Scrivere ed esprimersi in italiano è tanto difficile?

michelet 26-06-15 17.15
Sarà che ho studiato al liceo classico, scuola che mi ha fatto amare ed apprezzare le lingue antiche, la filosofia e le scienze umanistiche (e non umaniste come direbbe qualcuno...) però riesco a tollerare sempre meno i post sgrammaticati, senza interpunzioni, scritti con uno stile più simile al parlato (grezzo) che ad una prosa ordinata.

Quando leggo sul forum gente che non sa esprimersi in un italiano comprensibile e, magari, ha a che fare con apparecchiature costosissime, veramente vengo colto da un senso di rabbia enorme e mi verrebbe voglia di prenderli a schiaffi emo
Invece di buttare soldi in apparecchiature, non sarebbe meglio che investissero i loro soldi per un buon corso di italiano?

Sulla questione poi di non conoscere l'inglese, idioma fondamentale proprio per il tipo di passione che ci accomuna, stendo un velo pietoso. emo
Edited 26 Giu. 2015 15:39
anonimo 26-06-15 17.35
Sto per partire con una breve dissertazione sugli Espreimersi, ovvero gli antichi sacerdoti etruschi che vegliavano sulla purezza della linguaemo
michelet 26-06-15 17.39
@ anonimo
Sto per partire con una breve dissertazione sugli Espreimersi, ovvero gli antichi sacerdoti etruschi che vegliavano sulla purezza della linguaemo
Parti, ma poi torna emo
anonimo 26-06-15 17.47
@ michelet
Parti, ma poi torna emo
emo
anonimo 26-06-15 17.50
Diceva uno dei miei filosofi preferiti, Wittgenstein: le parole sono la casa dell'Essere

Cominciamo storpiando il linguaggio e si finisce nell'abiezione culturale, sociale e morale
michelet 26-06-15 18.15
@ anonimo
Diceva uno dei miei filosofi preferiti, Wittgenstein: le parole sono la casa dell'Essere

Cominciamo storpiando il linguaggio e si finisce nell'abiezione culturale, sociale e morale
Ogni spiegazione è un'ipotesi... l'ha detto sempre il tuo amico Ludwig (Wittgenstein) emo
Markelly 26-06-15 18.50
Anch'io quando leggo un post sul web (quindi non tanto in questo forum, quanto su facebook soprattutto), in cui vi sono "e" senz'accento, "a" senz'acca ecc. Lo trovo talmente fastidioso che mollo dopo le prime due o tre righe, indipendentemente dalla validità del commento, perché penso: colui che vuole far sapere il suo pur legittimo pensiero e non si sforza di renderlo intelligibile (secondo le comuni regole grammaticali, non serve fare gli eruditi) non merita attenzione, secondo me.
anonimo 26-06-15 19.12
A chi non dimostra un minimo di decenza nell'uso della propria lingua va tolta la libertà di parola.

Su internet e nella vita reale litigo continuamente con quei cretini (di solito laureati o "studenti universitari") che non sanno esprimere un concetto in maniera sensata, ma è come spiegare le cose ai sassi. Scusate, è come programmare un Alesis Micron, così ci capiamo.

Farò anche la figura del rompicoglioni ma la deficienza non la tollero.

Visto che fate tutti i colti rilancio ricordando Valéry: «le parole non sono importanti, sono tutto quello che abbiamo».
BB79 26-06-15 21.06
@ anonimo
Diceva uno dei miei filosofi preferiti, Wittgenstein: le parole sono la casa dell'Essere

Cominciamo storpiando il linguaggio e si finisce nell'abiezione culturale, sociale e morale
da sempre, in particolare in alcuni ambiti, la forma è sostanzaemo
igiardinidimarzo 27-06-15 02.06
le parole sono importanti, ma la persona viene prima, sempre...
Edited 27 Giu. 2015 0:08
igiardinidimarzo 27-06-15 02.06
l'essere, cioè, che è dietro quelle parole...
Edited 27 Giu. 2015 0:09
jacus78 27-06-15 06.22
in parte sono d'accordo, e in parte no.

sono d'accordo nella parte che scrivere ed esprimersi bene almeno nella lingua natìa è cosa buona e giusta, conoscere le acche, le e, con e senza accento, quando vanno usate, eliminare le kappe, usare una buona punteggiatura.... a volte su facebook c'è da mettersi le mani ai capelli.
neanche io sono un campione di italiano, ho frequentato la ragioneria e in conservatorio non si studiavano materie umanistiche e filosofiche, però l'italiano scritto me lo hanno insegnato perbene, e anche quando parlo, non ho troppe difficoltà ad esprimermi. ovvio che la lettura aiuta tanto, ma io non leggo, se non qualche pagina di giornale e a volte non nego che mi mancano i termini giusti. quindi ritengo sacrosanto scrivere e parlare bene almeno l'italiano.

non sono d'accordo nella parte dell'inglese: la passione che ci accomuna è la musica, l'inglese c'entra poco.
vero è che dovunque si va si parla inglese, ma un buon siciliano parlerebbe cinese o afghano solo con i gestiemoemo personalmente non me ne preoccupo.
d'inglese conosco solo quello che mi hanno insegnato a scuola, quindi molto poco. ma sono stato in inghilterra, in america e in olanda e non ho avuto grosse difficoltà. informazioni al telefono certe volte che non ti dicoemo

per quanto riguarda i manuali delle tastiere scritti in inglese, se uno ha buona volontà, esiste gugol, fai una traduzione di una parola che non conosci e riesci a capire a volte il senso di tutta una frase. se non gli va neanche di cercarla, semplicemente non rompano i coglioni cercando i manuali in italiano di là nel tecnico.emo

in ogni caso, giardini finalmente sono d'accordo con te. chissà che t'è successo.emo
Markelly 27-06-15 09.21
Ma sì, è ovvio che la persona viene prima di tutto, anche se non sa i congiuntivi.
E non serve che quando scrive faccia sfoggio di cultura, usando termini ricercati, che non si adattano certo allo stile leggero e veloce del web.
Inoltre credo che tutti noi sappiamo distinguere un piccolo refuso dalla vera e propria ignoranza della grammatica.

Il problema principale è seguire il discorso di uno che non mette accenti, sbaglia punteggiatura, abbrevia ecc.
Io non ce la faccio, e se uno insiste, mi sento anche un po' preso in giro, soprattutto in un botta e risposta dove io mi sforzo di scrivere adeguatamente e l'altro no (alla fine è uno sforzo anche per me, dal mio smartphone con quella tastierina minuscola e scomoda..)
zaphod 27-06-15 12.09
@ igiardinidimarzo
le parole sono importanti, ma la persona viene prima, sempre...
Edited 27 Giu. 2015 0:08
indubbiamente.
Ma bisogna distinguere, e il discriminante è l'intelligenza.
Infatti, un conto è l'illetterato conscio della propria condizione di inferiorità grammaticale, quindi persona umile ma comunque in grado di concepire alti ideali e concetti profondi, spiegandosi magari in parole semplici ma efficaci. Ne conosco parecchie di persone così, ovviamente molte sono anziane, e ti garantisco che umanamente c'è molto da imparare, da loro.
Altro conto, è la persona con intelligenza sotto la media, afflitta da ignoranza maligna, cioè quella condizione di semi-analfabetismo senza voglia di riscatto, che la fa andare orgogliosa del proprio essere bifolco, e non manca occasione per vantarsi della propria ignoranza e grettezza.

Il fatto che ci siano laureati non in grado di comprendere o di esprimersi, è vero. Non si può nemmeno fargliene una colpa: probabilmente hanno mandato a memoria capendo poco o nulla del loro percorso di studi.
La colpa è da attribuire ai professori che li hanno fatti andare avanti.

Ma di tutto questo mi stupisce una cosa: il fatto che molte persone paiano apatiche, senza quella scintilla di pensiero che basterebbe a renderle persone un attimino più brillanti. Che cavolo, se non hai il cervello che funziona, che differenza c'è tra te e un albero?!?


* "se non hai" non è rivolto a te, Giardini! Immagino si capisca, ma voglio sottolinearlo ugualmente.
vin_roma 27-06-15 13.19
Sono d' accordo con Michele.
Non mi sconvolge tanto chi, da buon internauta, usa le abbreviazioni anche se le trovo di cattivo gusto, mi sconvolge di più constatare che spesso chi ho difronte non ha effettivamente compreso la differenza tra un verbo e una congiunzione e questo, nel nostro momento storico e considerando anche l' impegno nell' istruzione da parte dello stato (comunque non siamo lo Zimbabwe), la dice lunga sulle capacità critico/culturali del cittadino medio che poi si traducono in approssimazione e faciloneria nei vari aspetti della vita e questo oggi non possiamo permettercelo.

Un congiuntivo sbagliato è il sintomo della poca comprensione dei meccanismi e dell' ambiente che ci circonda e diventa la chiave che apre le porte a chi, scegliendo un percorso fatto più di furbizie che di competenze, poi decide ignobilmente sulla nostra pelle.

Un pensiero, articolato male, cent' anni fa era perdonato quando le priorità erano le braccia per costruire un nuovo modo di intendere la società, oggi la società più comoda e funzionale ce l' abbiamo ma se perdiamo la capacità di tenerla con uno standard culturale adeguato vincerà l' imbarbarimento dei costumi, delle ideologie e quanto più alta sarà la posta in gioco tanto più violenta sarà la caduta.
Edited 27 Giu. 2015 17:45
vin_roma 27-06-15 13.51
Condivido anche il pensiero di Zaphod.

Esiste gente di buona volontà che, conoscendo i propri limiti, sa stare al posto suo ma allo stesso tempo dimostra intelligenza e capacità, doti che si traducono in positività per tutti.

Dannoso è chi non si rende conto dei propri limiti.

Ho un caro amico per il quale, purtroppo, non poche volte sono dovuto intervenire in privato su FB per dirgli "cancella o correggi quella minchiata che hai scritto...", non ha molta confidenza con l' italiano ma il problema è che lo insegna nelle scuole medie...!
Ora, se l' idraulico mi tira fuori un "se potrei..." passi pure, ma se me lo dice un personaggio che su di me ha un potere ideologico o sociale (insegnanti, politici, dirigenti...) allora mi preoccupo.
Edited 27 Giu. 2015 17:48
barbetta57 27-06-15 14.01
A parte la tautologia di giardini (guardate che cosa sono riuscito ad infilare nel mio postemo)
Per chiedere aiuto su un particolare tecnico di qualcosa, occorre che questo qualcosa sia comprensibile
Il più delle volte, gli autori di questi post sconclusionati si arrabbiano pure perché il malcapitato che risponde non ha capito di cosa si tratta
vin_roma 27-06-15 14.33
@ barbetta57
A parte la tautologia di giardini (guardate che cosa sono riuscito ad infilare nel mio postemo)
Per chiedere aiuto su un particolare tecnico di qualcosa, occorre che questo qualcosa sia comprensibile
Il più delle volte, gli autori di questi post sconclusionati si arrabbiano pure perché il malcapitato che risponde non ha capito di cosa si tratta
Se qualcuno lo ricorda, tempo fa risposi ad un quesito di un tizio appena iscritto.
La questione era esposta in maniera orripilante e io risposi seccamente: prova a contattare l' Accademia della Crusca..., più o meno mi rispose così: pensi che risolvono? mi dai l' indirizzo?emo

Oggi siamo chiamati a scelte non più relegate al nostro paesello o alla strada di casa, siamo interconnessi al mondo intero ed esprimersi bene non ha solo una valenza estetica, è indicativo di chi ha fatto e compreso un percorso logico e il risultato ti permette di distinguere tra chi ha capito come funzionano le cose e chi si "arrabbatta", improvvisa, usurpa... facendo più danni che altro.

La povertà di mezzi è una cosa, l' ignoranza, se becera, è un' altra.

Il termine "tautologia" non l' avrei mai saputo usare ma, al di là dell' ironia spesa bene da Barbetta, quando serve sto zitto, ascolto e imparo.emo
Edited 27 Giu. 2015 17:41
anonimo 27-06-15 22.15
Continuero' a dirlo : ce' troppa ignorantita' e poi la gente non stanno bene e si lamenta.
Tu poi impararglielo quanto vuoi ma loro non se lo insegnano, ed e' per questo che poi l'italiano medio si fa fregare dagli emigrati arabi e dalla merkel.

La gente dovrebbero andare a scuola, ma alla scuola privata, dove paghi e ti imparano tutto come deve essere imparato !.

Poi ci sono i telefoni cellulabili, con sti bimbiminkia ke scrivono kon le kappa per abbreviare tutto, e non sanno neppure il t9 !.

Se non kambiamo kuesto kakkio di paese, non so ke fine faranno !!...

Non so se mi sono spiegato comprensibile !!!...emo
cecchino 28-06-15 00.19
Certo è un kasino skrivere kon kuesto kaldo ke non abbiamo nemmeno l'aria konfezionata e poi l'itagliano è difficilerrimo emo