Workstation o arranger? quanto si differiscono?

artemiasalina 05-08-15 22.33
Ciao a tutti,

stavo facendo una riflessione su arranger/workstation.
Riflettevo che ad oggi, prendendo da esempio una bestiola tipo Korg pa3x (o anche la mia pa800) e paragonandola a una Krome, un Motif (e quindi prendendo ad esempio una Tyros) io noto che:
- con l'arranger ho suoni pronti all'uso, spesso più pronti che su una workstation
- se non sono pronti, ormai gli arranger hanno quasi tutto quello che offre una worstation in termini di editing (la pa800 fa cose strabilianti, quindi immagino la pa3x)
- come suoni generici, se paragono la Krome e la pa800, la seconda è molto più prestante nel "generico" (c'è di tutto in ottima qualità, su Krome alcune famiglie sono trattate male, o addirittura assenti)
- per il live sulla pa800 mi configuro gli STS e ho 4 scene per ogni brano, senza limiti (songbook) e senza usare combo o come cavolo si chiamano. Il tutto richiamabile con un tastino
- i tasti della pa800 sono migliori della krome
- sulla pa800 posso inserire anche i testi
- inutile dire che posso avere anche gli style per improvvisazioni, piano bar e divertimento al volo

Insomma... solo su peso e numero di tasti (ho la krome 73) vince quest'ultima e sul suono di pianoforte.
Ora la domanda è.... con quello che possono fare gli arranger oggi, vale la pena prendere una workstation che dovrebbe essere più programmabile ma spesso non lo è?

Forse la vera rivoluzione fu la Fantom G, che invece mi pare non abbia avuto il successo che meritava.
Ditemi che ne pensate.

PS
E' chiaro che il confronto l'ho fatto sulle mie due tastiere, ma credo che si possa sposare un po' a tutto lo scenario odierno di tastiere. ok ok, prima che lo diciate voi, i 9 motori di sintesi...ma se poi a bordo ho degli ottimi suoni e ottime possibilità di editing, o li divido in 9 motori, o li ho divisi in famiglie, non è la stessa cosa?
Edited 6 Ago. 2015 8:10
KeybordGuy97 06-08-15 00.52
Le workstation, soprattutto quelle di fascia più alta e qualcuna di fascia media, hanno il sequencer ed il campionatore: questi sugli arranger non sono presenti, almeno per quanto ne so io (magari su qualche arranger più recente ci sono pure, non sono molto informato in questo ambito). Mettiamo ad esempio che prima (fino a qualche anno fa) un tastierista avesse una tastiera e magari dopo un po' di anni dovesse cambiarla: su quella tastiera magari c'erano dei suoni che per il tastierista in questione erano diventati irrinunciabili... L'unica soluzione era spendere altri soldi (oltre a quelli di tutto il resto del set-up) per comprare un campionatore dedicato che svolgesse bene la sua funzione: ora questo non è più strettamente necessario... Se io ho una Motif che sto per cambiare con una Kronos compro la Kronos, mi campiono il brass del Motif che mi piaceva tanto e poi lo vendo.
Il mio è un esempio banale ma potrebbero esserci tante altre situazioni simili o analoghe a quella descritta e il discorso potrebbe essere simile anche per il sequencer.
Ovvio poi ci sono milioni di situazioni diverse e quindi sicuramente c'è anche il tastierista che non ha bisogno né di campionatore né di sequencer: a quel punto se ti piace la Tyros te la prendi, ci mancherebbe pure che vengo io a dirti "No ma ti devi prendere la Motif perché una workstation è meglio" emo
Io ad esempio conosco un tastierista del mio paese che suona in una cover band di Zucchero e il suo set-up è composto da uno stage piano (forse il cp4) e una Yamaha PSR s950: a lui evidentemente non servivano né il sequencer né il campionatore emo
Questi per ora sono i motivi che mi sono subito saltati in testa: magari ce ne sono altri o c'è anche chi mi correggerà e avrà un'opinione diversa dalla mia emo
Edited 5 Ago. 2015 22:52
clouseau57 06-08-15 00.56
Su Pa3x ( ma anche sulla pa800 ) c'e' doppio sequencer ( oltre ad un sequencer veramente ottimo dedicato che consente di intervenire su ogni parametro )e campionatore...emo
Edited 5 Ago. 2015 22:58
giupa 06-08-15 01.59
@ KeybordGuy97
Le workstation, soprattutto quelle di fascia più alta e qualcuna di fascia media, hanno il sequencer ed il campionatore: questi sugli arranger non sono presenti, almeno per quanto ne so io (magari su qualche arranger più recente ci sono pure, non sono molto informato in questo ambito). Mettiamo ad esempio che prima (fino a qualche anno fa) un tastierista avesse una tastiera e magari dopo un po' di anni dovesse cambiarla: su quella tastiera magari c'erano dei suoni che per il tastierista in questione erano diventati irrinunciabili... L'unica soluzione era spendere altri soldi (oltre a quelli di tutto il resto del set-up) per comprare un campionatore dedicato che svolgesse bene la sua funzione: ora questo non è più strettamente necessario... Se io ho una Motif che sto per cambiare con una Kronos compro la Kronos, mi campiono il brass del Motif che mi piaceva tanto e poi lo vendo.
Il mio è un esempio banale ma potrebbero esserci tante altre situazioni simili o analoghe a quella descritta e il discorso potrebbe essere simile anche per il sequencer.
Ovvio poi ci sono milioni di situazioni diverse e quindi sicuramente c'è anche il tastierista che non ha bisogno né di campionatore né di sequencer: a quel punto se ti piace la Tyros te la prendi, ci mancherebbe pure che vengo io a dirti "No ma ti devi prendere la Motif perché una workstation è meglio" emo
Io ad esempio conosco un tastierista del mio paese che suona in una cover band di Zucchero e il suo set-up è composto da uno stage piano (forse il cp4) e una Yamaha PSR s950: a lui evidentemente non servivano né il sequencer né il campionatore emo
Questi per ora sono i motivi che mi sono subito saltati in testa: magari ce ne sono altri o c'è anche chi mi correggerà e avrà un'opinione diversa dalla mia emo
Edited 5 Ago. 2015 22:52
Sono anni che oramai la differenza si è assottigliata. Fin dalla metà degli anni novanta, con la gem wk4, gli arranger hanno avuto editing profondo, campionatori, sequencer anche più potenti delle workstation.

Ma la barriera è stata del tutto abbattuta quando yamaha ha deciso di innovare la tecnologia sonora prima negli arranger e poi nelle workstation. Basti pensare ai megavoice apparsi prima nel tyros 1 e poi nel motif es, ai superarticulation messi prima nel tyros 2 e poi nel motif xs, e via così.

In questa confusione di ruoli chi ha finito col perderci del tutto è stata ovviamente la workstation. Nata per offrire una stazione di lavoro sia itinerante e sia da studio per piccoli progetti , ha finito col venire facilmente soppiantata in studio dal computer e risultare ridondante su un palco.
Il successo del Nord Stage ne è la prova. Adesso chi vive di live vuole comprare, pagare e portare in giro solo quello che gli serve. Niente trucchi e niente orpelli.
Tutto quello che viene messo sul mercato adesso (krome, moxf, FA06/08) è il frutto di uno struttamento intensivo di progetti anche datati, e badando bene a coprire fasce di mercato basse in modo da assicurarsi un discreto assorbimento.

Tutto questo in attesa di chiudere definitivamente un discorso, quello delle workstation, oramai diventato obsoleto.
A chi, come me che ho avuto come uno dei primi strumenti la korg m1, e ha vissuto intensamente anche il miraggio di questi strumenti, viene fatto salvo il diritto di poter dire un giorno, credo molto prossimo:
- La workstation è morta, viva la workstation! Amen.
Edited 6 Ago. 2015 0:01
clouseau57 06-08-15 02.05
Bella analisi.emo
bellideapaolo 06-08-15 02.29
e si, come dice Giupa, in yamaha tutto arriva prima sulle arranger. Le usano un po' come tester emo

io ad esempio prenderei un arranger, ma costano tanto di più di una workstation e a me 61 tasti non bastano
artemiasalina 06-08-15 10.07
Però io mi chiedo una cosa:

se ad esempio prendo in esame il songbook delle korg, ma come diavolo è possibile che un sistema simile non sia stato implementato sulle workstation? Faciliterebbero la gestione dei live enormemente. Quindi mi viene da pensare che le workstation, in quanto tali, non nascono assolutamente per i live e quindi l'uso che spessisimo se ne fa, è totalmente errato. Un songbook non ha limite di entry, è ordinabile in qualsiasi forma e si presta a preparare una scaletta in pochi minuti, ti permette di gestire 4 scene per ogni entry...insomma è fatta e pensata totalmente per il live, ed è una manna!

PS
Per il sequencer ed il campionatore hanno già risposto... c'è anche quello sulla serie PA della korg.

Edited 6 Ago. 2015 8:08
maxpiano69 06-08-15 10.33
Esattamente, le workstation in quanto tali come concetto non nascono per il live ma come "stazioni di lavoro" ovvero per comporre in studio, poi siccome la qualitá sonora é alta e sono di fatto sparite le alternative, le si usa tranquillamente in live, ma sfruttando spesso solo una parte delle funzionalitá.
Dipende molto anche da quale "live" si faccia, quale genere musicale, se si usano basi preregistrate (che la WS puó anche gestire direttamente, in questo caso tornando in parte al suo ruolo completo) oppure no.

L'arranger viceversa é nato per il live, anzi addirittura per poter suonare live quasi qualsiasi genere senza bisogno di altri strumenti, quindi é abbastanza consequenziale che abbia delle funzionalitá orientate a quell'uso, più di quanto non le abbiano le WS (anche se ormai la distanza si sta praticamente annullando, vedi Kronos e la sua gestione delle setlist, in riferimento al tuo esempio)
Edited 6 Ago. 2015 8:44
giupa 06-08-15 11.08
@ bellideapaolo
e si, come dice Giupa, in yamaha tutto arriva prima sulle arranger. Le usano un po' come tester emo

io ad esempio prenderei un arranger, ma costano tanto di più di una workstation e a me 61 tasti non bastano
Certo, se ti riferisci ai modelli di punta (tyros 5 che esiste anche a 76 tasti o la pa3x) queste costano. E io sinceramente se dovessi fare live spenderei più volentieri per una macchina multisintesi come il kronos che per una pa3x.
Però gia se parliamo di una pa3xle che vivacchia ben sotto i 3000 euro, che ha una buona solidità costruttiva, una bella keyboard a 76 tasti, allora ci penserei.

Segue mostruosamente OT:
Comunque per quanto io cerca d'immedesimarmi, non ce la faccio a non considerare una soluzione software per chi fa live. UNa macchina ottimizzata messa in un bel rack resistente, un bel sampler cazzuto (kontakt??), con 50 suoni presi tra il meglio delle librerie disponibili di piani acustici, elettrici, organi, pad e lead (tanto ad un tastierista tanti ne servono), emoe sei a posto per tutta la vita con costi ed ingombri minimi e con la possibilità di ampliare suoni e accessori scegliendo sempre tra il meglio e senza dover rifare niente ogni volta.
Chiuso il mostruosamente OT.emo
steve 06-08-15 11.13
artemiasalina ha scritto:
- con l'arranger ho suoni pronti all'uso, spesso più pronti che su una workstation
- se non sono pronti, ormai gli arranger hanno quasi tutto quello che offre una worstation in termini di editing


secondo me bisogna vedere quant'è quel "quasi"... più s'avvicina al "tutto" e più vale la pena prendere l'arranger...
giupa 06-08-15 11.31
@ steve
artemiasalina ha scritto:
- con l'arranger ho suoni pronti all'uso, spesso più pronti che su una workstation
- se non sono pronti, ormai gli arranger hanno quasi tutto quello che offre una worstation in termini di editing


secondo me bisogna vedere quant'è quel "quasi"... più s'avvicina al "tutto" e più vale la pena prendere l'arranger...
L'unica ad aver sempre cercato di non pestarsi i piedi è stata roland che ad esempio non mai dato ai suoi arranger un editing dei suoni molto profondo e non ha mai dato possibilità di caricare nuovi campioni.
Ed infatti è stata anche la prima a invertire la rotta per il settore live lasciando il progetto fantom e immettendo quello jupiter 80.
Macchine quindi sempre molto diverse a seconda degli utilizzi
Peccato che il mercato non abbia poi premiato questa scelta. O almeno a naso non sembra che roland sia la regina delle vendite.
CarloF 06-08-15 11.33
E'un problema di costi/opportunità, secondo me.
Per avere un arranger che si avvicini, a livello di editabilità a una workstation, bisogna andare su quelle di fascia altissima e spendere tanto (molto piu di una workstation), non so/non credo che valga la pena.
Anche perchè per il tastierista medio, che non fa one man band, che suona in un gruppo, e ha bisogno di registrare qualcosina, le esigenze sono (parlo a titolo personale, ovvio) di avere delle buone keybed (a prescindere dal numero tasti, le arranger in tanti casi le hanno indecenti) e possibilità piu o meno vaste di creare e modificare suoni.
giupa 06-08-15 12.09
CarloF ha scritto:
Per avere un arranger che si avvicini, a livello di editabilità a una workstation, bisogna andare su quelle di fascia altissima


Ci sono editor software anche abbastanza profondi per tutte le tastiere psr yamaha. E parliamo da 600 euro di tastiera in su. Stesse possibilità per praticamente tutta la serie PA della Korg.

Non credo che il costo sia una discriminante.
CarloF 06-08-15 14.00
Sono un po fuori dal giro delle arranger, quindi può essereemo.
Curiosità, magari OT: musicisti/artisti professionisti che hanno un arranger nel proprio setup live?
giupa 06-08-15 15.25
@ CarloF
Sono un po fuori dal giro delle arranger, quindi può essereemo.
Curiosità, magari OT: musicisti/artisti professionisti che hanno un arranger nel proprio setup live?
Se intendi turnisti famosi su palchi importanti non ne ho mai visti arranger. Ma si vedono anche sempre meno workstation.
Se per professionisti intendi gente che di lavoro fa il tastierista e che accompagna chi gli capita (dal cantante napoletano neomelodico alla orchestra di liscio), allora ti dico che ho visto ketron, tyros e pa2x. Insomma il termine professionisti è un pò generico.
CarloF 06-08-15 15.28
Be, quelli ne ho visti anche io, tra pianobar e liscio, un fiorire di ketron, psr, pa etc etc,
io intendevo su palchi di band, al momento non ne ho mai visti, mentre le workstation si vedono, anche se non frequentemente
KeybordGuy97 06-08-15 16.22
@ clouseau57
Su Pa3x ( ma anche sulla pa800 ) c'e' doppio sequencer ( oltre ad un sequencer veramente ottimo dedicato che consente di intervenire su ogni parametro )e campionatore...emo
Edited 5 Ago. 2015 22:58
Ecco infatti come dicevo non sono molto informato sugli arranger relativamente recenti emo
A questo punto non saprei cosa dire, dato che comunque non ho avuto un'esperienza diretta "di live" né con un arranger né con una workstation: come ho detto però conosco un tastierista del mio paese che nel suo set-up ha un arranger yamaha.
Inoltre qualcuno parlava delle "filosofie" del Nord Stage e del Jupiter 80: in effetti a mio parere se uno non ha bisogno di sequencer e campionatore oggi ci sono valide alternative alle "classiche" workstation emo
carmol 06-08-15 18.14
Feci un ragionamento simile qualche anno fa,
pensai che un arranger di fascia alta avesse tutti i suoni di cui
potevo aver bisogno in gruppo, già pronti per l'uso
e comunque modificabili,
quindi perché prendere workstation o altra tastiera ?
Quindi comprai una tyros 2,
la portai in sala prove e... orrore, i bei suoni
che ascoltavo a casa si perdevano miseramente,
ovattati, senza spinta.
La tyros è tornata a casa per essere venduta dopo qualche mese.
Sono arrivato alla conclusione che i suoni degli arranger
sono fatti per suonare "tra di loro", quindi hanno una dinamica
limitata; altrimenti nella riproduzione di styles complessi e basi midi ricche
succederebbe un vero pastrocchio.

Riguardo al discorso workstation,
la dicitura è rimasta quella, ma oggi si intende, più
che uno strumento da studio, una tastiera da live generalista,
cioè con una palette sonora completa.
Non credo affatto che sia morta, anzi credo la tendenza
nelle top di gamma sia quella di puntare a tastiere sempre più complete
e con più facilitazioni per il live.
Edited 6 Ago. 2015 16:20
giupa 06-08-15 20.28
@ carmol
Feci un ragionamento simile qualche anno fa,
pensai che un arranger di fascia alta avesse tutti i suoni di cui
potevo aver bisogno in gruppo, già pronti per l'uso
e comunque modificabili,
quindi perché prendere workstation o altra tastiera ?
Quindi comprai una tyros 2,
la portai in sala prove e... orrore, i bei suoni
che ascoltavo a casa si perdevano miseramente,
ovattati, senza spinta.
La tyros è tornata a casa per essere venduta dopo qualche mese.
Sono arrivato alla conclusione che i suoni degli arranger
sono fatti per suonare "tra di loro", quindi hanno una dinamica
limitata; altrimenti nella riproduzione di styles complessi e basi midi ricche
succederebbe un vero pastrocchio.

Riguardo al discorso workstation,
la dicitura è rimasta quella, ma oggi si intende, più
che uno strumento da studio, una tastiera da live generalista,
cioè con una palette sonora completa.
Non credo affatto che sia morta, anzi credo la tendenza
nelle top di gamma sia quella di puntare a tastiere sempre più complete
e con più facilitazioni per il live.
Edited 6 Ago. 2015 16:20
Sempre più tavole di suoni che stazioni di lavoro .
E' da quel punto di vista che la workstation intesa come traduzione letterale è morta. Ed è morta quando è "fallito" il progetto oasys korg.
Quello è stato il segnale lampante che cercare di dare ad una macchina un pò di tutto voleva dire non permettere alla macchina di eccellere in niente e diventare così poco appetibile sul mercato.
artemiasalina 07-08-15 14.15
Il mio dubbio era proprio in questo:

perchè sui palchi dei "professionisti" vediamo workstation e non arranger?
Solo per una questione di immagine? Perchè suonano meglio? Ma ne siamo sicuri?

A parte che credo che il discorso arrangere viva molto nel ruolo del tastierista "medio", ovvero quello che si fa le sue serate nei locali, per le quali meno strumenti scorazza in giro e meglio è!

E' chiaro che se mi montassero tutto altre persone, io andrei a suonare con Kronos, Motif e quant'altro.