Relazione tra scale ed accordi

anonimo 02-03-15 21.54
scusate se sono sempre io ad invadere questo forum ma ho qualche dubbio circa la relazione tra scala ed accordi.

Fisso una scala, ad esempio la scala di C maggiore, su tale scala costruisco gli accordi, parlando di triadi per il momento, di:

C maggiore
D minore
E minore
F maggiore
G maggiore
A minore
B diminuito

bene, sono tutte tremendamente belle cose e leggo in giro che conoscere il legame(relazione) tra scale ed accordi ci consente di improvvisare evitando di premere tasti errati e quindi fare figuracce, bene: ma la domanda è; quali tasti non devo premere?

E perché?

Come al solito ho fatto la mia figuraccia emo chiedo venia.

Grazie 1000

link
anonimo 02-03-15 22.12
Risposta sintetica: ogni accordo si costruisce per terze, usando solo le note della scala

Risposta dettagliata:

C maggiore: C E G
D minore: D F A
E minore: E G B
F maggiore: F A C
G maggiore: G B D
A minore: A C E
B diminuito: B D F

Le note che appartengono all'accordo ci stanno sempre bene
Le note che apparengono alla scala e non all'accordo ci stanno bene comunque anche sui tempi forti tranne l'F sul C maggiore (cautela col C sul G maggiore, ci sta benissimo ma è meglio omettere il B (terza) dall'accordo
Le note che non appartengono alla scala (ovvero diesis e bemolli sulla scala di C) vanno usati con cautela sui tempo forti, tranne il F# sul C maggiore (11 eccedente) e Ab, A#, Db e D# sul G maggiore (le varie 5 eccedenti e diminuite e 9 maggiori e minori).
Sui tempi deboli si possono usare tutte le 12 note come cromatismi di passaggio che risolvono su una nota dell'accordo
Il tutto in maniera molto schematica, poi le cose sono anche piú complicate
Inizia così e vedi cosa ti dice il tuo orecchio
Edited 2 Mar. 2015 21:27
anonimo 02-03-15 22.28
immaginavo di aver fatto una domanda complicata emo, calma e gesso(riferito a me stesso) che ci arrivo emo
Edited 2 Mar. 2015 21:42
anonimo 02-03-15 22.30
Sul perchè: dipende dal rapporto fisico tra le frequenze che crea sonorità più o meno dissonanti
Edited 2 Mar. 2015 21:30
vin_roma 02-03-15 22.45
Ma poi la bellezza sta nella diversità...

Suona un Do con la 7^ (proprio Do e Sib) a sx e a destra fai un arpeggio o una scala di Re magg. emo eheheh!
Edited 2 Mar. 2015 21:46
anonimo 02-03-15 22.58
Bravo Vin!

Ma col C7 ci vedi il F# o il Gb?emo
vin_roma 03-03-15 02.03
Ah... se si tratta di accordi: 11^#, se è un solo dipende: F# se la scala sale, Gb se la scala scende cromatica...

Ma mo' Marc_ ci manda... emo
anonimo 03-03-15 20.51
@ vin_roma
Ma poi la bellezza sta nella diversità...

Suona un Do con la 7^ (proprio Do e Sib) a sx e a destra fai un arpeggio o una scala di Re magg. emo eheheh!
Edited 2 Mar. 2015 21:46

ciao,
sai, ho provato quello che dici ma a me esce qualcosa di poco orecchiabile: dove sbaglio?
dobermann103 04-03-15 12.53
jazz italia lezioni qui trovi tanta ma tanta roba su tutti gli strumenti, ovviamente la teoria vale per tutti
anonimo 04-03-15 13.39
@ anonimo

ciao,
sai, ho provato quello che dici ma a me esce qualcosa di poco orecchiabile: dove sbaglio?
Prova così:

Sn: C Bb E
Dx: A D F # A
ahivela 05-03-15 03.38
mark_c ha scritto:
ho provato quello che dici ma a me esce qualcosa di poco orecchiabile: dove sbaglio?


Nell'aspettarti di trovarci qualcosa di orecchiabile...emo
Quello che ti sembra "poco orecchiabile" o brutto oggi, magari domani ti sembrera' meraviglioso.
E' questione di ascolto, esperienza, studio, nutrimento insomma.
ahivela 05-03-15 03.54
mark_c ha scritto:
leggo in giro che conoscere il legame(relazione) tra scale ed accordi ci consente di improvvisare evitando di premere tasti errati e quindi fare figuracce


Facciamo finta che sono un bimbo, e ti faccio una domanda:
"leggo in giro che conoscere il legame (relazione) tra pensieri ed idee ci consente di parlare liberamente evitando di dire cose sbagliate e quindi fare figuracce. Quali parole non devo dire?"
Cosa mi risponderesti?
Immagina di parlare con qualcuno.
Quali saranno le parole giuste e quali quelle sbagliate?
Ovviamente dipende da quello che hai da dire, dalla tua proprieta' di linguaggio, dalla tua cultura, dal tuo vissuto, dalla tua sincerita', dal tuo coraggio e dal tuo cuore.
Trasponi il ragionamento alla musica improvvisata, e avrai un punto di vista nuovo.

mark_c ha scritto:
quali tasti non devo premere?


Tutti gli altri emo

mark_c ha scritto:
Come al solito ho fatto la mia figuraccia emo chiedo venia.


Nessuna figuraccia, sono cose normalissime, che tutti si sono chiesti almeno una volta nella vita.
shiningkeyboard 05-03-15 11.06
la "relazione scala-accordo", per cominciare, è una schematizzazione di una scuola per corrispondenza.

Ciò detto, la scuola per corrispondenza in oggetto è la Berklee, quindi tanto stupidi non sono..
Solo che, appunto, è una semplice scorciatoia per supplire alla "vera" strada della conoscenza musicale: l'ascolto e la pratica continua..

AD ogni modo, la mia idea -personalissima e forse errata- è che "le scale", nell' improvvisazione non ti dicono tanto quali note giuste premere, ma "quali note sbagliate scegliere".

Mi spiego: le uniche "note giuste" sono quelle dell' accordo.. lì vai a parare, vai a sederti. le altre sono tutte note papabili, ma bisogna saperle usare..

prova a pensare, per gioco, in termini di arpeggi.. suona solo note degli accordi, su una progressione, per quarti, ad un tempo che ti consenta di 'pre-sentire- cosa stai per suonare.. poi aggiungi, sui levare di ogni quarto, note di passaggio diatoniche alla scala che hai scelto per quell' accordo....
esempio pratico: II-V-I in C maggiore.

Dm7 - - - | G7 - - - | C6 - - -|- - - - ||

le nostre "note cordali" sui quarti possono essere, per esempio:

D F A C |B G F D |E C A C |E G A C|

Ora poniamo che io decida di rimanere diatonico in C maggiore, quindi utilizzando "i modi" Dorico, Misolidio, Ionico (ho aggiundo un paio di cromatismi.. bop? emo ). Aggiungendo i levare (minuscolo), ottengo:

D e F g A b C a |B a G gb F e D f |E d C b A b C d|E f G g# A b C|

Ora, poniamo di scegliere il modo lidio per il C6, perchè vogliamo quel colore... cosa cambierebbe nella linea?

Ti consiglio di non entrare nella trappola di improvvisare "scalarmente" finchè non hai interiorizzato il suono della tensione ed il suono della risoluzione... poi, con calma, vedrai che le note "giuste" sono 12 emo

il discorso poi si espande con superimposizioni, sostituzioni, cazzi e mazzi, ma la base credo sia qui!

anonimo 05-03-15 20.29
grazie a tutti per i vostri preziosi interventi. Come avete intuito e non avevo alcun dubbio, l'associazione serve quando si improvvisa. Da inesperto mi chiedo come fanno coloro che suonano jazz ad esempio, a creare brani che sembrano infiniti e piacevoli da ascoltare senza mai incappare su una nota che non c'entra nulla con ciò che stanno creando: dov'è il trucco?
In parte avete risposto al mio dubbio dicendomi che se suono le medesime note dell'accordo che sto suonando sono a posto ma, coloro che sono bravi in quest'arte suonano anche i tasti neri(parlando in termini della scala di C maggiore) e ne escono melodie spettacolari. A me attualmente, quando ci provo, escono solo rumori. Leggo in giro: II, V, I
Bene, ci provo con Dm7, G7, Cmaj7 ma la melodia rimane nella tastiera in quanto mi manca l'informazione di quali tasti devo suonare. Devo anche ammettere che ho notato oramai da qualche tempo che non è solo una questione di quali tasti ma anche da come vengono premuti.
shiningkeyboard 05-03-15 20.47
.. e se provi a cantarla, la melodia?
anonimo 05-03-15 20.48
Cominciamo dal superfacile

Alla sinistra D min: D F A C

Suona con la destra questo arpeggio: D F A C...Adesso "appoggia" una nota cromatica prima del D...C# D F A C..
Adesso: F A C E... Ed appoggiatura: E F A C E...ancora: A C E G...con l'appoggiatura: G#A C E G

In buona sostanza i "tasti neri" fungono da appoggiature che creano tensione prima della risoluzione su una nota più consonante con l'accordo

Nota bene: questo é un esempio elementare, ma alla fine l'improvvisazione tonale é questo: creare tensione e risoluzione tramite note estranee all'armonia che risolvono sulle note dell'accordo (base o le estensioni tipo 9 e 13)

Ascolta e cerca di trascrivere e capire i soli dei grandi, cominciando con qualcosa di non troppo veloce e di semplice
Edited 5 Mar. 2015 19:50
anonimo 05-03-15 22.05
@ shiningkeyboard
.. e se provi a cantarla, la melodia?
ecco, se canto ho molte più possibilità, posso spaziare dove voglio. Forse ho capito dove vuoi arrivare: quando sarò in grado di associare i medesimi suoni che ho in mente alla tastiera anch'io riuscirò a fare cose oggi impensabili: ho colto giusto? emo
Edited 5 Mar. 2015 21:11
anonimo 05-03-15 22.10
@ anonimo
Cominciamo dal superfacile

Alla sinistra D min: D F A C

Suona con la destra questo arpeggio: D F A C...Adesso "appoggia" una nota cromatica prima del D...C# D F A C..
Adesso: F A C E... Ed appoggiatura: E F A C E...ancora: A C E G...con l'appoggiatura: G#A C E G

In buona sostanza i "tasti neri" fungono da appoggiature che creano tensione prima della risoluzione su una nota più consonante con l'accordo

Nota bene: questo é un esempio elementare, ma alla fine l'improvvisazione tonale é questo: creare tensione e risoluzione tramite note estranee all'armonia che risolvono sulle note dell'accordo (base o le estensioni tipo 9 e 13)

Ascolta e cerca di trascrivere e capire i soli dei grandi, cominciando con qualcosa di non troppo veloce e di semplice
Edited 5 Mar. 2015 19:50

grazie come sempre Cyrano, ho provato i tuoi suggerimenti e li trovo suoni più alla mia portata: però purtroppo ho ancora poco controllo sulla tastiera e quindi il risultato è molto approssimativo.
Per farti un esempio: suonando le stesse note anche facili, a me sembra un accozzaglia di suoni, suonate da un maestro ne esce qualcosa di spettacolare: so che mi hai capito. Torno sul Chuan Chang che è meglio emo
anonimo 05-03-15 22.30
Con pazienza imparerai come abbiamo imparato tutti emo

L'ultimo consiglio: quando provi ad improvvisare suona lentamente ma sopratutto a tempo

Suonare con un'estrema consapevolezza ritmica é ciò che fa si che le stesse note, suonate da un bravo musicista, suonino così tanto più significative di quelle suonate da chi ancora é più indietro nel cammino
Edited 5 Mar. 2015 21:31
ahivela 06-03-15 00.54
mark_c ha scritto:
senza mai incappare su una nota che non c'entra nulla con ciò che stanno creando: dov'è il trucco?


Il trucco e' avere qualcosa di dire. E quando non la si ha, ascoltare, ascoltare, ascoltare, cercare di capire quello che si ascolta e ci colpisce, e rubare, rubare, rubare: ma non le note in quanto tali, "i tasti da schiacciare", ma i perche' di quelle note. Ci vuole tempo, studio e tanta, ma tanta passione.
A mio parere, tutte le formule magiche e le ricette-scorciatoia sull'improvvisazione, specie quando non si' e' ancora coscienti di tante cose fondamentali, sono solo espedienti che, al massimo, servono a produrre mitragliate di note "a vruoccolo", ma senza alcun senso musicale, di linguaggio e di contesto. Al massimo possono appagare l'esecutore, e stupire amici e parenti comprensivi. Fanno piu' male che bene.
Anche se, purtroppo, se ne vedono tanti di musicisti formati in questo modo, e si sente subito.