Non voglio fare il disfattista, tuttavia cercare uno strumento che offra molte timbriche subito utilizzabili,
senza fare il minimo sforzo per adattarle alle proprie esigenze, significa avere un atteggiamento passivo ed accettare tutto quanto viene proposto.
Perfino le patches di pianoforte vanno adattate a seconda del contesto in cui verranno suonate: dalla tranquilla situazione di studio domestico a quella di un infuocato live, l'equalizzazione complessiva del suono determina la riuscita di un timbro o meno.
Non parliamo poi della catena effetti, che spesso va perfino disabilitata, per far "emergere" i suoni in un mix affollato e caotico come il live.
Avere una workstation programmabile e non volerci mettere le mani, è come avere una bella ragazza a disposizione e portarla a fare le passeggiatine romantiche al parco...