Problemi con acquisti online?

quartaumentata 01-04-15 10.12
In questo forum capita spesso di leggere di vicende spiacevoli, disguidi ecc capitati a chi compra online. Il malcapitato poi racconta qui la brutta esperienza, anche per un legittimo sfogo e ottenere solidarietà.

Ho notato però un aspetto bene o male comune a quasi tutti i casi e vorrei dare qualche suggerimento utile, se non a risolvere felicemente il problema quando capita, se non altro a partire col piede giusto e risparmiare del tempo.

Vedo che, al verificarsi del problema, tutti cominciano col rivolgersi al venditore per sollecitare, avere spiegazioni, protestare.

Perfetto.

Ma poi leggo che, non ottenendo risposta, o avendo risposte vaghe e insoddisfacenti, si continua ad es. così: “ho tempestato il sito/negozio di telefonate e email per due mesi...”

Perdita di tempo evidente, due mesi a vuoto.

Se l'interlocutore non si attiva dopo una cortese segnalazione del problema è segno che è sufficientemente scorretto, strafottente, prepotente ecc da continuare ad infischiarsene anche dopo la seconda, terza …... centesima segnalazione.
Questo perché la telefonata, l'email, ed anche la semplice lettera scritta non sono comunicazioni “preoccupanti”. Intendiamoci, il soggetto serio corretto e responsabile le prende in considerazione, ma qui stiamo parlando di soggetti di tutt'altro tipo.
E sanno benissimo che è molto difficile per il cliente dimostrare di avere comunicato e, soprattutto, quale fosse il contenuto della comunicazione. Da qui l'atteggiamento di mancanza di considerazione o di finto interessamento, come ad es. “stiamo provvedendo, abbiamo segnalato allo staff post vendita, avrà risposta entro...” salvo andare avanti così per mesi.

Se quindi, dopo una prima cortese rimostranza per le vie brevi (email, telefono ecc) non ci sono risultati, basta con tutti questi riguardi.

E' necessario procedere con comunicazioni che non potranno negare di avere ricevuto. E quindi raccomandata A/R.
So bene che è una scocciatura: scrivere, stampare, firmare, compilare il modulo, fila allo sportello postale, costo...

Ma la soluzione più comoda oggi esiste e si chiama PEC (posta elettronica certificata), sulla quale proseguo sotto.
Edited 1 Apr. 2015 9:41
quartaumentata 01-04-15 10.13
[g]Come otttenere la pec del destinatario
[/g]
Due note essenziali. Prima di tutto ricordo che la Pec ha lo stesso valore della raccomandata con ricevuta di ritorno, ma che per avere tale valore il messaggio diretto ad un indirizzo pec deve provenire a sua volta da un indirizzo pec. E' quindi necessario che anche il mittente abbia un proprio indirizzo pec personale.

I costi? Irrisori. Un indirizzo pec è ottenibile da da qualsiasi fornitore di servizi internet a cifre mirabolanti che stanno circa sui 5,00 (cinque) Euro all'anno.

Quindi al costo annuo di una raccomandata semplice possiamo inviare da casa, comodamente seduti al pc, tutte le comunicazioni con forza di raccomandata A/R che vogliamo. Se nell'anno facciamo due pec invece che due raccomandate postali, ci siamo già ampiamente ripagati l'abbonamento.

L'ostacolo pratico costituito dai costi, modalità complesse, tempo ecc della racomandata classica è annullato.

I commercianti lo sanno bene e infatti cercano di occultare il più possibile il loro indirizzo pec. Avete mai visto in un sito, nella sezione “Contatti” la pec? Lì troviamo email (forse) telefono, indirizzo, mai la pec. Forse perché non ne sono dotati? No ce l'hanno per forza.
Professionisti (geometri, avvocati, commercialisti....), società, imprese commerciali di ogni tipo (dalla ditta individuale in su), sono obbligati ad avere un indirizzo pec.

Solo che non essendo obbligatorio pubblicizzarlo, non lo pubblicizzano (furbetti...).

Ma gli indirizzi pec sono catalogati e censiti in pubblici registri costantemente aggiornati e consultabili gratuitamente da tutti. Per es:

http://www.inipec.gov.it

Qui si trova una pagina di ricerca dove inserendo nome o denominazione, indirizzo della sede dell'impresa, vi viene fornita la loro pec.

Oppure la ricerca può essere fatta inserendo codice fiscale o partita iva del soggetto di cui vogliamo conoscere la pec. Così è ancora meglio poiché P.Iva e CF sono riferimenti univoci che evitano eventuali problemi di omonimia. Tra l'altro sono facilmente reperibili, perché è obbligatorio esoprli nel sito, nella corrispondenza e nelle fatture dell'impresa.

Forza ragazzi, bombardiamo di pec certa gente, mettiamo un po' di pepe al fondoschiena di chi se lo merita, oggi è comodo e costa pochissimo!
maxtub 01-04-15 19.02
Conoscevo già tutto, ma che esistessero siti da cui trovale le PEC no!
Grazie mille emo
textars 01-04-15 19.38
mi hanno truffato 240 eur 6 mesi fa... (ma me la sono cercata).... non si puo' pensare che vendano ad un decimo del loro valore commerciale senza che ci sia la fregatura....
Grazie!
emoemo
quartaumentata 01-04-15 23.48
Textars, occhio che le indicazioni che ho scritto riguardano il richiamare una controparte commerciale al rispetto dei suoi impegni CONTRATTUALI.

Non ho elementi sul tuo caso, ma da quello che accenni potrebbe essere una truffa a allora, come diceva Benigni, "si va nel penale!".

Non è che ladri, truffatori ed assassini si spaventino delle raccomandate!
Markelly 02-04-15 00.45
Grazie, ottimi consigli. Come sempre, quando si tratta di cose giuridiche.
Thanks, quartaumentata.
zaphod 02-04-15 01.23
Già, grazie anche da parte mia!
emo
sgranzo 02-04-15 02.03
thanks obbligatorio! mi hai insegnato una cosa nuova e importante, grazie!!

edit: oddio mi accorgo ora che in questa stanza non c'è il pulsante dedicato al thanks! emo

sono in debito al prossimo post! ;-)
Edited 2 Apr. 2015 0:06
quartaumentata 02-04-15 14.12
Tranquilli ragazzi,

non sono un cacciatore di thanks.... emo