Per molti non vorrà dire niente ma la voglio ricordare oggi, che sono passati 39 anni di vita, vita che ha preso una "normalità" che sembra lapidaria, inamovibile, anche se piena di disturbi.
Io appartengo alla generazione di Giorgiana e lei era una mia coetanea, non la conoscevo ma conoscevo l' aria che tirava tra noi "ragazzetti" di Roma degli anni '70/'80 e a vedere l' immobilismo attuale difronte ai soprusi sociali mi viene da storcere il naso.
Il '77 era un periodo tumultuoso, non passava giorno che a Roma non ci si imbattesse in scontri, scioperi, incendi, molotov e lacrimogeni. Tutto questo portò lutti e disagi ma anche degli aggiustamenti di cui ancora oggi ne godiamo.
Giorgiana era li, pensate un po', tra le altre cose (come l' aborto), per essere contro il finanziamento pubblico dei partiti... e lei ci rimise la vita, in un angolo sul Lungo Tevere e ancora non si sa chi decise di interrompere la sua breve vita.
Negli anni l' ho pensata sempre di più perché, per lavoro, passavo vicino alla lapide che la ricordava ed ogni volta immaginavo cosa sarebbe potuta essere oggi, a cosa avrebbe potuto fare mentre io crescevo, lavoravo sulle navi o andavo in vacanza... tutto quello che a lei è stato negato.
Ciao Giorgiana.