Tecnica pianistica per piano elettrico ed hammond

aiki957 19-07-16 19.12
Ciao a tutti, ho l'impressione che passando dal suono di piano a quello del piano elettrico o dell'hammond la tecnica debba cambiare. Intendo dire che specialmente sull'hammond gli accordi ad ottave come sul piano funzionano male , il suono è troppo impastato ed i bassi sono troppo presenti ed invadenti. Stessa cosa cosa con assi di sesta e settima, tranne se si suona spostandosi sulla parte acuta della tastiera. Sul piano elettrico il problema è meno evidente, ma spesso su alcuni piani elettrici vintage il suono è confuso ed impastato nella parte centrale e bassa della tastiera. Voi come fate? Parlo chiaramente di hammond e piano elettrico solo.
LukeBB 19-07-16 19.21
Certo che cambia, eccome!
L'approccio è completamente diverso, il suono ovviamente pure...l'hammod ha un sustain costante, e il volume lo dai col pedale. E un mare di controlli da gestire, attacco veloce e release rapido.
Lasciando perdere il blues, che è il suo pane ma ha tutto un modo suo per essere suonato, in ambito pop vai ad accordi sulla parte medio alta, difficilmente userai i grandi passi e la pedaliera...
Grande utilizzo di drawbar per caratterizzare il suono, e del pedale di volume.

Ma qui dentro c'è gente molto più esperta di me in ambito hammond, lascio la parola a loro.

piano elettrico rhodes-wurlitzer...altro modo di suonare, più saltellante, grintoso, stuzzicante....ma anche morbido ed elegante, un rhodes suonato a note lunghe è meraviglioso.
Come suonarli? ascoltati i grandi esecutori su youtube e inizia da lì, perché spiegarti come suonare un hammond è come spiegarti come si arrotolano gli spaghetti....ti ci devi mettere ed impararare!
aiki957 19-07-16 19.37
@ LukeBB
Certo che cambia, eccome!
L'approccio è completamente diverso, il suono ovviamente pure...l'hammod ha un sustain costante, e il volume lo dai col pedale. E un mare di controlli da gestire, attacco veloce e release rapido.
Lasciando perdere il blues, che è il suo pane ma ha tutto un modo suo per essere suonato, in ambito pop vai ad accordi sulla parte medio alta, difficilmente userai i grandi passi e la pedaliera...
Grande utilizzo di drawbar per caratterizzare il suono, e del pedale di volume.

Ma qui dentro c'è gente molto più esperta di me in ambito hammond, lascio la parola a loro.

piano elettrico rhodes-wurlitzer...altro modo di suonare, più saltellante, grintoso, stuzzicante....ma anche morbido ed elegante, un rhodes suonato a note lunghe è meraviglioso.
Come suonarli? ascoltati i grandi esecutori su youtube e inizia da lì, perché spiegarti come suonare un hammond è come spiegarti come si arrotolano gli spaghetti....ti ci devi mettere ed impararare!
Grazie, infatti ho cominciato a guardare i video di jon lord, lui però usa quasi esclusivamente la mano dx, la sx la usa per suonare un'altra tastiera, per pad o archi mi è sembrato. (Un video dove i deep purple suonavano in russia). In altri video di altri musicisti la sx nell'hammond veniva usata emulando un basso una nota per volta, o vicino alla dx schiacciando le note ritmicamente con la mano piatta, come con le percussioni. Per il piano elettrico è più difficile capire la tecnica, perché apparentemente è come il piano.
anonimo 19-07-16 20.19
@ aiki957
Grazie, infatti ho cominciato a guardare i video di jon lord, lui però usa quasi esclusivamente la mano dx, la sx la usa per suonare un'altra tastiera, per pad o archi mi è sembrato. (Un video dove i deep purple suonavano in russia). In altri video di altri musicisti la sx nell'hammond veniva usata emulando un basso una nota per volta, o vicino alla dx schiacciando le note ritmicamente con la mano piatta, come con le percussioni. Per il piano elettrico è più difficile capire la tecnica, perché apparentemente è come il piano.
Sul Rhodes si possono usare con grande effetto i polichords

Inoltre rende bene il contrasto tra accordi percussivi nella parte medio bassa e arpeggi cristallini negli acuti
Edited 19 Lug. 2016 18:20
aiki957 19-07-16 21.18
Forse vado OT, ma cosa sono i polychords?
anonimo 19-07-16 22.48
praticamente sovrapporre due accordi, o una fondamentale ed un accordo

Esempio (accordo su basso)

Emi7/C
F/G
F(#V)/G

(accordo su bicordo)

Cadd9/Bb7 (I e VII)

etcetera

Ci dev'essere un mio thread intitolato "voicings" in Didattica
aiki957 19-07-16 23.33
Grazie
anonimo 19-07-16 23.37
@ aiki957
Grazie
ma pregoemo chiedi sempre senza timore, siamo qui per condividere il poco che sappiamo
giosanta 20-07-16 14.52
Tieni presente che sull'Hammond ( ma credo nell'organo in generale) il concetto di ottava è relativo, nel senso che l'altezza puoi spostarla in funzione dei registri; così come il diverso livello d'inserimento dei drawbars regola il rapporto di volume tra i due manuali.
Agendo sapientemente sui questi parametri non s'impasta nulla.
tsuki 20-07-16 17.19
Ci son vari modi di suonare l'hammond.Diciamo che eseguire il canto sull'upper,l'accompagnamento sul lower ed il basso sulla pedaliera è il modo piu' scontato,che veniva parecchio usato negli anni 50-60 per l'hammond usato nella cosiddetta "musica leggera" o peggio "da intrattenimento",o su certe ballades....poi invece l'avvento del Rock,le esecuzioni del Blues e del jazz emo hanno dato il via a tutta una serie di "modi" di suonarlo molto differenziati,spesso peculiari del singolo artista cosi' come l'uso dei drawbars che spesso caratterizza genere,artista e brano....Un uso particolare è appunto il suonare prevalentemente con la dx ed usare la sin per linee di basso e per la modifica "live" dei settaggi dei drawbars....Ma ci son varie possibilita'...
zaphod 20-07-16 21.56
@ aiki957
Ciao a tutti, ho l'impressione che passando dal suono di piano a quello del piano elettrico o dell'hammond la tecnica debba cambiare. Intendo dire che specialmente sull'hammond gli accordi ad ottave come sul piano funzionano male , il suono è troppo impastato ed i bassi sono troppo presenti ed invadenti. Stessa cosa cosa con assi di sesta e settima, tranne se si suona spostandosi sulla parte acuta della tastiera. Sul piano elettrico il problema è meno evidente, ma spesso su alcuni piani elettrici vintage il suono è confuso ed impastato nella parte centrale e bassa della tastiera. Voi come fate? Parlo chiaramente di hammond e piano elettrico solo.
ciao,
da come mi pare di aver capito, tu ti riferisci più allo "stile" di suonare che alla tecnica vera e propria.
Nel senso che è palese che il pianoforte e l'organo siano agli antipodi come tecnica esecutiva; il piano elettrico, avendo una tastiera pesata ma non pianistica, necessita di una tecnica ancora diversa, un po' da inventarsi, perchè non credo esistano scuole che insegnano ad approcciarsi ad un Rhodes oppure ad un Wurlitzer, per esempio.
Quindi, resta da disquisire sullo stile... e qui ognuno ha da dire la sua.
Il pianoforte è forse lo strumento che conosciamo di più (nel senso che è più facile trovarne uno da suonare), quindi evito di dilungarmi su quello. Avendo comunque un suono più cristallino rispetto ad un hammond o un rhodes, ci permette di fare accordi intelleggibili anche su tasti più gravi. Mentre rhodes e organo richiedono accordi fatti un po' più in "alto" per riuscire bene. Per quanto riguarda altre cose... beh, dipende dal genere suonato: un glissatone di organo non è molto jazzistico, ma nel rock e nel blues è sempre apprezzato (basta non abusarne) ...(continuo dopo per mancanza di tempo)
zaphod 21-07-16 11.18
(...continuo)
generalmente, i piani elettrici si prestano sia a brani veloci, con più groove, sia a brani lenti; nel primo caso, si sfrutta l'attacco che hanno, a volte quasi più rumore che suono, per accenti ritmici che rendono parecchio, sotto alcuni aspetti meglio di un piano acustico. Nel secondo caso, accordi aperti (magari con un effetto per muovere il suono, dal semplice tremolo ad un chorus, o un phaser) riescono a "riempire" parecchio - anche qui meglio di un piano acustico, grazie ad un suono più colorato e ricco. Il che è un'arma a doppio taglio: dipende da quanti pieni e vuoti si vuole dare all'esecuzione, dipende anche dagli strumenti che utilizzano gli altri: una batteria con le spazzole, secondo me, si abbina meglio ad un piano acustico, piuttosto che ad un rhodes.
L'hammond: dando per scontati i principi base, tra cui il suonare staccato per far apprezzare la percussione, lo vedo meglio per brani medio - veloci (perlomeno nel jazz). Secondo me non è alla portata di tutti suonare bene una ballad con l'hammond... non è solo questione di pedale di espressione, ma di pieni/vuoti (anche qui), di note e di accordi...

Tutto quanto appena detto, va poi riconsiderato (ergo: non vale o quasi emo) se i suddetti suoni sono cavati da tastiere digitali e non dall'originale bestia: se invero le tastiere digitali ti permettono una sperimentazione estrema (che so, mettere un rhodes in un leslie, aggiungere un ring modulator ad un hammond e poi passarlo in un wha-wha,...), per avere "il suono", quello che conosciamo tutti dai dischi, non servono poi molte cose. Il problema sta nel riprodurre le stesse sfumature che si avrebbero con l'originale... ...contando che il modo di suonare lo strumento originale può inconsciamente variare, a seconda delle caratteristiche (o dei difetti) di quest'ultimo: un hammond con leakage maggiore può farti fare accordi più aperti e rarefatti per rendere meglio comprensibili le note, ad esempio, così come ti puoi ritrovare a giocare ritmicamente con un tasto di un rhodes che "schiocca" più degli altri, eccetera... il suono dei cloni è inevitabilmente più piatto, nel senso che restituiscono UN suono, quasi idealizzato, per certi versi...

tutto per dire? ...secondo mia modesta opinione, per far suonare un clone (quasi) come l'originale, serve un po' di sensibilità in più, serve conoscere gli originali e sapere quello che potevano fare o no.
giosanta 21-07-16 14.52
zaphod ha scritto:
tutto per dire? ... serve conoscere gli originali e sapere quello che potevano fare o no.

Vangelo.

Viceversa ho qualche perplessità sul fatto che il pianoforte
" Avendo comunque un suono più cristallino rispetto ad un hammond o un rhodes, ci permette di fare accordi intelleggibili anche su tasti più gravi"
Non perché non possa essere vero in assoluto ma perché la "limpidezza" del suono dell'Hammond la determino in funzione dei registri che utilizzo.
Edited 21 Lug. 2016 13:12
zaphod 21-07-16 17.40
giosanta ha scritto:
ho qualche perplessità sul fatto che il pianoforte
" Avendo comunque un suono più cristallino rispetto ad un hammond o un rhodes, ci permette di fare accordi intelleggibili anche su tasti più gravi"
Non perché non possa essere vero in assoluto ma perché la "limpidezza" del suono dell'Hammond la determino in funzione dei registri che utilizzo.

hai ragione. In quello che ho scritto, ho sottinteso (omettendo la parte importante che tu sottolinei) di utilizzare lo stesso tipo di registri, nella fattispecie avevo in mente la classicissima combinazione power three.
Quando inizi a giocare coi tiranti, riesci indubbiamente a mettere giù un accordo anche nella prima ottava, a scapito, però, di quelle superiori che diventano quasi inudibili. Il bello dell'hammond, che la maggior parte degli organisti sfrutta poco (io per primo), è in effetti la possibilità di variarne il contenuto armonico a piacere, oltrechè in tempo reale.
giosanta 21-07-16 17.58
Del resto amico mio, è il motivo per cui l'organo ha almeno due manuali.
Se, indipedentemente dalla combinazione di registri, si suona una accordo con la sinistra e SUL MEDESIMO manuale la melodia con la destra quest'ultima, sempicemente, non si sente visto che, a differenza del pianoforte, non è possibile gestire la pressione.
È uno dei motivi per cui sostengo che che gli strumenti monomanuale, per me, non possono essere considerati degli organi, nonostante questa considerazione mi sia costata qualche derisione, ma poco m'interessa.
Edited 21 Lug. 2016 15:58
zaphod 21-07-16 18.19
giosanta ha scritto:
È uno dei motivi per cui sostengo che che gli strumenti monomanuale, per me, non possono essere considerati degli organi,

Non ti do torto, ma io sono di parte emo
l'organo deve essere sangue e sudore, anche nel trasporto!
Però ammetto candidamente che certe volte, quando porto cp1 E keyBduo, un monomanuale mi farebbe comodo... tuttavia i monomanuali sono splittabili, ok, ma sulla maggior parte non hai il controllo indipendente dei tiranti... forse sul keyBsolo c'è qualche drawbar in più? non ricordo. Resta il fatto che con un monomanuale non sarei a mio agio come invece sul classico doppio.
filigroove 21-07-16 22.43
Più o meno sul Rhodes si fa tutto quello che si fa sul piano, sta ad ognuno scoprire ciò che suona peggio o meglio, quello che è più o meno naturale suonare per lui. Questo se parliamo degli strumenti veri, mentre i cloni privilegiano un aspetto piuttosto che un altro, quindi andrebbero selezionati a monte, conoscendo lo strumento vero, per capire se li puoi portare sulla tua strada o meno.
Cioè non c'è una tecnica univoca, basta ascoltare i grandi per capirlo.
L'Hammond è proprio un'altra cosa, proprio imparagonabile, si studia quasi da zero se vieni dal piano e vuoi suonarlo sul serio, quindi qui la domanda perde un po' di senso.
imola22000 22-07-16 15.44
@ anonimo
praticamente sovrapporre due accordi, o una fondamentale ed un accordo

Esempio (accordo su basso)

Emi7/C
F/G
F(#V)/G

(accordo su bicordo)

Cadd9/Bb7 (I e VII)

etcetera

Ci dev'essere un mio thread intitolato "voicings" in Didattica
F(#V)/G emo

Can you explain, please? #V...........5a?
emo
Edited 22 Lug. 2016 13:45
lele49 22-07-16 17.09
@ filigroove
Più o meno sul Rhodes si fa tutto quello che si fa sul piano, sta ad ognuno scoprire ciò che suona peggio o meglio, quello che è più o meno naturale suonare per lui. Questo se parliamo degli strumenti veri, mentre i cloni privilegiano un aspetto piuttosto che un altro, quindi andrebbero selezionati a monte, conoscendo lo strumento vero, per capire se li puoi portare sulla tua strada o meno.
Cioè non c'è una tecnica univoca, basta ascoltare i grandi per capirlo.
L'Hammond è proprio un'altra cosa, proprio imparagonabile, si studia quasi da zero se vieni dal piano e vuoi suonarlo sul serio, quindi qui la domanda perde un po' di senso.
Ai tempi della mia giovinezza spensierata,ho dedicato ore ed ore allo studio dei brani di Jimmy smith(the sermon dal disco della bluenote,o altri bellissimi),che non sto ad elencare,ed hanno segnato la mia vita musicale.
Consigliarlo al giorno d'oggi,con la vita che stiamo vivendo,è sprecato e fuori luogo....emoemoemo
Allora ,come ripeto ero molto giovane,e non conoscevo le sigle degli accordi,ma l'orecchio mi dava grandi soddisfazioni,come tutt'ora...
Addirittura cambiare genere,ed ascoltare brian auger and Julie driscoll(save me)...che sensazioni e dolci ricordi....

Che dice il mio caro amico Cyrano?
Edited 22 Lug. 2016 15:14
anonimo 22-07-16 17.33
@ lele49
Ai tempi della mia giovinezza spensierata,ho dedicato ore ed ore allo studio dei brani di Jimmy smith(the sermon dal disco della bluenote,o altri bellissimi),che non sto ad elencare,ed hanno segnato la mia vita musicale.
Consigliarlo al giorno d'oggi,con la vita che stiamo vivendo,è sprecato e fuori luogo....emoemoemo
Allora ,come ripeto ero molto giovane,e non conoscevo le sigle degli accordi,ma l'orecchio mi dava grandi soddisfazioni,come tutt'ora...
Addirittura cambiare genere,ed ascoltare brian auger and Julie driscoll(save me)...che sensazioni e dolci ricordi....

Che dice il mio caro amico Cyrano?
Edited 22 Lug. 2016 15:14
Dico che hai ragione su tutto, tranne che sul fatto che oggi non consiglieresti questo approccio...io lo consiglierei eccomeemo

emo