Polifonia

JoelFan 05-01-16 11.18
Avendo avuto varie marche di tastiere, mi sono sempre sorpreso dei diversi approcci usati dai costruttori di tastiere. A volte, infatti, occorre averle usate un poco per poterle confrontare correttamente ed esprimere un giudizio obiettivo. Al di là delle aree in cui ciascun costruttore eccelle (suoni acustici, tappeti, lead, etc) mi stupisce l'approccio alla gestione della polifonia.

Quando prendi un Korg, ad esempio, ti stupisci del fatto che la polifonia dichiarata di un M50 sia 80 in single mode e 40 in double mode, e potresti essere portato a considerarla insufficiente, per non parlare dell' X-50 che ne ha ancora meno. Poi lo confronti con un Roland Juno stage o Sonic Cell, che ne dichiara 128, e ti accorgi che molte delle patches del Roland hanno 3-4 componenti, ed alcune 5, 6, o addirittura 7 o 8 (esempio Small String su Juno Stage). E, ammettiamolo, la potenza sonora Korg M50 non ha nulla da invidiare a quella Roland, anzi.

E mi pare di capire che Yamaha e Clavia siano un po' in mezzo, con Clavia più vicino all'approccio Korg e Yamaha all'approccio Roland.

Evidentemente l'approccio è diverso. La ricchezza del suono composto da varie voci in velocity switch o in layer, probabilmente viene effettuata nei campioni stessi nel caso Korg, mentre in Roland viene costruita mettendo insieme vari campioni, quindi costruendo patches molto più esigenti in termini di polifonia.

Probabilmente sono rimasto tra i pochi a farsi problemi sul discorso polifonia, ma certe volte mi chiedo: è davvero così limitato un Korg X-50 con sole 62 note di polifonia rispetto ad un Fantom-x, che per fare un Brass decente ti mette assieme 7-8 voci?
lucabbrasi 05-01-16 11.21
...concordo con te. Rimasi delusissimo col Sonic Cell....128 voci, e in pratica sia gli effetti che soprattutto i campionamenti stereo mi puppavano letteralmente la polifonia, tanto che se facevo degli accordi aperti in una Performance bella carica, mi sparivano note a tutto spiano...
maxpiano69 05-01-16 11.36
Il problema é che non esiste uno standard (a livello commerciale) nel definire la polifonia ovvero cosa indica il numero di "voci" dichiarato dai costruttori nelle caratteristiche, per alcune marche/modelli sono le note effettive prodotte (indipendentemente dalla complessitá della patch) per altri invece indicano il numero di "voci elementari" (operatori, oscillatori,...). massimo ed ecco che allora la "notepolyphpny" reale é inferioree di un fattore 2,4,8... in funzione della patch che si sta usando.
Edited 5 Gen. 2016 10:37
BlueEagle 05-01-16 13.30
@ lucabbrasi
...concordo con te. Rimasi delusissimo col Sonic Cell....128 voci, e in pratica sia gli effetti che soprattutto i campionamenti stereo mi puppavano letteralmente la polifonia, tanto che se facevo degli accordi aperti in una Performance bella carica, mi sparivano note a tutto spiano...
Gli effetti non rubano polifonia; i campionamenti stereo, ovviamente, dimezzano il numero di note suonabili a parità di polifonia, ma è il prezzo da pagare, non ci sono alternative.
BlueEagle 05-01-16 13.38
@ maxpiano69
Il problema é che non esiste uno standard (a livello commerciale) nel definire la polifonia ovvero cosa indica il numero di "voci" dichiarato dai costruttori nelle caratteristiche, per alcune marche/modelli sono le note effettive prodotte (indipendentemente dalla complessitá della patch) per altri invece indicano il numero di "voci elementari" (operatori, oscillatori,...). massimo ed ecco che allora la "notepolyphpny" reale é inferioree di un fattore 2,4,8... in funzione della patch che si sta usando.
Edited 5 Gen. 2016 10:37
La polifonia indica sempre il numero massimo di oscillatori disponibili. Poi, come dici tu e come scriveva JoelFan, dipende da come viene costruita la patch, ovvero se il suono è un campionamento di un timbro già "complesso" di suo, per cui a ciascuna nota corrispondono uno o due oscillatori, o se viene ottenuto miscelando più suoni "elementari", nel qual caso il numero di oscillatori usati per ciascuna nota si somma e, di conseguenza, diminuisce il numero di note che si possono suonare contemporaneamente senza incorrere in cancellazioni.
A volte si usano degli algoritmi di cancellazione "intelligenti" che permettono di minimizzare l'udibilità delle cancellazioni, mentre a volte si avverte distintamente la "morìa" di note suonate.
kurz4ever 05-01-16 14.50
BlueEagle ha scritto:
La polifonia indica sempre il numero massimo di oscillatori disponibili

Magari... sul kurz per esempio indica il numero massimo di layer contemporaneamente attivi (un layer occupa polifonia solo se suona), ma un layer può avere più di un oscillatore, o anche meno , dipende dalla complessità dell'algoritmo che si sceglie
Sul blofeld la polifonia è 24 note ma ogni voce ha 2 oscillatori, ma se usi il terzo o alcuni tipi di filtro la polifonia si riduce...
Su Integra non ho fatto conti precisi, ma dipende dalla complessità del suono... per i SN.SYNTH ogni oscillatore è una voce di polifonia, per SN.A dipende dalla complessità del timbro (che danno per una sorta di physical modelling), mentre per i suoni tradizionali la storia è quella classica, un oscillatore una voce.

In più gli algoritmi di note stealing possono alleviare il problema solo se sono di buona qualità (per il kurz devo dire che non ho mai sentito una nota ciccata, per integra rarissimamente).
kurz4ever 05-01-16 14.53
BlueEagle ha scritto:
Gli effetti non rubano polifonia

non ne sono così sicuro... come si comporta una architettura come il kronos dove una unica CPU gestisce due blocchi di oscillatori e relativi effetti (per garantire il cambio senza stacco)?
emidio 05-01-16 14.56
Io credo che l'unica Casa che sia riuscita a fare davvero chiarezza sulla polifonia intesa come pressione contemporanea di più tasti, sia stata Clavia: le varie sezioni di un NS, ad esempio hanno la propria polifonia, corrispondente a quella dichiarata.
anonimo 05-01-16 15.02
è così difficile oggigiorno creare macchine con: che ne so. 500 voci dì polifonia?
BlueEagle 05-01-16 15.14
kurz4ever ha scritto:
non ne sono così sicuro...

Per il SonicCell (di cui si parlava) e per Roland in genere sono sicuro. Mi ci gioco quello che vuoi... emo
Per gli altri non sono sicuro neanche io, perché effettivamente alcuni generatori sonori sono gestiti dallo stesso processore che gestisce gli effetti, ma immagino che quando viene dichiarato un certo valore di polifonia questo è valido a prescindere dalla complessità degli effetti associati ad un suono.
Deckard 05-01-16 15.17
@ emidio
Io credo che l'unica Casa che sia riuscita a fare davvero chiarezza sulla polifonia intesa come pressione contemporanea di più tasti, sia stata Clavia: le varie sezioni di un NS, ad esempio hanno la propria polifonia, corrispondente a quella dichiarata.
Esatto, la polifonia massima di uno strumento DOVREBBE essere esclusivamente il numero massimo di tasti che posso premere contemporaneamente, a prescindere da layer, oscillatori, trik e trak e bombe a mano...tutto il resto e' solo specchietti per le allodole
BlueEagle 05-01-16 15.18
@ anonimo
è così difficile oggigiorno creare macchine con: che ne so. 500 voci dì polifonia?
Non è che è difficile; è costoso.
BlueEagle 05-01-16 15.20
@ Deckard
Esatto, la polifonia massima di uno strumento DOVREBBE essere esclusivamente il numero massimo di tasti che posso premere contemporaneamente, a prescindere da layer, oscillatori, trik e trak e bombe a mano...tutto il resto e' solo specchietti per le allodole
Il fatto è che, come detto, il numero massimo di tasti o di note dipende dal suono che viene selezionato, per cui l'unico dato oggettivo e costante è il numero di oscillatori.
maverplatz 05-01-16 15.28
Nel Waldorf MicroQ, la polifonia massima di 25 note (75 nella versione "omega") era ridotta in funzione del numero e dell'uso degli oscillatori, della selezione dei filtri, dell'uso dell'FM ed anche dal numero e dal tipo di effetti, in quanto tutto era gestito da un solo DSP (tre nella versione "Omega").

Ad esempio, ho verificato che un timbro con polifonia di 14 note con effetto di delay, si riduceva a sole 10 impostando invece il riverbero (più pesante per il DSP).
maxpiano69 05-01-16 15.45
@ BlueEagle
kurz4ever ha scritto:
non ne sono così sicuro...

Per il SonicCell (di cui si parlava) e per Roland in genere sono sicuro. Mi ci gioco quello che vuoi... emo
Per gli altri non sono sicuro neanche io, perché effettivamente alcuni generatori sonori sono gestiti dallo stesso processore che gestisce gli effetti, ma immagino che quando viene dichiarato un certo valore di polifonia questo è valido a prescindere dalla complessità degli effetti associati ad un suono.
Esatto, per quello dico che dipende molto da marca/modello, prendiamo ad esempio Kronos dove la polifonia di ciascun Engine é solo indicativa, dato che lo stesso (unico) processore deve gestire tutto (effetti compresi) e quindi il carico puó variare anche di molto tra un Program/Combi ed un altro.

Con ció voglio chiarire che é oggettivamente difficile dare una definizione univoca per tutte le tecnologie ed implementazioni, per cui non dico che la cosa sia un male in se, purché ciascuna casa spieghi esattamente cosa intende per "polifonia" e "voci" (e magari faccia degli esempi ai due estremi, max e min).
Edited 5 Gen. 2016 14:45
JoelFan 05-01-16 16.41
Ne concludo anche io che confrontare tastiere di architetture diverse su una caratteristica come la polifonia non ha proprio senso.
Deckard 05-01-16 17.58
@ BlueEagle
Il fatto è che, come detto, il numero massimo di tasti o di note dipende dal suono che viene selezionato, per cui l'unico dato oggettivo e costante è il numero di oscillatori.
Sono d'accordo. Ma ad un consumatore medio non si dovrebbe parlare di oscillatori, ma di tasti da spigne...opinione personale ovviamente
Edited 5 Gen. 2016 16:59
lucabbrasi 05-01-16 18.18
...mah, sará', ma con il Sonice Cell, provato "de mano", dei 3 (?) INs FX non ne potevo mai mettere piu' di 1.
Anche sul PC3 ho ritrovato questa difficolta'....se eccedevi negli efferti, il processore andava in sofferenza....io non sono un tecnico, eh....
anonimo 05-01-16 18.19
Una comunicazione corretta sarebbe: "polifonia da un minimo di x ad un massimo di y note a seconda del numero di oscillatori usati (o concetto equivalente)"
kurz4ever 05-01-16 18.53
@ lucabbrasi
...mah, sará', ma con il Sonice Cell, provato "de mano", dei 3 (?) INs FX non ne potevo mai mettere piu' di 1.
Anche sul PC3 ho ritrovato questa difficolta'....se eccedevi negli efferti, il processore andava in sofferenza....io non sono un tecnico, eh....
per il PC3 non so quale versione di OS avessi, ma con la 2.21 (che è la prima che ho avuto sul pc3k) la pesantezza degli effetti non incide sulla polifonia. Sul kurz hai 16 blocchi DSP per gli effetti, esauriti i quali (con effect chain lunghe o con molti effetti) le zone successive non sono più effettate.