@ zerinovic
Sono tre macchine piu specifiche con sonorità molto belle. Però la microstation offre piu flessibilità.comandata da un kurzweil può dare tanto l'accoppiata perfetta K&K...
Indubbiamente : ho sempre considerato la microstation un'ottimo expander con i tasti, che in stand alone consente di tirar giu' velocemente delle idee anche in giardino, ed in remoto collegata su un synth a passo normale, offre una rosa di funzioni e di suoni decisamente buona per il suo prezzo (io l'avevo comprata usata a 200 euro).
Come gia' detto, se non avessi avuto problemi di spazio l'avrei tenuta, ma avevo invece bisogno di rinforzare la sezione VA, perche' sono molto appassionato di questa tipologia di synth, e delle possibilita' creative che offrono.
La scelta tra un tipo di synth mini e l'altro e' legata solo alle proprie necessita', ed ai propri gusti : per il resto sono tutti validi allo scopo.
Con i minitasti mi sono abituato in un giorno : il primo giorno cristonavo sbagliando i passi, le ottave ecc.. dal secondo giorno non ho provato piu' alcun disagio, ed ora passo dai synth a passo normale, ai minitasti senza problemi.
E' un po' come le auto con il cambio automatico : il primo giorno rischi di inchiodare di brutto perche' ti viene da schiacciare la frizione, ed invece premi energicamente sul freno..
Poi ti abitui e passi da un'auto all'altra senza farci caso e senza sbagliare.
Lo scrivo perche' c'e' ancora (ed e' lecito) molta perplessita' sui tasti mini.
Io apprezzo la loro compattezza ed il peso ridotto, con la consapevolezza che quando voglio posso collegarli a sintetizzatori passo normale, gustando ancora di piu' i loro contenuti timbrici.
D'altro canto il microkorg lo usano (o lo hanno usato) anche musicisti di un certo spessore (C.Simonetti, Hiromi Uehara e tanti altri che non sono endorser del marchio).