@ michelet
Premesso che non sono un accademico, tuttavia penso che il rapporto tra direttore ed orchestrali sia di natura esclusiva, nel senso che non si può generalizzare. In genere sono gli orchestrali che devono adeguarsi al "linguaggio" gestuale del direttore, che sia minimale o estremo, ed anche il direttore ha l'obbligo di spiegare agli orchestrali come interpretare i suoi movimenti.
Alla fine si tratta di un dialogo dove le due parti cercano di comprendersi reciprocamente. Più le informazioni passano da una parte all'altra e più il risultato sarà ricco.
Per esperienza in orchestra posso dire che,purtroppo ,pochi sono i direttori che spiegano agli orchestrali i loro gesti,che, a volte sono veramente "troppo"personalizzati.Umo di questi era Abbado e in minore entità, Muti,parlo anche del rapporto umano e di spiegazione e interpretazione della partitura.In generale ai livelli piu alti , ,il direttore bravo cerca con i mezzi piu semplici e diretti,a comunicare quello che richiede la parte orchestrale attenendosi alle indicazioni del compositore.Poi ,alla fine , è sempre un discorso di empatia, come avviene anche nella vita reale.E anche questo non è sempre vero:Toscanini aveva un rapporto pessimo con gli ochetrali,Parolacce e insulti,e un gesto a volte incomprensibile.ma le sue esecuzioni rimangono immortall