La sfaccettatura delle "Arti"

Petra 01-10-17 07.52
Questo preambolo di analisi vale per tutte le arti ma, per meglio comprendere quanto è nel mio pensiero, prendo in esempio il settore figurativo: il Dipinto.
Probabilmente i generi di un dipinto sono diversi, ma sintetizziamoli in due soli: Dipinti "in chiaro", cioè dove la figura che si vede e viene da tutti compresa; Dipinti astratti, cioè la figura, per comprenderla, necessita di venire spiegata, meglio se dall'autore stesso.
Questi due generi di dipinti, a mio parere, fanno sorgere anche due modalità umane di consenso e possiamo così ipotizzarle: l'80% con preferenza per il "dipinto figurativo" ed il restante 20% per quello astratto.
Da ciò consegue che si sviluppano due "Caste" di persone: la Casta Plebea e la Casta Aristocratica. La Plebea è priva di erudite conoscenze, quella Aristocratica, invece, è zeppa di coltura.
Ricordiamoci: vale per tutte le "Arti".
Questo rudimentale esempio, a mio parere assai verosimile, favorisce lo svilupparsi della separazione degli uomini catalogandoli, appunto, nelle predette "Caste". Grosso modo quelli "eruditi", con un sottinteso potere di venire ossequiati mediante il dominante ascolto del loro dire, e quelli "ignoranti" destinati a venire dominati da magnanimi compiacenti.
Conclusione: Le Arti, nell'offrire le proprie bellezze, donano anche il Catalogo variegato dell'umano essere!
CoccigeSupremo 01-10-17 09.13
Ormai ho smesso di pensarla in questi termini.
Questa cosa del "dover spiegare" un qualcosa di incomprensibile (o nel caso della musica, di difficile ascolto) è una trincea, nella quale si ripara chiunque per difendere i propri gusti, e dalla quale spara proiettili verso i "nemici" considerati ignoranti.

Se non ti piace il jazz, è perchè sei ignorante.
Se ti piace lady gaga, è perchè fai parte di una massa di pecoroni che non capisce nulla di musica.
Se ti cascano le pelotas al terzo brano di kind of blue, è perchè non ne capisci di musica e meriti justin bieber (come fosse l inferno in terra)
Se sei in grado di apprezzare Despacito e ballarci sopra, devi farlo lontano dai cosiddetti "musicisti seri", quelli che in teoria (e solo in teoria) dovrebbero essere ben consapevoli del concetto di gusto in ogni ambito.

Perchè nella mole di chef pentastellati e musicisti arrivati alla clapton o alla hendrix non sentirai mai parole pubbliche di sdegno nei confronti di altri musicisti "inferiori".

Perchè jeff beck coverizza un brano di lady gaga divertendosi.

Perchè Chick Corea sul palco ha chiamato a duettare quella "giapponesina" che tu, generico musicista signor nessuno depresso e deluso dal tuo non decollo musicale, chiuso in una gabbia con sbarre fatte di insegnamento, parole al veleno verso altri che non conoscono neanche la tua esistenza e musica "del demonio che inzozza la purezza musicale, e personale, frutto della tua mente limitata", reputi "fredda, non da emozioni, uno schifo,dove siamo arrivati, ascoltati Ellington, quella non è musica".

Tu, erudito e conoscitore ultimo del mondo musicale, aristocratico e sconosciutissimo signor nessuno critichi un qualcuno dall "alto" di una trincea costituita di nulla atomico. Un qualcuno apprezzato da personaggi del calibro di michel Camilo, Antony Jackson, Steve Smith, Simon Philips, Oscar Peterson e Chick Corea, viene criticato dal genio di turno.

Quanta erudizione, quanta saggezza.

Volete sapere la cruda, e personalissima, verità?
La ragione è stata totalmente abbandonata in favore di una crescente voglia di dire la propria su tutto, dall alto del nulla, venendo smentiti da persone che reputiamo geniali, e cambiando facilmente bandiera per passare per "intellettualoidi"'
Se una cosa non colpisce, non piace, non è necessariamente merda e non è necessariamente geniale. Va compresa, analizzata psicologicamente, analizzata nel contesto generazionale.
Domanda: voi (sempre generico) che disprezzate Despacito et similia, siete mai andati a chiedere personalmente ad un giovane, cosa lo galvanizzasse tanto di quel brano? E cosa invece lo annoiasse ascoltando charlie parker dopo solo 2 minuti di ascolto? E cosa trovasse invece di tanto musicale in take five (5/4) tanto da potervelo canticchiare?
paolo_b3 01-10-17 09.52
@ CoccigeSupremo
Ormai ho smesso di pensarla in questi termini.
Questa cosa del "dover spiegare" un qualcosa di incomprensibile (o nel caso della musica, di difficile ascolto) è una trincea, nella quale si ripara chiunque per difendere i propri gusti, e dalla quale spara proiettili verso i "nemici" considerati ignoranti.

Se non ti piace il jazz, è perchè sei ignorante.
Se ti piace lady gaga, è perchè fai parte di una massa di pecoroni che non capisce nulla di musica.
Se ti cascano le pelotas al terzo brano di kind of blue, è perchè non ne capisci di musica e meriti justin bieber (come fosse l inferno in terra)
Se sei in grado di apprezzare Despacito e ballarci sopra, devi farlo lontano dai cosiddetti "musicisti seri", quelli che in teoria (e solo in teoria) dovrebbero essere ben consapevoli del concetto di gusto in ogni ambito.

Perchè nella mole di chef pentastellati e musicisti arrivati alla clapton o alla hendrix non sentirai mai parole pubbliche di sdegno nei confronti di altri musicisti "inferiori".

Perchè jeff beck coverizza un brano di lady gaga divertendosi.

Perchè Chick Corea sul palco ha chiamato a duettare quella "giapponesina" che tu, generico musicista signor nessuno depresso e deluso dal tuo non decollo musicale, chiuso in una gabbia con sbarre fatte di insegnamento, parole al veleno verso altri che non conoscono neanche la tua esistenza e musica "del demonio che inzozza la purezza musicale, e personale, frutto della tua mente limitata", reputi "fredda, non da emozioni, uno schifo,dove siamo arrivati, ascoltati Ellington, quella non è musica".

Tu, erudito e conoscitore ultimo del mondo musicale, aristocratico e sconosciutissimo signor nessuno critichi un qualcuno dall "alto" di una trincea costituita di nulla atomico. Un qualcuno apprezzato da personaggi del calibro di michel Camilo, Antony Jackson, Steve Smith, Simon Philips, Oscar Peterson e Chick Corea, viene criticato dal genio di turno.

Quanta erudizione, quanta saggezza.

Volete sapere la cruda, e personalissima, verità?
La ragione è stata totalmente abbandonata in favore di una crescente voglia di dire la propria su tutto, dall alto del nulla, venendo smentiti da persone che reputiamo geniali, e cambiando facilmente bandiera per passare per "intellettualoidi"'
Se una cosa non colpisce, non piace, non è necessariamente merda e non è necessariamente geniale. Va compresa, analizzata psicologicamente, analizzata nel contesto generazionale.
Domanda: voi (sempre generico) che disprezzate Despacito et similia, siete mai andati a chiedere personalmente ad un giovane, cosa lo galvanizzasse tanto di quel brano? E cosa invece lo annoiasse ascoltando charlie parker dopo solo 2 minuti di ascolto? E cosa trovasse invece di tanto musicale in take five (5/4) tanto da potervelo canticchiare?
Io infatti mi limito ad un inconfutabile "mi piace" e "non mi piace". Poi se invece l'analisi si sposta all'industria musicale (immagino, anche se non so, che possa essere estesa pariteticamente a tutte le industrie che devono lucrare dal commercio delle arti) allora il mio giudizio è diverso, ma non vado in OT, già che sono stato bacchettato da poco al riguardo emo
anonimo 04-10-17 09.47
@ CoccigeSupremo
Ormai ho smesso di pensarla in questi termini.
Questa cosa del "dover spiegare" un qualcosa di incomprensibile (o nel caso della musica, di difficile ascolto) è una trincea, nella quale si ripara chiunque per difendere i propri gusti, e dalla quale spara proiettili verso i "nemici" considerati ignoranti.

Se non ti piace il jazz, è perchè sei ignorante.
Se ti piace lady gaga, è perchè fai parte di una massa di pecoroni che non capisce nulla di musica.
Se ti cascano le pelotas al terzo brano di kind of blue, è perchè non ne capisci di musica e meriti justin bieber (come fosse l inferno in terra)
Se sei in grado di apprezzare Despacito e ballarci sopra, devi farlo lontano dai cosiddetti "musicisti seri", quelli che in teoria (e solo in teoria) dovrebbero essere ben consapevoli del concetto di gusto in ogni ambito.

Perchè nella mole di chef pentastellati e musicisti arrivati alla clapton o alla hendrix non sentirai mai parole pubbliche di sdegno nei confronti di altri musicisti "inferiori".

Perchè jeff beck coverizza un brano di lady gaga divertendosi.

Perchè Chick Corea sul palco ha chiamato a duettare quella "giapponesina" che tu, generico musicista signor nessuno depresso e deluso dal tuo non decollo musicale, chiuso in una gabbia con sbarre fatte di insegnamento, parole al veleno verso altri che non conoscono neanche la tua esistenza e musica "del demonio che inzozza la purezza musicale, e personale, frutto della tua mente limitata", reputi "fredda, non da emozioni, uno schifo,dove siamo arrivati, ascoltati Ellington, quella non è musica".

Tu, erudito e conoscitore ultimo del mondo musicale, aristocratico e sconosciutissimo signor nessuno critichi un qualcuno dall "alto" di una trincea costituita di nulla atomico. Un qualcuno apprezzato da personaggi del calibro di michel Camilo, Antony Jackson, Steve Smith, Simon Philips, Oscar Peterson e Chick Corea, viene criticato dal genio di turno.

Quanta erudizione, quanta saggezza.

Volete sapere la cruda, e personalissima, verità?
La ragione è stata totalmente abbandonata in favore di una crescente voglia di dire la propria su tutto, dall alto del nulla, venendo smentiti da persone che reputiamo geniali, e cambiando facilmente bandiera per passare per "intellettualoidi"'
Se una cosa non colpisce, non piace, non è necessariamente merda e non è necessariamente geniale. Va compresa, analizzata psicologicamente, analizzata nel contesto generazionale.
Domanda: voi (sempre generico) che disprezzate Despacito et similia, siete mai andati a chiedere personalmente ad un giovane, cosa lo galvanizzasse tanto di quel brano? E cosa invece lo annoiasse ascoltando charlie parker dopo solo 2 minuti di ascolto? E cosa trovasse invece di tanto musicale in take five (5/4) tanto da potervelo canticchiare?
Commenti che hanno un loro perché, ma su cui porterei le seguenti obiezioni:

1) Esisto un bello oggettivo ed un brutto oggettivo? Nel caso la risposta sia positiva, sono spiegabili o inspiegabili?

2) in che misura il bombardamento mediatico forgia il gusto del fruitore medio?

3) Esiste una differenza tra opera d'arte (che può essere bella o brutta) ed opera commerciale (idem)?
vin_roma 04-10-17 10.39
Dovremmo parlare di esigenza culturale non di bello o non bello che è molto relativo.

Ovvio che ad un coatto romano in canottiera e tatuaggi che cammina in auto a suon di Tuuun Tuuun, roba da rompere i vetri, se gli chiedi di accompagnarti alla mostra di Frida Kahlo te manna affxxxxxx e Despacito diventa la sua colonna sonora e si iscrive magari anche nelle ronde di forza Nuova.
.
Mio padre era un pittore amatoriale e amava anche replicare Caravaggio con ottimi risultati, conosceva diversi canti della Divina Commedia a memoria, quand'ero bambino mi portava in giro per Roma e me la faceva vedere con l'ottica dei papi, di Augusto... Ho ancora il suo telescopio che si regalò con la buona uscita che, dopo di me, è passato a mio figlio che non contento ne ha voluto uno mooolto più potente perché, nonostante i suoi 11 anni, si interroga sull'infinito.
monika_A3 04-10-17 10.49
Intrufolandomi, tento di dare qualche (piccola) risposta:

Cyrano ha scritto:

1) Esiste un bello oggettivo ed un brutto oggettivo? Nel caso la risposta sia positiva, sono spiegabili o inspiegabili?


A mio avviso no: non credo nemmeno che l'esistenza di un substrato "culturale" possa influenzare di molto il gusto del fruitore. E l'esistenza di tanti pezzi particolarmente divisivi avvalora la consistenza di questo 'no'.
Persino tra persone con cultura da conservatorio, ve ne sono non poche che annoverano i Mottetti di Bach, le variazioni di Webern - nonchè l'opera omnia di Schoenberg (sic!) come puro chiasso inascoltabile. emo
Spostandoci di qualche secolo più in là, c'è chi adora la metà della discografia dei Pearl Jam e al contempo se potesse cancellerebbe la restante metà delle tracce dai propri preziosi vinili... emo

Cyrano ha scritto:
2) in che misura il bombardamento mediatico forgia il gusto del fruitore medio?


Dipende dal genere di fruitore. Farei un distinguo:

a) vi sono fruitori che ascoltano la musica come mero sottofondo, direi "come colonna sonora per le proprie emozioni". Emozioni che sono già presenti e sono alla ricerca di un commento musicale che faccia da contorno. E allora può assolvere allo scopo tutto quello che va da Pergolesi a Caparezza (*). In tal caso, direi che "il fruitore" sceglie la musica da ascoltare nello stesso modo in cui sceglierebbe le scarpe: prende quel che trova in negozio e lascia quel che prende dietro sè non appena il pezzo scelto non è più in catalogo.
E quando non avverte l'esigenza di un sottofondo musicale... non gioca più. (perdonate la citazione!)

b) vi sono altri fruitori che invece cercano di estrarre emozioni dalla musica, più che usare questa a corredo delle proprie. In tal caso direi che il bombardamento mediatico non influisca molto sulle scelte d'ascolto.
Di certo, a me è capitato di scoprire una grandiosa Lady GaGa nei duetti con Tony Bennett e direi che in tal caso il bombardamento mediatico ha fatto che sì che adesso annoveri la sua versione di Lush Life come la mia preferita.

Cyrano ha scritto:
3) Esiste una differenza tra opera d'arte (che può essere bella o brutta) ed opera commerciale (idem)?


Si, perchè ci sono fior di casi di partiture, da quelle delle fughe di Bach all'intera dodecafonia, che pare non siano state concepite per intercettare gli umori di un ampio pubblico. Aggiungo che questo modo di notare una dicotomia tra opera commerciale e opera d'arte forse riguarda solo le intenzioni di chi la concepisce, piuttosto che il risultato finale. emo
mima85 04-10-17 10.53
vin_roma ha scritto:
Ho ancora il suo telescopio che si regalò con la buona uscita che, dopo di me, è passato a mio figlio che non contento ne ha voluto uno mooolto più potente perché, nonostante i suoi 11 anni, si interroga sull'infinito.


Sei fortunato ad avere un figlio così emo
vin_roma 04-10-17 11.39
Monlka_A3, se puoi intervieni più spesso... emo
CoccigeSupremo 04-10-17 12.02
Cyrano ha scritto:
1) Esiste un bello oggettivo ed un brutto oggettivo? Nel caso la risposta sia positiva, sono spiegabili o inspiegabili?


Fino a pochi (pochissimi) mesi fa,prima della mia "conversione musicale" (o comunque la si voglia definire, io lo definisco "risveglio", ma la parola puzza di arroganza, quindi forse gradirei proprio la parola "conversione" ) ti avrei risposto in maniera netta, concordando già da ora sui punti a cui vorresti arrivare (o a cui speri arrivino gli altri magari) .

Oggi ti rispondo dicendo che in musica il bello oggettivo ed il brutto oggettivo non esiste, fin quando è musica.
La domanda da porsi (e che ha generato un cambio di "visione" nel mio caso) è: Quando un qualcosa è definibile come musica?
Se do schiaffi ad un muro a tempo, ma non c'è alcuna evoluzione, è semplicemente una traccia percussiva. Musica? Si, ma manca tutto il resto. Un tema, uno sviluppo, una chiusura. Creo questo tema, sviluppo e chiusura con una semplice traccia percussiva? è musica, è un assolo.

Se tanto mi da tanto, Despacito è musica, e anche completa.

è bella?è brutta? a me non importa più convincere gli altri del mio giudizio su cosa è bello e su cosa è brutto. Sono giunto alla conclusione che in musica (forse unica arte in cui faccio valere questo mio personalissimo punto di vista) nessuno è in grado di farlo.
Le emozioni vincono su tutto.

Hai mai provato a bere del whiskey?
Lo definiresti un alcool buono o non buono? Ci son stati studi e studi per creare quello che oggi magari ti costa 50 euro al supermercato (e parliamo di whiskey "entry level").
Lo fai provare ad un amico. Quel whiskey gli fa schifo. Potrai farglielo provare centinaia di volte, spiegando tutto lo studio che c'è dietro, gli aromi che "dovrebbe esser in grado di sentire" come fai tu ogni volta che lo sorseggi. Lui continuerà a dirti "Si, ok, continuo a provarlo, ma mi fa schifo".
Ora, esiste un "buono oggettivo" e un "cattivo oggettivo"? Se la risposta è no, la controdomanda è "allora perchè dovrebbe esistere un bello o un brutto oggettivo? Si tratta sempre di "gusto" musicale". Se la risposta è si, dovrebbero piacerti il 100% dei sapori "con un senso e uno studio dietro". C'è qualcosa che non ti piace? Eccolo il "gusto" che contrasta con quella che dovrebbe essere definita "oggettività".
è assurdo pensare di essere in errore perchè non ti piace il whiskey, il vino, i friarielli o la pizza ma adori gli hamburger con salsa barbecue e la pasta al salmone.
è assurdo pensare di essere in errore perchè non ti piace Davis,Schoenberg, Chick Corea o Herbie Hancock.ma adori Lady Gaga, Mariah Carey e Celine Dion.

Definiresti ignorante chi non riesce a godersi il whiskey come fai tu? o a sentire anche solo l'1% di quello che senti tu?

Ma torniamo al punto: Despacito (tanto per tirare un esempio di musica commerciale)è bella? Io riformulerei la domanda,chiedendomi prima se Despacito è musica. Successivamente sostituirei la parola "bella" con "buona".
Despacito è musica? Si.
Despacito è buona? A questo punto si crea una "giustizia" senza snobbismo. Il "mi piace" segue un insito "è buona". Come fai a trovare un oggettività dove, esistendo il gusto, non può esserci? che il ferro sia duro è oggettivo. Che l'acqua bagni è oggettivo. Che la musica che piace a te "è oggettivamente bella", ma neanche per sogno :)
Perchè a me il whiskey piace, e genera sensazioni ed emozioni positive. E se a qualcuno piace il vino, non posso rompergli gli zebedei per far capire che una cosa richiede più lavoro è indubbiamente bella mentre l'altra richiedendo meno è più scarsa.


CoccigeSupremo 04-10-17 12.10
Cyrano ha scritto:
in che misura il bombardamento mediatico forgia il gusto del fruitore medio?

Nei conservatori veniamo "bombardati" di jazz. Eppure non tutti decidono di intraprendere il percorso jazzistico,arrivando a fare tutt'altro.
Cosi come chi viene bombardato di musica commerciale fin da piccolo, sia destinato a non apprezzare/studiare/imparare il jazz a menadito arrivandolo a considerare come IL genere.

Cyrano ha scritto:
3) Esiste una differenza tra opera d'arte (che può essere bella o brutta) ed opera commerciale (idem)?

Dipende chi va a definire qualcosa come "commerciale". Che significa "commerciale"? Atto alla vendita. Quindi il jazz non va venduto?
Chi registra in studi da migliaia di dollari con steinway, ludwig, e preamp della neve lo fa per la gloria? Non ha in mente di stampare il cd e venderlo?
Commerciale=basso livello? Per me commerciale è "tutto", anche i cd dei prof, che sottobanco ti vendono i loro cd. Lo sforzo compositivo e di arrangiamento non è minore, perchè per quanto ne dicono tutti gli "snob" (E non mi riferisco a te), figuriamoci) "chiunque è capace di creare una hit, ma per dignità io non lo faccio".
Consiglio sempre a questi sedicenti "fenomeni delle hit" di mettersi in gioco anche solo per un mese, tra effettistica,plugin,suoni particolari e quant'altro, per poi riparlarne a lavoro "fatto" . :)

Per il resto Monica ha dato un ottima risposta, e non me la sento di ricopiare par paro quello che ha già espresso lei in maniera ottima :)
maverplatz 04-10-17 12.13
CoccigeSupremo ha scritto:
Hai mai provato a bere del whiskey?
Lo definiresti un alcool buono o non buono? Ci son stati studi e studi per creare quello che oggi magari ti costa 50 euro al supermercato (e parliamo di whiskey "entry level").


Piccolo OT: esistono anche differenze tra Whisky (senza 'e') e Whiskey (con la 'e')
CoccigeSupremo 04-10-17 12.18
vin_roma ha scritto:
Ovvio che

No.
Sarebbe come dire che chi è nato in contesti "coatti" non può arrivare ad apprezzare/creare altro se non quello che vive nella sua quotidianità.
Esiste la "curiosità", ed è quella che ti spinge in altre direzioni.
Non tutti quelli che sono in conservatorio e adorano il jazz sono figli di papà nati tra chardonnay e piscina olimpionica personale con stereo che manda in loop Bill Evans.
Diresti mai che una ragazza nata in un contesto "estrememante classico" fin da piccola (Tale Yuja Wang) rilasci settimanalmente una sua playlist personale su spotify sui brani che sta ascoltando? La vedi nelle interviste contenta e onesta nel dire che adora rihanna e certi tipi di pop. Gente che suona rachmaninoff che apprezza i "tunz tunz" di rihanna riesci a immaginartela? Allo stesso modo puoi immaginarti un "coatto romano in canottiera e tatuaggi che preso da curiosità va ad una mostra di Frida Kahlo", anche solo per capire che cavolo è quel manifesto appeso fuori la sua porta.

vin_roma ha scritto:
mio figlio che non contento ne ha voluto uno mooolto più potente perché, nonostante i suoi 11 anni, si interroga sull'infinito

Io a 11 anni mi chiedevo al massimo quanta fanghiglia avrei potuto accumulare sotto gli scarpini, giocando a calcio sotto casa con condizioni metereologiche disastrose, prima di esser costretto a dargli una ripulita. Sei molto fortunato emo
CoccigeSupremo 04-10-17 12.33
maverplatz ha scritto:
Piccolo OT: esistono anche differenze tra Whisky (senza 'e') e Whiskey (con la 'e')

That's right.Io ho iniziato ad interessarmi a questo tipo di alcolico da qualche settimana, e devo dire che un sorsetto serale una volta a settimana di fronte magari ad un bel film è davvero gradevole. Non era insomma casuale l'esempio emo
Marcher 04-10-17 12.37
@ CoccigeSupremo
Cyrano ha scritto:
1) Esiste un bello oggettivo ed un brutto oggettivo? Nel caso la risposta sia positiva, sono spiegabili o inspiegabili?


Fino a pochi (pochissimi) mesi fa,prima della mia "conversione musicale" (o comunque la si voglia definire, io lo definisco "risveglio", ma la parola puzza di arroganza, quindi forse gradirei proprio la parola "conversione" ) ti avrei risposto in maniera netta, concordando già da ora sui punti a cui vorresti arrivare (o a cui speri arrivino gli altri magari) .

Oggi ti rispondo dicendo che in musica il bello oggettivo ed il brutto oggettivo non esiste, fin quando è musica.
La domanda da porsi (e che ha generato un cambio di "visione" nel mio caso) è: Quando un qualcosa è definibile come musica?
Se do schiaffi ad un muro a tempo, ma non c'è alcuna evoluzione, è semplicemente una traccia percussiva. Musica? Si, ma manca tutto il resto. Un tema, uno sviluppo, una chiusura. Creo questo tema, sviluppo e chiusura con una semplice traccia percussiva? è musica, è un assolo.

Se tanto mi da tanto, Despacito è musica, e anche completa.

è bella?è brutta? a me non importa più convincere gli altri del mio giudizio su cosa è bello e su cosa è brutto. Sono giunto alla conclusione che in musica (forse unica arte in cui faccio valere questo mio personalissimo punto di vista) nessuno è in grado di farlo.
Le emozioni vincono su tutto.

Hai mai provato a bere del whiskey?
Lo definiresti un alcool buono o non buono? Ci son stati studi e studi per creare quello che oggi magari ti costa 50 euro al supermercato (e parliamo di whiskey "entry level").
Lo fai provare ad un amico. Quel whiskey gli fa schifo. Potrai farglielo provare centinaia di volte, spiegando tutto lo studio che c'è dietro, gli aromi che "dovrebbe esser in grado di sentire" come fai tu ogni volta che lo sorseggi. Lui continuerà a dirti "Si, ok, continuo a provarlo, ma mi fa schifo".
Ora, esiste un "buono oggettivo" e un "cattivo oggettivo"? Se la risposta è no, la controdomanda è "allora perchè dovrebbe esistere un bello o un brutto oggettivo? Si tratta sempre di "gusto" musicale". Se la risposta è si, dovrebbero piacerti il 100% dei sapori "con un senso e uno studio dietro". C'è qualcosa che non ti piace? Eccolo il "gusto" che contrasta con quella che dovrebbe essere definita "oggettività".
è assurdo pensare di essere in errore perchè non ti piace il whiskey, il vino, i friarielli o la pizza ma adori gli hamburger con salsa barbecue e la pasta al salmone.
è assurdo pensare di essere in errore perchè non ti piace Davis,Schoenberg, Chick Corea o Herbie Hancock.ma adori Lady Gaga, Mariah Carey e Celine Dion.

Definiresti ignorante chi non riesce a godersi il whiskey come fai tu? o a sentire anche solo l'1% di quello che senti tu?

Ma torniamo al punto: Despacito (tanto per tirare un esempio di musica commerciale)è bella? Io riformulerei la domanda,chiedendomi prima se Despacito è musica. Successivamente sostituirei la parola "bella" con "buona".
Despacito è musica? Si.
Despacito è buona? A questo punto si crea una "giustizia" senza snobbismo. Il "mi piace" segue un insito "è buona". Come fai a trovare un oggettività dove, esistendo il gusto, non può esserci? che il ferro sia duro è oggettivo. Che l'acqua bagni è oggettivo. Che la musica che piace a te "è oggettivamente bella", ma neanche per sogno :)
Perchè a me il whiskey piace, e genera sensazioni ed emozioni positive. E se a qualcuno piace il vino, non posso rompergli gli zebedei per far capire che una cosa richiede più lavoro è indubbiamente bella mentre l'altra richiedendo meno è più scarsa.


Ho l'influenza ma provo a scrivere qualcosa in merito.....Ciò che noi definiamo buono o cattivo bello o brutto dipende da come percepiamo un tal ente,l'ente è rappresentazione che si discosta dal suo essere origine ciò che parla il linguaggio dell'essere ovvero dell'origine è il LOGOS.
Come diceva il grande filosofo tedesco Martin Heiddeger nella lettera sull'umanismo " Il linguaggio è la casa dell'essere. Nella sua dimora abita l'uomo. I pensatori e i poeti sono i custodi di questa dimora. Il loro vegliare è il portare a compimento la manifestatività dell'essere; essi, infatti, mediante il loro dire, la conducono al linguaggio e nel linguaggio la custodiscono".
Naturalmente a pensatori e poeti si può aggiungere insieme a loro chi fa dell'arte espressione che riporti l'uomo a riconoscere l'essere....
I grandi artisti hanno toccato e annusato l'estremità dell'essere abbandonando la parvenz.a di ciò che è solo rappresentazione,i grandi artisti hanno cercato e trovato con sacrificio ciò che l'essere rassomiglia e si fa vivo nell'uomo:il linguaggio il primordiale linguaggio.
anonimo 04-10-17 12.39
@ Marcher
Ho l'influenza ma provo a scrivere qualcosa in merito.....Ciò che noi definiamo buono o cattivo bello o brutto dipende da come percepiamo un tal ente,l'ente è rappresentazione che si discosta dal suo essere origine ciò che parla il linguaggio dell'essere ovvero dell'origine è il LOGOS.
Come diceva il grande filosofo tedesco Martin Heiddeger nella lettera sull'umanismo " Il linguaggio è la casa dell'essere. Nella sua dimora abita l'uomo. I pensatori e i poeti sono i custodi di questa dimora. Il loro vegliare è il portare a compimento la manifestatività dell'essere; essi, infatti, mediante il loro dire, la conducono al linguaggio e nel linguaggio la custodiscono".
Naturalmente a pensatori e poeti si può aggiungere insieme a loro chi fa dell'arte espressione che riporti l'uomo a riconoscere l'essere....
I grandi artisti hanno toccato e annusato l'estremità dell'essere abbandonando la parvenz.a di ciò che è solo rappresentazione,i grandi artisti hanno cercato e trovato con sacrificio ciò che l'essere rassomiglia e si fa vivo nell'uomo:il linguaggio il primordiale linguaggio.
Sono sostanzialmente d'accordo, e aggiungerei che sempre Heidegger ha ben sviscerato la problematica dell'opera d'arte nel primo saggio di "sentieri interrotti"
Marcher 04-10-17 13.23
@ anonimo
Sono sostanzialmente d'accordo, e aggiungerei che sempre Heidegger ha ben sviscerato la problematica dell'opera d'arte nel primo saggio di "sentieri interrotti"
Esatto Cyrano....grandi parole in quel libro e ricordo che lo avevi consigliato durante l'estate...io lo avevo studiato per l'università....
vin_roma 04-10-17 13.59
CoccigeSupremo ha scritto:
No.
Sarebbe come dire che chi è nato in contesti "coatti" non può arrivare ad apprezzare/creare altro se non quello che vive nella sua quotidianità.
Esiste la "curiosità", ed è quella che ti spinge in altre direzioni.

Infatti io parlavo di "esigenze" culturali che possono essere incentivate o annichilite dall'ambiente.
Io, per esempio, sono nato in un postaccio sotto questo punto di vista, avrei potuto sviluppare un'idea della vita molto approssimativa e di parte, anch'io giocavo nei prati a pallone (erano quelli che si vedevano nel film "Accattone" di Pasolini), ho vissuto storie tremende ma dal guardare la terra dell'improbabile campo di calcio sono passato a guardare gli aerei che in lontananza scendevano a Fiumicino e li immaginavo poche ora prima magari in India o in America... guardavo oltre, non mi affascinavano le "coattate" brevi e poco lungimiranti dei miei amici. Fu la scintilla che innescò qualcosa che evidentemente era dentro di me.

CoccigeSupremo ha scritto:
Io a 11 anni mi chiedevo al massimo quanta fanghiglia avrei potuto accumulare sotto gli scarpini, giocando a calcio sotto casa con condizioni metereologiche disastrose, prima di esser costretto a dargli una ripulita. Sei molto fortunato

Non lo so, penso che i disagi acuiscano le doti e a me hanno dato molti spunti di riflessione.
Mio figlio si fa molte domande, è molto curioso, vuole scoprire ...ma gli piace pure Skrillex!!!
CoccigeSupremo 04-10-17 14.32
@ anonimo
Sono sostanzialmente d'accordo, e aggiungerei che sempre Heidegger ha ben sviscerato la problematica dell'opera d'arte nel primo saggio di "sentieri interrotti"
Avevi proprio consigliato a me la lettura di Heidegger, purtroppo non l'ho ancora fatto.
Solitamente mi ritaglio del tempo per la lettura, ma ormai lo faccio con "probabile" arroganza. Nel senso, ragiono sempre su quanto letto, che sia frutto di una mente geniale (come hawking) o meno, ma non do mai per scontato che ciò che sto leggendo sia un pensiero superiore al mio sulla base del quale modificare la mia visione.
Se parliamo di fisica, il confronto non sussiste. Sul concetto di vita, arte e quant'altro, dato che una visione è "propria" non credo che nessuno sia secondo a qualcun'altro...
paolo_b3 04-10-17 14.53
Già la filosofia "mi piace - non mi piace" è mutevole e mal si presta a delle valutazioni di carattere assoluto, quindi stabilire "cosa è arte - cosa non è arte" mi sembra un'impresa da arditi (benché io abbia teorie in merito che per benevolenza questa volta vi risparmio emo)
E ci tengo anche a ripetere che invece l'industria musicale ha delle oggettive responsabilità nell'aver selezionato le opere asservendole alla logica del guadagno.
Quindi da un punto di vista meramente "artistico" potrei dire che non avendo ascoltato determinate opere musicali, non le posso apprezzare, ma sotto all'aspetto morale ci tengo a condannare questi "mercificatori"