Funzionalità delle tastiere elettroniche: tempo

Petra 28-07-17 09.46
Se le tastiere elettroniche sono funzionali, in particolar modo, fino all'esaurimento della batteria tampone, si può affermare che alla mancanza di uguale batteria da sostituire, le tastiera saranno inservibili. Queste batterie, nel tempo, le case produttrici non le faranno più, ciò per le scoperte o innovazioni avvenute e quindi.... avremo un "cimitero", sia pur di cimeli ma, inservibili!
fulezone 28-07-17 10.43
@ Petra
Se le tastiere elettroniche sono funzionali, in particolar modo, fino all'esaurimento della batteria tampone, si può affermare che alla mancanza di uguale batteria da sostituire, le tastiera saranno inservibili. Queste batterie, nel tempo, le case produttrici non le faranno più, ciò per le scoperte o innovazioni avvenute e quindi.... avremo un "cimitero", sia pur di cimeli ma, inservibili!
le tastiere che ho avuto sino ad ora montavano le classiche A2232, adesso hanno altro? In ogni caso sulla mia D70 non l'ho mai cambiata sino a quando un giorno il display si è acceso poi si è spendo e non è più partita, se a qualcuno servono pezzi di ricambio i tasti sono tutti nuovi, per eventuali colle rosse la svendo basta che ve la venite a prendere anche a 100 euro
mima85 28-07-17 10.44
I problemi delle tastiere elettroniche sono ben altri, non le batterie che sono sempre sostituibili con altre non per forza di identico modello ma con caratteristiche analoghe. Io per esempio sui vecchi synth sostituisco, quando presente, la pila al nickel-cadmio (tra l'altro prona a perdere acido ed a fare un sacco di danni spesso irreparabili, ne sanno qualcosa i Korg Polysix ed i Trident) con una a bottone CR2032. O meglio con uno zoccolo CR2032 su cui monto la pila. Entrambe le pile hanno una tensione di circa 3v (standard de facto per le pile tampone che tengono alimentate memorie volatili a macchina spenta) e quindi sono tranquillamente intercambiabili.

Dicevo appunto, i problemi delle tastiere elettroniche sono ben altri. La componentistica non ha vita infinita, e finché è un componente standard a morire (un op-amp, un condensatore, un diodo, una resistenza, un transistor, eccetera) si sostituisce e basta, dopo aver bestemmiato in klingoniano tra schemi elettrici, manuali di servizio e sondaggi con l'oscilloscopio per arrivare ad incastrare il bastardo ovviamente. Cosa che spesso si trasforma letteralmente in una caccia ai fantasmi, perché più è complessa la macchina più il danno può essere mascherato da tutto ciò che circonda il componente guasto, per non parlare di quanto sia facile andar fuori strada con la propria diagnosi e prendere per guasto un componente che in realtà non lo è.

Ma se a tirar le cinghie è un componente custom, la possibilità di riparare la tastiera è direttamente proporzionale alla disponibilità di quel componente. Questo è un grosso problema con tanti synth vintage (che siano analogici o digitali), per i quali la componentistica custom spesso e volentieri è molto rara, se non in certi casi addirittura introvabile.

Purtroppo il diventare dei grossi fermaporta è il destino ultimo di qualsiasi tastiera elettronica, che sia vintage o nuova. Prima o poi tutte cesseranno di funzionare e si guasteranno oltre il limite della riparabilità, loro così come qualsiasi altro manufatto umano. Tutto quanto in questo universo ha una durata finita, probabilmente l'universo stesso compreso.
fulezone 28-07-17 11.20
@ mima85
I problemi delle tastiere elettroniche sono ben altri, non le batterie che sono sempre sostituibili con altre non per forza di identico modello ma con caratteristiche analoghe. Io per esempio sui vecchi synth sostituisco, quando presente, la pila al nickel-cadmio (tra l'altro prona a perdere acido ed a fare un sacco di danni spesso irreparabili, ne sanno qualcosa i Korg Polysix ed i Trident) con una a bottone CR2032. O meglio con uno zoccolo CR2032 su cui monto la pila. Entrambe le pile hanno una tensione di circa 3v (standard de facto per le pile tampone che tengono alimentate memorie volatili a macchina spenta) e quindi sono tranquillamente intercambiabili.

Dicevo appunto, i problemi delle tastiere elettroniche sono ben altri. La componentistica non ha vita infinita, e finché è un componente standard a morire (un op-amp, un condensatore, un diodo, una resistenza, un transistor, eccetera) si sostituisce e basta, dopo aver bestemmiato in klingoniano tra schemi elettrici, manuali di servizio e sondaggi con l'oscilloscopio per arrivare ad incastrare il bastardo ovviamente. Cosa che spesso si trasforma letteralmente in una caccia ai fantasmi, perché più è complessa la macchina più il danno può essere mascherato da tutto ciò che circonda il componente guasto, per non parlare di quanto sia facile andar fuori strada con la propria diagnosi e prendere per guasto un componente che in realtà non lo è.

Ma se a tirar le cinghie è un componente custom, la possibilità di riparare la tastiera è direttamente proporzionale alla disponibilità di quel componente. Questo è un grosso problema con tanti synth vintage (che siano analogici o digitali), per i quali la componentistica custom spesso e volentieri è molto rara, se non in certi casi addirittura introvabile.

Purtroppo il diventare dei grossi fermaporta è il destino ultimo di qualsiasi tastiera elettronica, che sia vintage o nuova. Prima o poi tutte cesseranno di funzionare e si guasteranno oltre il limite della riparabilità, loro così come qualsiasi altro manufatto umano. Tutto quanto in questo universo ha una durata finita, probabilmente l'universo stesso compreso.
a me è successo questo, avevo finito di restaurare la mia D70, eliminata tutta la colla rossa, tasti nuovi, suono finalmente felice e contento, la rimonto tutto ok, felice e contento, dopo 3 giorni di funzionamento perfetto accendo... il display fa un disegnino poi la classica linea delle vecchie tv in bianco e nero e si spegne e non è più ripartita...
Non da segni di vita, il centro assistenza Roland per una cosa del genere vuole 30 euro solo per metterci mani e fare il preventivo che ovviamente non sarà meno di 150 euro... per una tastiera che usata si trova a 200 euro ma in ogni modo a volerla ricomprare considerando che la mia ha 25 anni avrà cmq gli stessi anni di vita della mia.
Petra 28-07-17 11.44
Carissimi: Fulezone di Palermo e Mima85 di Como, grazie per le vostre testimonianze e dilucidazioni. Un testo scritto su carta e uno strumento musicale non elettronico, possiamo dire, sì, sono destinati alla cenere ma, hanno una vita molto lunga rispetto alle attrezzature elettroniche. Cordiali saluti.
fulezone 28-07-17 12.08
@ Petra
Carissimi: Fulezone di Palermo e Mima85 di Como, grazie per le vostre testimonianze e dilucidazioni. Un testo scritto su carta e uno strumento musicale non elettronico, possiamo dire, sì, sono destinati alla cenere ma, hanno una vita molto lunga rispetto alle attrezzature elettroniche. Cordiali saluti.
Ora non esageriamo, la mia D70 è stata acquistata nel 1990 è defunta nel 2017 a 27 anni, ma questo non significa che se riesco a venderla o decido di ridargli vita non riparta, non è detto che una chitarra viva 27 anni, non è detto che un pianoforte viva 27 anni e non finisca prima dal rottamatore, al centro assistenza Roland hanno una DX7 funzionante e una Roland U20 oltre a vecchi registratori a bobine, io ci metterei la firma per avere la mia FA08 funzionante per i prossimi 26 anni, la cosa mi sembra improbabile e impossibile ma non credo che tra un anno smetta di suonare!
Tama72 28-07-17 13.41
@ Petra
Carissimi: Fulezone di Palermo e Mima85 di Como, grazie per le vostre testimonianze e dilucidazioni. Un testo scritto su carta e uno strumento musicale non elettronico, possiamo dire, sì, sono destinati alla cenere ma, hanno una vita molto lunga rispetto alle attrezzature elettroniche. Cordiali saluti.
Dipende anche dal valore dello stesso, vale la pena ripararlo o no?
E' giusto che uno strumento acustico ha una durata maggiore di uno elettronico ma lo è solo per il semplice fatto che è più facile ripararlo o sostituirne i componenti ( sai quante volte ho cambiato le corde alle mie chitarre ? una mi è scivolata e si è crepata, fortunatamente un amico liutaio me l'ha rimessa in sesto ).
Un testo scritto ha ( fortunatamente ) una durata infinita ma solo perché è trascritto innumerevoli volte, ma se prendi lo stesso volantino del Mediaworld e lo leggi, lo sfogli per mezz'ora tutti i giorni (come fai con una qualsiasi tastiera elettronica ) vedrai che dopo qualche anno sarà quasi illeggibile e pieno di scotch per tenere insieme le varie pagine.
Petra 28-07-17 13.53
La conclusione di Mima85: " Tutto quanto in questo universo ha una durata finita, probabilmente l'universo stesso compreso." Nel "tutto", ovviamente è compreso sia quanto è acustico come elettronico. Secolo più, secolo meno, confrontando con...l'eternità, non sono neanche briciole di tempo.
mima85 28-07-17 14.33
Petra ha scritto:
Un testo scritto su carta e uno strumento musicale non elettronico, possiamo dire, sì, sono destinati alla cenere ma, hanno una vita molto lunga rispetto alle attrezzature elettroniche.


La durata di qualcosa è inversamente proporzionale alla sua complessità. Più un oggetto è complesso, più è composto da tanti sotto-sistemi, più le probabilità di guasti aumentano e di conseguenza diminuisce la vita operativa.

Un pianoforte acustico, per quanto possa essere complesso costruttivamente, è sempre infinitamente meno complesso di uno strumento elettronico, anche se all'apparenza potrebbe non sembrarlo. Di conseguenza sarà meno prono a guastarsi, e qualora qualcosa si rompesse (una corda, un leveraggio, un martelletto, eccetera) al limite sarà sempre possibile rifabbricare il pezzo con relativamente poco sforzo, al contrario di un circuito integrato, magari proprietario.

Come dissi in un altro thread: strumenti acustici a parte, tra 80 anni ci saranno ancora buone probabilità di trovare in giro Hammond o Rhodes perfettamente funzionanti, in quanto alla base del loro funzionamento ci sono principalmente pezzi meccanici che all'occorrenza possono essere forgiati e rifabbricati senza troppo sforzo, e l'elettronica di contorno è molto semplice. Per contro, la stragrande maggioranza delle tastiere elettroniche, sia attuali che vintage, per allora se gli andrà bene saranno diventate degli inutili fermaporta, se gli andrà benino saranno state smantellate ed i materiali riciclati per quanto possibile, e se gli andrà male faranno parte del materiale di riempimento di qualche discarica.
Constrictor 28-07-17 15.49
@ Petra
Se le tastiere elettroniche sono funzionali, in particolar modo, fino all'esaurimento della batteria tampone, si può affermare che alla mancanza di uguale batteria da sostituire, le tastiera saranno inservibili. Queste batterie, nel tempo, le case produttrici non le faranno più, ciò per le scoperte o innovazioni avvenute e quindi.... avremo un "cimitero", sia pur di cimeli ma, inservibili!
Buonasera, Petra.
Non potrebbe essere altrimenti.
E' indispensabile questo cimitero con o senza cimeli che non riguarda solo le tastiere, ma TUTTA la merceologia elettronica.
Se così non fosse, non avrebbe successo il CONSUMISMO!
fulezone 28-07-17 15.52
@ mima85
Petra ha scritto:
Un testo scritto su carta e uno strumento musicale non elettronico, possiamo dire, sì, sono destinati alla cenere ma, hanno una vita molto lunga rispetto alle attrezzature elettroniche.


La durata di qualcosa è inversamente proporzionale alla sua complessità. Più un oggetto è complesso, più è composto da tanti sotto-sistemi, più le probabilità di guasti aumentano e di conseguenza diminuisce la vita operativa.

Un pianoforte acustico, per quanto possa essere complesso costruttivamente, è sempre infinitamente meno complesso di uno strumento elettronico, anche se all'apparenza potrebbe non sembrarlo. Di conseguenza sarà meno prono a guastarsi, e qualora qualcosa si rompesse (una corda, un leveraggio, un martelletto, eccetera) al limite sarà sempre possibile rifabbricare il pezzo con relativamente poco sforzo, al contrario di un circuito integrato, magari proprietario.

Come dissi in un altro thread: strumenti acustici a parte, tra 80 anni ci saranno ancora buone probabilità di trovare in giro Hammond o Rhodes perfettamente funzionanti, in quanto alla base del loro funzionamento ci sono principalmente pezzi meccanici che all'occorrenza possono essere forgiati e rifabbricati senza troppo sforzo, e l'elettronica di contorno è molto semplice. Per contro, la stragrande maggioranza delle tastiere elettroniche, sia attuali che vintage, per allora se gli andrà bene saranno diventate degli inutili fermaporta, se gli andrà benino saranno state smantellate ed i materiali riciclati per quanto possibile, e se gli andrà male faranno parte del materiale di riempimento di qualche discarica.
Nel film ritorno al futuro un transistor di mezzo centimetro quadrato è stato sostituito da mezzo metro quadro di roba, ormai si va all'integrazione per cui non è detto che in futuro esisteranno ancora valvole, resistenze, diodi e transistor, però, se facciamo un accenno al mondo di Star Trek loro con i Replicatori di materia trasformano energia in materia e materia in energia replicando qualcosa, potrei trasformare in energia la mia vecchia D70 e farmene replicare una nuova di pacca!
Andremo in giro con Samsung S80 e Iphone 80S oppure il visore di futurama EYEPHONE direttamente impiantato sotto la palpebra e visualizzeremo una Korg M1 fingendo di suonarla
mima85 28-07-17 16.09
Constrictor ha scritto:
Se così non fosse, non avrebbe successo il CONSUMISMO!


Non è questione di consumismo, o meglio, non del tutto. È questione che qualunque cosa l'essere umano costruisca, ha una durata finita. D'altra parte, non si può tener fermo il progresso dell'elettronica agli standard di 30 anni fa perché se no chi ha un synth vintage od un qualsiasi altro apparecchio elettronico di una certa età non lo può riparare. Anche noi stessi d'altronde, dopo 80/90 anni (escludiamo per semplicità altre cause come malattie o incidenti), per nostra natura ci "guastiamo irreparabilmente" e ce ne andiamo. È il normale ordine delle cose.

Poi certamente ci sono i casi (oggi tanti, purtroppo) dove questo processo di degradazione ed obsolescenza è volutamente accelerato per favorire il consumismo. L'obsolescenza programmata appunto, che oggi colpisce tantissime famiglie di prodotti, sia nel mercato amatoriale che professionale. Ma questo è solo un tassello di un discorso molto più ampio relativo alla fallibilità di qualsiasi cosa l'essere umano produca, ed era più che altro su questo che vergeva il thread.

fulezone ha scritto:
Nel film ritorno al futuro un transistor di mezzo centimetro quadrato è stato sostituito da mezzo metro quadro di roba, ormai si va all'integrazione per cui non è detto che in futuro esisteranno ancora valvole, resistenze, diodi e transistor, però, se facciamo un accenno al mondo di Star Trek loro con i Replicatori di materia trasformano energia in materia e materia in energia replicando qualcosa, potrei trasformare in energia la mia vecchia D70 e farmene replicare una nuova di pacca!


In futuro tutto potrebbe essere possibile, ma al momento dobbiamo fare i conti con la realtà. E la realtà è che una tastiera, per quanto bene sia fatta, è un prodotto con una vita finita, e prima o poi diverrà inservibile. Il "gioco", a cui anch'io nel mio piccolo partecipo con i dinosauri elettronici che mi ritrovo, è di posporre il più possibile quel momento. È un gioco che può dare tante soddisfazioni ma alle volte anche tante, tante frustrazioni.
Constrictor 28-07-17 16.51
@ mima85
Constrictor ha scritto:
Se così non fosse, non avrebbe successo il CONSUMISMO!


Non è questione di consumismo, o meglio, non del tutto. È questione che qualunque cosa l'essere umano costruisca, ha una durata finita. D'altra parte, non si può tener fermo il progresso dell'elettronica agli standard di 30 anni fa perché se no chi ha un synth vintage od un qualsiasi altro apparecchio elettronico di una certa età non lo può riparare. Anche noi stessi d'altronde, dopo 80/90 anni (escludiamo per semplicità altre cause come malattie o incidenti), per nostra natura ci "guastiamo irreparabilmente" e ce ne andiamo. È il normale ordine delle cose.

Poi certamente ci sono i casi (oggi tanti, purtroppo) dove questo processo di degradazione ed obsolescenza è volutamente accelerato per favorire il consumismo. L'obsolescenza programmata appunto, che oggi colpisce tantissime famiglie di prodotti, sia nel mercato amatoriale che professionale. Ma questo è solo un tassello di un discorso molto più ampio relativo alla fallibilità di qualsiasi cosa l'essere umano produca, ed era più che altro su questo che vergeva il thread.

fulezone ha scritto:
Nel film ritorno al futuro un transistor di mezzo centimetro quadrato è stato sostituito da mezzo metro quadro di roba, ormai si va all'integrazione per cui non è detto che in futuro esisteranno ancora valvole, resistenze, diodi e transistor, però, se facciamo un accenno al mondo di Star Trek loro con i Replicatori di materia trasformano energia in materia e materia in energia replicando qualcosa, potrei trasformare in energia la mia vecchia D70 e farmene replicare una nuova di pacca!


In futuro tutto potrebbe essere possibile, ma al momento dobbiamo fare i conti con la realtà. E la realtà è che una tastiera, per quanto bene sia fatta, è un prodotto con una vita finita, e prima o poi diverrà inservibile. Il "gioco", a cui anch'io nel mio piccolo partecipo con i dinosauri elettronici che mi ritrovo, è di posporre il più possibile quel momento. È un gioco che può dare tante soddisfazioni ma alle volte anche tante, tante frustrazioni.
Ed era, appunto, l'obsolescenza volutamente accelerata cui intendevo riferirmi.
maxpiano69 28-07-17 16.57
@ Constrictor
Ed era, appunto, l'obsolescenza volutamente accelerata cui intendevo riferirmi.
L'obsolescenza non è sempre o solo "volutamente accelerata" ma anche indotta dai progressi tecnici che rendono un dato oggetto obsoleto, specie parlando elettronica di consumo.

In definitiva, è sempre solo questione di tempo... 10, 100, 1000 anni, sempre infinitesimi rispetto ai tempi dell'universo...
tsuki 28-07-17 18.26
Indubbiamente nulla dura in eterno...Comunque io sono ancora in possesso di vecchia "ferraglia" che funziona benissimo nonostante l'eta',Roland JX10 e Jx8p,D70 e D50,01/W...Per le batterie tampone,usando l'accortezza di salvarsi i suoni per poi ricaricarle,sin'ora sono rimpiazzabili....E stiamo parlando di roba che ha piu' di 20 anni.Alla fine anche un'auto dopo 20-30 anni per farla funzionare necessita di cure tecniche particolari,ricerca di ricambi rari,a volte ricostruzione di pezzi ormai introvabili....ed alla fine anch'essa diventera metallo da compattare e basta.Ma appunto,è la legge dell'obsolescenza,programmata o meno...D'altra parte son strumenti elettrici,l'acustico è diverso...Pensate che conosco uno che fa' ancora concerti di musica etnico-medioevale ed usa una Gironda d'epoca...ahahah,certo li' niente diodi o resistenze!emo
mima85 28-07-17 19.01
tsuki ha scritto:
Comunque io sono ancora in possesso di vecchia "ferraglia" che funziona benissimo nonostante l'eta',Roland JX10 e Jx8p,D70 e D50,01/W...


Anch'io, e molto lo fa anche come tale ferraglia è stata trattata dai precedenti proprietari. A parte qualche acciacco occasionale ogni tanto, posso dirmi fortunato con i miei reperti storici.

I digitali dell'epoca poi (D-50, M1, DX-7, eccetera) erano parecchio robusti come elettronica, infatti è molto facile trovarne ancora oggi in perfetto stato di funzionamento. Mi chiedo tra 20/30 anni quanti Kronos ancora funzionanti, con la loro mainboard Intel per PC da 4 soldi, ci saranno ancora in giro emo
Tama72 28-07-17 19.27
@ tsuki
Indubbiamente nulla dura in eterno...Comunque io sono ancora in possesso di vecchia "ferraglia" che funziona benissimo nonostante l'eta',Roland JX10 e Jx8p,D70 e D50,01/W...Per le batterie tampone,usando l'accortezza di salvarsi i suoni per poi ricaricarle,sin'ora sono rimpiazzabili....E stiamo parlando di roba che ha piu' di 20 anni.Alla fine anche un'auto dopo 20-30 anni per farla funzionare necessita di cure tecniche particolari,ricerca di ricambi rari,a volte ricostruzione di pezzi ormai introvabili....ed alla fine anch'essa diventera metallo da compattare e basta.Ma appunto,è la legge dell'obsolescenza,programmata o meno...D'altra parte son strumenti elettrici,l'acustico è diverso...Pensate che conosco uno che fa' ancora concerti di musica etnico-medioevale ed usa una Gironda d'epoca...ahahah,certo li' niente diodi o resistenze!emo
Ghironda, emo
Le auto di 30 anni non sono da compattare tantomeno quelle da 50, anzi, quelle sono da accarezzare emo
Tama72 28-07-17 19.29
Ma scusate, anche se un D50 dura ancora al massimo 50 anni, ma chi se ne frega!
Io, per esempio, magari non ci sono neanche più emo
tsuki 28-07-17 21.52
Tama,siamo d'accordo su entrambe le cose....Ghino Paoli???emo
maxpiano69 29-07-17 07.12
@ tsuki
Tama,siamo d'accordo su entrambe le cose....Ghino Paoli???emo
Si dice Ghironda, non Gironda https://it.m.wikipedia.org/wiki/Gironda emo