Cosa contiene il rack di un tastierista

MarianoM 15-03-15 03.23
Ciao a tutti,
riguardo il setup live per tastiere,
quali sono i moduli che di solito occorrono per rendere al meglio la resa delle tastiere?
Serve l'equalizzatore, il compressore di segnale etc...?

Ho visto il vecchio setup di Lyle Mays che come suoni dal vivo era impressionante ed aveva questi pezzi nel rack:
Akai mixer
Expression plus
Lexicon reverb
Lexicon PCM 41
Lexicon PCM 41
Forman crossover
Crest P350 I Amp
Crest P350 I Amp

Questo era il setup primi anni 90...se riesco posto schemi e foto.

gabrieleagosta 15-03-15 04.57
Mah, un setup "moderno" penso possa comprendere expander e mixer rack, effetti non direi a meno di non volere qualcosa di particolare...e al limite la scheda audio se si usa il computer.
Tutto il resto, dati gli strumenti che girano oggi, mi sembra superfluo.

In passato chiaramente era molto diverso...
michelet 15-03-15 08.13
A parte che Lyle Mays suonerebbe bene anche con strumentazione molto più modesta, bisogna tenere conto che il segnale dei sintetizzatori di Mays viene prima elaborato dai multieffetti a disposizione sul palco (e programmati sulle sue esgenze), ma viene elaborato anche dal fonico che si trova al mixer generale.

Per il resto, penso abbia detto bene Gabriele, oggi bastano meno strumenti: un mixer a rack, un paio di expander ben programmati ed un service all'altezza.
Constrictor 15-03-15 09.24
@ MarianoM
Ciao a tutti,
riguardo il setup live per tastiere,
quali sono i moduli che di solito occorrono per rendere al meglio la resa delle tastiere?
Serve l'equalizzatore, il compressore di segnale etc...?

Ho visto il vecchio setup di Lyle Mays che come suoni dal vivo era impressionante ed aveva questi pezzi nel rack:
Akai mixer
Expression plus
Lexicon reverb
Lexicon PCM 41
Lexicon PCM 41
Forman crossover
Crest P350 I Amp
Crest P350 I Amp

Questo era il setup primi anni 90...se riesco posto schemi e foto.

... Ma... costui che ho il piacere di NON conoscere per evidente grave mia carenza, almeno, suonava, oppure, bastava la sofisticata roboanza della sua strumenentazione per far sì che tutti credessero che lo facesse? emo

In fondo, gli effetti, l'esecutore li attiva soltanto, in quanto sono la risultanza di attività elettronica indipendente e non frutto di tecniche manuali.

Per dimostrare che si sa suonare, utilizziamo un buon vecchio pezzo di legno che si chiama pianoforte, oppure, se le mani non bastano e si vogliono sfruttare anche i piedi, c'è un aggeggio che si chiama organo.
A volte, non si usa nè l'uno nè l'altro e la scelta cade solo sui PIEDI!!!! emo emo
Edited 15 Mar. 2015 8:32
FranzBraile 15-03-15 10.28
Io ho:
- Mixer
- Motif rack

Stop..... emo
OscarPeterson 15-03-15 11.23
Il mio set-up rack (appena formato):
Roland Integra 7
Mixer rack Samson sm 10
Compressore DBX (per il genere affrontato mi serve un pò di compressione).

Dovrei aggiungere una scheda audio a rack, ma per adesso, viste le finanze, nello spazio sottostante al case di 6U tengo la Focusrite Scarlett 2i4.emo
LukeBB 15-03-15 11.49
Il mio setup live:

-Macbook Pro 15" con 16 GB di RAM
-Mainstage 2/3
-Roland A-800Pro
-scheda audio MBox2
-HUB USB alimentato a corrente di D-Link
-stand quiklok serie Z
-pedaliera col sustain, switch ed expression (questi non li uso mai, solo il sustain....mi sa che li tolgo emo)

Con un setup come il mio, ormai se ti servono dei reverberi fatti bene, piuttosto che prendere un DSP a rack ti compri i plugin Lexicon PCM, MPX o LPX e sei a posto a vita emo
Edited 15 Mar. 2015 10:50
andrew1 15-03-15 11.57
Io quoto Constrictor.

Da quando mi sono messo a studiare, mi sono accorto che prima prendevo delle cantonate non da poco circa le performance live, al punto che adesso preferisco anche il "vicino di casa" che suona, seppur malamente ma live, piuttosto che una band che suona per finta (e magari devo pure pagare un qualche biglietto o consumazione).
A quella, adesso, preferisco chi fà suonare i dischi.
La musica "filtrata" di oggi è un pò come una donna ... la sua bellezza non è quella che vedi la sera quando la incontri in un qualche locale, ma la mattina quando la guardi nel letto accanto a te.

Devo dire che stò apprezzando moltissimo un locale "casalingo" a Trieste che dà la possibilità a chiunque di suonare; si và là a mangiare qualcosa o a bere qualcosa, e c'è sempre qualcuno che strimpella.
Bellissimo.
Peccato che qui ingiro di posti così non ce ne sono, non sò dalle vostre parti.

Circa il video linkato, che c'entra il doppio pendolo? O vuole dare il messaggio che lui "suona a caso"??? emo

Edited 15 Mar. 2015 11:01
anonimo 15-03-15 12.37
Beh, Lyle suona e anche bene direi
Spirit 15-03-15 12.40
Per conscrictor e quotanti....

Lyle Mays nato nel 1953 nel Wisconsin in una famiglia di musicisti - madre pianista e padre chitarrista, vive in una fattoria nei pressi di Mc Allister fino al 1971. Comincia a studiare il pianoforte nel 1959. Nel 1967 frequenta il National Stage Band Camp alla Millikin University. Nel 1974 si trasferisce a Denton dove studia composizione e arrangiamento alla University of North Texas ed entra a far parte della North Texas Lab Band, che nel 1975 pubblica l'album LAB'75 che riceverà la nomination al Grammy Awards. Nell'aprile dello stesso anno Mays partecipa con la North Texas Lab Band al Wichita jazz Festival e in estate si unisce alla band di Woody Herman, la Woody Herman's Thundering Herd. Nel 1976 si trasferisce a New York. Nel 1977 fonda con Pat Metheny, che aveva incontrato per la prima volta nel 1974, una delle jazz band di maggiore successo internazionale, il Pat Metheny Group. Con l'amico Pat, Lyle raggiungerà vertici di notevole popolarità grazie anche, e soprattutto, alla sua straordinaria capacità di combinare armonie, suoni e melodie uniche nel suo genere, dando così un impronta subito riconoscibile ai brani del gruppo. Nel 1986 registra il suo primo album intitolato Lyle Mays e comincia il tour promozionale del Lyle Mays Trio con Marc Johnson e Peter Erskine.

tratto da wikipedia.

Constrictor da come ti sei espresso (non molto carinamente) nei suoi confronti, credo che anche lui abbia il piacere di non conoscere te.
Edited 15 Mar. 2015 11:40
giuliokeyboards 15-03-15 12.43
Io ho un rack da 5 unità con all'interno:
- Stabilizzatore PROEL ST600
- Unità con Hard Disk (1 usb con le librerie, 1 usb con vari file [MP3 - Backup delle tastiere e MAC], 1 Firewire per registrare le serate)
- HubUSB D-Link (dove collego le tastiere per il MIDI via USB, Hard disk, e cose varie)
- Motu 828 MK3 Firewire (che utilizzo sia come mixer per le tastiere che come interfaccia audio con il MAC)
- Roland Fantom XR (che utilizzo per i suoni di Strings, PADS, e qualche suono di Synth)

Questo rack lo utilizzo con entrambi i miei setup che sono:
Setup 1:
- Yamaha cp5
- NordStage Compact

Setup 2 (per situazioni piccole)
- NordStage Compact
- Yamaha MX49

Le tastiere, il modulo e la scheda audio sono tutti gestiti da un MacBook PRO 13 Retina (I5 - 128SSD - 8Gb di RAM) con MainStage 3 e Logic 10.1 per quando registro le serate.

Per ogni setup ho anche fatto una frusta di cavi dedicata composta da:
- Cavo 4 coppie (per l'audio delle tastiere)
- 2 cavi usb (per il midi delle tastiere)
- 1 cavo di corrente (per portare la corrente alla ciabatta che ho nella pedaliera per alimentare le tastiere)

Mi sono costruito anche una pedaliera che utilizzo in entrambi i setup con i seguenti pedali:
- Pedale volume M-AUDIO
- Yamaha FC7 (Espressione)
- Roland DP2 (Switch)
- Roland DP10 (Sustain)
- Yamaha FC3 (Sustain)
- Bespeco VM22 (Switch)
- Boss FV500L (Espressione)
Constrictor 15-03-15 12.50
Giuliokeyboards scrive:
"Io ho un rack da 5 unità con all'interno:" .... un TIR per il trasporto del tutto..... emo emo emo
Edited 15 Mar. 2015 11:51
Constrictor 15-03-15 12.53
MarianoM, forse, facciamo prima a cambiare il titolo in "Cosa contiene LA TESTA di un tastierista".... emo emo
sterky 15-03-15 13.15
Io mi porto dietro un rack da 15 unità con dentro ray charles dovresti sentire che suono che esce!!!!!emoemoemo
anonimo 15-03-15 13.16
In un rack da 15 al massimo ci mettevi Petrucciani
giuliokeyboards 15-03-15 13.18
@ Constrictor
Giuliokeyboards scrive:
"Io ho un rack da 5 unità con all'interno:" .... un TIR per il trasporto del tutto..... emo emo emo
Edited 15 Mar. 2015 11:51
Alla fine l'ingombro non è tanto.... 5 unità sono poche !
Il rack, le tastiere con le relative custodie morbide, la pedaliera e il supporto per le tastiere...
Per facilitare il trasporto del rack ho un carrello tipo skate.
Poi se vogliamo avere dei bei suoni e fare belle serate, secondo me non si può andare a suonare con 1 tastiera 61 tasti e poi magari ci si lamenta perché i suoni non sono un granché e non escono bene...

Con i setup che ho adesso devo dire che riesco a coprire molti generi musicali e molte situazioni, sia con i gruppi che anche in situazioni piano e voce o di piano bar.
drmacchius 15-03-15 17.06
@ michelet
A parte che Lyle Mays suonerebbe bene anche con strumentazione molto più modesta, bisogna tenere conto che il segnale dei sintetizzatori di Mays viene prima elaborato dai multieffetti a disposizione sul palco (e programmati sulle sue esgenze), ma viene elaborato anche dal fonico che si trova al mixer generale.

Per il resto, penso abbia detto bene Gabriele, oggi bastano meno strumenti: un mixer a rack, un paio di expander ben programmati ed un service all'altezza.
ma hanno ripreso a fare i mixer rack con ingressi stereo multipli come negli anni novanta o bisogna svenarsi per prendere una scheda audio/mixer che ti permetta di avere la "bellezza" di 6-8 ingressi jack assegnabili per poter usare almeno 3-4 sinth stereo?
sterky 15-03-15 17.10
C'è qualcosina, bheringher, samson, alesis e tascam. Il tascam non è malvagio ma....40 euro nuovo mi sembrano un po' tanti....
bigsquash 15-03-15 18.04
@ drmacchius
ma hanno ripreso a fare i mixer rack con ingressi stereo multipli come negli anni novanta o bisogna svenarsi per prendere una scheda audio/mixer che ti permetta di avere la "bellezza" di 6-8 ingressi jack assegnabili per poter usare almeno 3-4 sinth stereo?
io uso un behringer rx102 o qualcosa di simile. 8 ingressi stereo. nessun fronzolo.
Constrictor 15-03-15 19.53
@ Spirit
Per conscrictor e quotanti....

Lyle Mays nato nel 1953 nel Wisconsin in una famiglia di musicisti - madre pianista e padre chitarrista, vive in una fattoria nei pressi di Mc Allister fino al 1971. Comincia a studiare il pianoforte nel 1959. Nel 1967 frequenta il National Stage Band Camp alla Millikin University. Nel 1974 si trasferisce a Denton dove studia composizione e arrangiamento alla University of North Texas ed entra a far parte della North Texas Lab Band, che nel 1975 pubblica l'album LAB'75 che riceverà la nomination al Grammy Awards. Nell'aprile dello stesso anno Mays partecipa con la North Texas Lab Band al Wichita jazz Festival e in estate si unisce alla band di Woody Herman, la Woody Herman's Thundering Herd. Nel 1976 si trasferisce a New York. Nel 1977 fonda con Pat Metheny, che aveva incontrato per la prima volta nel 1974, una delle jazz band di maggiore successo internazionale, il Pat Metheny Group. Con l'amico Pat, Lyle raggiungerà vertici di notevole popolarità grazie anche, e soprattutto, alla sua straordinaria capacità di combinare armonie, suoni e melodie uniche nel suo genere, dando così un impronta subito riconoscibile ai brani del gruppo. Nel 1986 registra il suo primo album intitolato Lyle Mays e comincia il tour promozionale del Lyle Mays Trio con Marc Johnson e Peter Erskine.

tratto da wikipedia.

Constrictor da come ti sei espresso (non molto carinamente) nei suoi confronti, credo che anche lui abbia il piacere di non conoscere te.
Edited 15 Mar. 2015 11:40
Ecco, "Comincia a studiare il pianoforte nel 1959", peccato che Wikipedia non riporti la data del suo diploma.
Certo che uno che abbia tante qualità e titoli individuali, trovo strano che non le metta in mostra, nascondendole
dietro ad un mostruoso setup elettronico.
Spirit, quanto al possibile suo NON piacere di conoscere me, come vedi, sopravviviamo ambedue alle nostre
reciproche (per lui potenziali) idiosincrasie. emo emo

Senti una cosa, se io e te suoniamo il medesimo brano con le medesime timbriche e la medesima tastiera, la
differenza la fanno il tocco personale e la tecnica acquisita, che non sono, certamente, riconducibili all'elettronica. emo
Edited 15 Mar. 2015 19:09