@ maxpiano69
OK, adesso ho capito cosa intendi, avere la parte superiore libera, peró ci possono essere altre soluzioni che mantengano quell'aspetto senza sacrificare la larghezza (ad esempio come Yamaha faceva sul CP300, usando il bordo inclinato che scorre lungo la parte finale della tastiera).
La ragione della scelt di Dexibell é chiaramente quella indicata anceh da Emidio, riutilizzare il modulo giá presente nei loro pianoforti Home. Industrialmente ha un senso ma visto che sui Vivo serie P ed S precedenti avevano invece usato un approccio diverso, in linea col target del prodotto a scapito del riutilizzo, non sarebbe stato male farlo anche con l'S1.
Le vostra considerazione sulla larghezza non fa una grinza e anche quella sul reimpiego del blocchetto (modulo) che ha evitato una progettazione ad hoc.
Provo a dare una interpretazione da neofita sul perché di questa variante proposta da Dexibell.
1) Penso che i 68 tasti siano il risultato di avere una tastiera che:
- inizia a sinistra come una 88 tasti
- e finisce a destra come una 73
2) Penso anche ad un risvolto estetico.
Ipotizziamo di avere una 68 tasti stretta, senza pulsantiere laterali.
Se sopra ci metti una workstation da 61 (tipo il Motif) e se allinei grossomodo i do centrali delle due:
=> rischi di avere la workstation che sborda a sinistra rispetto allo stage. (lo chassis delle ws mediamente non è simmetrico, a sx della tastiera c'è ancora l'equivalente di un'ottava di chassis)
Ovviamente non succede nulla, ma personalmente lo trovo brutto. E per l'ingombro complessivo prevale lo strumento che sborda.
Quindi vedo il vantaggio esclusivamente in termini di trasportabilità.