Mininova : tasti che si rompono da soli.

anonimo 25-01-17 08.34
Ho sempre manifestato il mio entusiasmo per questo strumento, per le qualita' sonore, per il compromesso tra minitasto, feeling con la minitastiera (sono abituato ai minitasti), la percezione di solidita' che trasmetteva (corpo in metallo, fianchetti in legno ecc). Come suoni ci ho tirato fuori l'inverosimile, domando la macchina secondo gusti ed esigenze (pad, lead, suoni digitali ecc). Ho amato cosi' tanto questo strumento, da non rimpiangere (in relativo) il virus TI che avevo. Poi e' successo cio' che temevo (gia' annunciato da un'altro forumer che aveva gli stessi problemi). Un tasto ha cominciato ad "ammorbidirsi" preannunciando quello che sembra essere problema abbastanza cronico di questo strumento (nel tempo). Dopo un paio di mesi, il tasto in questione ha ceduto del tutto : spezzato completamente ! (e non mi era mai successo nulla di simile su tutte le tastiere avute e curate finora). Guardo approfonditamente per capire, e le cause sembrano essere due : 1) il punto di giunzione del tasto e' a spigolo vivo non rinforzato (gli sarebbe costato pochissimo farlo, ma non ci arrivano ! emo). Le sollecitazioni anche leggere in quel punto non danno scampo. 2) Il materiale dei tasti, sembra risentire di alterazioni del tempo (indurisce e perde resistenza). A quanto pare nei vari forum, non si contano le persone che lamentano mininova "sdentati". Soluzioni?. Cambiare una fila di tasti? : e se poi si rompono gli altri?. Cambiarli tutti? : il costo forse puo' essere sostenibile, ma con la coscienza che puo' accadere ancora. La mia soluzione e' stata piu' drastica : ho incerottatto la tastiera, e l'ho fatto diventare un expander (tanto a me interessa il suono). Purtroppo l'invenzione della plastica ha gia' reso molte cose piu' fragili, ma dare la plastica in mano ai cinesi, e' stato l'errore piu' grande dell'umanita'. Loro non ci arrivano al fatto che sarebbe bastata una bugna in piu' nello stampo, per creare un ripieno di rinforzo che evitasse questi problemi. Ora, col senno dei tre anni di feeling con questa tastiera, mi sento di dire agli amici del forum : occhio al problema, soprattutto se la comprate usata. valenciano.
mima85 25-01-17 12.00
Ne avevo parlato anch'io tempo fa. Purtroppo è un problema che prima o poi affliggerà tutti i Mininova, proprio perché i tasti sono stati disegnati male. Non c'è scampo perché è un difetto di progetto, l'unica è usare il meno possibile la tastiera del Mininova e pilotarlo con una master keyboard esterna.
michelet 25-01-17 12.50
Valenciano Ti ringrazio perché con il tuo post hai raffreddato, penso in modo definitivo, la GAS che avevo per Mininova. Posto il fatto che, in ogni caso, l'avrei utilizzato alla stregua di expander, senza quindi toccare quasi mai i tasti, sapere che c'è una problematica conclamata e mai risolta dalla casa madre non mi fa ben sperare... emo
anonimo 25-01-17 18.00
Innanzitutto ringrazio Mima che a suo tempo ha reso noto il problema : si potrebbe risolvere ma secondo me non ne vale la pena.

A Michelet potrei dire di pensare all'ultranova, che magari e' piu' plasticoso esteriormente (motivo per il quale ho optato per il mininova) ma magari ha una tastiera piu' affidabile (lo spero).

Un peccato, perche' il suono del piccolino e' meraviglioso (se programmato accuratamente). Mi dispiace vederlo incerottato con nastro in carta sulla tastiera (vederlo sdentato mi fa male), ma ho sempre detto che per me questi mini strumenti sono anche degli expander, e sto continuando ad usarlo come modulo esterno.

Peccato perche' sulla carta era il prodotto perfetto : costo appetibile, materiale esterno gradevole, aspetto esteriore solido ecc.

A me e' partito un tasto dopo tre anni (nonostante le cure e le precauzioni), ma l'eventuale riparazione comporterebbe troppe incognite.
Non lo vendo e non lo riparo : vado avanti cosi', e quando avro' tempo, faro' una copertura adeguata per la tastiera. (sapessi lavorare il legno, o la lamiera lo incastonerei in un case con tastiera esterna a 61 tasti.

Questa la mia esperienza e le mie conclusioni : a voi l'ardua sentenza.
zerinovic 25-01-17 20.13

Sulla parte destra ci dovrebbe stare, la trovi a poco ed ha un ottime keybed.vanno molto bene con le uscite midi,instabile invece su connessione usb, ma a te non interesserebbe...
mima85 25-01-17 22.06
Roby, io il tasto lo reincollerei. Usa la colla bicomponente, che per queste cose tiene molto di più dei cianoacrilati come l'Attack. Poi suonalo sempre tramite una tastiera esterna via MIDI, ma perlomeno non hai la il mininova incerottato come una mummia emo
anonimo 25-01-17 23.19
quote to mima85 "Roby, io il tasto lo reincollerei. Usa la colla bicomponente, che per queste cose tiene molto di più dei cianoacrilati come l'Attack. Poi suonalo sempre tramite una tastiera esterna via MIDI, ma perlomeno non hai la il mininova incerottato come una mummia "

valenciano risponde : Hai ragione, ma avere una tastiera integra senza poterla suonare e' peggio : non resisto e poi rompo di nuovo il tasto. Preferisco sigillare in modo piu' estetico la parte interessata, e passare in modalita' expander. Pilotero' il mininova dal Kingkorg.
anonimo 21-03-17 20.03
Vi aggiorno sulla situazione del Mininova.

Dopo la rottura del singolo tasto, il synth e' rimasto inutilizzato per altri motivi per un tempo di due mesi esatti.

L'ambiente in cui si trova, e' un semiterrato dove nei mesi invernali la temperatura oscillava di circa cinque gradi (tra tredici e diciassette gradi), a seguito del riscaldamento tramite stufa a pellett nel periodo di utilizzo degli strumenti.
La posizione del mininova e' distante dalla fonte di calore (tre metri circa) e lo strumento non sente irraggiamento della medesima, ma solo l'escursione di temperatura appena descritta.

L'umidita' dell'ambiente e' rimasta praticamente costante nei due mesi, attorno al 40%
Nessuno degli altri strumenti ha patito questo tipo di ambiente.
(gli strumenti vengono regolarmente coperti con teli traspiranti).

Ieri ho provato a metterci mano per vedere come andava e a sorpresa (brutta) ho visto che gran parte dei tasti ha assunto un tocco morbido, identico a quello che percepivo sul tasto che si e' rotto di colpo.
Sembrano i denti da latte di un bambino, quando cominciano a muoversi prima di cadere.
Il tutto senza toccare lo strumento.

Il primo tasto si era ammorbidito poco prima che portassi il mininova dal piano abitativo al semiterrato, per poi rompersi poco dopo.

A questo punto mi viene da pensare che ci siano due fattori determinanti

1) Con il tempo, la plastica dei tasti si e' alterata perdendo resistenza nello spigolo critico, creando una cricca pronta a diramarsi fino alla rottura.
Ho come la sensazione che la plastica si alteri chimicamente, tendendo a cristallizzarsi.

2) il cambio di ambiente con gli sbalzi di temperatura, ha dato il colpo finale, acelerando la cristallizzazione degli spigoli degli altri tasti, o forse e' sempre un effetto del tempo e sarebbe accaduto anche lasciando il mininova in casa a temperatura quasi costante.

Detto cio', ho la conferma che la sostituzione della tastiera non e' risolutiva, perche' dopo un certo periodo, il problema rischierebbe di presentarsi tale e quale.

Cambiare la keybed e vendere lo strumento, non e' conveniente visto il ridotto margine sul valore dell'usato : preferirei tenerlo cosi' (anche se fa rabbia).

Considerazione ultima : sebbene ero fortemente innamorato di questo strumento, la questione tastiera mi ha deluso profondamente, al punto da mettermi in guardia su eventuali prodotti dello stesso marchio.

La mia severita' di giudizio e' data dal fatto che leggendo su internet ho appreso che sono davvero tanti (troppi) gli utenti che in varie parti del mondo accusano questo problema, e quindi diventa forte la sensazione che non si tratti di una partita difettosa, ma di un problema cronico e comune a tanti (se non tutti) gli strumenti di questo modello.

Sensazione che si e' rafforzata guardando come e' fatto il tasto : una elle a spigolo vivo (in meccanica gli spigoli sono un errore gravissimo), di materiale plastico che sembra cristallizzarsi nel tempo, con conseguente aumento di fragilita' proprio nel punto critico.

Sarebbe bastato un briciolo di raccordo ripieno negli angoli critici, per rendere affidabili tutti i tasti. Tale soluzione non sarebbe stata costosa ne in termini di profilo dello stampo, e tantomeno in termini di quantita' di materiale aggiuntiva.

Peccato perche' lo strumento era perfetto su tutto : il case metallico, i fianchetti in legno, i suoni, la struttura di sintesi, gli effetti e quant'altro.
Lo terro' come expander, ma non trasmettera' piu' quel feeling da synth con la "esse maiuscola" che riusciva a dare quando era integro.

Sinceramente, in tanti anni (e tanti strumenti passati sotto le mie mani) e' la prima volta che mi capita qualcosa di simile.

Ritenevo doveroso condividere questa esperienza (ed aggiornarvi sugli ultimi sviluppi), per informare meglio i possessori del mini novation, o coloro che pensano di essere interessati.
zerinovic 21-03-17 20.19
@ anonimo
Vi aggiorno sulla situazione del Mininova.

Dopo la rottura del singolo tasto, il synth e' rimasto inutilizzato per altri motivi per un tempo di due mesi esatti.

L'ambiente in cui si trova, e' un semiterrato dove nei mesi invernali la temperatura oscillava di circa cinque gradi (tra tredici e diciassette gradi), a seguito del riscaldamento tramite stufa a pellett nel periodo di utilizzo degli strumenti.
La posizione del mininova e' distante dalla fonte di calore (tre metri circa) e lo strumento non sente irraggiamento della medesima, ma solo l'escursione di temperatura appena descritta.

L'umidita' dell'ambiente e' rimasta praticamente costante nei due mesi, attorno al 40%
Nessuno degli altri strumenti ha patito questo tipo di ambiente.
(gli strumenti vengono regolarmente coperti con teli traspiranti).

Ieri ho provato a metterci mano per vedere come andava e a sorpresa (brutta) ho visto che gran parte dei tasti ha assunto un tocco morbido, identico a quello che percepivo sul tasto che si e' rotto di colpo.
Sembrano i denti da latte di un bambino, quando cominciano a muoversi prima di cadere.
Il tutto senza toccare lo strumento.

Il primo tasto si era ammorbidito poco prima che portassi il mininova dal piano abitativo al semiterrato, per poi rompersi poco dopo.

A questo punto mi viene da pensare che ci siano due fattori determinanti

1) Con il tempo, la plastica dei tasti si e' alterata perdendo resistenza nello spigolo critico, creando una cricca pronta a diramarsi fino alla rottura.
Ho come la sensazione che la plastica si alteri chimicamente, tendendo a cristallizzarsi.

2) il cambio di ambiente con gli sbalzi di temperatura, ha dato il colpo finale, acelerando la cristallizzazione degli spigoli degli altri tasti, o forse e' sempre un effetto del tempo e sarebbe accaduto anche lasciando il mininova in casa a temperatura quasi costante.

Detto cio', ho la conferma che la sostituzione della tastiera non e' risolutiva, perche' dopo un certo periodo, il problema rischierebbe di presentarsi tale e quale.

Cambiare la keybed e vendere lo strumento, non e' conveniente visto il ridotto margine sul valore dell'usato : preferirei tenerlo cosi' (anche se fa rabbia).

Considerazione ultima : sebbene ero fortemente innamorato di questo strumento, la questione tastiera mi ha deluso profondamente, al punto da mettermi in guardia su eventuali prodotti dello stesso marchio.

La mia severita' di giudizio e' data dal fatto che leggendo su internet ho appreso che sono davvero tanti (troppi) gli utenti che in varie parti del mondo accusano questo problema, e quindi diventa forte la sensazione che non si tratti di una partita difettosa, ma di un problema cronico e comune a tanti (se non tutti) gli strumenti di questo modello.

Sensazione che si e' rafforzata guardando come e' fatto il tasto : una elle a spigolo vivo (in meccanica gli spigoli sono un errore gravissimo), di materiale plastico che sembra cristallizzarsi nel tempo, con conseguente aumento di fragilita' proprio nel punto critico.

Sarebbe bastato un briciolo di raccordo ripieno negli angoli critici, per rendere affidabili tutti i tasti. Tale soluzione non sarebbe stata costosa ne in termini di profilo dello stampo, e tantomeno in termini di quantita' di materiale aggiuntiva.

Peccato perche' lo strumento era perfetto su tutto : il case metallico, i fianchetti in legno, i suoni, la struttura di sintesi, gli effetti e quant'altro.
Lo terro' come expander, ma non trasmettera' piu' quel feeling da synth con la "esse maiuscola" che riusciva a dare quando era integro.

Sinceramente, in tanti anni (e tanti strumenti passati sotto le mie mani) e' la prima volta che mi capita qualcosa di simile.

Ritenevo doveroso condividere questa esperienza (ed aggiornarvi sugli ultimi sviluppi), per informare meglio i possessori del mini novation, o coloro che pensano di essere interessati.
Io soffro terribilmente quando suono uno strumento che é rotto in qualche sua parte anche se é una parte che non uso quasi mai... é una fisima mia....se ti piace vale sempre la pena ripararlo e usarlo come expander, limitando al massimo gli interventi sulla sua tastiera...
sterky 21-03-17 20.27
Io ne approfitterei per segarlo completamente e trasformarlo in rack. O meglio in desktop.
Bisogna stare attenti, ma sarebbe l'ideale!!
anonimo 22-03-17 07.40
@ zerinovic
Io soffro terribilmente quando suono uno strumento che é rotto in qualche sua parte anche se é una parte che non uso quasi mai... é una fisima mia....se ti piace vale sempre la pena ripararlo e usarlo come expander, limitando al massimo gli interventi sulla sua tastiera...
Anche io soffro terribilmente, e non immagini quanto amavo questo strumento (l'ho lodato sul forum fino all'inverosimile)..

Il fatto e' che ripararlo ed usarlo come expander non risolve di nuovo le cose : si rompera' di nuovo anche senza usarlo.

Il problema non e' solo quello spigolo vivo, ma l'indurimento della plastica dei tasti, che li fa diventare come cristallo proprio nel punto critico di rottura.
I tasti non utilizzati si sono ammorbiditi ugualmente, ed alla prima pressione dopo due mesi di fermo, sono diventati come denti prossimi a cadere.

Per me non e' stato il cambio di temperatura, ma il tempo che ha alterato la composizione della plastica : quando si e' indurito il primo tasto, hanno cominciato (ad orologeria) anche gli altri.

Se fossi stato bravo con il bricolage di officina, mi sarei piegato dei lamierini (appositamente verniciati e serigrafati) per trasformarlo in expander.
Lo faro' con materiali di fortuna, e lo comandero' in remoto da controller : mi piange il cuore, ma non potro' fare diversamente.

Sinceramente e' la prima volta che mi capita, fra tante (e sono davvero tante) tastiere che mi sono passate tra le mani. emo

Per me Novation e' kaputt..

Nova Laptop : ha un alimentatore con connettore multipin proprietario.
A freddo si spegne il display e rimane muto. Occorre riaccenderlo e ripetere l'operazione piu' volte, fin quando si scalda.
Se si muove il connettore di alimentazione, riprende a funzionare solo dopo averlo spento ed acceso : poi resta stabile per tutto il giorno fino a quando non si spegne di nuovo.

Novation A-Station : appena comprato faceva casini durante l'accensione. Cambiando alimentatore (non della casa), con uno piu' performante ha sempre funzionato perfettamente. (non sanno fare neppure un alimentatore?)

Sono piccole cose, che pero' danno il segno di affidabilita' al di sotto della media degli altri costruttori.

Ho avuto Roland, Yamaha, Kurzweil, Generalmusic (Promega), Korg, Siel, Akai, Elka : nessuno di questi strumenti, mi ha mai dato il minimo problema.

Il Siel Expander 80 dopo piu' di trent'anni funziona come se fosse uscito di fabbrica ieri.

Alcune Roland possono avere nel tempo problemi con i tasti, ma fai rigenerare la tastiera e ti vanno avanti per altri dieci anni o forse piu' (e su un fantom ne puo' valere la pena).

Microkorg e microarranger sono ancora li al loro posto come nuovi (io li tengo lucenti e li tratto con il velluto i miei strumenti).

Il Mininova esteticamente brilla come se fosse uscito oggi dalla fabbrica, con tanto di pellicola sul display, ma con un dente rotto ed altri che stanno per cadere : assurdo e inaccettabile.
anonimo 22-03-17 07.42
@ zerinovic
Io soffro terribilmente quando suono uno strumento che é rotto in qualche sua parte anche se é una parte che non uso quasi mai... é una fisima mia....se ti piace vale sempre la pena ripararlo e usarlo come expander, limitando al massimo gli interventi sulla sua tastiera...
Io ne approfitterei per segarlo completamente e trasformarlo in rack. O meglio in desktop.
Bisogna stare attenti, ma sarebbe l'ideale!!



Ci ho pensato, ma non sono bravo con il bricolage.

Se trovo qualcuno che modella la lamiera, mi faccio fare un case verniciato e serigrafato che possa contenerlo a mo' di expander : appena avro' un po' di tempo mi informero'.
mima85 22-03-17 08.58
valenciano ha scritto:
Il problema non e' solo quello spigolo vivo, ma l'indurimento della plastica dei tasti, che li fa diventare come cristallo proprio nel punto critico di rottura.
I tasti non utilizzati si sono ammorbiditi ugualmente, ed alla prima pressione dopo due mesi di fermo, sono diventati come denti prossimi a cadere.

Per me non e' stato il cambio di temperatura, ma il tempo che ha alterato la composizione della plastica : quando si e' indurito il primo tasto, hanno cominciato (ad orologeria) anche gli altri.


Urca questo è grave. Già è grave fare i tasti con spigoli vivi e senza rinforzi proprio nel punto dove la plastica viene maggiormente sollecitata, ma se addirittura cambia composizione nel tempo è inaccettabile.
anonimo 22-03-17 09.07
@ mima85
valenciano ha scritto:
Il problema non e' solo quello spigolo vivo, ma l'indurimento della plastica dei tasti, che li fa diventare come cristallo proprio nel punto critico di rottura.
I tasti non utilizzati si sono ammorbiditi ugualmente, ed alla prima pressione dopo due mesi di fermo, sono diventati come denti prossimi a cadere.

Per me non e' stato il cambio di temperatura, ma il tempo che ha alterato la composizione della plastica : quando si e' indurito il primo tasto, hanno cominciato (ad orologeria) anche gli altri.


Urca questo è grave. Già è grave fare i tasti con spigoli vivi e senza rinforzi proprio nel punto dove la plastica viene maggiormente sollecitata, ma se addirittura cambia composizione nel tempo è inaccettabile.


Immagine di un tasto rotto, presa da internet.

Nella parte alta del tasto rovesciato, il punto di rottura. Dentro la cavita' della tastiera, la radice del tasto rimasta al suo posto.

Il problema e' che questo non avviene su un solo tasto, ma a scadenza temporale (a quanto pare) su tutti.

Una keybed completa assemblata, costa negli USA 53 $. Dall'importatore italiano potrebbe costare qualcosa in piu' (mi risultano tempi di attesa alti), piu' IVA, spedizione e montaggio (che preferirei non fare io)... : tutto questo senza sapere se la nuova keybed e' di materiale diverso.

Insomma : non e' impossibile rimetterla a posto, ma non sono cosi' motivato a farlo, anche se mi piange il cuore...

Spero che la tastiera di Ultranova sia diversa, perche' il motore di questi synth e' davvero spettacolare.

Post Edit : altra immagine presa dal forum Novation, dove diversi utilizzatori lamentano il problema.

Link della discussione sul problema : un utente aveva riparato i tasti rotti, poi se ne e' visti partire altri...
mima85 22-03-17 09.28
@ anonimo


Immagine di un tasto rotto, presa da internet.

Nella parte alta del tasto rovesciato, il punto di rottura. Dentro la cavita' della tastiera, la radice del tasto rimasta al suo posto.

Il problema e' che questo non avviene su un solo tasto, ma a scadenza temporale (a quanto pare) su tutti.

Una keybed completa assemblata, costa negli USA 53 $. Dall'importatore italiano potrebbe costare qualcosa in piu' (mi risultano tempi di attesa alti), piu' IVA, spedizione e montaggio (che preferirei non fare io)... : tutto questo senza sapere se la nuova keybed e' di materiale diverso.

Insomma : non e' impossibile rimetterla a posto, ma non sono cosi' motivato a farlo, anche se mi piange il cuore...

Spero che la tastiera di Ultranova sia diversa, perche' il motore di questi synth e' davvero spettacolare.

Post Edit : altra immagine presa dal forum Novation, dove diversi utilizzatori lamentano il problema.

Link della discussione sul problema : un utente aveva riparato i tasti rotti, poi se ne e' visti partire altri...
Si è proprio un problema endemico di questo strumento. La tastiera è stata costruita da schifo.

C'è solo da sperare che Novation si renda conto del problema ed immetta sul mercato dei ricambi costruiti diversamente, rinforzati nel punto di massima sollecitazione del tasto. Ma ho paura che, come spesso accade in questi casi, farà orecchie da mercante.

Magari mettere uno strato di resina epossidica nei punti di maggior sollecitazione a mo' di rinforzo potrebbe aiutare a tamponare il problema ed allungare la vita della tastiera, però ho paura che dopo i tasti diventino troppo rigidi. E non sono nemmeno sicuro dell'effettiva efficacia di questo espediente.
anonimo 22-03-17 14.09
Anche io non mi fido delle riparazioni di fortuna : si sposterebbe soltanto il punto debole ecc.

Credo che la soluzione finale sara' la rimozione della tastiera, applicazione di lamierino in alluminio verniciato (devo verificare come ancorarlo) sulla sede tastiera (con guarnizioni in nastro imbottito o simili), e trasformazione definitiva in expander, pilotato dal Kingkorg (che diventera' una sorta di supernova+DWGS)


A me interessa il suono, non devo portarlo in giro e credo che riportarlo allo stato d'origine sia rischioso e poco conveniente.
Una sistemazione posticcia per non lasciarlo sdentato, e per ripararlo dalla polvere, e poi si riparte.

L'ipotesi che novation metta in commercio un nuovo ricambio e' davvero molto improbabile.

Ne trarro' esperienza : scelsi il mininova anziche' l'ultranova, perche' aveva un aspetto piu' solido rispetto al secondo (metallo, legno ecc anziche' case in plastica), ed anche i manopoloni in "bachelite" stile ferro da stiro ispiravano solidita', ma l'apparenza inganna (visto il numero di casi di tastiere sdentate)...
sterky 22-03-17 20.43
Ma le Wheel e i la scheda madre sono tutta una?
mima85 22-03-17 21.12
@ sterky
Ma le Wheel e i la scheda madre sono tutta una?
Da che ricordo sono separate, però le wheel mi pare che non abbiano la loro schedina ma si collegano direttamente a dei connettori sulla mainboard.
sterky 22-03-17 22.30
Allora, togli i fianchi e butti via le wheel, prendi una sega e tagli brutalmente tutta la parte dei tasti, ci metti un lamierino per coprire ed è fatta!
anonimo 23-03-17 07.51
@ sterky
Allora, togli i fianchi e butti via le wheel, prendi una sega e tagli brutalmente tutta la parte dei tasti, ci metti un lamierino per coprire ed è fatta!
Sto valutando come farlo diventare.
Ieri ho dato un'occhiata : se voglio solo chiudere la fessura dei tasti, occorre un lamierino ben piegato (e verniciato), ma resta un'expander ingombrante.

Il lavoro del taglio mi fa un po' paura.. : vedro'.

Nel frattempo (ieri sera), altri tasti si sono "ammorbiditi" dando evidenti segni di cedimento imminente : e' incredibile come tutta la tastiera abbia cominciato a "decomporsi" con un tempismo da orologio svizzero.

Su queste cose i costruttori si giocano per sempre la fidelizzazione del consumatore.
Personalmente, nel bisogno di una master ho volutamente evitato il marchio, ed ho preferito spendere di piu' acquistando un FA06 usato, che oltre a darmi la praticita' di un synth portatilissimo (peraltro workstation con campionatore) con suoni molto belli, mi da un maggiore senso di affidabilita'.

Per spendere quasi 500 euro su una master 61 novation muta (e a questo punto dalla qualita' dubbia), ho preferito spenderne 200 in piu' ed avere un prodotto che mi ispira piu' fiducia. Comprato usato, ma in condizioni pari al nuovo.

Se ci tolgo anche il costo di riparazione del mininova cronicamente malato (sul quale non intendo spenderci un centesimo), l'FA 06 mi viene a costare quasi come una Novation SL MK II 61 tasti nuova.