Midi sequencer o arpeggiatore...quale software?

Dartagnam 14-04-15 14.26
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mi chiedevo quale fosse il modo più semplice per creare dei loop come i due compresi tra il minuto 8 e 8.30 circa. Nella descrizione viene spiegato come sia necessario creare le tracce midi sul pc o agire direttamente sui parametri dello strumento, qualcuno potrebbe spiegarmi concretamente il modo più semplice per iniziare a fare qualche esperimento?
Principalmente gli strumenti sui quali potrei eseguire le sequenze sono Novation Mininova e Roland SH 201, ciascuno dei quali dispone di arpeggiatore più o meno programmabile, ma ho anche un arranger, e mi chiedevo quali software (il più semplice possibile, e se ne esistesse uno gratuito naturalmente sarebbe anche meglio) permettono di creare queste tracce ed eventualmente come trasferirle sui synth.

Come penso avrete capito sono a digiuno in materia midi, e non saprei nemmeno da dove iniziare...emo
Ringrazio anticipatamente chi mi risponderà emo
michelet 15-04-15 16.05
Volevo risponderti ieri sera, ma sul divano e con iPad sarebbe stato abbastanza scomodo digitare con una mano sola... visto che l'argomento va affrontato con le dovute cautele emo

Dal video che indichi posso solamente dedurre che Alesis Micron suoni una serie di pattern arpeggiati, simil percussivi ecc. ecc. seguendo il suo clock interno.
Non sembra che il sintetizzatore sia collegato via MIDI ad un sequencer che registra gli eventi MIDI in uscita da Micron, con l'obiettivo poi di riprodurli in un secondo tempo.

Uno tra i primi concetti che dovresti aver chiaro in ambito MIDI è proprio quello di clock e cosa significhi quando un'apparecchiatura riveste il ruolo di MASTER o SLAVE.

Molto semplicemente, in una catena MIDI, c'è sempre un apparecchiatura principale (MASTER) ed una o più apparecchiature secondarie (SLAVE).
Nella configurazione più elementare una tastiera MASTER pilota attraverso un cavo in uscita dal suo MIDI OUT una seconda tastiera (o expander) SLAVE che riceve gli eventi di nota, pitch bend e CC vari alla porta MIDI IN.
In una configurazione più complessa, un PC con software di sequencing è MASTER e le apparecchiature ad esso collegate, via interfaccia MIDI o USB, sono SLAVE.

Facciamo un passo in avanti.
Tra i vari dati che potenzialmente vengono inviati dallo strumento MASTER c'è anche il clock, cioè un segnale che consente di sincronizzare (fare andare allo stesso tempo metronomico) due apparecchiature.
Il concetto è sempre lo stesso, se l'apparecchiatura MASTER invia il clock, ci sarà sempre una apparecchiatura SLAVE che riceve tale clock e si "allinea" temporalmente.

Risulta quindi molto importante che il clock sia unico, generato da un'unica apparecchiatura (sintetizzatore, batteria elettronica, PC con sequencer ecc. ecc.) e che venga recepito da tutte le altre apparecchiature che devono restare "a tempo".

Facciamo un ulteriore passo in avanti.
Logica conseguenza di quanto detto sopra: per registrare nel sequencer gli eventi di nota MIDI in uscita dal sintetizzatore (Micron o qualsiasi altro dotato di arpeggiatore) si dovrà decidere anzitempo se:
a) sincronizzare l'arpeggiatore al sequencer
b) sincronizzare il sequencer all'arpeggiatore

Per il caso a) si dovrà quindi impostare il clock del sintetizzatore/arpeggiatore su EXTERNAL (sequencer = MASTER)
Per il caso b) si dovrà quindi impostare il clock del sequencer su EXTERNAL (arpeggiatore = MASTER)

Non approfondisco quali siano i risvolti negativi di non sincronizzare l'arpeggiatore al sequencer o viceversa.
Mi limito solo a dire che, se la registrazione dell'arpeggio dovesse prolungarsi per molte battute, la traccia in registrazione del sequencer riporterà uno sfasamento sempre più ampio tra suddivisione metrica e metronomica.
Dartagnam 15-04-15 18.19
Nei commenti al video leggo che quei pattern non sono presenti tra quelli del Micron...A quanto dici però devono essere comunque stati programmati dall'interno dello strumento!
Ho già provato diverse volte ad usare una master collegandola ad altre tastiere con dei cavi midi, ma in effetti in questo caso risulterebbe un po' scomodo gestire il tutto dall'esterno. Forse darebbe maggiore soddisfazione collegare il synth all'arranger per avere piuttosto dei pattern di batteria a disposizione...So che l'ideale è anche farsi i ritmi con i sequencer e con le workstation, ma è meglio fare un passo alla volta, altrimenti non arrivo da nessuna parte! emo Intanto provo a crearmi qualche arpeggio modificando quelli presenti...

Grazie mille per i dettagli e per la disponibilità nel fornirmi spiegazioni! emo
michelet 15-04-15 18.40
La problematica più rognosa da risolvere è sempre la sincronizzazione tra i vari apparecchi.
Mi spiego meglio.
Se volessi registrare nel sequencer delle tracce MIDI che contengono i pattern di batteria dell'arranger, gli arpeggi dei tuoi synth per successivamente riprodurli dalle sorgenti originarie, cioè come se a quel punto arranger e sintetizzatori fossero degli expander, ti troveresti di fronte ad un problema di sincronizzazione.

Ipotizzando che l'arranger fosse MASTER ed il sequencer SLAVE, potresti avere qualche difficoltà nel registrare le primissime note della prima battuta del pattern di batteria (o dell'arpeggio) perché al battere della prima misura che viene registrata corrisponde anche il primo evento (ad es. bass drum), evento che spesso non viene registrato nella traccia MIDI, nonostante venga riprodotto dall'arranger.3

In questi casi bisogna andare per tentativi e:
- provare a sincronizzare arranger al sequencer utilizzando una velocità metronomica bassissima;
- provare ad invertire la sincronizzazione, ponendo il sequencer come MASTER e l'arranger come SLAVE;
- inserire una battuta vuota prima che inizi la sequenza dei pattern dell'arranger, in modo che il sequencer abbia modo di sincronizzarsi (cosa non infrequente);

Se nessuna di queste tecniche dovesse funzionare, allora bisogna lavorare per piccole parti ed armarsi di pazienza.
Invece di registrare i pattern nel sequencer sincronizzato all'arranger (o viceversa), si pone in registrazione una tracca del sequencer e si inizia la riproduzione dei pattern dell'arranger - curando che abbiano lo stesso BPM.
In questo caso i due apparecchi NON sono sincronizzati, di conseguenza bisognerà registrare poche misure alla volta e, successivamente, riallinearle temporalmente con gli strumenti a disposizione del sequencer.
In altre parole, se il pattern è "sfasato" di 1/32, basterà anticiparlo di quell'unità perché ritorni sincronizzato.
Edited 15 Apr. 2015 16:41