Remake così solo su kronos e simili?

pxaxoxlxo23 28-12-15 00.14
Salve ragazzi da buon ignorante in materia mi sono sempre chiesto come realizzare cose del genere https://m.youtube.com/watch?v=jFdijGA8DRI
In questo video questo ragazzo fa ciò che vorrei cercare di realizzare anch'io, cioè dei remake live il più possibile vicino al sound delle canzoni...ma può farlo perché ha una workstation su cui caricare patches o è frutto soltanto dell'orecchio e di duro lavoro?
Quello che vi chiedo è qual è il vostro procedimento per andare a ricreare tutti quei suoni di una canzone che spettano al tastierista? E quale strumenti sono più adatti allo scopo?

Per spiegarmi meglio la mia cover band decide il brano da preparare, facciamo ad esempio "Thriller". Io per gli effetti e per ricreare il sound dei synth ecc come faccio? Mi affido a delle patch? (E se uso vst?)

Scusate se mi sono dilungato e se non sono stato chiaro cercherò di esprimermi con altre parole ma ho molta confusione
giannirsc 28-12-15 13.47
ci si affida all'orecchio e alla capacità di programmazione del proprio strumento..tra l'altro i suoni usati per questo video sono anche bruttini
michelet 28-12-15 19.53
La realizzazione di una "base" non può prescindere da due importanti elementi:
1) la correttezza melodico armonico ritmica
2) la verosimiglianza, per quanto possibile, alle timbriche originali.

In base poi allo o agli strumenti usati, si dovranno fare tutta una serie di considerazioni in merito al risultato che si desidera ottenere.
Premesso che cercare di replicare la sonorità globale di un prodotto discografico è molto difficile, ci si può avvicinare imitando le singole timbriche componenti. È evidente che avendo a disposizione più strumenti, reali o virtuali, ed un sequencer con la possibilità di registrazione audio/MIDI le possibilità di avvicinarsi aumentano.
Tutto sta, comunque, nella capacità dell'utilizzatore dei vari strumenti virtuali e non. Attraverso la catena di sintesi dello strumento interessato, cercherà di avvicinarsi, imitando per quanto possibile la timbrica originale.

Spesso si inizia da patche esistenti che assomigliano al suono che si desidera imitare e, con opportune modifiche, si arriva al risultato voluto. Questa è la via più semplice.
Altre volte, ma solo i più esperti ci riescono, si parte da una patch inizializzata (con tutti i valori azzerati) e si costruisce il timbro sapendo esattamente cosa modificare per arrivare al risultato.

Importante è avere un buon orecchio e tanta pazienza.

Ma poi... chi te lo fa fare tutto questo? Non è meglio creare musica propria invece di continuare ad imitare gli altri?
TheDavide64 29-12-15 15.40
ciao, quoto la prima indicazione data da Michele:
si parte da una patch preesistente, similare in tutto o in parte (ormai le workstation ne hanno a centinaia di ogni categoria) e ci si lavora su!!
questo è quello che faccio io da anni suonando cover degli anni 80.
lavoro molto attraverso le combination o multi , secondo come vengono chiamate dallo strumento
C'è anche un fattore soggettivo di come ognuno recepisce la timbrica ma si deve andare a valutare il contesto finale in ensemble.
.... e ci vogliono ore in alcuni casi

questo è il motivo per cui ad ogni upgrade HW (pochi nel mio caso) associo mentalmente un periodo di grande impegno.
Una Patch è per sempre!!