Casse attive: una precisazione sui convertitori

zaphod 08-04-15 11.04
ciao a tutti,
leggo con interesse molti 3d sui diffusori attivi: ci si scambiano opinioni su marchi, spl, watt, diametro dei coni, subwoofer si/no, ecc.
Ma ieri sera, complice l'insonnia, ho scoperto una cosa (è la proverbiale acqua calda) su cui non avevo ancora riflettuto:
gli attuali diffusori, vuoi per leggerezza, vuoi per altri motivi, montano uno stadio di amplificazione in classe D.
Digitale. Il che significa che il segnale in ingresso (analogico) viene convertito in digitale, processato, e riconvertito in analogico per arrivare poi ai coni.
Ho notato che alcune casse, infatti, dichiarano il bitrate ed il sample rate.
Non tutte lo dichiarano.
Eppure a me sembra una cosa importante! Fondamentale, direi!
Secondo voi no?

Questo dato viene taciuto perchè in realtà non è poi così discriminante?
O invece viene omesso un po' come si nasconde la cenere sotto il tappeto?

E poi, tanto per alimentare la solita diatriba analogico/digitale: la differenza è così marcata, intendo come qualità sonora, tra una cassa amplificata digitalmente ed una no?
ettore_duliman 08-04-15 11.15
zaphod ha scritto:
montano uno stadio di amplificazione in classe D.
Digitale. Il che significa che il segnale in ingresso (analogico) viene convertito in digitale, processato, e riconvertito in analogico per arrivare poi ai coni.


no classe D non funziona così.
si tratta di un'amplificazione pwm a "gradini" che poi viene resa smooth da un filtro passa-basso, ma non è necessaria una doppia conversione A/D D/A

in realtà poi questa conversione avviene lo stesso, ma non per l'amplificazione, bensì perché le casse attive moderne preferiscono analizzare il segnale digitalmente per prevedere e gestire eventuali picchi del segnale

i dati sul bit-rate riguardano il dsp interno che processa il segnale in ingresso, non l'amplificazione

cmq il dubbio resta: questa conversione del segnale in ingresso è influenzata dalla qualità dei convertitori?
probabilmente no perché purtroppo il modo in cui un cono modifica il suono del segnale in ingresso è superiore di diversi ordini di grandezza rispetto a quello che potrebbe fare un convertitore


zaphod 08-04-15 18.02
ettore_duliman ha scritto:
no classe D non funziona così.
si tratta di un'amplificazione pwm a "gradini" che poi viene resa smooth da un filtro passa-basso, ma non è necessaria una doppia conversione A/D D/A

ok grazie! emo

ettore_duliman ha scritto:
in realtà poi questa conversione avviene lo stesso, ma non per l'amplificazione, bensì perché le casse attive moderne preferiscono analizzare il segnale digitalmente per prevedere e gestire eventuali picchi del segnale

infatti, ho letto che le casse con amplificazione in classe D hanno una latenza del segnale dovuta proprio alla conversione. Latenza presumo bassissima. Non so, sto masticando queste cose per la prima volta.

ettore_duliman ha scritto:
cmq il dubbio resta: questa conversione del segnale in ingresso è influenzata dalla qualità dei convertitori?
probabilmente no perché purtroppo il modo in cui un cono modifica il suono del segnale in ingresso è superiore di diversi ordini di grandezza rispetto a quello che potrebbe fare un convertitore

io mi chiedevo: una conversione di bassa qualità, non potrebbe essere amplificata, con tutti i suoi difetti, dal cono? Un po' come ingrandire a dismisura un'immagine jpg molto compressa e artefatta: vedi solo pixeloni.
Evidentemente no, da quello che mi dici.

Poi: ho letto che casse digitali mal progettate, hanno lo stadio dsp che può in parte sopperire alle mancanze hardware. Ma allora: come distinguere una cassa mal progettata da una ben progettata? emo emo
serpaven 08-04-15 18.09
zaphod ha scritto:
come distinguere una cassa mal progettata da una ben progettata?

dal suono? emo

non si possono superare i limiti fisici degli altoparlanti, se si utilizzano componenti economici all'aumentare dell'SPL i nodi verranno irrimediabilmente al pettine, anzi alle orecchie! emo
zaphod 08-04-15 18.25
serpaven ha scritto:
dal suono? emo

emo già. Domanda cretina, la mia.
ettore_duliman 08-04-15 19.53
zaphod ha scritto:
Poi: ho letto che casse digitali mal progettate, hanno lo stadio dsp che può in parte sopperire alle mancanze hardware. Ma allora: come distinguere una cassa mal progettata da una ben progettata?


È come per l'elettronica delle automobili, può sopperire ad una meccanica scarsa, ma solo fino ad un certo punto. I limiti meccanici prima o poi saltano fuori.

Ma l'elettronica può anche valorizzare molto un sistema meccanico, o acustico.
Ad esempio un dsp che conosca a priori un comportamento non lineare dell'amplificatore di potenza, del cono o del tweeter, e modifichi il segnale in ingresso tenendo conto di un modello matematico di tali componenti.
O che si adatti all'acustica di un ambiente.

La presenza di un dsp non è da disprezzare, e resto dell'idea che in una cassa attiva la qualità dei convertitori sia l'ultimo dei problemi.

ettore_duliman 08-04-15 19.59
Certo che 'sti convertitori cominciano ad accumularsi.
Tastiere, multieffetti, mixer digitali, casse attive, ...

Tutti questi apparecchi in cascata... Somma di approssimazioni di conversione, problemi di sincronia del campionamento, latenze che si accumulano, ...

Con interfacce digitali standard si potrebbero evitare tutti questi passaggi ridondanti