88 è davvero fuori budget. Più che tutto ho già un piano digitale di cui sono soddisfatto (il Korg SV 01). Mi chiedevo se potesse valere la pena comprare un piano digitale da studio e investire più soldi in un sintetizzatore "con le palle", magari polifonico.
emidio 27-11-14 14.09
@ reverend_synthesizer
No, non è necessario stare sotto i 1000 euro, ma il NS2 88 è davvero fuori budget. Più che tutto ho già un piano digitale di cui sono soddisfatto (il Korg SV 01). Mi chiedevo se potesse valere la pena comprare un piano digitale da studio e investire più soldi in un sintetizzatore "con le palle", magari polifonico.
allora ti consiglio vivamene la FA08... Che è ottima (ma davvero) sotto tutti i punti di vista, compreso il synth.
michelet 27-11-14 16.23
La workstation ha la sua ragione d'essere nella misura in cui si desideri produrre un brano in totale autonomia.
È evidente che avendo a disposizione un PC, numerosi strumenti virtuali di qualità, il risultato oltre ad essere qualitativamente superiore lo si otterrà anche più facilmente grazie ad un'interfaccia più intuitiva.
giulio12 27-11-14 17.04
A mio avviso è utile anche in contesti live, dove hai bisogno di organizzare una scaletta con suoni, split ed effetti ben determinati, con la pressione di un solo tasto per il passaggio da una "situazione" a quella seguente in velocità. Per suonare a casa, uno si può organizzare in mille maniere tutte valide (pc, workstation, sinth, rack, arranger, piano acustico, hammond vero, tutto... )
Edited 27 Nov. 2014 16:09
pentatonic 27-11-14 17.07
sono d'accordo con Michelet, una workstation seve per avere arpeggiatore/sequencer/campionatore. Se hai questa esigenza nulla di meglio che lavorare su schermo grosso & mouse.

Personalmente preferirei comunque lavorare su UN portatile con Logic/Mantistage (o Cubase o simili), e avere una master cui collegarla nelle due abitazioni: ci fai tutto, probabilmente meglio, con meno difficoltà e risparmi anche quattrini. (Non so come funzioni la tua SV88 come master, ma con trecento euro compri un'Acuna88/73 usata e vai alla grandissima).

Tieni conto che puoi avere tutti i suoni dell'M1 in un pacchetto soft della Korg che costa come una serata in pizzeria per due persone (giusto per restare su macchine che possiedi).

NB: attenzione perchè i suoni di pianoforti da Pc/MAC danno dipendenza. UIna volta sentiti non torni pi§ indietro!
maxpiano69 27-11-14 18.05
giulio12 ha scritto:
A mio avviso è utile anche in contesti live, dove hai bisogno di organizzare una scaletta con suoni, split ed effetti ben determinati, con la pressione di un solo tasto per il passaggio da una "situazione" a quella seguente in velocità


Ma quelle caratteristiche le trovi anche in prodotti che non sono "workstation", per il resto mi ritrovo con quanto detto da michelet e pentatonic, la "mission" di una workstation in quanto tale é la produzione musicale anche se poi la si usa un po' per tutto.
Edited 27 Nov. 2014 17:54
steve 27-11-14 18.33
mi pare che ti sei risposto da solo

reverend_synthesizer ha scritto:
Oggi prevalentemente ho bisogno di suoni di pianoforte, pad e synth.


reverend_synthesizer ha scritto:
Mi chiedevo se potesse valere la pena comprare un piano digitale da studio e investire più soldi in un sintetizzatore "con le palle", magari polifonico.


ora tutto sta a vedere se il tuo sia un uso prevalentemente live (la workstation credo sia il compromesso piu efficace e pratico soprattutto in termini di trasportabilità...) oppure se in casa o per studio (tenuto anche conto dei limiti dovuti alla doppia abitazione...)
michelet 27-11-14 19.47
Volendo essere realisti ed anche un poco cinici, possiamo dire che esiste un meccanismo perverso tra la produzione musicale e la GAS. In altre parole, ci hanno fatto credere, a ragione ma anche a torto, che per realizzare un buon prodotto bisogna "differenziare" le sorgenti sonore. E questo cosa significa? Significa che saremo sempre alla ricerca di quel suono non presente nelle nostre apparecchiature. Significa anche che dopo la workstation, vorremo acquistare gli expander, la drum machine, il VA, il synth analogico provvisto di MIDI, quello analogico a controllo digitale, quello totalmente analogico ecc. ecc. ecc.
Tuttavia, se abbiamo presente cosa è possibile fare con una workstation, magari appoggiandosi anche ad un sequencer audio/MIDI che consente sovraincisioni praticamente infinite, capiremmo che molta della strumentazione in nostro possesso l'abbiamo solo per il nostro autocompiacimento. emo
reverend_synthesizer 27-11-14 20.05
Grazie a tutti per le risposte! emo
Il punto è che io non sopporto proprio la logica della workstation. Per ciò che faccio io credo si rivelerebbe un acquisto inutile! Mi spiego meglio. Io scrivo e registro i miei pezzi in casa con l'utilizzo di VST per lo più. Quando poi devo suonarli in giro chiedo ad amici musicisti di aiutarmi e, quando non sono disponibili, riduco all'osso la strumentazione (capita anche di fare date con solo pianoforte e voce). Tanto per intenderci: se nella registrazione c'è un violino e per quella serata non ho disponibile un violinista, cerco di arrangiarmi in altri modi. A questo punto credo mi prenderò una master per la casa dell'università e metterò gli altri soldi da parte un buon synth, magari analogico!
SimonKeyb 28-11-14 03.27
@ reverend_synthesizer
Grazie a tutti per le risposte! emo
Il punto è che io non sopporto proprio la logica della workstation. Per ciò che faccio io credo si rivelerebbe un acquisto inutile! Mi spiego meglio. Io scrivo e registro i miei pezzi in casa con l'utilizzo di VST per lo più. Quando poi devo suonarli in giro chiedo ad amici musicisti di aiutarmi e, quando non sono disponibili, riduco all'osso la strumentazione (capita anche di fare date con solo pianoforte e voce). Tanto per intenderci: se nella registrazione c'è un violino e per quella serata non ho disponibile un violinista, cerco di arrangiarmi in altri modi. A questo punto credo mi prenderò una master per la casa dell'università e metterò gli altri soldi da parte un buon synth, magari analogico!
emo
Anche io come te mi servo dei virtual instruments e di strumenti reali per i pezzi che scrivo. Alla fin fine l'unica workstation che ho è il motif es, che possiedo da prima che iniziassi a lavorare con le DAW; ora lo utilizzo per la fase ideativa grazie al sequencer e alle comode funzioni di looping (modalità pattern) per jammarci sopra emo.
Alla fin fine pensio sia un pò questa l'essenza della workstation, unita alle funzionalità di sampler e a una gran quantità di suoni a bordo. Quelle più moderne consentono una rirpoduzione più fedele dei suoni grazie all'implementazione di motori di sintesi a modelli fisici, VA e clone hammond, ma sempre la stessa filosofia resta.
Raptus 28-11-14 10.05
Ma suonare su delle basi scusa? emo

Cioè se utilizzi una daw, crei le tue basi con gli strumenti già pronti così da non doverti disperare quando non trovi musicisti per le serate ? ...che è anche molto meno triste di vedere la classica tastierona con synth stravecchi dei pianobar che si vedono ogni tanto per i locali.


Platipo 01-12-14 21.00
Andando nel "filosofico" della domanda iniziale, secondo me la risposta oggi è no.

Produrre un brano professionalmente in totale autonomia con una workstation mi sa che non si è mai davvero potuto fare; Quello che ha invece perfettamente senso, in una direzione simile sono le cosiddette "live keyboards" tipo il Nordstage, una macchina con il grosso dei suoni che possono servire a un tastierista moderno con tanto controllo realtime facile facile. Se vuoi un approccio piu personale, programmare cose nel dettaglio e/o necessiti di altri suoni o sequenze, mi sa che nulla batte un buon computer con Ableton o Mainstage, anche in sede live.

Poi ok, alle worstation in tanti sono abituati, sono senz'altro macchine molto complete e profonde, hanno un senso per la loro storia, un po come i CDJ;

La cosa di cui io onestamente avverto la mancanza nel mercato è un "megasynth" che integri un sequencer fatto bene, e che possa quindi essere anche una eccellente groovebox; una macchina standalone che permetta realisticamente di suonare dell'elettronica live senza impazzire e senza essersi dovuti preparare il mondo a casa... Oggi non dovrebbe essere infattibile, economico no, ma infattibile neanche.