la "relazione scala-accordo", per cominciare, è una schematizzazione di una scuola per corrispondenza.
Ciò detto, la scuola per corrispondenza in oggetto è la Berklee, quindi tanto stupidi non sono..
Solo che, appunto, è una semplice scorciatoia per supplire alla "vera" strada della conoscenza musicale: l'ascolto e la pratica continua..
AD ogni modo, la mia idea -personalissima e forse errata- è che "le scale", nell' improvvisazione non ti dicono tanto quali note giuste premere, ma "quali note sbagliate scegliere".
Mi spiego: le uniche "note giuste" sono quelle dell' accordo.. lì vai a parare, vai a sederti. le altre sono tutte note papabili, ma bisogna saperle usare..
prova a pensare, per gioco, in termini di arpeggi.. suona solo note degli accordi, su una progressione, per quarti, ad un tempo che ti consenta di 'pre-sentire- cosa stai per suonare.. poi aggiungi, sui levare di ogni quarto, note di passaggio diatoniche alla scala che hai scelto per quell' accordo....
esempio pratico: II-V-I in C maggiore.
Dm7 - - - | G7 - - - | C6 - - -|- - - - ||
le nostre "note cordali" sui quarti possono essere, per esempio:
D F A C |B G F D |E C A C |E G A C|
Ora poniamo che io decida di rimanere diatonico in C maggiore, quindi utilizzando "i modi" Dorico, Misolidio, Ionico (ho aggiundo un paio di cromatismi.. bop?
). Aggiungendo i levare (minuscolo), ottengo:
D e F g A b C a |B a G gb F e D f |E d C b A b C d|E f G g# A b C|
Ora, poniamo di scegliere il modo lidio per il C6, perchè vogliamo quel colore... cosa cambierebbe nella linea?
Ti consiglio di non entrare nella trappola di improvvisare "scalarmente" finchè non hai interiorizzato il suono della tensione ed il suono della risoluzione... poi, con calma, vedrai che le note "giuste" sono 12
il discorso poi si espande con superimposizioni, sostituzioni, cazzi e mazzi, ma la base credo sia qui!