vin_roma ha scritto:
È successo anche a me con altre modalità.
La SIAE mi ha risposto che, una volta accettata la società come referente per la tutela dei miei diritti, io sono obbligato a depositare anche qualsiasi "demenza" che la mia capacità artistica possa partorire...
Questo, secondo loro, per evitare abusi e tutelare l' opera dell' ingegno dal bieco commercio...
Un po' ottocentesca 'sta cosa ma, a ben guardare, a garanzia della dignità...
In fondo, anche nel tuo caso, perché devi vendere il tuo ingegno? Se ne può pagare lo sfruttamento ma il lavoro rimane tuo... Non è come tirare su un muro...
Grazie.
Dunque, a parte il fatto che ho preso la decisione di
dissociarmi dalla SIAE (dopo quasi 10 anni di iscrizione INUTILE, pagamenti continui e arrabbiature varie da parte mia!), con l'intenzione di depositare i brani attraverso
PATAMU (contro il plagio!) e iscrivermi alla società americana
BMI (tempo un giorno e hanno sempre risposto ad ogni mia mail a differenza della SIAE e la BMI è completamente gratuita!).
Perchè devo vendere il mio ingegno mi chiedi? Beh, per 2 motivi:
1) perchè me lo ha chiesto il tipo della società
2) perchè almeno così continuerei ad avere un lavoretto continuativo e soldini sicuri e certi con 'sta società (100€ o 200€ o 300€ ad ogni brano che mi commissiona).
Quindi percui, se mi dissociassi dalla SIAE, a questo punto sarei libero, no?
(La BMI non impone niente!)
Io deposito su PATAMU il brano, lo vendo alla società, mi becco quei 100 o 200 euro che mi danno e tanti saluti.
Come la vedi?